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Autore: Miky Castiel Winchester    03/04/2015    1 recensioni
Amore e famiglia da una parte, senso del dovere e giustizia dall'altro, passato e futuro che si incrociano immancabilmente con la speranza che due anime separate dal crudele destino tornino ad unirsi, coloro che sono stati allontanati dal fato avverso torneranno ad essere una cosa soltanto? quale sentimento avrà la meglio? l'affetto figlio della verità, o il rancore figlio della solitudine?
Genere: Sentimentale, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Famiglia Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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As Time Goes By

 

 

 

 

 

 

Non avresti mai immaginato che sarebbe finita così, che quel che davvero eri  e quel che sarebbe accaduto quella notte di tanti e tanti anni fa avrebbe provocato simili conseguenze sulla tua vita e quella di chi hai sempre amato, non avresti mai pensato che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui avresti girato la chiave  del carillon di tuo figlio facendo risuonare nella piccola stanza durante quella sera tempestosa del 1958, le note di quella canzone che tu spesso hai sempre fischiettato, quelle note che avevano il potere di dissipare ogni paura del tuo bambino, non avresti mai creduto che essere un Uomo di Lettere, responsabile di una grande eredità tramandatati da tuo padre e da suo padre, tuo nonno, prima di lui, ti avrebbe portato a questo, a perdere tuo figlio, tutto il tuo mondo Henry. Ricordi ogni dettaglio del momento in cui sei sbarcato nel futuro per fuggire dal demone che si era impossessato della tua amica Jodie la sera della tua iniziazione, quando hai fatto la tua comparsa davanti a Sam e Dean, i tuoi nipoti, l’iniziale riluttanza nello scoprire che erano  dei cacciatori, che anche John, tuo figlio lo era stato, prima di morire. Ricordi l’attimo in cui Abanddon ti ha trafitto, la tua vita scivolare via tra le braccia del minore dei tuoi nipoti dicendo a lui e Dean che eri orgoglioso di loro come lo saresti stato dell’uomo che tuo figlio era diventato anche se non avevi potuto conoscerlo. E poi una luce abbagliante, e ti sei risvegliato, una voce calda che ti dice il suo nome,  Castiel, due ali nere che si spalancavano sono quelle che hai visto,  una figura maschile alta con due grandi occhi azzurri, la sua  voce impressa nella tua mente come un marchio a fuoco che era andata a sussurrarti che dovevi tornare nel mondo dei vivi, per aiutare i due fratelli Winchester, e loro padre John, loro madre Mary, tuo figlio tornato in vita come sua moglie per volere del Paradiso, istintivamente hai sorriso, avresti rivisto John anche se eri consapevole dell’odio che lui nutriva per te credendo di essere stato abbandonato, i Winchester si sarebbero riuniti, avresti potuto dirgli la verità, conoscere l’uomo che era, la donna che lo aveva salvato dalla sua infanzia solitaria e dai terribili eventi che in guerra nelle fila dei Marines aveva dovuto sopportare, avresti avuto l’occasione di recuperare il tempo perduto anche con i tuoi nipoti, conoscere quella famiglia alla quale il tuo piccolo John aveva dato vita assieme alla donna che aveva visto morire, con la quale si era ricongiunto finalmente, quella donna appartenente alla famiglia Campbell ti aveva detto l’angelo, o qualunque cosa fosse quella figura dalla voce calda e pacata,  era quindi una cacciatrice anche lei, adesso comprendevi perché tuo figlio ed i tuoi nipoti erano tali, alla morte della donna, l’amore della sua vita, John aveva deciso di intraprendere una crociata di vendetta per renderle giustizia, imparando questo mestiere che tu conosci appena, i cacciatori, una ristretta cerchia di essi, avevano sempre collaborato con gli Uomini di Lettere come te, ma ben poco sapevi del loro modo di vivere ed essere, delle loro, di conoscenze. Con il cuore in gola avevi raggiunto il luogo che la creatura misteriosa ti aveva suggerito, Sioux Falls, rimessa Singer, sicuramente anche il proprietario dello stabile doveva essere un cacciatore o i tuoi familiari non si sarebbero mai fidati, se c’era una sola cosa che dei cacciatori stessi sapevi per certo  Henry, era che diffidenti per natura erano davvero. Noti l’Impala parcheggiata davanti lo spiazzale, bagnata a causa della pioggia di qualche ora fa, e ridi pensando a quando la prima volta che hai incontrato Sam e Dean, non sapendo che quella era la loro auto, hai rotto il finestrino pensando di rubarla suscitando l’ira del maggiore dei due fratelli. Guardi attraverso la finestra ed il tuo cuore si blocca, vedi John e con lui una donna alta, bionda di bell’aspetto posargli un bacio sulle labbra facendolo sorridere, capisci che quella è sua moglie da come lui la guarda, con lo stesso amore con cui tu avevi sempre guardato Milly, non puoi spostare gli occhi dalla figura di tuo figlio, alto, prestante, i capelli scuri e mossi, gli occhi verde scuro, una lacrima scivola dal tuo viso ed indietreggi di qualche passo, è come lo avevi immaginato, raccogli tutto il tuo coraggio, devi bussare Henry, devi farlo, dirgli la verità con la tua stessa bocca, sicuramente Sam e Dean lo avevano messo al corrente dell’ incontro che avevate avuto,  della tua situazione, ma tu vuoi che lui sappia ancora una volta tutto direttamente di te, abbracciarlo come non fai  da più di quarant’anni.  Raccogli ancora il tuo coraggio e lo fai, bussi con vigore e senti i passi di John farsi sempre più vicini assieme a quelli di sua moglie, l’uscio si apre rivelando all’altro la propria figura, senti il panico assalirti Henry, i tuoi occhi diventano lucidi come i suoi che stringe istintivamente la mano di Mary Campbell, sua amata  moglie che ti guarda nello stesso modo incredulo di lui ricambiando la presa di tuo figlio, il tuo bambino ormai un uomo, d’altronde nonostante Sam e Dean li avessero messi al corrente della tua storia, cosa pretendevi Henry? sapevano che eri morto, morto per aiutarli, farti perdonare con il tuo sacrificio era tutto quel che avevi potuto fare per aver dato spazio al tuo lavoro da Uomo di Lettere inconsapevole,  che ti avrebbe allontanato da tuo figlio.

 

“John…sei così…cresciuto…” Sussurri senza togliergli gli occhi di dosso asciugando il tuo volto, non riesci a credere di averlo davanti  a te, molteplici emozioni, tante sfumature diverse e la paura che continui ad odiarti come ha fatto per gran parte della sua vita, dal momento in cui il beffardo destino ha separato le vostre strade.

 

“ Cosa ci fai qui Henry? Sei vivo…” Biascica lui con incredulità e gli occhi sgranati, con voce bassa come se avesse un rospo in gola tentando di contenere le sue emozioni come il milite che da adolescente era stato, quella fase che ti eri perso come ogni tappa della sua vita travagliata.

 

“E’ stato…un certo Castiel a riportarmi qui, a restituirmi la vita per dare una mano a voi tutti, ma quello che davvero voglio più di ogni altra cosa è che tu sappia tutta la verità John…” Dici ancora facendo qualche passo in avanti, allungando la tua mano verso di lui ritraendola prima che il tuo gesto possa farlo arretrare. Scapare da te. Sposti lo sguardo sulla figura femminile al suo fianco che avvolge il braccio attorno alla vita di tuo figlio guardandolo dritto negli occhi come volendogli dare coraggio, tacendo ma comunicando con lui con quel semplice gesto, occhi negli occhi come per non voler interferire tra voi, sarà una cacciatrice ma ti rendi conto di quanto lo ami, di quanto lui ami lei, che lei è, e sarà sempre pronta a sostenerlo in qualsiasi modo il tuo bambino.

 

"Cos'altro dovrei sapere? che te ne sei andato per la tua dannata iniziazione da Uomo di Lettere finendo catapultato negli anni duemila incontrando i miei figli? apprezzo quello che hai fatto per loro, ma per quanto riguarda il tuo lavoro avresti dovuto dirmi ogni cosa anche se ero molto piccolo all’epoca, ne avevo il diritto! la tua responsabilità è verso la famiglia non verso ciò di cui ti occupi, io ho commesso tanti errori in passato ma per i miei ragazzi ci sono stato, sempre, ed ho sempre loro detto la verità, non ho mai mentito! non sai quello che ho passato quando ho capito che non saresti più tornato! avevi detto 'Ci vediamo domani mattina' ed invece, ed invece ho dovuto fare i conti con me stesso!" Ti dice lui e ti punta contro l'indice in segno di rimprovero, non ha tutti i torti, la famiglia veniva sempre prima di ogni cosa e tu hai capito Henry di aver sbagliato a dar troppo peso al tuo lavoro, che l'unico a cui avresti dovuto rendere conto era proprio tuo figlio.

 

"Perdonami...pensavo che quel che sono, e che rendendo anche te un Uomo di Lettere quando saresti stato più grande mi sarebbe stato d’aiuto, credevo che avrei potuto darti la vita che davvero meritavi e portarti via da quel piccolo monolocale sottocosto che era la nostra casa a Normal, volevo solo il meglio per te ma ho fallito, l'unica cosa buona che ho fatto è stato conoscere i tuoi figli, anzi i vostri figli, i miei due nipoti" Dici ancora chinando il capo, guardando prima John e poi sua moglie Mary, vuoi solo un'occasione nulla di più, sei disposto a tutto, il tuo cuore non desidera altro che una chance da parte dell'uomo che tuo figlio è diventato. Vedi stringere il pugno a John e le sue nocche segnate dalle cicatrici di battaglie senza fine diventano bianche, di un candore simile a quello della neve, vedi  ancora nei suoi occhi nonostante adesso sia così diverso, quel bambino che ti correva incontro felice chiedendoti ogni volta cosa fosse quella piccola spilla che porti sempre alla cravatta, quella spilla con incisa la stella dell'acquario, quell'incisione che rappresenta il tuo clan, che rispecchia quello che semplicemente sei Henry, è un tuffo nei ricordi il tuo, daresti qualsiasi cosa perché ora lui ti abbracciasse come un tempo, cancellando il doloroso passato, pronto a ricostruire un nuovo futuro assieme a lui, la donna che ama con tutta la sua anima, ed i loro figli, i tuoi nipoti, loro la tua famiglia, la tua nuova priorità come da sempre avrebbe dovuto essere. Lo scricchiolio del legno cattura la tua attenzione e la loro, e vi voltate, le figure di Sam e Dean alle spalle dei loro genitori che ti fanno un cenno di saluto sorpreso senza dubbio, ma  felici di vedere che stai bene, mentre Mary dopo aver baciato ancora una volta tuo figlio vi lascia da soli raggiungendo i ragazzi salendo assieme a loro al piano superiore. John fa qualche passo in avanti ed esce chiudendosi la porta alle spalle, il suo sguardo nel tuo ed hai quasi paura di potervi leggere un secco rifiuto da parte sua, non riusciresti a reggere tanto dolore, meglio morire nuovamente, è quello che speri se lui, il tuo John, non ti accettasse più in quella sua esistenza fatta di tanti dolori alla quale tu vuoi porre rimedio come meglio puoi. La senti la paura Henry? è quella più profonda che tu abbia mai provato, peggiore della fine della tua vita per mano di quel cavaliere infernale che te l'ha strappata mesi prima, prima che tu oggi tornassi a respirate ed avessi la possibilità di rivedere chi ami di più al mondo, il suo ipotetico rifiuto e rinnovato odio sarebbe peggiore delle pene di quell'Inferno di cui hai tanto sentito parlare, e di cui hai conosciuto esponenti del Male, quel luogo del quale hai soltanto qualche nozione, quel luogo che infligge immane sofferenza, ma non quanto quella che in te si scatenerebbe se John ti allontanasse via da lui per il resto della vita, la tua, la sua, la vostra, in qualche modo sempre collegata.

 

"Credi che tutti questi anni di tua assenza possano essere cancellati così? con un colpo di spugna per quanto io adesso sappia la verità sulla tua sparizione? tu non immagini quanto sia stata duro a soli quattro anni cominciare a provvedere a se stessi da soli, non sai cosa significa aspettare il ritorno di qualcuno che sai bene nel profondo di te stesso, che non tornerà!" Replica lui con  un tono di voce più alto, i suoi occhi sono rossi, come rubini, quel rosso che contrasta con il naturale verde scuro, quel rosso luccicante a causa della lacrime che per orgoglio ed il suo ruolo di cacciatore sta trattenendo, con quella fierezza che vedi nel suo modo di fare.

 

"No, certo che no John...so che...che non c'è niente che possa fare per cancellare quanto è accaduto...non sai quanto avrei voluto riabbracciarti...non immagini quanto tu mi sia mancato...quando sono morto...sei stato il mio ultimo pensiero, quello che mi ha sempre accompagnato....sei sempre stato tutto per me credimi....dammi una sola opportunità...una soltanto " Ribatti asciugando una nuova lacrima che scivola su quel tuo volto affranto dal dolore, ed ora non ti importa un bel nulla del tuo lavoro Henry, di tutta quella conoscenza che gli Uomini di Lettere come te hanno raccolto nel corso dei secoli, vuoi semplicemente indietro l'affetto di tuo figlio, quell'affetto che in lui si era spento quando credeva lo avessi abbandonato. John china il capo la sua mano che passa veloce tra i capelli scuri, rialza la testa e ti fissa ancora dritto negli occhi, i suoi all'apparenza duri che ti attraversano ma che tu capisci nascondono grande fragilità in realtà, quella fragilità che ha dovuto imparare con le cattive a mettere a tacere diventando un uomo più in fretta che mai.

 

"Non è così facile come pensi tu Henry darti una seconda occasione" Ti risponde lui e tu lo sai che ha ragione, il tuo terrore più grande sta prendendo il sopravvento su ogni fibra del tuo essere, puoi sentirlo Henry? lo senti lo spettro dell'angoscia e quello della sofferenza che dal quasi sicuro mancato perdono di tuo figlio scaturiscono?  perdono, quella parola che speravi diventasse, ed assumesse concretezza con quell'abbraccio da voi che mancava da tanto, troppo tempo, perdono, quella parola che vedevi lontana, sfuggente e questo sai bene quanto ti faccia male, quel che hai ottenuto è stato solo poter dire lui, con la tua voce, quella verità che spiegava la tua assenza ma che certamente non poteva cancellare il dolore che in lui era nato nel preciso istante in cui da bambino non ti aveva più visto tornare da lui come avevi detto avresti fatto.

 

"Non sai cosa avrei dato per crescerti John...l'unica azione positiva che ho compiuto è stata quella di aiutare Sam e Dean, ma non mi perdonerò mai io stesso per aver procurato tutto questo dolore a te, mai" Dici scuotendo la testa appoggiandoti alla jeep alle tue spalle che sicuramente doveva appartenere al vero proprietario di quella piccola rimessa, non eri ancora abituato a tutto quel che ti circondava, a quella vettura così strana e mastodontica che stavi usando per sorreggerti, a tutta quella modernità che ti circondava in questa nuova epoca nella quale avresti vissuto, lontana da quella avresti dovuto continuare a trascorrere se il destino fosse stato diverso per te e tuo figlio.

 

"Quello che ho dovuto passare dal tuo improvviso addio inaspettato non sai quanto mi abbia fatto male, è stato conoscere mia moglie a salvarmi dalla solitudine nella quale mi ero chiuso gettandomi nei Marines prima di arrivare a Lawrence ed incontrarla, sono stato solo per tanto prima di trovare fortunatamente Mary che amo tantissimo sul mio cammino, sono sopravvissuto ad una guerra, e poi ho visto cose da cacciatore di cui non voglio neanche parlare, ma in tutto ciò  hai salvato i mie figli con il tuo viaggio nel futuro, allontanandoti da me, con quanto accaduto hai protetto loro, nonostante tutti i miei errori in passato, Sam e Dean, come lo è me moglie, sono tutta quanta la mia vita, ed il loro benessere viene per me prima del mio e quello di ogni altro, quindi...grazie per averli aiutati" Ti dice lui e nella sua voce avverti una nota di apprezzamento, i tuoi occhi si sgranano appena e sorridi, forse c'è ancora speranza per te e John, lui, il tuo tutto.

 

"So cosa intendi...di nulla John, capisco cosa vuoi dire definendo la tua famiglia più importante di ogni cosa, è quel che provo io per te anche se essendo un Uomo di Lettere che un bel giorno ha dovuto saltare nel futuro, non ho potuto dimostrartelo come avrei desiderato, mi spiace che tu abbia sofferto così tanto e per tutto questo tempo, se avessi potuto avrei fatto qualsiasi cosa per liberarti da questa grande sofferenza che hai dovuto patire, ogni cosa senza battere ciglio avrei fatto pur di darti sollievo" Aggiungi, lasciandoti sfuggire l'ennesimo sospiro poggiando una mano davanti i tuoi grandi occhi verdi costellati dall'amore per lui,  ed il dolore di averlo deluso da bambino portandolo a disprezzarti. Lui, John tuo figlio, un uomo forte e coraggioso, un cacciatore oramai a tutti gli effetti. Cerchi di riprendere il controllo di te stesso, vedi la sua mano decisa che si allunga nella tua direzione aspettando una stretta, rimani incredulo a fissarlo Henry, te lo stai chiedendo vero? come mai questo evento che desideri da così tanto  sta finalmente accadendo non è vero? stai vedendo quel che tanto bramavi prender forma, ricongiungerti a lui, fiero nel suo modo di mostrarsi, lui nel quale vedi ancora, nonostante tutto,  quel bambino di soli quattro anni che non hai potuto crescere.

 

 

 

"Con questo gesto...non voglio dire che posso debellare dal mio cuore la sofferenza che la tua assenza ha creato in me, ci vorrà tempo per recuperare Henry, per ritrovare la fiducia in te, ma tu hai salvato i miei ragazzi sparendo della mia vita e finendo qui, quindi, credo di poterti concedere una seconda occasione" Dice lui e vedi formarsi sulle sue labbra un accenno di sorriso che ammorbidisce il suo carattere duro e ribelle, ed allora non perdi tempo, gli stringi la mano con forza senza pensarci un attimo,  sei felice, la forza di quell'amore immenso che nutri per lui che ti scalda l’anima, vorresti abbracciarlo ma sai che non è ancora il momento, sai che ancora John non è pronto a questo, che solo con calma e lentamente potrà guarire ogni ferita e farvi tornare uniti. Speri che un giorno ti chiami di nuovo papà. Vuoi che torniate ad essere una cosa sola, come il padre ed il figlio che davvero siete, quel legame che vi unisce nonostante la vita con l'inganno e malintesi vi abbia allontanati facendovi ritrovare solo adesso.

 

 

"Grazie John..." Riesci a biascicare emozionato sorridendo, contenendo a stento le tue lacrime ancora, come stava facendo lui, senza tirare indietro quella tua mano, stringendo sempre più forte la sua nella tua come due anime che si ritrovano nel buio pronte a tirarsi fuori da quella fitta coltre oscura per scorgere la luce assieme, quella stretta di mano da uomini la vostra, fra te e tuo figlio che si era creata, e  che nella sua semplicità ti rendeva felice come non lo eri da molto e tanto tempo Henry, adesso si che hai una nuova priorità Uomo di Lettere, hai non solo John, ma sua moglie ed anche i tuoi nipoti da conoscere davvero, la tua famiglia, quella famiglia di cui ti senti parte, della quale ti saresti preso cura, che avresti conquistato mostrandoti per il grande uomo che sei realmente, sembrava ancora un sogno aver recuperato anche se parzialmente la stima di John, sei disposto a tutto perché torni ad amarti come quando era solo un bambino curioso, sai che puoi farcela a riconquistarti la sua fiducia completa e non ti arrenderai, farai ogni cosa, lo capirà quanto immensamente tu lo ami Henry, John lo comprenderà un giorno non troppo lontano proprio come recita il titolo della vostra canzone preferita di Casablanca.

 

 'As Time Goes By'

Con il passare del tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-The End-










  
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