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Autore: sofiaa    04/04/2015    1 recensioni
Sophie, una sedicenne inglese arrabbiata con il mondo e con un fratello molto inusuale, è una giovane punk. Suo fratello tenterà di tenerla alla larga dalla scena musicale e sociale che lui ha stesso ha contribuito a creare, ma non ce la farà per molto...Ma soprattutto non riuscirà a tenerla lontana dai suoi amici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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La mattina dopo mi svegliai, sempre molto svogliatamente. Mi lavai il viso, i denti e mi vestì. Scesi in cucina, mi preparai il pranzo e, preso ciò che necessitavo, mi sedetti al tavolo per fare colazione.
"Buongiorno Paul.
"Ciao Sophie."
"Oggi come ci organizziamo?"
"Non so...alle tre e mezza mi passano a prendere i ragazzi. Poi noi ci avviamo verso lo studio."
"E' meglio che oggi io non venga, insomma, il vostro primo giorno in studio...poi dovrete guardare se vi do fastidio nella saletta che vi hanno assegnato."
"Va bene, Sophie, ma sappi che sarai sempre la benvenuta."
"Grazie, bro."
"Di niente, sist."
Mi alzai da tavola e misi ciò che avevo sporcato per fare colazione nel lavello. Mi infilai le scarpe, il Montgomery e misi la cartella in spalla. Camminai verso la scuola abbastanza velocemente, visto che c'era un freddo cane. Finalmente stava arrivando il Natale. E con sè le vacanze. Arrivata a scuola, mi misi subito seduta al mio banco e decisi di dormicchiare. Passai così tutta la giornata scolastica, con ben tre minacce di un rapporto individuale ed una visita in presidenza. Che cosa allettante fare questi tour educativi una settimana prima di Natale. Alle tre suonò quella benedetta campana, ed io uscì di corsa dall'istituto. Dopo una decina di minuti di marcia, arrivai davanti a casa mia. Presi le chiavi da sotto lo zerbino, aprì la porta ed entrai. Non vidi nessuno in salotto. Strano. Salì al piano di sopra per mettere giù la mia cartella e sentì l'acqua della doccia che scorreva. Sarà sicuramente Paul. Decisi di non cambiarmi neanche: gli altri sarebbero stati qui tra cinque minuti. Scesi in salotto e accesi la radio su una stazione di musica reggae/ska. Quanto adoravo la musica ska solo Dio lo sa. Poi andai in cucina e iniziai a lavare tutte le stoviglie che io e mio fratello avevamo accumulato in due giorni. Quando finì, riposi tutto negli appositi mobili. Mi lavai le mani e me le asciugai. Appena ebbi finito di farlo, suonarono alla porta. Mi detti un'occhiata allo specchio che c'era nell'ingresso, feci un sospiro e andai ad aprire.
"Ciao ragazzi!"
"Sophie!"
"Topper!"
Ci abbracciammo.
"Aw guarda che carini, due nanetti che si abbracciano!"
"Mick, dopo ti picchiamo!"
"Esatto! E pesantamente!"
"Sinceramente ho più paura delle botte che potrebbe darmi Sophie, che delle tue, Topper. Senza offesa."
"Cercati un altro batterista, Jones!"
"Ma dai, Topper! Sto scherzando."
"Sarà meglio!"
Ridemmo tutti.
"Ciao Joe."
"Blonde-head!"
"Ciao piccola mia!"
"Mick!"
Venne ad abbracciarmi e mi diede un bacio appena percettibile sulle labbra.
"Ti ho portato una cosina..."
"Per me?"
"No guarda, ho portato queste per Paul!"
Detta questa frase, mi mostrò un mazzo di rose rosse.
"Allora te lo vado a chiamare."
"Sto scherzando, fessacchiotta, sono per te!"
Mi porse il mazzo di rose. Ero senza parole e zittirmi non era un'impresa semplice.
"Ma...amore!"
Mi alzai in punta di piedi, avvolsi le braccia intorno al suo collo e lo baciai. Lui, appena recepito che lo stavo baciando, mi aiutò nell'intento: si abbassò e mi strinse la vita. Appena staccati, mi porse di nuovo il mazzo di rose e lo presi, sorridendogli, quasi commossa. Nessuno mi aveva mai regalato un mazzo di rose rosse.
Lo presi per mano e condussi tutti in salotto. Poi scese mio fratello, vestito molto elegantemente.
"Hey rega! Pronti?"
"Ovvio che sì! Andiamo!"
"Ok. Allora, Sophie, noi contiamo di aver finito verso le sette. Quindi...non è che potresti cucinare per tutti?"
"Bhe, va bene...non che sappia cucinare chissà che cosa, ma posso farcela."
"Arriveremo alle sette e mezza circa."
"Ok, vi aspetto, buona fortuna ragazzi!"
"Crepi!"
Abbracciai mio fratello. Poi abbracciai anche Topper e lui mi disse all'orecchio:"Visto che avevo ragione su Mick?!"
Poi mi fece l'occhiolino e ci staccammo. Diedi un breve abbraccio anche a Joe. Poi quando capitò il turno di Mick...mi sciolsi. Mi strinse la vita e mi abbracciò. Poi io lo baciai, dicendogli:"Buona fortuna, Mick, e grazie ancora per le rose, sono bellissime. Non dovevi farlo!"
"Shhh, sì che dovevo. Ciao, amore mio, ci vediamo dopo."
Ci staccammo e i ragazzi si diressero verso la porta. Uscirono e li salutai. Adesso potevo mettermi comoda. Salì in camera e mi misi la tuta, poi ri-discesi con i miei libri e mi misi sul divano a studiare. Verso le sette, mi alzai e decisi che era meglio se provavo a cucinare qualcosa da cena. Optai per una semplice bistecca e insalata. I ragazzi avrebbero dovuto essere lì a momenti. Finalmente, sentì la porta aprirsi.
 
   
 
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