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Autore: _ Arya _    06/04/2015    5 recensioni
Cosa succederebbe se la principessa Emma Swan - una principessa non comune, ma audace e pronta all'avventura - , rapita dal pirata Barbanera, fosse salvata da Capitan Uncino?
-Spin off del capitolo 3 di One Year of Our Life-
"-Volete un goccio di rum? Allevia il dolore, ve lo assicuro.- mi domandò Hook, porgendomi la sua boccetta.
-Capitano, una principessa che beve il rum? Sarà abituata a baci e abbracci per il dolore, dubito beva!- intervenne Smee, e alcuni risposero con una risata.
In risposta li incenerii con lo sguardo, ed afferrai la boccetta per poi mandare giù ben più di un goccio." [dal primo capitolo]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Link dell'intro, essendo questo uno spin-off di un sogno di Emma nel capitolo di Marzo in "One Year of our life": http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3078512&i=1



Let's go to Neverland


Dopo aver dato un'ultima occhiata alla botola presi i nuovi vestiti e mi spogliai, facendo attenzione alla schiena.
Feci per indossarli, quando mi accorsi di un barile d'acqua alla mia destra, di cui prima non mi ero accorta. Mi avvicinai e misi una mano dentro: non era fredda, era tiepida.
Killian Jones mi aveva portato dell'acqua per lavarmi mentre dormivo, e mi aveva perfino lasciato tutta la privacy necessaria per sistemarmi.
Iniziai a credere che i pirati avessero davvero un codice d'onore, che probabilmente Barbanera non rispettava. Oppure era Jones ad essere un uomo d'onore.
Lentamente entrai in acqua, e mi sentii subito meglio. Questa mi diede ulteriore sollievo alle ferite, e lo stesso sentirmi pulita migliorò notevolmente il mio umore.
Mi lavai completamente, compresi i capelli, e rimasi altri cinque minuti seduta semplicemente a rilassarmi, cosa che da mezzo anno non avevo mai avuto l'occasione di fare.
Poi uscii dall'acqua, e presi una camicia buttata lì per asciugarmi.
Infine indossai i pantaloni di pelle che mi andavano a pennello, erano attillati, e la camicia sopra la quale misi il gilet e gli allacciai i bottini per tenermi coperta, dato che come mi aveva suggerito lui non indossai il corsetto.
Per finire infilai un paio di stivali, e cercai di studiare il mio riflesso nell'acqua, per quel poco che riuscii a vedere.
Dovetti ammettere che quell'abbigliamento non mi dispiaceva, era comodo. E in più, segretamente, ero sempre stata affascinata dalle donne pirata.
Presi un altro respiro, e finalmente raggiunsi la scala per salire sul ponte.

Una volta su richiusi la botola, e mi alzai in piedi guardandomi intorno, spaesata. Era strano trovarmi lì senza essere legata, o comunque trattenuta da un paio di uomini dell'equipaggio.
La luna era alta in cielo, e anche le stelle splendevano al massimo della loro magnificenza. C'era un leggero venticello proveniente da ovest, ma non faceva freddo, era piacevole.
Chiusi gli occhi e inspirai l'odore di mare, di cui non avevo mai davvero goduto. Legata ad un palo era davvero stato il mio ultimo pensiero.
-Ragazza, cosa ci fai qui?
Riaprii subito gli occhi, mentre il pirata con un occhio solo mi afferrò con forza un braccio.
-Lasciatemi!- esclamai, strattonandomi della sua presa, ma la seconda volta mi strinse con ancora più forza.
Era uno dei due che mi avevano legata, un uomo rude e violento, che non aveva avuto il minimo rispetto per me.
-Lasciala immediatamente, o sarò costretto a cavarti l'altro occhio col mio uncino!
Mi voltai di scatto, e vidi Hook guardare minaccioso l'altro, che lasciò immediatamente andare la presa.
-Scusatemi Capitano, pensavo stesse fuggendo.
-Sei il solito idiota. Ciurma!- esclamò poi, e in un batter d'occhio tutti ci ebbero accerchiati, puntando lo sguardo sul loro capitano, che si avvicinò a me.
-Da oggi la principessa Emma Swan non è nostra prigioniera, ma nostra ospite! Re James e sua moglie sono dei sovrani giusti, quindi non c'è motivo di tenere in ostaggio loro figlia. Domani mattina salperemo verso il castello, per riportare la principessa a casa! Ed esigo che le portiate rispetto durante tutta la sua permanenza sulla Jolly Roger. È chiaro? Il primo che proverà soltanto a torcerle un capello, andrà dritto in pasto agli squali!
-Sì capitano!- esclamarono quelli, non proprio in coro, ma in fondo cosa ci si poteva aspettare da una ventina di pirati rozzi? Mi venne quasi da sorridere, ma non lo feci per non sembrare inopportuna.
Alcuni di loro mi fecero perfino un inchino, poi tornarono alle loro attività lasciandomi sola con Jones.
-State bene, dolcezza? O devo punire quell'idiota?- mi domandò, squadrandomi da capo a piedi.
-Non dovete punire nessuno, sto bene. E... grazie capitano.- sorrisi sinceramente a quell'uomo tanto misterioso quanto affascinante. Non avevo idea del perché si ostinasse a essere tanto premuroso nei miei confronti, ma non poté che farmi piacere.
Guardai il suo uncino, e mi venne da chiedermi quale fosse la vera storia. Per come stava trattando me, ero piuttosto convinta che non avrebbe mai potuto portar via la moglie di Rumple.
-Avete fame?- mi domandò con gentilezza, ed io annuii. Ero veramente stufa di nutrirmi di pane, e qualche volta delle orribili brodaglie o i resti della ciurma. L'avevo fatto solo per sopravvivere.
Mi accompagnò accanto al falò che avevano acceso i suoi uomini, e in un primo momento ebbi paura che potesse andare a fuoco la nave, ma poi mi resi conto che sotto la legna c'era della terra in abbondanza.
Mi misi a sedere accanto a lui, che riempì un piatto di pesciolini fritti, due spiedini di calamari e del pane.
Lo ringraziai e mi avventai con voracità su quel cibo, assaporandone pienamente il gusto; dopo tanto tempo finalmente mangiavo qualcosa di buono, qualcosa che non masticavo e ingoiavo soltanto per forza d'inerzia.
Sentii il capitano ridere, e mi voltai per rendermi conto che era proprio di me che stava ridendo.
-Cosa c'è!- feci irritata posando il piatto.
-E' solo che il modo in cui vi state abbuffando non è affatto principesco, tesoro.
-Avevo fame. Problemi?
-No, affatto. Ne volete ancora? Abbiamo da mangiare in abbondanza, non fate complimenti.
-Ok.
Divertito mi riempì ancora una volta il piatto con altro pesce e frutti di mare, e stavolta cercai di mangiare con più compostezza.
Ero ben consapevole di trovarmi in mezzo a dei pirati, per nulla civili a parte Killian Jones, eppure per la prima volta mi sentii a mio agio. Ero loro ospite. Nessuno voleva più farmi del male o ricattarmi, anzi, mi avrebbero aiutata a tornare a casa.
Finendo da mangiare mi stiracchiai, trattenendo a stento un lamento per un paio di ferite sulla schiena che tirarono facendomi male. Dio, quanto avrei dovuto sopportare quella situazione? Non vedevo l'ora che passassero per non dovermi preoccupare di ogni mio singolo movimento.
-Volete un goccio di rum? Allevia il dolore, ve lo assicuro.- mi domandò Hook, porgendomi la sua boccetta.
-Capitano, una principessa che beve il rum? Sarà abituata a bacini e abbracci per il dolore, dubito beva!- intervenne Smee, e alcuni risposero con una risata.
In risposta li incenerii con lo sguardo, ed afferrai la boccetta per poi mandare giù ben più di un goccio.
Il liquido ambrato mi invase la gola e poi lo stomaco; bruciò, ma in una maniera piacevole. Non ero una bambina, non ero estranea agli alcolici come quei tipi pensavano, e avevo voluto dimostrarglielo.
Con un sorriso restituii la boccetta al suo proprietario, e si levarono dei fischi di approvazione: in quel momento seppi di essermi guadagnata il loro rispetto, almeno in parte. Almeno un po'.
-Sono poche le donne che ho visto buttare giù del rum in questo modo senza battere ciglio- si complimentò Hook, dandomi una pacca sulla spalla.
-Ve l'ho detto che sono diversa rispetto alle vostre aspettative!
-Già, e mi fa davvero molto piacere. Mi piacciono le donne come voi, Swan.

Restai un'altra oretta seduta davanti al fuoco coi pirati, e fu più piacevole di quanto avrei mai potuto immaginare. Mi raccontarono delle storie, di saccheggi e altre avventure, quasi facendo a gara a chi fosse stato il migliore di tutti.
Fu davvero meraviglioso, le loro avventure erano così emozionanti, così piene d'azione... era il tipo di vita che non avevo mai fatto, nonostante i miei genitori mi lasciassero molta libertà. Ma un conto era andare con l'esercito ad affrontare i pochi soldati rimasti fedeli alla Regina Cattiva, e tutto un altro conto era affrontare mostri marini, visitare isole deserte i cui unici abitanti erano bestie feroci... e perfino il saccheggio mi sembrò divertente; insomma, non avevano mai derubato delle povere famiglie innocenti.
-Bene ciurma, è ora di ritirarsi! Partiremo all'alba di domani mattina, verso il castello di Re James!
Alle sue parole tutti diedero la buonanotte, anche a me, ed andarono a ritirarsi verso i loro alloggi. Erano davvero obbedienti e fedeli al capitano, che quasi mi stupii.
-Beh principessa, seguitemi- si alzò infine Hook, prendendomi una mano per tirarmi su.
-Chiamatemi Emma. Non fanno per me queste formalità esagerate.
-D'accordo. Emma. Voi chiamatemi Killian, o Hook... a voi la scelta!- sorrise e mi fece cenno di seguirlo.
Camminai dietro di lui su quella nave grande, affascinante, fino a che non aprì la porta della sua cabina e mi lasciò entrare, per poi seguirmi.
Mi guardai intorno, era davvero bella: c'era un letto che sembrava essere molto comodo, dei bauli, e degli scaffali pieni di libri e mappe, cannocchiali e altri oggetti... e una cartina della foresta incantata appesa al muro, a cui aveva aggiunto delle parti a penna.
-Wow- commentai -mi piace. È davvero... wow.
-Lieto di avervi lasciata senza parole, Emma.- fece, e andò a sedersi sul letto, accennandomi di raggiungerlo.
Titubante feci come mi aveva chiesto, e mi sedetti accanto a lui, guardandolo negli occhi. Continuai a pensare che fosse estremamente bello, e la cicatrice sulla guancia sinistra gli dava un certo fascino.
-Finché sarete mia ospite dormirete su questo letto. Va bene? Avete per caso bisogno di qualcosa da mettere per la notte?- mi domandò, quasi con premura.
-Non sono così esigente, Hook... il letto è già tanto. Ma voi dove dormirete?
-Posso dormire qui a terra, sono abituato.
-Non è giusto che vi privi del vostro letto... e non è comodo dormire per terra.
-Oh avanti Swan, mi basta un grazie. Neanch'io sono una persona esigente, quindi starò più che bene.
-Bene... in questo caso grazie- sorrisi.
Si alzò dal letto e lo stesso feci anch'io dopo essermi tolta le scarpe e gilet. Tirai via la coperta e mi stesi, sotto gli occhi del pirata che sembrava quasi aspettare che avessi altre richieste.
-Il letto dovrebbe essere abbastanza morbido perché non vi facciate male.
-Sì, è comodo. Grazie. Siete molto gentile con me...
-Figuratevi, tesoro. È il minimo. Come vi ho già detto, io sono un gentiluomo.
Lo guardai rannicchiarsi a terra, e mi dispiacque davvero occupare il suo posto, mi sentii in colpa. Quindi presi il cuscino e glielo tirai, potevo farne a meno. Ero già molto più comoda che su quel giaciglio di paglia dove avevo dormito per mesi.
-Mi volete uccidere con un cuscino per caso?
-No, vorrei lo teneste voi. A me non serve, ho già tanto.
-Immagino non accetterete repliche, vero milady?
-Siete perspicace, capitano. Buonanotte!
-Buonanotte- fece in risposta, per poi farsi una leggera risata, e spegnere la luce.
Non sapevo spiegare la sensazione che stavo provando in quel momento, ma si avvicinava alla gioia.
Stavo semplicemente bene, e non mi fu difficile prendere sonno.

***

Furono delle voci a svegliarmi, e mi chiesi se non fosse già l'alba. Aprii gli occhi, ma fuori dalla finestra era ancora molto buio. Non avevo idea di quanto avessi dormito, ma era ancora notte, sicuramente. Il mio sguardo andò a terra, dove avrebbe dovuto esserci il Capitano, e invece c'era solo il cuscino che gli avevo dato.
Dato che le voci continuavano ad arrivare al mio orecchio, decisi di alzarmi e di andare a vedere cosa stesse succedendo.
Aprii piano la porta cercando di non fare rumore. Lo intravidi subito, e insieme a lui c'era uno strano ragazzo alto e biondo, dai capelli più o meno lunghi con dei riccioli.
Senza fare il minimo rumore, andai a nascondermi dietro l'albero maestro per riuscire a sentire meglio.
-Non posso raggiungere Neverland adesso.- stava dicendo Hook, con irritazione.
-Lo sai che a Peter Pan non piace aspettare, Capitano. Lui ti ha aiutato in passato, ed è ora che saldi il tuo debito. Sarà un lavoretto, ma ha bisogno di te.
-Ho una faccenda da sbrigare prima. Digli che tra una settimana esatta potrò raggiungerlo.
-Non mi hai sentito, Hook?! Non hai una settimana!
-Io non prendo ordini da un moccioso sulla mia nave, è chiaro? Tornatene dal tuo capo-bambino, e digli ciò che ti ho riferito. Salderò il mio debito, ma non domani.
I due si guardavano con aria di sfida, e nonostante il biondo fosse decisamente più giovane, sicuramente sotto i vent'anni, dovetti ammettere che sembrava tenergli testa piuttosto bene.
Non seppi dire se lui se ne accorse, ma potei intravedere la mano del ragazzo muoversi sotto la propria veste, e la punta di una freccia mi saltò subito all'occhio.
-Fermo!- esclamai uscendo dal mio nascondiglio, e raggiungendo Killian per spingerlo da parte.
Sia lui che il ragazzino sembrarono sorpresi di vedermi lì, e mi chiesi se non avessi fatto un'enorme stupidaggine. Ma il Capitano aveva fatto molto per me, e mi era venuto istintivo impedire che venisse ferito, o ucciso, o qualunque cosa avesse intenzione di fargli il biondo.
-Rubus Noctis, Felix? Volevi ferirmi per costringermi a raggiungere subito Neverland per salvarmi la pelle?- alzò un sopracciglio, e si avvicinò a quel Felix prendendolo per il colletto.
-Peter Pan non scherza- ripeté -ma piuttosto, chi sarebbe questa bella bambolina?
-Lei è mia ospite, non ti riguarda sciocco ragazzino- lo lasciò andare e si parò davanti a me, e nonostante dubitassi di non poter avere il sopravvento su un lattante, lo trovai un gesto nobile.
-Nessuno vuole prenderti la ragazza, tranquillo. Hai 48 ore Hook, altrimenti sai cosa succederà.- fece quello, e senza dare il tempo a Hook di rispondere si gettò in mare.
Accorsi per sporgermi dal ponte, ma non vidi niente. Felix era semplicemente sparito.
Mi voltai interrogativa verso il capitano, che sospirò e mi fece cenno di sedermi su una cassa.
Obbedii, incrociando le braccia al petto dato che ero piuttosto scoperta, e attesi pazientemente che iniziasse a parlare.
-Non fatevi ingannare dall'apparenza del ragazzo. I bimbi sperduti sono i servi di Peter Pan, e vi assicuro che lui è uno dei peggiori mostri che abbia mai incontrato.
Annuii, e gli accennai di continuare. Volevo capire.
-Tempo fa, ho dovuto chiedere un favore a Peter Pan- fece, e qualcosa mi disse che non era il caso di chiedergli di cosa si trattasse -E ora vuole che saldi il mio debito. Come avete sentito, se non sarò a Neverland entro 48 ore, Pan si vendicherà.
Ancora una volta non gli chiesi in che modo si sarebbe vendicato, perché sembrava fare apposta a non scendere nei dettagli.
Però sembrava davvero, davvero molto preoccupato. Avrei detto spaventato, se non fossi abbastanza certa che lui e la paura non potessero sfiorarsi neanche per sbaglio.
Non sapevo dove fosse Neverland, cosa fosse, e neanche chi fosse Peter Pan, ma vista la sua espressione mi fece pensare che fosse ancora peggio della Regina Cattiva.
Non potevo lasciare che si mettesse nei guai per colpa mia, non potevo e non volevo ripagare la sua gentilezza in questa maniera.
-E allora andiamo a Neverland, Capitano.
-No. Voi non capite, Emma. È il posto più pericoloso in cui potreste mai mettere piede, e io non posso assolutamente portarvi lì, e mettere a repentaglio la vostra vita.
-Voi avete salvato la mia vita! Cosa pensate che avrebbe fatto Barbanera una volta resosi conto che non l'avrei mai aiutato? Sarei stata inutile, e mi avrebbe uccisa. Quindi, andiamo a Neverland. E domani mattina mi spiegherete cosa diavolo è.

























 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Allora, siccome l'idea che ho avuto per il terzo capitolo dell'altra ff è stata apprezzata, mi avete convinta, soprattutto ethy (visto che sono buona? ora tocca a te esserlo!), a fare uno spin off basandomi sulla storia del sogno di Emma.
Non so quanto durerà, perché non ho moltissime idee al momento, né con quanta frequenza mostrerò... ma ci sto provando, spero vi sia piaciuto il primo capitolo!
   
 
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