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Autore: Sakura_822    03/04/2015    3 recensioni
Mikan e Natsume sembrano non sopportarsi da quando si sono conosciuti,
Ma allora perché quando si parla di Natsume, Mikan sente sempre una fitta al cuore?
E perché Natsume non riesce a staccarle gli occhi di dosso?
Quando Mikan sarà nei guai, Natsume farà di tutto per salvarla.
Ma perché? Non sarà che... No, non diciamo assurdità.
O forse si?
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mikan Sakura, Natsume Hyuuga, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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*MIKAN*


 


 

Quando mi svegliai il sole che si proiettava dalla finestra illuminava la stanza, quasi troppo luminoso per essere agli inizi di Marzo.

Mi alzai, indirizandomi verso la finestra, aprendola, per poi inspirare lentamente:

l'aria primaverile, Il cielo blu e i fiori facevano di Marzo il mese preferito.

Mi tornò in mente che quel giorno il prof. Narumi Avrebbe annunciato il tema di quest' anno per il ballo finale del festival Alice.

Se penso che ora sono in seconda media il tempo sembra volato dal mio primo ballo...


 

"Mikan, sei sveglia ? La colazione sta per essere servita sbrigati!"

"Arrivo Nonoko, grazie di essere passata vai pure avanti" urlai dalla mia posizione, per farmi sentire oltre la porta.

"Okay, ci vediamo in classe." rispose ad un tono altrettanto alto lei.

"Si a dopo."


 

Presi una bella boccata d'aria fresca, per poi chiudere la finestra.

Mi trascianai assonnata verso all'armadio,prendendo con poca cura la mia nuova divisa delle medie, la prima era stata ridotta in cenere da Natsume.

Quel ragazzo...Dio che rabbia!

Presi due piccoli elastici, e come tutti i giorni mi acconciai i capelli in due codini, per poi uscire di corsa, come al solito in ritardo.

Ora che ci pensavo le uniche costanti della mia vita erano i codini, il ritardo e la puzza di bruciato...

(Anche se l'ultima non era colpa mia)


 

Mi diressi verso la mensa, dove individuai Hotaru, correndole in contro per abbracciarla,

la quale ricambiò con un guanto anti-idioti.


 

Forse anche questo era una costante della mia vita vero?”


 

"Hotaru, perché fai sempre così!?" piagniucolai.

"Ciao, Mikan!" s'intromise Ruka

"Ciao Ruka! come stai?" corrisposi allegra come sempre.


 


 

Ruka iniziò ad arrossire e ad accarezzare il suo coniglietto

"B-bene" mormorò sottovoce

"Natsume non c'è ?"

Lo sguardo di Ruka s'incupì drasticamente, prendendo ad osservare con uno strano interesse le punte dei piedi.


 

"È da un po' che non lo vedo... Penso sia ad una sua solita missione..."

Ecco di nuovo quella strana senzazione di fastidio al petto. Perchè ogni volta che si parlava di Natsume l'atmosfera cambiava sempre così drasticamente?

"Capisco" dissi sottovoce, anche se non lo pensavo, per niente.

Perchè deve fare queste cose pericolose?! Io non lo capisco!


 

Comunque non mi capacitavo di questo mio improvviso interesse per Natsume... Mi mancava Forse?


 

Scossi la testa, continuando a consumare il mio pasto ormai freddo.


 

..

.


 

Quando arrivammo in classe Narumi ci salutò facendoci l'occhiolino, invitandoci a prendere posto.

"Allora ragazzi come sapete ormai siamo nel periodo del famosissimo festival degli alice, so che siete tutti in ansia approposito del tema di quest'anno, quindi lasciatemi svelarvi il segreto~"

Disse per poi schioccare un bacio volante verso la classe, guadagnandolsi dei gridolini da parte delle studentesse.


 

"il tema di quest' anno è un ballo in maschera comunque" Riprese il discorso


 

"Mi spiego meglio: ognuno di voi dovrà nascondere la sua identità con una maschera, se un ragazzo vi inviterà per un ballo dovete rivelarvi le vostre identità solo dopo la fine di esso, e, per rendere il tutto più interessante, dovrete cercare d'indovinare l'identità l'uno dell'altro, ottenendo, ovviamente una fruttosa riconpensa~

Quest' anno poi verrà eletta una regina, la quale dovrà dare una ricompensa scelta dal vincitore, che supererà la prova ad ostacoli, scelta dagli insegnanti. Auguri ~"

Finì con un altro bacio volante.


 

La classe era esplosa e gruppetti di ragazze si erano già radunate fra loro per parlare dei costumi da creare, non riuscendo a contenere il proprio entusiasmo.

Erano tranquillamente distinguibili brusii entusiasti, tra cui spiccavano quelli della voce acuta di Sumire.


 

"Spero di essere io la regina e che sia Natsume o Ruka a vincere la competizione!" Disse Sumire, ridendo a gran voce mentre con il dorso della mano si copriva parzialmente la bocca, dandosi un aspetto alquanto arrogante.


 

"Ragazzi, adesso è ancora orario di lezione, non dimenticatelo, avete un mese di tempo per preparare il vostro costume, ora tornate ai vostri posti coraggio~"Continuò il prof. Narumi.


 

..

.


 


 

Dopo le lezioni tornai nella mia stanza, Avevo appuntamento con il gruppo delle abilità speciali alle 5:00 e intanto dovevo buttar giù qualcosa per il festival, peccato che non mi venisse in mente nulla accidenti!!


 

Tutti contavano su di me ed io fissavo il foglio bianco con un intensità tale da farmi venire il mal di testa.


 

Crollai addormentata poco dopo, senza aver scritto nulla sul foglio, per poi essere salvata dal suono della sveglia che mi incitava a correre per arrivare all’ appuntamento puntale.

E qui si ritorna all'elenco delle costanti..”

pensai metà tra l'infastidito e lo sconsolato.


 

Mi maledissi per quanto era tardi e mentii spudoratamente ai miei compagni, dicendo di aver dimenticato il programma a casa e che glielo avrei portato il giorno dopo.


 

Grandioso, come faccio a mettermi sempre nei guai?!?”


 

..

.


 

"Ah! Ho finito! Siiiiii!" Esclamai tirando indietro le braccia per stiracchiarle, con un atteggiamento del tutto lontano dall'essere femminile.

Avevo passato tutta la notte alzata, e finalmente avevo il programma del gruppo delle abilità speciali per il festival, non mi restava che consegnarlo a Tsubasa-senpai e potevo tirare un sospiro di sollievo.

Fermai con un braccio la sveglia,dato che non mi sarebbe servita.

Beh, per una volta arriverò a scuola puntuale!” pensai allegramente, mentre correvo in bagno.


 

..

.

"Ehi Mutandine a Pois!" questa voce… Mi voltai, puntando lo sguardo al banco dietro di me.

"Natsume sei tu?"

"Sei diventata cieca Mutandine pois?"

Gonfiai le guance e mi voltai di scatto, indispettita.

Mi sentivo stanca, molto. Passare la notte in bianco non era stata una buona idea…poggiai la testa conto il banco, strizzando gli occhi per far passare il mal di testa, eppure avevo l’ impressione che Natsume mi fissasse…

Avvampai di colpo e non ne capii il motivo che c’era di male se mi guardava? Eppure…

Ah, maledetto mal di testa!


 


 

*NATSUME*

Strano… in genere mi risponde per le rime… Cosa le sarà successo?... Sta male forse? Ehi. Ma perché mi dovrei preoccupare per lei? E solo una bimba di due anni che non ha ancora capito che il mondo non è tutto rose e fiori… Cavolo si è accorta che la stavo fissando.

Non aspettai neanche che si girasse nuovamente nella mia direzione, alzandomi e correndo fuori in corridoio come un fulmine.

Il cuore mi martellava a mille “Perché? Perché mi succede solo con lei… Possibile che? No non devo dire assurdità. Meglio rientrare prima che Jinno mi faccia sospendere,anzi,no.Non ho per niente voglia di sorbirmelo sta mattina, meglio entrare dopo


 


 

Aspettai dunque il suono della campana per tornare in classe, ricevendo uno sguardo di disprezzo da parte del professor Jinno

poco male, come se mi importasse


 

il mio sguardo ricade su Mikan.

Ahhhh, non capisco più niente! Perché non riesco a togliermela dalla testa?!


 

*MIKAN*

"Mutandine color fragolaaaa????"

aprii gli occhi mi ritrovai Natsume a due centimetri dal viso.

Mi alzai di scatto. Avevo le orecchie che fumavano dall’ imbarazzo "Natsume, cosa c’è?"

il bruno la fissò e poi rispose "Tutti gli altri sono andati via le lezioni sono finite da un bel pezzo."

Ho dormito tutto questo tempo? Cavoli…” pensai stordita.

"Grazie Di avermi svegliato ora vado…"

Mi avvicinai al portone, ma le gambe mi cedettero.

Natsume mi prese al volo, posandomi una mano sulla fronte.

"Sapevo che c’era qualcosa che non andava… Hai la febbre, vieni ti accompagno in infermeria"

Mi aiutò ad alzarmi.

"C’è la fai a camminare?" chiese un po' freddamente

"Penso di si… Ma Natsume…?"

"mhm?"

"Da quando ti preoccupi così tanto per me?" lui si limitò ad ignorarmi, girando leggermente la testa, "Natsumeeee… Sei arrossito!" sorrisi a trentadue denti, mentre senstivo dei brividi di freddo percorrermi la schiena.

"Seguimi e basta!" Mi prese il polso destro e quasi mi trascinò davanti all’ infermeria. "Ma come cazzo è possibile che un'infermieria sia chiusa?!" sbottò irritato.

Il suo modo di parlare mi fece sorridere, ma una fitta alla testa mi fece stringere i denti, mentre attorno a me i colori diventavano sempre più sfumati e vaghi.


 

*NATSUME*


 

Sentì un tonfo e mi girai, trovando Mikan che giaceva a terra priva di sensi. Mi partì un colpo al cuore e mi apprestai a soccorerrla.

La frontre bruciava davvero tanto.


 

Nonostante dentro l'infermieria non ci fosse nessuno, non era chiusa, per cui aprii la porta e, dopo aver preso in braccio Mikan, la depositai delicatamente su un lettino, coprendola con delle coperte in angolo.

Chi dovrei chiamare in una situazione del genere?

A Mikan piaceva il professor zuccherino se non sbaglio.

Bene, che si renda utile per una volta. Non voglio averla sulla coscienza”

Mi precipitai in aula insegnanti dal professor Narumi.

"Oh Natsume che posso fare per te?"

"Zitto e seguimi" pronunciai per poi prenderlo per la camicetta e trascinarlo verso dove avevo lasciato Mikan riposare.

..

.


 

Quando arrivammo però ci si presentò uno strano scenario davanti:

Mikan era scomparsa, l'infermeria sembrava essere stata investita da un uragano: sul pavimento c’erano segni di una colluttazione.

"MIKAN!" ci precipitammo verso la finestra spalancata, portando lo sguardo in alto e per poco non mi cedettero le gambe.


 


 

Reo.

Reo era tornato e nelle sue braccia c’era Mikan, priva di sensi e piena di lividi.

"Mikan!" gridai

"Reo, lasciala andare!" continuò Narumi

"Oh, credo di non poterlo fare!" ci fece una linguaccia, mentre l'elicottero dal quale si sporgeva si allontanava sempre di più e causando un gran frastuono, attirando molti studenti all'esterno, che rivolsero sguardi sconvolti alla situazione.

A quel punto non ci vidi più.

Non gliela avrei fatta passare liscia:

Corsi verso l’elicottero, che ormai si stava elevando di troppo, saltando con tutte le mie forze per raggiungerlo.

Non so come, ma all’ ultimo secondo riuscì ad afferrare il carrello e mi tenni stretto.

Il prof. Narumi era sconcertato.

Corse subito dentro la scuola e supposi che, ovviamente, informasse gli altri docenti, anche se la situazione mi sembrava abbastanza ovvia:

Quella testa di cazzo ha rapito Mikan


 


 

Dopo qualche minuto la scuola non era più visibile e sotto di noi si allargava una valle dove si estendeva un lago.

Il braccio stava facendo veramente male,quindi cercai di aiutarmi con l'altro, dondolando con le gambe fino ad aggrapparle al carrello.

Facendo ciò però un lamento di dolore uscì dalle mie labbra, abbastanza forte da far si che nonstante il rumore assordante dell'elicottero, il pilota, che a quanto pare era anche lui un alice, riuscì a sentirmi: In fretta staccai una mano dal carrello la portai in tasca, dove si trovava un localizzatore che mi aveva regalato Hotaru e lo “attaccai” all’elicottero.


 

per una buona volta, il mio vecchio vizio di rubare mi è tornato utile”


 

il mezzo iniziò ad oscillare, sempre di più, sempre di più. Alla fine persi la forza nelle braccia mentre le gambe erano già a penzoloni.

Alla fine, intravedendo il piccolo lago sopra il quale stavamo volando, chiusi gli occhi e lasciai la presa, consapevole del fatto che non sarei resistito al lungo, e di spiaccicarmi al suolo non ne avevo proprio intenzione.

Precipitai dunque giù, nel lago.

Sentii il freddo ed il bagnato avvolgermi. La pelle bruciava, così come i polmoni e gli occhi. Tutto bruciava.

Ironico da pensare dato che era proprio il fuoco il mio alice.


 

Non potevo comunque morire, strana la vita vero? Non so quante volte ho cercato una scusa per morire ed ora che ce l'avevo, non potevo sfruttarla.


 

Agitai le braccia ed annaspando riemersi dalle acque gelide.

Raggiunsi la riva e in preda alla fatica e al freddo svenni.


 

Sognai di trovarmi davanti a casa mia, non so neache come facevo a saperlo, era così e basta.


 


 

Quando aprii la porta, sentii il calore investirmi, davanti a me mi sorrideva l'unica persona che sarebbe riuscita a sciogliere il più freddo dei cuori. Mikan.


 


 

"Natsume! Svegliati!"

il sogno si offuscò e aprii lentamente gli occhi.

"Dottore! Si è svegliato!"

"Ruka?" cercai di alzarmi, ma il mio migliore amico mi trattene.

"Non fare sforzi."

"Dove sono?"

"All’ Academia. Ti abbiamo trovato vicino al lago. Eri fradicio e con qualche linea di febbre…"

"Mikan?" non me ne poteva importare di meno delle mie condizioni.

"Abbiamo rintracciato il segnale che ha lasciato il micro cip : proviene vicino a un magazzino di cosmesi abbandonato. Narumi e altri alunni sono già andati a soccorrerla-"

"Li devo raggiungere…"

"NON SE NE PARLE NEANCHE!" il suo tono mi fece rabbrividire: non l’avevo mai visto così serio. Non osai controbattere, fissandolo ammutolito.

"Ci stanno già pensando i professori a lei, tu non devi fare sforzi."

"Ruka.."

"No! Ruka niente!"

il ragazzo mi tirò il braccio, tirandomi su la manica e scoprendo dunque i segni inflitti da me stesso sulla pelle, mischiati a cicatrici di quelli più vecchi. Non ne andavo fiero, per niente, ma non riuscivo a smettere.

Trattenni il respiro quando Ruka riprese a parlare.

"Pensi che non lo sappia?! Pensi che non mi accorga di quello che accade al mio migliore amico? A come si distrugge?!"

il ragazzo ormai piangeva ed io non potevo fare altro che continuare a guardarlo basito.

"Hey, non piangere." sossurrai, cercai di toccarlo, ma lui si scansò, guardandomi male.

"Non una parola Natsume, tu non capisci. Non sei l'unico a stare male, tu così mi stai uccidendo, quindi ti prego, per una volta, lascia che sia io ad aiutarti, ti prego."

"Ruka.."

"NO! Sta zitto! Come fai a non capirlo!Dio ma perchè ci sto perdendo ancora tempo." Ruka si asciugò gli occhi con il dorso della mano, per poi avviarsi verso la porta.

"Ruka dove vai?"

"I professori hanno bisogno di me per aiutare Mikan, resta qui Natsume."

Io non risposi, mentre Ruka uscì, quidendosi la porta alle spalle.


 

..

.


 

Stavolta il sogno che feci non fu piacevole come il primo.

Sognai di correre in un corridoio buio che sembrava non finire mai,

In tanto in tanto una voce roca e rimbombante mi continuava a battere in testa anche se non riusciuvo a capire se mi stesse dicendo qualcosa.


 

Improvvisamente mi si presentò davanti una sciena raccapricciante.


 

Un ragazzo dai capelli rossicci aveva preso Mikan per il colletto.

"Forza! Sprigiona il tuo potere! O vuoi che facciamo del male a quelli a cui vuoi bene?"

"Non ci riesco… ci provo ma non succede nulla…" disse tra i singhiozzi "Bugiarda!" le diede un calcio allo stomaco.


 


 

Volevo intervenire ma i miei piedi erano incollati al terreno.

ti prego muoviti!Muoviti!!” urlai nella mia testa.


 


 

Che faccio? Che cosa faccio?


 

Evocai il fuoco nella mia mano destra e, senza perdere un minuto, la premetti contro la gamba sinistra.

Le avrei fatte camminare io se da sole non erano in grado d'adempiere al proprio compito.


 


 

Ignorai il dolore, mentre sentivo la carne bruciare, salvare Mikan era la priorità in quel momento.


 

"MIKAAAAAANN!!!" urlai, sia per il dolore che per la rabbia.

Ti salverò”


 

..

.


 

Mi svegliai di soprassalto.

Ero completamente fradicio di sudore.

Era solo un sogno, solo un sogno.

Avevo la gola secca ed un prepotente bisogno d’ acqua.


 

Sollevai le coperte, mentre uno sguardo di terrore s'impossessava di me:

Sulle mie gambe c’erano delle ustioni in corrispondenza di dove mi ero colpito.

quello non era un sogno?!”


 

"Cacchio!" imprecai.


 

Presi dalla cassetta del pronto soccorso qualche benda, disinfettante ed alcuni anti dolorifici, con cui mi medicai le ferite.


 

Andai nella mia uragano-camera da letto; presi una maglietta pulita a maniche corte, una felpa nera col cappuccio, un paio di jeans e delle convers Nere.


 

Mi cambiai, andai nella sala professori e presi la cartina con incise le coordinate per raggiungere il magazzino.


 

Uscii dalla porta sul retro e iniziai a correre nell’ oscurità della notte.


 

Durante la mia corsa passai accanto a un noleggio di biciclette; ne presi una e iniziai a pedalare a più non posso, nonostante la gamba facesse un gran male.


 

Superai il lago e arrivai dopo dieci minuti di intensa pedalata al famoso magazzino dove Reo, il dannato, teneva in scacco la mia Mikan.


 

Abbandonai la bicicletta e camminai verso il magazzino.

Ormai non si torna più in dietro , mi ripetei, mentre percorrevo la via per l’inferno.


 


 


 

ANGOLO AUTRICE:

Ah! finalmente sono riuscita a rimettere in ordine questa storia! (?) lol
l'ho scritta quando ero in prima media, ma in maniera orrenda.
Purtroppo non mi entusiasma più di tanto, dato che quando l'ho pubblicata non avevo neanche una vera trama in mente.
Avevo pensato di eliminarla, ma mi sarebbe rimasto il rimpianto di non averla terminata, quindi ho deciso di portarla avanti.
Non mi ci dilungherò , poichè non so propio che scrivere per allungarla (eheheh)
Quindi sarà una cosa breve. La scuola mi tiene molto impegnata, proverò ad aggiornare abbastanza regolarmente ma non prometto nulla.
Detto questo, se trovate errori d'ortografia non prendetevela con me ma con Jimin, che non ha Jams (riferimenti del tutto casuali)
Se riesco pubblicherò il prossimo capitolo entro la fine del mese.
Ciauu ;)


(Si accettano suggerimenti)
(Vi prego siate buoni, è pur sempre la mia prima ff, anche se a discapito di anni d'assenza)

   
 
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