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Autore: Keira    15/02/2005    6 recensioni
Eccomi con una nuova storia... Daphne è una giovane ragazza, che vuole far ricongiungere i genitori, ormai divorziati, conosce i loro fidanzati e da lì parte una storia molto aggrovigliata...
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti!! Sono tornata dopo tanto tempo... so che molti di voi, si saranno già dimenticati di me, comunque io sono viva e sono tornata a scrivere!!!! (ma no... non potevi rimanere in vacanza per un'altro annetto? NdTutti), beh, questa è la prima originale (non One-Shot) che scrivo... quindi abbiate pietà... ammetto di essere migliorata nello stile di scrittura, e spero di migliorare di più, quindi... spero leggiate la mia nuova creazione e spero vi piaccia!

Baci,

Key†


How Deep is your Love?


«Mamma, sono tornata!» urlò a squarciagola una ragazzina sui quindici anni con lunghi capelli corvini e una lunga frangia che copriva gran parte dei suoi meravigliosi occhi color verde smeraldo, abbastanza magra e con uno zaino pesante sulle spalle; dopo aver cercato invano la madre al piano inferiore, salì le scale, e cerco nella camera della donna dove trovò un bigliettino che diceva:

Ciao tesoro, sono uscita

arrivo alle sei e mezza,

ti voglio bene,

Mamma

-Fantastico... ciò significa che ho la casa a disposizione per tutto il pomeriggio...- la mente della giovane inizò a fantasticare, e prima di poter avere un idea precisa, uscì di casa, e corse a prendere il tram. Avrebbe portato suo padre a casa e avrebbero cenato tutti e tre, come una volta..! Era consapevole che le possibilità che tornassero insieme era minima, ma provare non costava nulla... almeno in quella circostanza.

Il mezzo si fermò nella piazza dove si trovava la casa di suo padre, così, la fanciulla, si incamminò verso il piccolo appartamento. Suonò il citofono e, venne ad aprirla il padre.

«Daphne! Entra!», sorrise alla figlia e la fece accomodare sul divano, le portò un bicchiere d'acqua e le sedette di fianco.

«Cosa ci fai qui? Non che non ti voglia, ma tua madre, sa che sei qui?», Daphne si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e spiegò la situazione: «Si, e le ho chiesto se potevi mangiare da noi, e dopo un po' ha acconsentito! Quindi stasera alle sei devi essere a casa!», sapeva di aver detto una bugia enorme, ma era a fin di bene, i suoi si amavano ancora, lo sapeva... quello di lasciarsi era stato un errore e lei l'avrebbe riparato... Spero che vada tutto bene...!

Christopher, era rimasto impietrito... il divorzio tra lui e Karen non era stato molto sereno, e lei non vedeva di buon occhio i suoi incontri con la figlia, ma, fortunatamente per lui, era un suo diritto... non comprendeva il comportamento dell'ex moglie... perchè l'aveva invitato a cena? Si chiarì le idee, dicendo che Daphne l'aveva invitato e lei non aveva potuto evitarlo.

«Papi, tutto bene? H-hai qualche impegno per stasera? Altrimenti facciamo un'altra volta...!» chiese la figlia, impaziente... la sua missione ricongiungimento genitori, doveva riuscire... ad ogni costo.

«Si... certo, nessun impegno, allora alle sei sarò lì! Come sta la tua amica Nat?», la ragazza sospirò impercettibilmente, la sua missione andava bene... si affrettò a rispondere al genitore:

«Sta benissimo... ora però devo scappare, papà! Ci vediamo stasera, e sii puntuale!!!» lo schernì Daphne, additandolo.

«D'accordo... sarò puntualissimo!! Ora vai!», le schioccò un bacio sulla guancia e la lasciò scappare verso casa. Subito dopo essere stata chiusa la porta, una giovane donna con una folta chioma bionda e splendidi occhi azzurri, sulla trentina, comparve dalla camera da letto, dicendo:

«Per quanto dovremo nascondere la nostra relazione, Chris? Tua figlia è abbastanza grande!!» sospirò e si avvicinò all'amante.

«Scusa Sarah... lo farò stasera... non preoccuparti! Ora che ne dici se ce ne andiamo al cinema io e te?», la donna sembrò apprezzare la richiesta così sorridendo andò nell'altra stanza a cambiarsi...


Daphne correva... la sua vita tutto d'un tratto sembrava andare bene... mancava soltanto che Duncan si accorgesse di lei, e per il resto sarebbe stato tutto perfetto... cominciò a rallentare la corsa quando si trovò di fronte alla casa di Nat.

Bussò e alla porta venne sua madre, che le disse gentilmente che la figlia non c'era... era uscita con un amico... Daphne ringraziò e se ne andò bisbigliando un “Maledizione” appena percettibile. Decise di tornare a casa, prese il suo cd preferito e lo mise nell'impianto hi-fi, aspettando l'arrivo del genitore, della pizza, e di sua madre.

Ma quello che sto facendo è giusto? Mamma e papà vogliono tornare insieme? Non dovrebbero risolverla tra loro...? I suoi pensieri vennero interrotti dal suono del telefono che la portò alla realtà.

-Pronto?-

-Casa Wilkins?- pronunciò una voce giovanile, Daphne non lo conosceva...

-Si... mi dica!-

-Sto cercando Paul Calvin... è li?- Mille domande frullarono nella testa della ragazza... chi era quest'uomo? Cosa ci dovrebbe fare a casa mia??? La fanciulla, sospirò e disse:

-Mi spiace ma a casa mia non vive nessuno con questo nome... ci siamo solo io e mia madre! Probabilmente cerca un'altra famiglia Wilkins...!- La ragazza pensò che era solo uno sbaglio.. nessun uomo viveva con sua madre!

-Scusi, a me sembra il numero giusto ma... sua madre è Karen Wilkins?- il ragazzo era scocciato...

-Si è mia madre, ma qui non c'è nessun Paul Calvin!- insistì Daphne... quell'uomo aveva a che fare con sua madre e la curiosità prese il sopravvento... era un collega? Un amico?

-Ah, ok... mi scusi... beh, arrivederci!-

Tu-tu tu-tu... Daphne rimase con la cornetta in mano... cosa stava succedendo? Chi cercava quel ragazzo? E quel Paul... Paul Castin o come diavolo si chiamava... cosa ci avrebbe dovuto fare in casa sua? Appese la cornetta de telefono e guardò l'ora... erano già le sei... alle sette sarebbe arrivata la pizza mentre prima di quell'ora i suoi genitori si sarebbero incontrati.

Arrivarono le sei e dieci, e suo padre bussò alla porta... Daphne si era legata i capelli lucenti in una coda alta, aveva indossato una maglietta rosa con un paio di jeans a vita bassa stile hip hop che sua madre odiava, ma cosa le importava? Sarebbe rimasta concentrata sulla presenza di suo padre, non sui suoi jeans!

«Ciao papà! Accomodati!» suo padre entrò elegantemente... era la prima volta che entrava nell'appartamento dell'ex moglie e, forse, sarebbe stata anche l'ultima! Era un grande appartamento, in confronto al suo, bei mobili... beh, sua moglie aveva sempre avuto buon gusto in fatto di arredamento... spesso si accorgeva di chiamarla ancora “moglie”... si doveva ancora abituare a quell'”ex”... non se lo dimenticava per fatto affettivo...

«Grazie dell'accoglienza... ma che bell'appartamentino! Cosa mi hai preparato di buono?» disse dirigendosi in cucina... ma vedendola pulita e splendente e senza nemmeno una padella si voltò verso la figlia con sguardo interrogativo.

«Io non sono brava in cucina... così ho ordinato delle pizze! Così non morirete avvelenati!» scherzò la ragazza... doveva stare attenta con il plurale... o suo padre sarebbe scappato... lui non voleva discutere con Karen, non voleva affrontarla, voleva che le cose cambiassero da sole, ma Daphne era consapevole che il destino aveva bisogno di una mano e lei gliel'avrebbe data volentieri!

«Già... non so come ho fatto a non pensarci... beh, vorrà dire che dovrò aspettare per assaggiare i manicaretti di mia figlia.. poco male, significa che vivrò a lungo!» rimasero a scherzare per un po' e sembrò che tutto fosse tornato al passato, tutti nella stessa casa, i rapporti tra lei e suo padre non erano cambiati ma a volte Daphne si sentiva fuori posto nella casa del padre... non c'era quell'atmosfera di famiglia che c'era quando era a casa sua.

Le chiavi giravano nella serratura... una risata... due voci... una voce di uomo... mia madre e...? no... non stasera... Si voltò verso la porta e apparve sua madre, bellissima nel suo abito da lavoro nero, con i suoi capelli neri, ormai corti rispetto a quelli della figlia, e gli occhi scuri.

La donna fece per venire in contro alla figlia ma vedendo Christopher si fermò... il suo sguardo passò da Daphne, con lo sguardo perso, al marito, confuso.

«Cosa ci fai qui? Chi ti ha invitato?» chiese con tono aspro la donna.

«Me ne vado, stai tranquilla! Ero venuto per stare con mia figlia! - poi girandosi verso la figlia, continuò – Ci vediamo sabato, cara...» poi senza guardare l'ex moglie, sparì dietro la porta che sbattè dietro di sé.

La donna si schiarì la voce, non voleva fare una scenata alla figlia di fronte a lui, le vrebbe fatto fare brutta figura, oltre a tutto quel pasticcio... quindi pronunciò:

«Questa è mia figlia Daphne, lui tesoro, è...» venne interrotta dalla figlia che pronuncò: «Paul Calvin..., vero?» Karen era stupita... come faceva a saperlo? Paul le porse la mano, ma Daphne non si capacitava... e tenne le braccia incrociate per poi chiedere amara: «Cosa sei di mia madre, eh?», questa volta fu la volta della madre dire:

«E' il mio fidanzato Daphne... ma...» Karen si interruppe, non sapeva cosa dire... sua figlia era lì, che la fissava, fissava lui, il campanello distrasse tutti... Daphne andò a prendere le pizze che si trovavano in mano al pizzaiolo, e dopo avergli dato i soldi, chiuse la porta, sbattè le due pizze sul tavolo, prese la sua e cominciò a salire le scale senza proferire parola. Arrivò in camera, e sbattè la porta alle sue spalle.

Cominciò ad addentare la pizza e notò con tristezza che era la prima volta in tutta la sua vita che la pizza le sembrava così amara...

Al piano inferiore...

«Mi spiace Paul.. io non pensavo che l'avesse presa così.. forse avrei dovuto parlarne prima con le..» Paul la interruppe per pronunciare gentilmente: «Ma figurati... Chad l'ha presa peggio... stai tranquilla si abitueranno...».


Ora recensite, recensite e recensite! Anche se la vi fa schifo, recensite!^O^

Baci

Key†

  
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