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Autore: Chichi_chan    06/04/2015    1 recensioni
Premetto che non vorrei deludere nessuno con questo scritto. Ho visto il finale di stagione di Glee, e nonostante sia comunque stato emozionante, mi è rimasto l'amaro in bocca. Ho pensato a un qualcosa di diverso. Ad un finale che avrei sperato essere diverso, con qualcuno che purtroppo non c'era e che avrebbe meritato molto di più di qualche citazione. Non avendo intenzione di offendere nessuno, ma solamente di rendere in qualche modo tributo al personaggio, vi auguro buona lettura.
"Ovunque andrai, ovunque andremo, io sarò sempre qui, per te."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finn Hudson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Finn/Rachel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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«Apri gli occhi, ti prego...»
Non ci riesco, te l'ho già detto, ma tu non mi senti.
Ho cercato di dirtelo una dozzina di volte da quando sono qui, bloccato su questo letto. Ho cercato di dirtelo quando mi avete dedicato quel coro di voci disperate. Ho cercato di dirtelo quando hai parlato con mia madre e l'hai rassicurata. Te l'assicuro Rachel, se potessi svegliarmi adesso, se potessi abbracciarti forte per farti smettere di piangere, lo farei. Ti dedicherei ogni attimo, pur di non soffrire così
«Finn, sono qui. Andrà tutto bene»
Mi manca vedere il tuo viso Rachel. Posso solamente immaginarlo nei miei sogni. Posso immaginare quei due occhi gonfi di lacrime e le guance appena arrossate. Il viso stanco, provato e le tue labbra che tremano per trattenere l'ennesimo pianto.
Ma ti sento. Sento ogni tua carezza; la tua voce che ogni sera mi canta almeno una decina di canzoni e forse senza di te avrei già mollato tutto. Mi sarei lasciato piombare in questo baratro senza fine, ma sono qui con te. Anche se non mi senti, se non posso darti alcun cenno, lotta per me Rachel. Portami fuori da questo oblio.
Sento che ti stai alzando, i passi di qualcuno...
«Dovresti andare a mangiare qualcosa, e a riposarti un po', hai un aspetto orribile»
Kurt. Anche tu sei rimasto qui per tutti questi giorni. Sei stato forte per Rachel. Per me.
«Non voglio andarmene. E se si svegliasse, se non mi trovasse qui» la tua voce sembra un sussurro. E' flebile, sofferente
«Non si sveglierà prima del tuo arrivo. Gli sussurrerò di tenere gli occhi ancora chiusi, per aspettarti. D'accordo?» abbracciala Kurt. Stringila anche per me. Sei più bravo di quanto possa esserlo io con le parole. Falle sentire che non è sola e che la NYADA la sta aspettando. Dille che non può sprecare la sua vita qui, accanto al mio letto. Nemmeno tu dovresti farlo.
«Grazie Kurt»
Grazie Kurt.
Finalmente è andata a mangiare qualcosa. Non so quanto tempo sia passato, ma non mi ha abbandonato nemmeno per un secondo. E' rimasta a stringermi la mano e a piangermi sul petto. A riassumermi tutti i musical che conosceva e le interpretazioni scadenti di qualche candidato alla NYADA. Ha pregato perché potessi restare anche solo per un giorno con lei.
«Bene Finn, tocca a me farti compagnia. Tranquillo» sbuffa divertito «Non ho portato nessuna rivista di moda da leggerti, per oggi»
Per fortuna.
«Ti ricordi, quando non parlavamo tanto? Quando non volevi starmi vicino?»
Kurt, me li ricordo. Sono stato un coglione. Non parlarne più.
«Non riuscivo a comprendere come mai, nonostante fossi così cattivo, anzi» si corresse, sedendosi sulla sedia accanto al lettino, dove prima sostava Rachel «nonostante ti fingessi così cattivo, non riuscissi minimamente ad odiarti. Mi ci è voluto un po' per capirlo, ma alla fine ce l'ho fatta: sei speciale Finn. Sei... quello che tutti volevano essere. Bello, bravo, popolare. Una persona con un cuore grande. Sei quello che io non avrei mai potuto essere»
No Kurt, tu eri migliore di me! Tu sei stato sempre migliore di me! Sempre!
«lo so, lo so. Ti starai chiedendo: com'è possibile? Hai sempre avuto un gusto eccellente per la moda e dei capelli invidiabili» sorrise. Ero sicuro che stesse sorridendo anche se non potevo vederlo «ma credimi: avrei rinunciato a tutto, per essere almeno un giorno come te, Finn. Avrei dato tutto quello che avevo per sentimi apprezzato, speciale, ma tu mi hai insegnato che io ero speciale in un altro modo. Che non avevo bisogno di essere nessun altro, se non me stesso. Che dovevo essere solamente me stesso e basta. E ti ringrazio. Quindi...» singhiozzò «ti prego torna indietro, perché ho bisogno di te. Ho ancora bisogno di te Finn»
Vorrei poterti dire Kurt che non hai bisogno di me per essere speciale. Puoi farcela. Puoi andare avanti senza bisogno del mio aiuto ormai. Lo so che ce la puoi fare.
«Sono tornata!» ancora qui. La voce di Rachel torna ad invadermi tutti i sensi che ancora percepiscono il mondo. E' qui. Dovrebbe riposare invece di essere qui.
«Potresti farmi un favore, Kurt?» non lo sento rispondere. Forse sta cercando di asciugarsi velocemente le lacrime. Rachel le ha già notate, di sicuro «Dovresti chiamare tutti quelli del Glee Club, e dirgli di venire qui. Forse se cantiamo tutti insieme per lui, ci sentirà più vicini.
Mi piacerebbe cantare ancora con voi, ragazzi. Anche solo per una volta.
Kurt si alza ed esce dalla stanza. Rachel è nuovamente qui. Poggia qualcosa sul comodino. Profuma di cioccolata calda, di cui forse non ha bevuto nemmeno un goccio. So che ha abbassato lo sguardo, per distrarsi. Lo fa sempre quando non vuole piangere.
«Finn, mi dispiace. Mi dispiace di... di essermi allontanata da te. Non avrei dovuto mollare fin da quel giorno in cui mi hai imbarcata su quel treno per New York. Avrei dovuto stare con te, perché la carriera è importante ma... cosa ti rimane dopo il successo, se non hai la persona amata vicina? Cosa ti rimane se non c'è nessuno con condividere la tua felicità? Ero solamente una ragazzina piena di sé, quando ti ho incontrato, ma ho sentito che tra noi c'era alchimia! Ho sentito...quella sensazione che si prova quando fai un bel sogno. E non era fatto di fama e successo. Era fatto di noi. Eravamo noi quel sogno, Finn. Non posso lasciare che i miei sogni se ne vadano e non è New York il mio sogno, o Broadway. Sei tu. Non posso continuare a lasciarti sognare da solo» mi prende la mano. Ha un tocco tremolante, insicuro. Sentire Rachel Berry insicura è come vedere una stella spenta «Canterò per te, prima che arrivino gli altri. E canterò ogni giorno, fino a quando questa distanza che c'è tra noi non si colmerà. Avrei dovuto essere con te, quel giorno...»
Rachel, probabilmente saresti finita nel lettino accanto al mio, o peggio...
«Avrei dovuto essere in auto a cantare a squarcia gola con te. A dirti che ci saremmo dovuti fermare perché dovevo andare al bagno, perdendo tempo con quelle stupide riviste di Musical. Forse...forse non saresti mai andato avanti per quella strada. Forse...»
Non è colpa tua, è solamente colpa mia. E' solamente colpa di altri, del destino. Rachel non piangere, ti prego. Non posso farti smettere...
«Every night in my dreams I see you,I feel you that is how I know you go on...»
Le note di My Heart will go On riempiono la stanza. Sento in ogni parola la voce sofferente di Rachel. So che devo scegliere: abbandonarmi, liberandoli di tutta la loro sofferenza. Sono vivo per chissà quale miracolo, e sono tutti qui a lottare per me. O svegliarmi, cercare di farmi forza ed aggrapparmi a Rachel, facendole capire che ce la posso fare. Cantare con lei. Dirle che andrà tutto bene, e che ho ancora intenzione di sposarla, che finalmente ho capito cosa ho sbagliato e che non posso lasciarla andare. Che appoggerò i suoi sogni e se mai troverò una spazio nel mondo sarà accanto a lei. Che può usare i fiori marachino, o maraschino, come diavolo si chiamano, per il nostro matrimonio. Non mi importa. Voglio solamente stare con lei.
Alzati Finn Hudson. Apri gli occhi. E' il momento di reagire.
« Near,far,wherever you are I believe that the heart does go on Once more you open the door and you're here in my heart and ... »
Andremo avanti insieme Rachel. Saremo sempre insieme, te lo prometto.
Sento la macchinetta collegata al mio cuore, che aumenta finalmente le pulsazioni. Sento la mano di Rachel che stringe la mia, con tutta la forza che le è rimasta per lottare e finalmente...le dita riescono a muoversi. Riescono a sfiorarne ancora debolmente la pelle. Continua a cantare Rachel. Non smettere di cantare.
L'ha sentito. Ha sentito che ho ricambiato la stretta. Forse sta per mettersi a piangere.
Apro debolmente gli occhi.
La luce della stanza è troppo forte, ma riesco ad intravederne il viso stravolto e stanco. E' il viso che ho visto nei miei sogni. E' il viso che ho sognato ogni notte
«Sono...qui... » sussurro.
Ovunque andrai, ovunque andremo, io sarò sempre qui, per te.

 
  
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