ELEGIA
Nell'insonnia delle mie notti
frequento spesso la mia poesia:
davanti un foglio interrogo il mondo
finché non resta il bianco di prima.
Non sento pių mie queste parole
abusate da altri troppo prima di me,
non riconosco la mia vera voce
tra il pallore delle carte sparse.
Mi perdo tra i miei stessi pensieri
smarrito nei luoghi che non posso visitare,
cerco l'ordine dove č l'assenza.
Non c'č pių cosa uguale a un'altra.
E se anche le stelle vi si fan specchio,
queste mi rimangono cosė lontane!
La mia anima suona alla Luna
su un violino accordato per altre melodie.
E' allora, con estasiata tristezza, che mi sciolgo
al vento notturno, su acquose vie,
abbandonando la tunica chiara
sulle rive tra il sogno e il risveglio.