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Autore: gaia21    05/04/2015    3 recensioni
Dal testo: " [...] mi ha lasciato un biglietto per te. Mi ha raccomandato di non aprirlo e di dartelo appena ti saresti svegliato, l’unica cosa che mi ha rivelato è che probabilmente si tratta di un indovinello che dovrai risolvere. Al suo ritorno vuole la risposta e se indovinerai ti darà un premio, o almeno, è questo ciò che ha detto” terminò Lily, passando al moro un fogliettino piegato e sorridendogli leggermente.
“Un premio? Mi ha scambiato per un cane forse? Non esiste che io tenti di risolvere uno stupido indovinello” disse in modo deciso e quasi arrabbiato mentre apriva il foglio bianco che l’exceed gli aveva appena dato. “Che cavolo dovrebbe significare?!” esclamò subito dopo, gli occhi sgranati per la sorpresa. [...]
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Dedico questa piccola one-shot a Milky-chan per avermi sostenuta sin dall'inizio, grazie mille! :)
[probabile OOC] [GaLe]
Enjoy!
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Gajil/Levy, Levy McGarden, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un raggio di sole filtrava attraverso la tenda, andando a colpire il volto addormentato di Gajeel. La luce gli colpì le palpebre abbassate ed il suo viso si corrugò in un’espressione di disappunto. Con una mano vagò alla ricerca del lenzuolo e quando trovò quella stoffa liscia e profumata, la tirò verso di sé coprendo tutto il corpo muscoloso fino ad arrivare alla testa. Le sue labbra si distesero in un ghigno soddisfatto ed il suo organo tattile tornò a vagare tra le coperte, questa volta tastando il materasso.
Si aspettava che da un momento all’altro le sue dita arrivassero a toccare il corpo snello e minuto della fidanzata, ma questo non accadde, al suo posto avvertì solo un posto vuoto accanto a sé, per lo più freddo. Il suo volto assunse nuovamente un’altra espressione, questa volta confusa. Tornò a vagare alla ricerca di Levy, ma non la trovò, e fu in quel momento che decise di aprire gli occhi. Quelle pozze rosso carminio si guardarono attorno scrutando con la coda nell’occhio il pezzo di materasso che normalmente apparteneva all’azzurra. L’odore fresco di lei era in quella casa da parecchio tempo, più o meno da quando avevano deciso di andare a vivere insieme, ma lui riusciva ad accorgersi quando la ragazza era in casa e quando non c’era.
In sua presenza quella fragranza era più forte ed accarezzava dolcemente l’olfatto del moro che se ne beava quasi estasiato. In quel momento riusciva ad avvertire vagamente quell’odore, segno che Levy era fuori casa. Si chiese dove potesse essere andata a quell’ora del mattino e portò i suoi occhi a scrutare la stanza alla ricerca di Lily. Doveva chiedergli se avesse visto l’azzurra uscire di casa e se aveva lasciato detto qualcosa su che ora sarebbe tornata.
Scacciò le coperte dal suo corpo e si mise seduto sul letto tentando di trovare l’exceed nero. Avvertì dei rumori provenire da fuori, come se una spada stesse tranciando l’aria, e capì immediatamente che il suo compagno si stesse allenando. Lo raggiunse in un istante scoprendo che ancora una volta il suo udito da dragon slayer non aveva fallito.
“Ohi Lily, hai visto il gamberetto?” domandò con un ghigno stampato in volto, mentre l’exceed si era fermato per un attimo voltandosi verso Gajeel.
“E’ uscita stamattina presto. Ha detto che andava da qualche parte insieme a Lucy e mi ha lasciato un biglietto per te. Mi ha raccomandato di non aprirlo e di dartelo appena ti saresti svegliato, l’unica cosa che mi ha rivelato è che probabilmente si tratta di un indovinello che dovrai risolvere. Al suo ritorno vuole la risposta e se indovinerai ti darà un premio, o almeno, è questo ciò che ha detto” terminò Lily, passando al moro un fogliettino piegato e sorridendogli leggermente.
“Un premio? Mi ha scambiato per un cane forse? Non esiste che io tenti di risolvere uno stupido indovinello” disse in modo deciso e quasi arrabbiato mentre apriva il foglio bianco che l’exceed gli aveva appena dato. “Che cavolo dovrebbe significare?!” esclamò subito dopo, gli occhi sgranati per la sorpresa.
Sul bigliettino c’erano segnati solo tre numeri, ovvero ‘143’ e nessun’altra spiegazione. Il ragazzo li guardò quasi spaesato ed infuriato, non riusciva a capire dove volesse arrivare la sua fidanzata ma di certo non avrebbe sprecato una giornata intera per quell’inutile indovinello che secondo lui non aveva senso. A parer suo non era neanche quello, come si poteva indovinare qualcosa che era indicato con i numeri?
“Levy sapeva che non ci avresti neanche provato. Secondo lei ti saresti arreso facilmente ed avresti dato prova di non essere abbastanza intelligente; beh, aveva ragione. Dici che così potrebbe andare a trovarsi un nuovo fidanzato che sia alla sua altezza?” domandò quasi innocentemente Lily, gli occhi che scrutavano la reazione del dragon slayer ed un sorriso furbo sul volto. L’azzurra aveva fatto bene a chiedergli aiuto come complice, si poteva dire che lui lo conoscesse meglio di chiunque altro e la ragazza si era fidata, certa di poter contare sull’exceed.
“Che hai detto?! Nessuno deve avvicinarsi al mio gamberetto, tantomeno un tipo tutto cervello e niente muscoli che non sarebbe neanche in grado di proteggerla! Le farò vedere quanto valgo, io non mi arrendo mai!” esclamò con rabbia prima di entrare nuovamente in casa sua e sbattere violentemente la porta dietro di sé. Lily sorrise nuovamente. Levy era proprio la ragazza perfetta per quel dragon slayer cocciuto, riusciva sempre a fargli fare ciò che voleva lei in un modo o nell’altro ed addirittura a fargli cambiare idea velocemente, a parer suo si potevano definire certamente la coppia perfetta… o quasi.
 
*-*
 
Qualche minuto dopo Gajeel arrivò davanti ai grandi portoni di Fairy Tail aprendoli con tutta la malagrazia che possedeva ed attirando immediatamente tutti gli sguardi su di sé. Persino la rissa che era in corso quando lui era entrato, si era fermata improvvisamente. Scrutò i visi di tutti i maghi presenti per poi scorgere in lontananza una chioma verde seduta in modo composto al bancone accanto al tipo con le bambole parlanti e volanti. Si disse che Levy gli aveva solo chiesto di trovare la soluzione all’indovinello, non gli aveva negato di cercare aiuto o di imbrogliare, quello che contava era la risposta che le avrebbe dato.
Si diresse verso Freed con un ghigno, doveva sapere per forza cosa significassero quei numeri, si poteva dire che quel mago fosse il più intelligente dopo la sua ragazza.
“Ohi, che significa?” disse soltanto spiattellando il foglietto sul bancone, proprio sotto allo sguardo confuso del mago delle rune.
Freed guardò Gajeel un po’ titubante per poi rivolgere lo sguardo sul biglietto e piegare leggermente la testa di lato. “143?” chiese, in volto un’espressione che diceva chiaramente quanto non sapesse realmente cosa significasse.
“Levy mi ha lasciato questo stupido biglietto dicendo che è un indovinello e che devo risolverlo, non so che accidenti significhi e sono venuto da te. Fai lavorare il cervello, tipo delle rune” gli rispose in modo quasi scontroso il moro. Stava già iniziando a perdere la pazienza.
“Ohi, che fate?”. Natsu era spuntato quasi dal nulla, sporgendosi contro la spalla del verde per poter osservare cosa aveva attirato l’attenzione degli altri maghi, mentre Happy planava sul bancone chiedendo a Mira un nuovo pesce da poter mettere sotto ai denti.
“Sei arrivato giusto in tempo, Salamander. Va là fuori e fa tornare qui la tua ragazza” disse Gajeel scrutando con un ghigno il rosato davanti a sé. Se il dragon slayer del fuoco avesse trovato Lucy, avrebbe automaticamente trovato anche Levy e si sarebbe potuto far dire che significavano quei numeri.
Oramai la sua rabbia si era tramutata in curiosità e voglia di sapere cosa voleva dirgli l’azzurra con quell’indovinello. Che quei numeri avessero un significato talmente nascosto da apparire quasi impossibile riuscire a trovare la soluzione? Oppure lo stava soltanto prendendo in giro?
“Vorrei tanto, ma non ho idea si trovi Lucy. Mi ha detto che andava a comprare qualcosa con Levy ed è uscita stamattina presto. Non so come reagisce la tua ragazza di solito, ma se io interrompessi la mia mentre fa shopping potrei già ritenermi morto, quindi diciamo che non ci tengo a sapere dove sono finite”. La voce di Natsu gli era arrivata dritta alle orecchie come un qualcosa di terribilmente fastidioso, se non poteva aiutarlo non poteva semplicemente andarsene senza fare tutte quelle storie? In più in quel momento gli stava sorridendo in quel suo modo idiota che il moro si era offerto mentalmente di prenderlo a schiaffi solo per fargli scomparire quel sorriso fastidioso dalla faccia. Era così nervoso che avrebbe potuto prendersela con chiunque gli capitasse a tiro.
“Ohi, Juvia! Molla il tuo ragazzo per cinque minuti e vieni qua!” urlò Gajeel in modo talmente forte, da riuscire ad attirare l’attenzione della maga dell’acqua che si trovava dall’altra parte della gilda attaccata al braccio di un Gray quasi annoiato. E come poteva biasimarlo? Era innamorato dell’azzurra, ma di certo non era una bella cosa ritrovarsela appiccicata tutto il giorno addosso.
Juvia arrivò lentamente e, una volta messasi davanti al moro, accennò un piccolo sorriso. “Cosa c’è, Gajeel-kun?” domandò in tono decisamente annoiato, era chiaro che volesse tornare dal suo Gray-sama.
Il dragon slayer del ferro prese nuovamente il biglietto che poco prima aveva sbattuto sul bancone, porgendolo alla maga dell’acqua con fare scocciato. “Hai idea di cosa significhi?” chiese, in volto un’espressione quasi speranzosa. L’azzurra passava molto tempo con Levy e Lucy, se la maga degli script aveva parlato alle due di quell’indovinello, Juvia doveva sapere per forza la risposta.
“143? E’ il numero di una via forse? Juvia non lo sa” rispose in modo confuso la maga, il volto accigliato in un’espressione pensosa.
“A Magnolia non esistono vie con quel numero” disse Freed, le mani poste al petto, in viso l’espressione di chi sta pensando duramente a qualcosa. “Forse è il numero di una pagina del libro che sta leggendo” ipotizzò, guardando Gajeel dritto negli occhi alla ricerca di qualcosa che potesse affermargli che avesse toccato il tasto giusto.
“Il gamberetto sta leggendo una marea di libri, come faccio a sapere qual è quello giusto?” domandò il moro in tono quasi incredulo. Non volevano mica che andasse a scovare ogni singolo manoscritto che Levy aveva letto, giusto? E poi non credeva neanche che fosse possibile che quei numeri indicassero una pagina, forse era qualcos’altro, dovevano solo pensare di più.
“E se fosse IAE?”. La voce fresca e gentile di Mira li colse tutti di sorpresa ed in un attimo l’albina si ritrovò al centro dell’attenzione, ognuno che pendeva dalle sue labbra per cercare di capire cosa fosse passato per la mente del maga.
“Cosa dovrebbe significare?” chiese nuovamente il moro, ormai certo che gli altri membri di Fairy Tail lo stessero solo prendendo in giro. “E poi come ci sei arrivata a questa conclusione?” continuò subito dopo.
“Non lo so, quei numeri mi ricordano quelle tre vocali, ci assomigliano!” esclamò la diavolessa con il suo immancabile sorriso. Era proprio quello che faceva credere a Gajeel che si trattasse di uno scherzo.
“Anche se fossero le lettere che dici, quale dovrebbe essere il loro significato?” domandò Freed, l’unico lì dentro che sembrava aiutarlo sul serio. Al contrario degli altri maghi, il verde analizzava attentamente la situazione e tentava di avere e ricevere spiegazioni logiche per tutto, gli sembrava che stessero tirando ad indovinare. Beh, questo poteva farlo anche lui, ma cercava delle risposte non delle ipotesi. Se fosse stato il contrario, avrebbe potuto cavarsela da solo.
“Non lo so…” disse improvvisamente Mira, una mano sotto al seno abbondante e l’altra a reggere il mento con fare pensoso. “Forse significa ‘Io Amo Earthland’?” ipotizzò nuovamente l’albina e qui Gajeel ne ebbe la conferma; lei lo stava sicuramente prendendo per i fondelli.
“E che bisogno c’era di dirlo a me?!” esclamò il dragon slayer del ferro in preda all’esasperazione. Oramai ci aveva rinunciato a tentare di farsi aiutare. Le cose da fare adesso erano due: o tentava di scoprirlo da solo, oppure si sarebbe seduto ad un tavolo aspettando il ritorno di Levy e l’avrebbe chiesto direttamente a lei.
Prese un respiro profondo tentando di calmare la rabbia che era scaturita in lui poco prima e si rivolse nuovamente al gruppo di maghi davanti a sé.
“Voi sapete a che ora torna il gamberetto?” domandò in tono rassegnato e quasi esausto. Non ce la faceva più, la prossima volta col cavolo che avrebbe accettato di risolvere uno stupido indovinello.
“Juvia lo sa. Dovrebbero tornare tra poco, a lei hanno detto così”. L’azzurra gli regalò un sorriso luminoso prima di saltellare via per raggiungere di nuovo il suo amato Gray-sama, mentre lui aveva deciso di riprendersi il foglietto e sistemarsi al tavolo più vicino possibile all’entrata di Fairy Tail.
Anche se aveva mentalmente pensato di arrendersi, in realtà non voleva assolutamente farlo, in un modo o nell’altro voleva ancora riuscire a capire cosa significasse, voleva riuscirci senza chiedere aiuto a nessuno ma non gli veniva nulla in mente, niente che gli altri non avessero già detto e scartato.
Continuò a fissare il biglietto per minuti che parvero ore e, dopo molti ripensamenti, il portone della gilda finalmente si aprì rivelando il volto luminoso di Levy accompagnata da Lucy ed una marea di buste, probabilmente tutte provenienti dallo shopping sfrenato avuto quella mattina.
La maga degli script si avvicinò immediatamente al suo ragazzo posandogli un piccolo bacio sulla guancia e sporgendosi oltre la sua spalla per vedere cosa avesse attirato l’attenzione del moro tanto da non fargli rendere conto del suo arrivo. Notò che in una delle sue grandi e forti mani stesse stringendo il biglietto che gli aveva lasciato quella mattina e si accorse con tristezza che sotto l’indovinello non ci fosse alcuna risposta. Gajeel non aveva capito. Ma, del resto, si rimproverò mentalmente anche lei. Forse non avrebbe dovuto lasciargli un indovinello così difficile, sapeva bene che il suo fidanzato non si intendesse di certe cose, eppure in qualche modo sperava che ci arrivasse, era l’unica cosa che voleva comunicargli.
“Finalmente sei tornata, gamberetto. Mi sta scoppiando la testa a causa di quest’affare!” esclamò lui, stiracchiandosi subito dopo come farebbe un gatto.
L’azzurra rise leggermente. In certe occasioni quel mago le appariva buffo e impacciato. “Non sei riuscito a trovare la soluzione?” gli chiese poco dopo anche se aveva già intuito da prima quale sarebbe stata la risposta che avrebbe ricevuto.
“Non ho idea di che accidenti significhi. Potevi scegliere qualcosa di più facile se proprio ci tenevi a farmi risolvere qualcosa” si lamentò Gajeel, lo sguardo che fulminava quel biglietto da lui definito ‘infernale’.
“E’ strano, eppure te lo ripeto sempre, ogni giorno” sorrise leggermente Levy, arrossendo un po’, nel modo dolce ed innocente che tanto piaceva al moro. “Hai provato a collegarlo con l’inglese?” domandò lei subito dopo, il sorriso che non accennava a scomparire dalle sue labbra sottili e chiare, anzi, non faceva altro che divenire sempre più luminoso.
“Con l’inglese? Cioè… one, four, three?” chiese un po’ esitante il mago. Che si stesse avvicinando alla soluzione? Beh, con Levy da ‘insegnante’ era ovvio che ci riuscisse.
“Esatto. Cosa ti sembrano adesso?”. L’azzurra sperava davvero che Gajeel riuscisse ad arrivarci da solo, ma sembrava come se il cervello del moro non volesse collaborare e lui la stava guardando con un’espressione che confusa era dire poco.
“Dei numeri” rispose semplicemente il dragon slayer e la maga non riuscì a trattenere le risate che avevano minacciato sin da prima di abbandonare la sua bocca. Di certo non si aspettava una risposta simile. Certo, se la sarebbe potuta aspettare da Natsu, ma non credeva che anche il suo ragazzo sarebbe stato capace di cose simili.
“Piantala di prendermi in giro e dimmi che significa! Il mio cervello rischia di arrugginirsi!” esclamò Gajeel sull’orlo dell’esasperazione. Gli piaceva vedere Levy ridere, ma non gli piaceva che ridesse di lui, quella risultava una presa in giro bella e buona.
La maga degli script prese una penna e, ancora scossa dai tentativi di sopprimere le risate, scrisse sul foglio dove c’era segnato l’indovinello. Il moro tentava di capire cosa stesse scrivendo l’azzurra, senza però riuscire a vedere nulla. Solo quando la ragazza finì di scrivere e si sollevò, capì che quello che stava scrivendo non era altro che la soluzione.
Ora, sotto il numero ‘143’, veniva riportata questa frase:
I (1) LOVE (4) YOU (3).
Gajeel si voltò verso la sua fidanzata con un ghigno stampato sul volto. Adesso capiva perché gli aveva detto che era qualcosa che gli ripeteva ogni giorno, perché era arrossita ed il motivo per cui continuava sorridere.
“143 è semplicemente il numero di lettere di ogni parola che compone la frase” spiegò Levy, le gote ancora leggermente arrossate e lo sguardo vagamente puntato sulla figura del corvino.
“Non potevi dirlo direttamente?” le disse lui con calma, passando un braccio attorno la vita sottile di lei per avvicinarla di più a sé. L’azzurra s’imbarazzò un po’ ed affondò il viso tra il collo e la spalla del suo ragazzo tentando di non far vedere che le sue guance fossero ancora più rosse di prima.
“Volevo farlo in modo diverso, per una volta” sospirò lei nell’orecchio sensibile di Gajeel, la voce che tremava leggermente.
Il dragon slayer ghignò un po’ prima di impossessarsi improvvisamente delle labbra della ragazza. Le emozioni che pervasero entrambi coinvolsero i loro cuori che non facevano altro che battere all’impazzata ed in perfetta sincronia, mentre avvertivano le tipiche ‘farfalle nello stomaco’ ed i volti che quasi andavano in fiamme. Quando avvertirono che il bisogno d’aria si faceva sempre più necessario si staccarono a malincuore, mentre un ghigno furbo si dipingeva sul viso del moro.
“I love you too” disse solamente, certo che apparisse un po’ strano per la scripter sentirlo parlare inglese, ma sicuro che fosse comunque il modo più adatto per rispondere a quello che c’era scritto sul biglietto.
 






Angoletto dell’autrice
Salve a tutti! Beh, non so neanche io da dove mi sia uscita una cosa del genere, ma volevo comunque scrivere qualcosa su questa coppia inserendo un ‘messaggio in codice’ ;) Come ho già detto, dedico questa one-shot a Milky-chan per avermi sostenuta sin dell’inizio e perché continua a farlo ancora adesso, davvero non so come riesci a sopportare tutte le mie follie XD Io non avrò internet fino a mercoledì, in questo momento sto solo prendendo in prestito quella del vicino XD Mi dispiace, ma ho dovuto farlo XD Spero che sia piaciuta a qualcuno nonostante i personaggi risultino incredibilmente OOC e l’evento altamente improbabile XD Perdonate anche gli errori che troverete, in questo momento non ho la lucidità giusta per correggerli, lo farò domani ;)
Un abbraccio a tutti,
Gaia*
Ps. Buona Pasqua a tutti!
  
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