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Autore: Ichiku_kun    04/04/2015    3 recensioni
Dal testo:
Avete mai pensato a un mondo parallelo al nostro?
Io parlo di un mondo stravolto dove non tutte, ma poche situazioni sono opposte a quelle verificatosi nel nostro universo.
« Qualcuno mi aiuti! »
« Scusi può dirmi dove ci troviamo? ».
« Oh, sei un turista per caso? ».
« Stanno arrivando... ».
« Chi sta arrivando?! ».
(okay non si capisce nulla scommetto- sembra una di quelle classiche trame che non fanno capire nulla- spero vi piaccia!)
Genere: Dark, Horror, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete mai pensato a un mondo parallelo al nostro?

Non intendo come nelle trasmissioni fantascientifiche in cui degli pseudo-scienziati, ciarlatani per la maggior parte, pensano e enunciano che ci sia un universo contrario in cui tutto sia completamente l'opposto di quello che è presente nel nostro; tutto questo mi sembra improbabile poichè se noi esistiamo; potrebbe essere che inversamente noi non dovremmo esistere. Quindi anche lo stesso mondo potrebbe non esserci. E non potremmo selezionare o mutare gli avvenimenti opposti poiché tutti lo sono.

Invece io parlo di un mondo stravolto dove non tutte, ma poche situazioni sono inverse a quelle verificatosi nel nostro universo. La differenza fra queste teorie è che nella mia poche situazioni sono contrarie, ma non tutte.

Era una giornata invernale come le altre.

Tornando da scuola notai che il suolo era bagnato per via della violenta pioggia del giorno prima.

Le pozzanghere erano di un colorito strano, non erano marroni come tutte le volte che pioveva, ma di un colore che non avevo mai visto. Non riuscivo a comprenderlo, ma non gli avevo dato importanza.

Una pozzanghera era davanti a me, e volendola scavalcare, ho alzato la gamba e sono andato nell'estremità opposta a essa. L'ho guardata: non rifletteva me, ma un mio sosia.

Era sporco sul viso e ferito al braccio destro; non aveva la borsa di scuola, però aveva una strana cicatrice sulla guancia.

Non indossava la mia stessa divisa scolastica, ma vestiva una lunga tunica sporca di sangue.

Nel riflesso il cielo era già cupo; ma poi, guardando l'ora dal mio telefono, avevo visto che erano solo le due. Possibile che fosse già notte?

Allora spostai e appoggiai il piede nella pozzanghera, poi sprofondai.

Chiesi aiuto, ma nessuno rispose.

Svenni.

Quando mi risvegliai ero macchiato sul viso e ferito al braccio destro, indossavo una tunica parecchio pesante che mi arrivava quasi fino ai piedi: era insanguinata.

Spaventato, guardai il cielo per non pensarci: era tetro, come se qualcuno avesse sgretolato e frantumato ogni singola stella e la Luna.

Avevo un gran orologio al polso, e pensai:

« Fantastico, io li odio, sono ingombranti e sempre in ritardo. Perché dovrei tenerlo al mio polso? Chissà che mi è preso quando l'ho messo... ».

Guardai che ora fosse e non erano le due, ma le sette.

Mi chiesi se fosse possibile, poi una persona mi raggiunse e allora gli domandai: « Scusi, può dirmi dove ci troviamo? »

« Oh, sei un turista per caso? In tale circostanza ti farò da guida. Seguimi, per favore! » disse l'anziano signore.

« Allora? Andiamo! » replicò il vecchio.

Lo seguii, ma lui, dopo pochi passi si fermò e mi riferì:

« Stanno arrivando... ».

Io, non capendo, chiesi:

« Chi è che sta arrivando?! ».

Il signore si portò il dito alla bocca per farmi tacere, allora non gli chiesi più nulla.

« Non dovevo farti da guida, dovevo ricordarmi che ora fosse, ti avrei invitato a casa mia per la notte ed ora non saremmo qui. Mi dispiace... Scappa prima che ci prendano! » urlò il vecchio.

Scappai via, notando che qualcosa gli stava andando incontro.

Lo abbandonai per salvarmi. Mi fermai a pensare.

Sentii un urlo disumano. Allora tornai dal vecchio che mi aveva salvato: era gravemente ferito.

Le sclere erano nere anziché bianche, non capendo il perché mi avvicinai per osservarlo meglio.

« È tutta colpa tua se sto per morire! Tu dovevi perire, eri tu il prescelto, eri tu quello che meritava di andarsene! » urlò il signore nel mio orecchio.

« Chi l'ha uccisa e perché?! Mi risponda, la prego! » chiesi al vecchio.

I suoi occhi brillarono e sussurrò: « Rewind ».

Mi risvegliai travolto dall'oscurità, nella quale veniva proiettato un filmato, come in una tetra videocassetta antica, in cui si vide cosa accadde nel mio universo originario.

Scivolai sulla pozzanghera, una macchina andò nel marciapiede e m'investì violentemente.

Al volante dell'auto c'era lo stesso anziano che mi salvò la vita nel mondo inverso, accennava un sorriso inquietante.

Poi non vidi più nulla, solo vuoto, un buio lugubre...




~Angolo di Ichiku~
Salve a tutti!
Con questa vorrei ricominciare a pubblicare fic.(meglio tardi che mai eh X")
Mi dispiace per la mia lunga assenza ma ero in fase "studio" e verifiche- quindi insomma mi stavano uccidendo-
ma non ce l'hanno fatta! X"~
Corretta da me, con impegno soprattutto! X"
Vbb (??) ci vediamo al prossimo capitolo!
Byeeee!

  
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