Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: rhys89    04/04/2015    6 recensioni
Quando Sirius scopre che il nome di Harry è stato estratto dal Calice di Fuoco lascia immediatamente il paese caldo in cui si era nascosto e vola ad Hogsmeade per star vicino al suo figlioccio… ma, una volta al sicuro nella piccola grotta che gli ha indicato Silente, i suoi pensieri prendono una direzione del tutto diversa.
Diversa, dolorosa e maledettamente familiare.
“Era la scelta giusta.” Ti dici risoluto, commentando i tuoi stessi ricordi.
Te lo sei ripetuto così tante volte, negli anni, che ormai è diventato il tuo mantra personale.
E da una parte hai ragione, perché se non l’avessi lasciato andare probabilmente il tuo migliore amico non avrebbe mai sposato Lily e oggi Harry non esisterebbe.
Ma forse James sarebbe ancora vivo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolino dell'autrice

Hola! :3
Torno qui da voi prima del previsto con una breve one-shot scritta per il contest L’anno, il posto, l’ora indetto da ame_tsuki EFP sul forum di EFP.
Il contest chiedeva di far incontrare la coppia protagonista in un determinato anno (nel senso che almeno uno dei due doveva essere a quell'anno di Howgwarts), in un determinato posto e in una determinata ora. Tali indicazioni erano nascoste in pacchetti dai nomi di diversi incantesimi, e l'incantesimo del pacchetto scelto doveva avere un ruolo fondamentale nella storia. Io ho scelto il pacchetto Oblivion e conteneva 6° anno, Guferia, Mattino.

La storia si suddivide in due momenti, uno al presente (ambientato durante il quarto anno a Hogwarts di Harry, quando Sirius torna dalla sua latitanza e si nasconde nella grotta vicino a Hogsmeade) e un flashback (ambientato durante il sesto anno a Hogwarts di Sirius e James). Il primo è in carattere normale, il secondo in corsivo.

Il POV è chiaramente quello di Sirius e... niente, direi che non ho altro da aggiungere, se non un grazie a ame_tsuki EFP che mi ha dato l'ispirazione per scrivere questa storia e anche, ovviamente, a tutti voi che leggerete e/o recensirete.

Disclaimer: i personaggi e la storia di Hary Potter non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^


La scelta giusta

La grotta che ti ha indicato Silente è quasi sicuramente il meglio che un latitante come te possa permettersi, così sorridi al tuo compagno di viaggio e «Che ne dici, Becco? Ci fermiamo qui?» gli chiedi.
L’ippogrifo schiocca il becco una volta e trotterella verso un angolino appartato, muove un po’ le grandi ali e poi si accovaccia soddisfatto al suolo.
«Lo prenderò per un sì.» Commenti con un ghigno, sedendoti a tua volta per riposare le membra stanche.
Da quanto non fate una sosta come si deve? Una settimana? Due?
Sbadigli e ti sistemi più comodo possibile contro la parete di nuda roccia, pronto a goderti un sonno ristoratore.
Come se fosse facile: essere così vicino ad Hogwarts ha risvegliato i ricordi di quegli anni – i ricordi di James – così prepotentemente che sei certo ti perseguiterebbero anche nei sogni.

James che si scompiglia i capelli e ti sorride.
James che gioca col boccino e ti sorride.
James che ti bacia e poi sorride.


Imprechi tra i denti e chiudi gli occhi con stizza, sperando di costringere il tuo corpo stremato a cedere alle lusinghe del sonno.
La luce cala rapidamente senza che la situazione cambi di una virgola, ma non hai voglia di alzarti, sei troppo stanco. Resti semplicemente così, seduto per terra, a guardare i colori del tramonto filtrare attraverso la stretta apertura della grotta mentre i tuoi pensieri tornano indietro nel tempo, al tuo sesto anno di scuola.
Quando tutto sembrava perfetto.

«Felpato smettila, potrebbero scoprirci…»
«È proprio quello il bello.»
Gli sorridi malizioso e James sorride di rimando, spingendoti fino farti appoggiare la schiena contro il muro della sala dei trofei mentre ti copre la bocca con la sua, affamato di te quanto tu lo sei di lui.


Riapri gli occhi stanchi e ti accorgi con sorpresa che tutto intorno è buio pesto. Alla fine devi esserti assopito sul serio, anche se non sapresti dire per quanto – a giudicare dalla pesantezza delle palpebre, però, non dev’essere stato poi molto.
Ti rendi improvvisamente conto di stare tremando – probabilmente è stato proprio il freddo a svegliarti – e ti dai dell’idiota per non esserti coperto prima: chissà quanto ti ci rivorrà prima di riprendere sonno.
Hai sentito che alcuni babbani contano le pecore, per riuscire ad addormentarsi.
Tu potresti contare i baci che tu e James vi siete dati.

Siete seduti con Lunastorta e Codaliscia all’ombra del vostro albero preferito – intenti a godervi la pace che regna sovrana a Hogwarts dopo gli esami di fine anno – quando ti accorgi che James è diventato stranamente silenzioso, così segui curioso la direzione in cui è puntato il suo sguardo perso… e la vedi.
«Credevo che la Evans non ti piacesse più.» Commenti con nonchalance, attirando la sua attenzione.
«Infatti non mi piace.» Ribatte subito lui scrollando le spalle.
Ancora non l’ha capito che a te non può mentire?
«Peccato, perché scommetto che se smettessi di fare l’idiota lei ci uscirebbe, con te.»
La sua reazione a quelle parole apparentemente casuali è tanto dolorosa quanto scontata.
«Lo pensi davvero?» Chiede speranzoso. «Nel senso, non è che mi interessi, eh, è solo per curiosità.»
Si è voltato verso di te, adesso, e allora te lo tiri addosso fino a fargli affondare la faccia sul tuo petto così che non veda il tuo volto – e i tuoi occhi – e inizi a strofinargli scherzosamente le nocche sui capelli mentre lo prendi un po’ in giro.
Sei sempre stato un bugiardo migliore di lui.


Ti avvolgi nel tuo mantello da viaggio e strofini insieme le mani per scaldarle. Ormai è tardi per andare a cercare legna da ardere – senza contare che devi ancora assicurarti che un’eventuale luce non si veda dall’esterno – quindi per stanotte dovrai fare a meno del fuoco.
Accarezzi un momento l’idea di andare ad appoggiarti a Fierobecco per stare più al caldo, ma la scarti subito: il tuo compagno di avventure è profondamente addormentato, e non sarebbe affatto piacevole se, svegliandosi di soprassalto, ti scambiasse per un nemico.

In piedi davanti a una delle finestre senza vetri della guferia ti godi l’aria fresca del primo mattino, cercando di trovare il coraggio di fare quanto necessario.
Perché James merita di avere una relazione serena alla luce del sole, una famiglia di cui essere fiero e dei marmocchi suoi da viziare e coccolare.
E, a differenza di Lily, tu non puoi dargli nulla di tutto questo.


Tiri fuori dalla sacca una veste di ricambio e la infili con un po’ di difficoltà prima di tornare a sederti, impacciato per via di quella stoffa di troppo.
“Era la scelta giusta.” Ti dici risoluto, commentando i tuoi stessi ricordi.
Te lo sei ripetuto così tante volte, negli anni, che ormai è diventato il tuo mantra personale.
E da una parte hai ragione, perché se non l’avessi lasciato andare probabilmente il tuo migliore amico non avrebbe mai sposato Lily e oggi Harry non esisterebbe.
Ma forse James sarebbe ancora vivo.
Scuoti la testa, scacciando con forza quel pensiero, e ti sforzi in tutti modi di ancorarti all’immagine del tuo figlioccio – ai suoi occhi grandi e luminosi, al calore del suo abbraccio, al sorriso sincero che ti rivolge ogni volta che v’incontrate – per cercare di restare a galla.
Pensi a Harry, e intanto cerchi invano di non sentirti un mostro peggiore di quanto la Gazzetta del Profeta abbia mai descritto. Perché per quel ragazzo tu sei ormai un punto di riferimento, il surrogato di un padre che non ha mai conosciuto, l’unica vera famiglia che gli è rimasta al mondo…
E una parte di te vorrebbe che non fosse mai nato.

«Sai che non mi tiro indietro di solito, Felpato,» borbotta James quando, poco dopo, ti raggiunge «ma onestamente l’idea di farlo qui dentro mi fa piuttosto schifo.»
Già, ed è esattamente per questo che gli hai dato appuntamento proprio qui: forse così riuscirai una volta per tutte a ragionare col “cervello superiore”, senza la tentazione di saltargli addosso.
Bhé, senza
troppa tentazione, almeno.
«Lo so… era l’unico modo per riuscire a concentrarmi su quello che devo fare.» Sussurri in risposta, tirando fuori la bacchetta e puntandola dritta contro di lui.
Lui che ti guarda perplesso e «Ma che diamine ti prende?» ti chiede sconcertato, senza nemmeno accennare a muovere la mano per difendersi.
Non ci crede che lo attaccherai davvero, sa bene che non gli faresti mai del male.
E in effetti ha ragione… ma è proprio per il suo bene che hai preso questa decisione.
Sorridi triste.
«Perdonami, James.» Mormori.
«Eh? Ma cosa…»
«Oblivion!»

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: rhys89