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Autore: Miriammm    05/04/2015    0 recensioni
"Amore mio,
Lo so, ti sei raccomandato migliaia di volte e io avevo promesso che non l’avrei fatto. Che non ti avrei scritto. Ma oggi è il giorno del mio compleanno e mi sento più solo che mai."
Sclero notturno: perché leggere Cloud Atlas, studiare Foscolo e guardare Les Misérables, tutto nello stesso giorno fa male. E questa cosa ne è la prova.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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22 Dicembre
Amore mio,
Lo so, ti sei raccomandato migliaia di volte e io avevo promesso che non l’avrei fatto. Che non ti avrei scritto. Ma oggi è il giorno del mio compleanno e mi sento più solo che mai.
Ho provato a non pensarti, ci ho provato davvero. Ho preso un libro dallo scaffale (rimarresti sbalordito dalla collezione di libri del signor T), mi sono seduto in poltrona e ho cercato di scordarmi di tutto il resto. Ma non ha funzionato: io non sono come te. Quando hai un libro tra le mani i tuoi occhi brillano di quello stesso bagliore che, ne sono sicuro, illumina i miei quando ti guardo. E quando leggi… Dio! Quando leggi potrebbe venir giù il mondo, nessuno riesce a scrollarti. Insomma, quello che sto cercando di dire è che non riuscivo a leggere due frasi di fila che mi ritrovavo con lo sguardo fuori, sui fiocchi di neve che imbiancavano tutto il paesaggio e con la mente che viaggiava lontano. Lo fa spesso, sai, la mia mente. Viaggia. Attraversa terre straniere, fiumi, montagne, oceani. Attraversa continenti, percorre migliaia di chilometri per arrivare inesorabilmente, sempre da te.
Cosa avremmo fatto oggi se non fossi stato costretto a partire? Avresti organizzato qualcosa di speciale? Mi avresti portato a cenare fuori, in uno di quei ristoranti dove il vino te lo versa il cameriere? Oppure avremmo semplicemente passeggiato e pattinato sul fiume ghiacciato?
Ho sempre desiderato viaggiare, vedere il mondo e questo lo sai bene. Te l’avrò ripetuto un milione di volte. Quello che però non ti ho mai detto, e di cui forse non mi ero neanche reso conto, è che il mondo volevo vederlo con te. Dopotutto non l’ho scelto io quest’esilio. E so che il tuo cuore soffre quanto il mio, e so che forse questa lettera ti renderà furioso. Ma non prendertela con me. Prenditela con mio padre. Prenditela con l’egoismo di un uomo che ha preferito spedire il sangue del suo sangue dall’altra parte del mondo piuttosto che accettare i sentimenti che suo figlio prova nei confronti di un altro uomo. Che io provo per te.
Quando la gente dice che il vero amore può sconfiggere ogni cosa, ridigli in faccia. Perché è quello che si meritano. Perché l’amore che provo per te è la cosa più vera di questo mondo. Eppure non basta. Eppure, per quanto siano sinceri, i miei sentimenti non bastano a farmi essere al tuo fianco.
A volte penso che sarebbe meglio non averti mai incontrato. Certo, non avrei mai saputo cosa significa amare qualcuno più di qualunque altra cosa al mondo, ma che importa? Almeno non soffrirei così adesso. Poi però penso che è proprio l’averti incontrato la cosa più bella che mi sia mai successa. È stata una coincidenza o l’ha voluto il destino? Sono stato così fortunato da trovarmi nel posto giusto al momento giusto? Non saprei dirlo. So solo che quella notte non volevo saperne di tornare a casa. Come se fossi consapevole che qualcosa di eccitante mi stesse aspettando. E poi sei arrivato. Quel ricordo mi scalda il cuore. Non importa quanto faccia freddo da queste parti.
Ho ripreso a comporre. Ma le mie opere non sono più come quelle di una volta. Adesso sono tristi e  fredde. Probabilmente non le apprezzeresti. Ma posso garantirti che sei dentro ogni singola nota. Il pezzo forte l’ho chiamato come te.
Temo solo di svegliarmi una mattina e non riuscire a ricordare l’odore della tua pelle, o il suono della tua voce, o i lineamenti del tuo viso, o la sensazione che lasciavano le tue dita sulla mia pelle quando mi accarezzavi. Esiste una via d’uscita da questo inferno?
 
Per sempre tuo
XXX
 
*Angolo Autrice* Da considerarsi uno sclero del sabato sera più che una storia vera e propria. Leggere Cloud Atlas, studiare Foscolo e riguardare Les Misérables per la dodicesima volta, tutto nello stesso giorno fa male al cervello, lo sconsiglio fortemente a tutti. Se non volete ritrovarvi coinvolti in scleri notturni come quello che avete appena letto… Evitate, davvero.
La forma epistolare deriva da Le ultime lettere di Jacopo Ortis di Foscolo e da Lettere da Zedelghem ovvero una delle storie di Cloud Atlas. Da quest’ultimo deriva anche il fatto che il nostro mittente sia un compositore e che i protagonisti della storia siano due ragazzi innamorati. Il Signor T è invece un omaggio a Foscolo. Per la forma romanticamente malinconica incolpate Les Misérables.
Ho scritto di getto e non ho pensato ai dettagli. Ci sono molte cose non dette e non chiare, altre invece si riescono a capire (credo). Ad esempio non chiedetemi come si chiamano perché non lo so. Non ci ho pensato e non mi interessa. Così come non so cosa impedisca al destinatario della lettera di raggiungere il mittente. Bo. Forse un giorno ci rimetterò le mani e farò in modo che diventi qualcosa di più grande? Non so, staremo a vedere. 
   
 
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