Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: wildbeauty    06/04/2015    1 recensioni
Per certi versi è una storia come un'altra. C'è un uomo che fa di tutto per farsi notare dell'amata, per far sì che lo apprezzi. Un uomo disposto a fare qualsiasi cosa.
D'altra parte, non è propriamente un amore ordinario. Perché lei non potrà mai amare lui finché lui vive e lui è, per tutte le persone normali, un pazzo.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Io ti amo.
Ti amo incondizionatamente. So che ti sembra strano, ma io ti amo. Forse sono la prima persona che te lo dice, non lo so. So solo che sono terribilmente geloso.
Ogni volta che ti avvicino tu sei lì, ma sempre per qualcun altro. Ho provato ad attirare la tua attenzione, ma non è servito a molto. Non mi ascoltavi, non mi parlavi. Non ti giravi nemmeno a guardarmi.
Io ti chiamavo, ero io a portarti là. Ero io che ti aiutavo nel tuo lavoro. Ma tu non mi vedevi. Sempre impegnata in un flirt con un altro. E io ci soffrivo come uno stupido, senza capire che stavo sbagliando tutto.
Non era quello il modo, ora lo so. Così non ti avrei mai conquistato, non sarei mai riuscito ad avere un confronto, un tete-a-tete.
Quanto sono stato stupido. Ma ora ho capito. So come avere tutta la tua attenzione. So come dimostrare tutto il mio amore. Non so se lo capirai. Non so se sarà solo per un secondo, non so se subito dopo mi dimenticherai.
Ma non m'importa.
Ti amo.

L'ispettore Miller osservò il fascicolo che gli avevano posto. Aveva un'aria seria e concentrata. Alzò lo sguardo sul sergente McCarthy. Era in piedi, rigido, che lo fissava.
“Fatemi capire bene” dice, aggrottando le sopracciglia “Cerchiamo un pericoloso assassino da anni, non siamo mai riusciti a trovarlo e lui ci manda all'improvviso una lettera, chiedendoci di andare a trovarlo. Gli agenti vanno sul luogo e lo vedono. Qual è il problema?”
“E' morto, signore”


Non capiranno la bellezza del mio gesto. Non sono mai stati in grado di capire il mio amore per te, tesoro.
S'inventano le scuse più improbabili, perché non sono semplicemente in grado di comprendere il sentimento che ci lega.
Non è nemmeno passato per la testa di quelle menti ristrette che io possa amarti.
Eppure tu sei così perfetta. Bella, eterea, gentile, generosa, disponibile.
Tutti ti odiano. Quegli stupidi hanno persino paura di nominare il tuo nome. Non riescono a vedere la tua dolcezza, il modo in cui non te ne curi quasi di tutti quegli sguardi, di terrore, di rassegnazione.
Ma io so che soffri. Lo tieni per te, ma lo vedo. Tu stai male.
Credi che nessuno ti voglia bene, che nessuno ti ami.
Ma il solo fatto che loro siano ciechi non significa che lo sia anch'io.
Ma te ne accorgerai.
Sarà forse la prima e ultima volta che qualcuno te lo dirà.
E nonostante tutto sono felice. Perché so che dopo la mia dichiarazione nessuno ai tuoi occhi avrà importanza come me, perché io sarò l'unico. Il solo.
Quante volte dovrò ripetertelo ancora?
Ti amo, ti amo, ti amo.

L'ispettore Miller non aveva detto una parola, si era limitato a fissare il sergente, il quale gli aveva spiegato celermente lo svolgersi dei fatti. Ora erano passati ben dieci minuti.
Spostava il peso da una gamba all'altra, concentrando lo sguardo sull'orologio sulla parete. Era quasi ora di cena. Chissà quando sarebbe tornato a casa.
Poi la voce dell'ispettore: “Si sa perché?”


Pazzo. Maniaco. Assassino. Psicopatico. Killer. Malato mentale.
Quante definizioni per una sola persona. Si erano proprio sbizzarriti nel cercare di capirlo.
Trauma infantile. Vita difficile. Passato torbido.
Erano un po' fissati. Passato, passato, passato. Non avevano mai pensato che non centrasse nulla.
Perché era stato un vero e proprio colpo di fulmine. Aveva investito un uccellino. Dibatteva le sue piccole alucce, come per liberarsi di quel dolore inutile, di quella sofferenza bestiale.
E lei aveva posto fine a tutto quello scempio inutile, vuoto.
A dispetto di quello che tutti credevano, lei aiutava.
Ma loro non ci avevano pensato. Cercavano delle caratteristiche simili in tutte le sue vittime, tanto per poterlo bollare come un normale serial killer.
Volevano tanto mettersi il cuore in pace, quei poveretti. Volevano andare a dormire tranquilli, la notte. Sapere che era uno squilibrato li avrebbe rilassati.
Forse l'avevano pure capito, ma inconsciamente si erano rifiutati di pensare che potesse essere per amore.
Amore. Questo fa molta più paura di 'padre irresponsabile', vero?
Ci erano andati a sbattere contro, ma non volevano vedere, si erano volutamente bendati. Un conto è sparare a uno psicotico. Un altro a un uomo disperatamente innamorato.
Ma non volevano vedere.
Erano spaventati. Spaventati di capire cosa c'era davvero in quella testa. Spaventati di trovarlo tremendamente giusto, logico, razionale.
Più semplice pensare che fosse solamente uno sbandato.
Più semplice di dover pensarci.
Più semplice di ammettere che il suo ragionamento non faceva una piega.
Ma se non volevano capirlo, chi sono io per togliergli il piacere dell'illusione?
Io ti amo.

L'ispettore Miller chinò un poco la testa pensieroso. Un suicidio. Perfettamente normale. Quasi nell'ordinario, si disse.
Forse in un raptus di razionalità aveva capito quello che aveva fatto. Non sapendo come scontare le sue colpe si era tolto la vita. Ma l'ispettore non era ancora convinto.
A forza di stare con dei criminali si inizia a pensare come loro.
E quel criminale non pensava così.
Quel caso gli aveva portato via anni. Anni in cui cercava di prevedere le sue mosse. Anni in cui era quasi entrato in sintonia con quella mente, ma ogni volta che credeva di aver in pugno il suo schema lui lo sorprendeva ancora, costringendolo a dover rifare tutto.
Ma adesso, seduto sul sedile anteriore della sua auto, sentiva che c'era qualcosa che non andava. Cosa gli era sfuggito?
Fissava il volante, alla ricerca di una risposta, quando all'improvviso pensò: 'E se non ci fosse nessuno schema?'


E' il momento. Ho spedito due lettere oggi.
La prima è diretta al commissariato. M'immagino la loro faccia quando l'apriranno.
Sto per vederti. Non voglio perdere neanche un secondo di questo momento.
Finalmente. Solo. Per. Me.
So che non ci metterai molto ad arrivare. Sei sempre stata puntuale con loro, lo sarai anche con me.
Tu non mi vuoi vedere soffrire, vero amore?
Ed eccoti.
Sorrido, e tu ricambi.
Sei bellissima. Te l'ho detto, che ti amo? Sì, te l'ho detto.
Ma non smetterò mai di ripetertelo. So che ne hai bisogno, sempre trattata così male. Hai bisogno di sentire almeno una volta un po' di calore familiare.
Ti amo, ti amo.
Sei bellissima.
Ti amo, ti amo.

 Non c'era uno schema. Non c'era mai stato. All'ispettore Miller venne quasi da ridere.
Ma perché?
Non era uno stupido, un motivo c'era di sicuro. Ma era un dettaglio che gli mancava ancora.
Mai come ora, quando ormai era solo polvere, si era sentito come quell'uomo.
Entrò in casa, salutò sua moglie in cucina e poi la vide.
Una lettera.
Una lettera indirizzata a lui, nella stessa scrittura che avrebbe riconosciuto ovunque. La prese, e se la portò al viso, annusandola, osservandone la grafia, maneggiandola con la delicatezza riservata a un'amante.
Si sedette sulla poltrona del suo studio e poi l'aprì.
La lesse
.


NdA.
1-Sono strana. Lo so. È una fra storie più particolari che abbia mai scritto. Ci tenevo a precisare che non giustifico il comportamento del protagonista. Non dico che sia una bella cosa ammazzare persone, anche se per amore. Però è la sua testa, lui non si ritiene affatto pazzo, anzi.
2-Questa storia partecipa alla Challenge indetta da msp17 sul forum di Efp, [Multifandom e originali].
3-Spero si sia capito di chi il protagonista si sia innamorato, mi è infatti sembrato di esplicitare abbastanza chiaramente, se no chiedete pure.
4-Sono un'accanita sostenitrice della virgola prima della 'e', che non considero errore grammaticale. Ognuno legge le pause in modo diverso, e mai uguale.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: wildbeauty