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Autore: Zich    05/04/2015    1 recensioni
Una One-shoot su un giovane Eliatrope di nome Loo, un ragazzo praticamente innamorato della luna, una fissazione assurda, dovuta totalmente alla bellezza della natura. Tuttavia Loo ha un grosso problema, pur di guardare la luna, si intrufola nelle proprietà altrui, ma grazie alla sua capacità di ascoltare e dare consigli (ovvi) riesce a non essere cacciato e a "contemplare" la luna che tanto lo attira. ( ATTENZIONE - SPOILER )
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Cindy era nel suo letto, si rigirava a destra e a sinistra, sperando di riuscire ad addormentarsi, ma l'unica cosa che riusciva a fare era ripensare al corriere che qualche giorno fa era arrivato a casa loro, con la notizia che suo padre era stato ucciso da un gruppo di ladrurbi, mentre tornava dalla città.

Nonostante le giornate passate a piangere con la madre, la giovane feca non era ancora riuscita ad accettare la morte del suo adorato genitore, e in quel letto si stringeva al cuscino e piangeva in silenzio. Ma il dolore era troppo grande perché Cindy riuscisse a starsene sdraiata nel suo letto, così, in punta di piedi, uscì dalla porta di casa e andò a sedersi sull'altalena legata all'albero in giardino.

Era una notte fresca d'estate, il cielo limpido e blu, illuminato dalla luna piena, e la giovane ragazza seduta sulla sua altalena, osservava le stelle con le lacrime che le scendevano silenziose dagli occhi, chiedendosi se suo padre ora stesse veramente in un luogo migliore.

- come mai piangi? - disse una voce

Cindy saltò giù dall'altalena impaurita e guardandosi intorno disse :

– chi c'è? Chi ha parlato??- ma non vide nessuno nei dintorni.

- sono qui, sull'albero. . . - rispose la voce

La ragazza alzò lo sguardo, e vide seduto su un grosso ramo un ragazzo, che se ne stava lì, in silenzio a osservare il cielo.

- Chi sei!? Cosa vuoi!? - rispose la giovane feca sulla difensiva – non osare avvicinarti!

- non ne ho la benché minima intenzione, vista la fatica che ho fatto per mettermi comodo – rispose il ragazzo, non degnando minimamente di uno sguardo la ragazza.

Cindy continuò a osservare il suo “ospite”; con la luce della luna quella che prima era una semplice sagoma ora si era arricchita di dettagli, il ragazzo era magro lino, aveva delle scarpe molto consumate, come se avesse viaggiato per mezzo mondo. Sotto gli occhi, due grandi occhiaie nere come la pece, un po di barba in folta lungo i bordi della faccia e sotto al collo, e in testa uno strano cappello che arrivava fin dietro la schiena del giovane.

- allora? Mi vuoi dire perché piangi? Oppure devo tirare a indovinare? - chiese il ragazzo con un sorrisetto, continuando a guardare in cielo.

- non sono affari tuoi, e poi è da maleducati fare domande senza nemmeno presentarsi! - rispose la ragazza indignata, incrociando le braccia.

- Oh... perdonate i miei modi così rudi e irrispettosi mia principessa, il mio nome è Loo e sono un semplice viandante, ma penso che questo l'avevate già dedotto voi stessa, guardando le mie scarpe malandate. Piuttosto, potrei sapere per cortesia perché stavate piangendo? È un vero peccato sentir piangere una dolce creatura come voi... - rispose il ragazzo con tono ironico e un sorriso beffardo sul volto, ma senza mai distogliere lo sguardo dal cielo.

- se mi degnate anche solo di uno sguardo forse potrei anche rispondere alla vostra domanda SER Loo... anzi, ditemi, per cortesia, cos'è che vi attira così tanto in cielo? Cercate lo spirito della vostra bella tra le stelle? - disse Cindy con fare di sfida

- Le semplici stelle non hanno nulla a che spartire con me mia piccola feca, io non guardo le stelle, anche perché le ho già viste mentre venivo qui, io guardo la Luna...- disse Loo

- Come mai? Che ha di speciale per voi la Luna? - chiese Cindy incuriosita

- Vedi mia cara ragazza, io e i miei simili abbiamo viaggiato in lungo e in largo nel Krosmoz, e solo alcuni dei mille mondi che abbiamo visto e visitato avevano simili bellezze, anzi, questo mondo è l'unico ad avere una meraviglia simile. La Luna, così immensa e bianca, che risplende più delle stelle che la circondano, certo, per quel poco che ricordo, nel Krosmoz era tutt'altro che splendente, ma da qui è completamente differente. - disse il giovane, estasiato.

- ...Krosmoz? Tu e i tuoi simili?? viaggi nel Krosmoz?? di che stai parlando? - domandò Cindy leggermente impaurita.

- Oh, perdonami, perso com'ero nei miei pensieri, ti ho raccontato la mia storia, ma non ti ho spiegato i dettagli. Allora, io sono un Eliatrope, e come ben sai, o come dovresti ben sapere, noi Eliatrope non veniamo da questo mondo, ma da un altro, e lo spazio infinito in cui “galleggiano” i vari mondi, si chiama Krosmoz, ora vi è più chiaro? - spiegò Loo, finalmente, guardando negli occhi la giovane feca.

- Q-quindi... tu e i tuoi simili, gli Eliatrope, avete viaggiato nel Krosmoz, visitato altri mondi fino ad arrivare qui?- chiese chiarimenti la ragazza

- Esattamente, ci sarebbe molto altro da spiegare, ma preferisco non dirvi altro, sia perché non mi ricordo molto, sia perché quel poco che ricordo ... – prese fiato il giovane Eliatrope - … Fa male...

- Ma quello che non capisco è perché sei qui, sul mio albero, a guardare la luna, quando ci sono migliaia di posti migliori da cui farlo... - rispose Cindy.

- Non lo so nemmeno io se proprio devo essere sincero, so solo che ero stanco di vagare, e ho deciso di riposarmi un pochino... ma basta parlare di me, piuttosto... - disse Loo scendendo con un salto dall'albero – parlatemi di voi per cortesia...

Gli occhi verde smeraldo del giovane Eliatrope stavano fissando quelli blu di Cindy, anche se quest'ultimi erano coperti da un paio di occhiali, un po' appannati dal precedente pianto.

- I-Io... - balbettò la ragazza arrossendo. Poi scosse la testa, distolse lo sguardo da quelle “pietre preziose” e riprese – Io mi chiamo Cindy, e prima stavo piangendo perché... - prese un bel respiro, e trattenne le lacrime – mio padre... qualche giorno fa... è stato ucciso, e nonostante io mi sia già sfogata, forse anche più del dovuto, non riesco ancora ad accettare il fatto che lui non ci sia più...- disse con le lacrime che scendevano lentamente lungo le guance.

Loo, allungando la mano verso il viso della giovane feca, la fece voltare verso di lui, e con un sorriso dolce e candido disse – Io non sono ancora, e non so se mai lo sarò, padre di famiglia, ma l'ultima cosa che un genitore vorrebbe per il proprio figlio, sia la sua sofferenza. Non dico che i morti non vanno pianti... - disse volgendo il suo sguardo alla luna, e aprendo un portale con la mano sinistra - ma di sicuro lui vorrebbe che tu andassi avanti, che facessi tesoro di tutti i bei momenti passati con lui e soprattutto, che tu sia felice, come qualsiasi genitore vorrebbe per il proprio figlio...- aggiunse il ragazzo guardando per l'ultima volta la giovane feca

- Grazie Loo... - disse Cindy asciugandosi le lacrime

- Sii felice Cindy... - disse il ragazzo con un sorriso.

Subito dopo, Loo apri un altro portale e iniziò a saltare, di portale in portale, verso il cielo, sparendo tra le nuvole, lasciando sola la giovane feca, che, col sorriso sulle labbra, si decise a rientrare in casa...

  
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