CAPITOLO 1

Quando si è bambini la prima cosa che si nota è la diversità; forse per la curiosità o per la "bellezza" di imparare cose nuove, i bambini osservano attentamente ogni dettaglio, ogni comportamento assunto dagli adulti, parenti o estranei che siano.
La diversità non è nient'altro che una delle caratteristiche più diffuse nella nostra società; tutti noi siamo diversi gli uni dagli altri e questo da una parte può essere visto come un fattore positivo perchè, in questo modo, ci rendiamo conto di essere "unici", speciali se così si può dire. 
Io ero proprio una di quei bambini che credevano nella diversità come un qualcosa di unico e di magico che differenzia le persone: i capelli, gli occhi, il fisico, il comportamento; ma molto presto, crescendo, mi sono resa conto che in realtà non è così.
La diversità va quasi sempre a braccetto con l'uguaglianza; sono sempre più numerose le persone che, tendono ad indossare una maschera con un sorriso finto per cercare di celare i propri sentimenti, rendendosi così ugusli tra di loro e cancellando la diversità che tutti vedevano sotto forma di un mito.
Con il passare del tempo mi sono resa conto che molto spesso e volentieri la diversità cerca di confonderci, di illuderci, di farci vedere cose che non esistono.
Io tutto questo l'ho passato sulla mia pelle, ed è solo per questo che ho capito realmente cosa si nasconde dietro l'essere diverso.
Mi chiamo Sofia Carter, ho 19 anni e ho appena concluso i miei studi con un bel diploma, non sono la solita ragazza perfetta; non sono nè alta nè magra, ho lunghi e lisci capelli castani e due dolci occhioni verdi. Ho una sorella gemella omozigote Lisa, due fratelli più grandi John e Allyson e un fratello più piccolo Christian. 
Il mio passato è stato molto brusco; all'età di 15 anni mi sono innamorata di un ragazzo che usciva nella comitiva mia e di mia sorella; il suo nome è Federico. Federico a primo impatto può essere definito il ragazzo "perfetto" anche se in lui si può parlare solo di perfezione per quanto riguarda il suo fisico: palestrato, alto 1,80, capelli neri e occhi celesti; insomma il solito ragazzo desiderato da tutte e così era.
Federico era uno dei ragazzi più belli della mia città, tutte le ragazze lo desideravano, io invece lo amavo, ma lui non mi vedeva, troppo secchiona, troppo presa dallo studio per essere amata da uno come lui; ma un anno dopo al compimento dei miei 16 anni tutto cambiò.
Federico si accorse di me e così iniziammo a frequentarci come amici; ma, come si sa bene, l'amicizia tra maschio e femmina si trasforma in un qualcosa di molto più forte e così anche lui iniziò a provare qualcosa per me e in una serata primaverile di aprile mi chiese di diventare la sua ragazza.
Nei due anni successivi fu tutto molto bello, lui era carino con me, il ragazzo ideale, perfetto in tutti i sensi; mi portava a mangiare fuori, ogni mesiversario mi regalava bouque di fiori colorati e bellissimi, mi dava attenzioni e passava la maggior parte del suo tempo con me.
Fu un periodo rosa e fiori in cui lui mi sussurrava cose del tipo ti amo o non ti lascerò mai; ma si sa, prima o poi tutto appasisce come un fiore che non viene innaffiato per troppo tempo.
Durante il terzo anno insieme qualcosa iniziò a muoversi in lui; iniziò a frequentare persone sbagliate, si drogava, fumava roba pesante, beveva e appena io chiedevo a lui di smettere di farsi del male mi alzava subito le mani arrivando adirittura a violentarmi.
Nonostante tutto io facevo finta di niente e continuavo a stare con lui, lo amavo troppo ed erano tre anni che stavamo insieme; non volevo lasciarlo, pensavo che tutto sarebbe cambiato con il passare del tempo, che lui sarebbe tornato il ragazzo premuroso di prima, ma mi sbagliavo.
Con il tempo le cose peggioravano fino al giorno in cui, dopo aver litigato con lui tramite chiamata, decisi di recarmi a casa sua e dopo aver salutato il fratello, ignaro di quello che Federico stava facendo in quel momento, mi da il via libera per andare nella camera del mio ragazzo.
Dopo essermi ripetuta per l'ennesima volta il discorso che avrei dovuto fare decisi finalmente di entrare; aperta la porta però mi cascò il mondo addosso; lui e una delle mie migliori amiche Micaela erano insieme nudi che facevano sesso davanti ai miei occhi ormai pieni di lacrime.
Solo dopo aver visto quella scena mi resi conto che fino a quel momento, Federico mi aveva solo usato per divertirsi; tutte le cose dette da lui in passato divennero in quel momento delle battute al quale solo io credevo come una stupida mentre tutti gli spettatori ridevano di me.
Dopo quella scena scappai verso casa mia e mi chiusi in stanza dove rimasi per due giorni, senza cibo e senza mai uscire.
Furono i due giorni peggiori della mia vita passati sul letto senza dormire a piangere in continuazione ricordando quello che avevo passato per colpa sua.
Micaela in quei giorni mi chiamava insistentemente, io non risposi a nessuna delle sue chiamate, forse era troppo rammaricata per tutto quello che aveva fatto; Federico invece venne a casa mia ogni giorno per chiedermi scusa nonostante avesse fatto il verme e mi avesse trattato in quel modo; fortunatamente ne i miei genitori, nè i miei fratelli gli aprirono la porta di casa, avevano sicuramente capito che quello che stavo passando era tutta colpa sua.
Da quel giorno sono passati ormai 6 mesi, e grazie all'aiuto della mia migliore amica Anna, dei miei genitori, dei miei fratelli e dei miei idoli: i "One direction" sono riuscita ad uscire da questo lungo, buio e freddo tunnel sicura che tutto sarebbe cambiato e con l'intenzione di cambiare pagina e di iniziare una nuova vita.
Solo che per iniziare la mia nuova vita c'era bisogno dell'ultimo tassello del puzzle e i miei genitori hanno collaborato a ritrovare il pezzo mancante con il trasferimento in una nuova città: Londra.
Londra è sempre stata la mia città preferita, oltre ad essere la città dei miei idoli e ho sempre detto ai miei genitori che in un momento in cui non mi sarei più sentita contenta per qualunque motivo nella mia città avrei voluto trasferirmi proprio lì.
Loro sono comunque i miei genitori, e come tali si erano accorti che nonostante iniziavo a stare bene avevo comunque quel pizzico di solitudine e di tristezza che non sarebbe mai sparito se saremo rimasti a vivere li e grazie al lavoro di imprenditore di mio padre potevamo lasciare quella città piena di persone che mi hanno fatto del male, che credevo diverse ma che in realtà si sono mostrate uguali alla massa.
L'unica cosa che possa pensare e sperare in questo momento è che la vita a Londra sia piena di sensazioni uniche e di felicità; e questo lo spero davvero con tutto il mio cuore.
Che l'avventura abbia inizio; meno due giorni alla partenza.

SPAZIO AUTRICE: Allora inanzitutto ciao a tutte :) Sono Teresa e dopo molto ma molto tempo che sono iscritta qui ho deciso anche io di scrivere una storia.
Premetto che non sono una scrittrice e che non so sicuramente scrivere come altre ragazze che hanno scritto storie da far rimanere con il fiato sospeso, ma ci tengo molto a questa storia, anche perchè è la prima che scrivo.
Spero con tutto il cuore che il primo capitolo vi piaccia e non posso dirvi altro tranne che con il passare dei capitoli la storia diventerà; più affascinante e attirerà molto. Grazie per aver letto fino a questo punto e accetto critiche o recensioni positive o negative che siano anche perchè; si impara dalle critiche negative. Grazie per l'attenzione ragazzi e spero sul serio vi piaccia. Fatemi sapere con una piccola recensione mi raccomando. A presto! Baci :*