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Autore: Raven626    06/04/2015    2 recensioni
Tante storie a sè sulla BBxRae.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia è ambientata subito dopo "Magia Nera" che, per chi non ricordasse, è l'episodio in cui arriva Malchior, il drago nero e viola che inganna Corvina in modo che la maga lo facesse uscire dal libro in cui era stato imprigionato, spero che ve lo ricordiate, è l'episodio 32. In questa storia BB e Corvina rifletteranno su ciò che è successo il giorno prima, ma sarà un capitolo di sole riflessioni quindi non ci saranno dialoghi né incorntri tra i personaggi. Questa storia, al contrario delle altre, avrà un seguito nel prossimo capitolo che metterò che invece sarà ambientata in "La Bestia", l'episodio 35. Ok, ora vi lascio alla storia, buona lettura!

 

"Corvina, tu pensi di essere sola, ma non lo sei"

Queste erano le parole che avevano occupato la mente della maga per tutta quella notte. Le aveva sognate più e più volte e ogni volta erano seguite da lei che abbracciava BB. La verità è che non sapeva neanche lei perché lo avesse fatto, sapeva solo che doveva farlo e basta, anzi, sapeva solo che voleva farlo. Forse era per ciò che era successo con Malchior il giorno prima, era poco dire che si era sentita distrutta quando aveva scoperto la verità, pensava di aver finalmente trovato una persona come lei, qualcuno che la capisse davvero... no, Malchior non era come lei, era stato tutto un inganno e non era neanche la prima persona che la comprendesse, c'era qualcun altro che, nonostante le innumerevoli diversità, era stato l'unico che aveva capito come si era sentita la maga: BB. Era l'unico che era venuto da lei con il solo intento di tirarla su di morale, e non con le sue stupide battute, ma parlando, cercando di rassicurarla e anche se il giorno prima Corvina non aveva capito cosa intendesse davvero con “Pensi di essere sola, ma non lo sei” ora invece lo aveva capito: lui c'era e una parte di lei le diceva che non sarebbe mai rimasto in disparte se le fosse successo qualcosa.
Allora un altro pensiero le invase la testa “Aspetta un attimo... mi piace BB!?” Il solo pensarlo le sarebbe sembrato un crimine un tempo, ma ora si rendeva conto che non era veramente così “No, non mi piace... lo amo” due parole, parole che mai nella vita aveva pronunciato, né tanto meno pensato, parole che un tempo non avrebbero significato niente per lei e che ora invece erano tutto. Ce n'era voluto di tempo per capirlo, ma era questa la realtà, era vero: lo amava, anche se era servito l'aiuto di un drago imbroglione uscito da un libro per capirlo. Il problema adesso era un altro e bastò a cancellare il buonumore della maga: cosa ne pensa lui?
Non ci voleva un genio per rispondere a questa domanda, bastò vedere come aveva reagito all'abbraccio di Corvina: l'aveva respinta, ecco cos'aveva fatto e ricordarsi ciò fece male a Corvina almeno quanto gliene aveva fatto capire di essere stata imbrogliata da Malchior.
Sapeva di non essere la persona più facile da amare, ma nonostante ciò si riaddormentò con un sorriso stampato sul viso, sognando che per una buona volta, le cose potessero andare bene per lei.

 

Cos'era successo? Perché? Come?
Queste erano le domande che affollavano la testa del ragazzo.
Gli avvenimenti del giorno prima erano stati rapidi, era successa una cosa dopo l'altra e ancora non riusciva a credere a ciò che era successo: Corvina, la Corvina che conoscevano tutti quindi riservata, scontrosa e compagnia bella, l'aveva abbracciato?? Era ancora uno shock pensarci, per non parlare della sua reazione: l'aveva respinta! Di nuovo si diede un pugno sul braccio, ormai pieno di lividi. Non poteva credere a ciò che aveva fatto la maga, ma allo stesso tempo non riusciva a credere alla sua reazione, forse l'aveva fatto perché voleva capire cosa fosse successo prima di prendere una decisione.
Ma di una cosa era certo: nella vita aveva fatto una cavolata dopo l'altra, ma tra tutte, quella del giorno prima era stata la più stupida che avesse mai fatto. Per una volta che Corvina si apriva, che poteva capire cosa pensasse veramente, l'aveva respinta! “Chissà che idee si sarà fatta adesso” si lamentava il muta-forma.
E se invece non era significato niente? E se quell'abbraccio era stato causato solo dal dispiacere della maga per i fatti avvenuti poco prima? Anche questo era plausibile.
La testa del ragazzo iniziò a martellargli con violenza, non gli faceva bene pensare a troppe cose senza una spiegazione, di solito quando lo faceva iniziava a non capirci più niente: non riconosceva più la verità dalla menzogna e allora gli toccava agganciarsi a qualcosa di cui era certo al cento per cento e partire da lì per tornare alla lucidità mentale.
“Mi chiamo Garfield Mark Logan. Ho diciassette anni. A causa di un virus mio padre mi ha messo nel DNA quello di tutti gli animali esistenti e sono diventato ciò che sono ora, i miei genitori sono morti in un incidente navale. Adesso mi chiamo Beast Boy, faccio parte dei Teen Titans, il mio migliore amico è Cyborg e sono assolutamente, indiscutibilmente, senza ombra di dubbio innamorato di Corvina.” Sospirò, era scocciante dover fare tutto quel resoconto mentale ogni volta che iniziava a fargli male la testa, ma era l'unico modo che aveva per non impazzire, era certo che se non avesse trovato delle risposte al comportamento di Corvina del giorno prima, sarebbe diventato matto.
Poi c'era stato Cyborg che di certo non era stato di aiuto con quella sua stupidissima palla puzzolente! Era vero che era il suo migliore amico, ma era anche vero che se avesse potuto, in quel momento gli avrebbe sbattuto la faccia contro il muro ripetutamente finché il mezzo-robot non fosse stato costretto a cambiarsi anche quel poco di pelle che gli rimaneva in parti robotiche.
All'inizio capire che era innamorato della maga era stato un vero shock per lui, dopotutto solo fino a pochi mesi fa i due si odiavano, ma adesso che si erano conosciuti meglio e che avevano imparato a capirsi, la cosa gli sembrava talmente ovvia che a volte invece di farsi il resoconto della sua vita, gli bastava pensare a Corvina e a quanto l'amasse per tornare lucido.
Non sapeva cosa sarebbe successo ora, ma sapeva che se si fosse trovato nuovamente in una situazione del genere non avrebbe sprecato la sua possibilità.

   
 
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