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Autore: gatta12    05/04/2015    2 recensioni
Seguito di 'Lillian'
Sinceramente, credo di aver creato l’altra storia con un finale bruscamente interrotto, solo per avere la soddisfazione di averne una, di storia completa. Comunque, ecco qui il seguito di 'Lillian'! Tranquilli, sarà una storia più sensata, che scioglierà ogni vostro dubbio!
Dal capitolo 2:
"[...] Ora, non sto qui a spiegarvi cos’è, ma in parole povere sarebbe il nome dei Lupi per la parola ‘amore’. Solo che, se entro un certo numero di anni il Lupo non sposa la persona con cui ha l’Impriting, muore.
E come ho detto prima, il Principe dei Lupi non deve assolutamente morire.
Stefan e Lillian…
Come suonano bene i loro nomi insieme.
L’ho sempre pensato, in realtà"
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' di tutti | Coppie: Raf/Sulfus, Sai/Tyco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lillian'
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II - Al Castello dei Lupi


§

 
 
“Lillian Diana Angel era destinata da sempre a diventare la Principessa e futura Regina delle Fate.
Le Fate generano pochi figli di solito, così da sempre è il Fato a scegliere la futura Principessa.
Il Regno dei Lupi, invece, non ha problemi di questo genere, e le cariche di Principe e di Re sono ereditarie.
La madre dell’attuale Principe Stefan morì quando nacque lui stesso.
Ha una sorella maggiore, ma il potere passerebbe alla sorella solo in caso della sua morte.
Così, in quanto unico figlio maschio, non deve assolutamente morire.
Vedete, i Lupi si sposano con chi hanno l’Impriting.
Ora, non sto qui a spiegarvi cos’è, ma in parole povere sarebbe il nome dei Lupi per la parola ‘amore’. Solo che, se entro un certo numero di anni il Lupo non sposa la persona con cui ha l’Impriting, muore.
E come ho detto prima, il Principe dei Lupi non deve assolutamente morire.
Stefan e Lillian…
Come suonano bene i loro nomi insieme.
L’ho sempre pensato, in realtà”
Jasmine smise di parlare per qualche secondo. Gli occhi dei Sempiterni erano su di lei, attenti.
“Stefan e Lillian si incontrarono per la prima volta ad un ballo al palazzo dei Lupi. Avevano entrambi cinque anni, e Stefan non voleva assolutamente guardarla. Diceva che odiava le Fate, sempre con quei sorrisi idioti stampati sui loro bei visini.
Ricordo che Lillian scoppiò a ridere, quando il Principe glielo disse, mentre erano in giardino.”
In quel momento, Jasmine fece un incantesimo, e per la stanza si diffusero delle voci.
-Perché stai ridendo?-
-Perché dicendo così sembri un Devil!-
-Cosa?-
-Sì, un normale Devil che sparla di una Angel! Ahahah-
-Smettila di ridere! Sei fastidiosa!-
-Come fai a dire che sono fastidiosa se non mi guardi nemmeno in faccia?-
-Uffa!-
-…Sarà meglio rientrare, ora, ti va?-
Osservò per lunghissimi secondi la candida manina che quella Principessa gli porgeva per alzarsi, poi alzò lo sguardo e la guardò negli occhi, stringendole la mano.
Ebbe l’Impriting.”
La bionda prese un grosso respiro, prima di continuare.
“Due anni fa, quando Lillian è scomparsa, avevo un presentimento. Ma non potevo dirvi nulla, non finché non si sarebbe sposata, lo avevo promesso.
Probabilmente, in questi due anni hanno avuto i preparativi del matrimonio e il cercare di finire la guerra”
“Guerra?” chiese Sulfus.
“Sì… Era complicato, perché i Vampiri erano nemici dei Lupi, ma alleati delle Fate. Ma alla fine, credo che abbiano capito che, per il momento, non possono affrontare una guerra contro due imperi così forti”
Nella stanza scese il silenzio.
Fu Jasmine a romperlo di nuovo.
“Beh… Credo che io debba andare a prepararmi… La festa è tra poche ore” detto questo salì le scale ed entrò in camera sua.
Sospirò.
 
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La sala da ballo era gremita di Fate e Lupi, alcuni dei quali molto importanti.
I sempiterni se ne stavano in disparte, mentre sembrava che Jasmine fosse sparita.
D’un tratto la ragazza tornò insieme a una ragazza sui vent’anni, che sembrava conoscere molto bene.
“Quindi c’è più di un incantesimo per il buio?”
“Esatto, c’è quello per il buio naturale, per il buio dell’anima e poi quello più difficile e complicato, che richiede molte energie e molta forza di volontà, il buio delle Tenebre” rispose la nuova venuta.
Aveva capelli neri e lunghi fino alle spalle e due occhi marroni. Indossava un vestito lungo blu che le fasciava completamente il corpo, in contrasto con l’abito azzurrino di Jazz.
“Jasmine…” la chiamò la madre.
Jazz si voltò di scatto, come se in quel momento si fosse ricordata di loro.
“Ah! Okaa-san, gome!”
La bionda sorrise.
“Lucinda-Senpai, questi sono i Sempiterni di cui Lillian-sama vi parlava prima” iniziò rivolgendosi a Lucinda.
“Lei invece è la principessa di questo castello, Lucinda Samantha Eclipse, sorella maggiore del Principe ereditario e mia insegnante per quanto riguarda la magia. E’ stata lei a insegarmi tutto ciò che so. Lucinda-senpai è una strega-lupo a capo delle guardie personali di Lillian-sama, quando è nel regno dei Lupi”
I semiterni rimasero a bocca aperta.
La donna sorrise loro e fece un leggero inchino.
“Sono felice di incontrare la famiglia di origine della mia futura cognata e Regina”
“Ehm… anche noi siamo molto… ehm… felici di incontrarla… Vostra Altezza…?”
“Oh, no, vi prego! In quel modo possono essere chiamati solo i futuri sovrani! Chiamatemi solo Lucinda-senpai, a voler essere formali, o Miss Eclipse!”
“D’accordo…” rispose Dolce.
Lucinda regalò loro un altro sorriso cortese, poi come fulminata si voltò verso Jazz.
“Sta per arrivare Lillian-sama, va’ subito a cercare mio fratello! Dovranno essere loro ad aprire le danze!”
“Yes!”
“Per quanto vi riguarda, se volete vedere i futuri sovrani vi conviene avvicinarvi alla scalinata. Oltretutto, da quel punto si potrà vedere benissimo il ballo in cui si cimenteranno. Forza, seguitemi”
Lucinda non sembrava una donna abituata a veder discussi i propri ordini, e sebbene i devils avrebbero avuto da ridire sull’ordine, capirono che comunque quella era una principessa, ed erano in un regno in cui non conoscevano praticamente nulla, perciò non potevano fare altro che obbedire.
“Potrò parlare con mia figlia? Sono due anni che non la vediamo…” mormorò Raf a Lucinda.
La donna più giovane le rispose con un sorriso.
“Non credo si potrà intrattenere molto a parlare con voi, dopo il ballo dovrà passare insieme a mio fratello a salutare tutti gli ospiti. Però, se per voi va bene, potrei chiedere a mio padre di farvi restare con noi per stanotte. Il castello è grande, e sono certa che domattina avrete occasione di parlare con la futura Regina”
I sempiterni non ebbero nulla da ridire, a loro andava bene. Le donne, poi, non vedevano l’ora di trascorrere la notte in un vero castello!
“Ho sentito dire che il suo abito è ricamato con farfalle vere, tenute in vita con la magia”
Sentirono esclamare da qualche donna vicina.
 “Sono sicura che sarà un abito spettacolare, ma non appariscente”
“Ovviamente! La Principessa è talmente bella che non ha bisogno di essere appariscente, oltretutto sa perfettamente come una regina debba vestirsi! In fondo diventerà la Regina consorte in questo paese, ma nel regno delle Fate sarà il nostro principe il Re consorte, lì è la donna la persona più importante!”
“Ah, a volte vorrei essere una fata!” sospirò un’altra donna.
“Siamo davvero fortunati, i nostri futuri Sovrani sono due giovani belli e intelligenti, che porteranno prosperità ad entrambi i paesi!” si intromise un uomo.
“Forse riusciremo anche ad avere un Patto di Pace con i Vampiri!” continuò un altro.
“Sarebbe stupendo caro, ma non bisogna sognare troppo”
“Hai ragione sorella, ho sentito dire che anche il Principe dei Vampiri è innamorato della Principessa! Probabilmente non ci hanno ancora attaccato perché il Principe spera che la Principessa scelga lui alla fine, ma sono speranze vane, e quando lo capirà si scatenerà la guerra”
“Signore e signori, vi prego” si intromise Lucinda “capisco le vostre preoccupazioni, ma               questa è una serata di festa! Vedrete che mio fratello e la mia futura cognata sapranno arginare una guerra, ve lo assicuro”
Il gruppetto di nobili e borghesi che si era formato annuì, un po’ più tranquillizzato dalla loro Principessa.
“O cielo! Sta arrivando!” esclamò all’improvviso una signora vestita di verde.
La Sala da Ballo si fece all’improvviso silenziosa, e quando i Sempiterni si voltarono verso la scalinata, restarono anch’essi senza fiato.
 
 

 
“Le farfalle sono vive davvero!” sentirono qualcuno dire.
-Allora le chiacchiere sono vere qui- pensò Kabalè.
L’abito era leggero, semplice, l’unica cosa che lo rendeva, appunto, spettacolare, erano le farfalle rosse che, con pochi battiti di ali, si staccavano dall’abito e dopo pochi attimi svanivano, mentre sul vestito al loro posto si creavano altre farfalle.
Era truccata leggermente, e i capelli neri erano sciolti e mossi sulle spalle; solo una tiara di oro bianco era posata sui capelli, e al centro un piccolo rubino rosso sangue.
Per i Sempiterni, Lillian in quel momento era solamente la Regina.
Aveva una raffinatezza e una maestosità che, si accorsero, la ragazza aveva sempre avuto, ma non aveva mai mostrato pienamente.
Era nata, per essere Regina.
E quando il sorriso di Lillian si allargò ancora di più, accettando la mano del suo promesso sposo ai piedi della scalinata; quando con uno sguardo complice i due si scrutarono, ne furono ancora più certi.
Era nata per essere Regina, tanto quanto era nata per amare quel giovane Principe.


 
  
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