Ho sempre odiato gli specchi, in particolar modo quello che mi appare adesso di fronte quasi a voler ricordare la solitudine che mi avvolge come una coperta mai voluta e troppo stretta. Non ho mai desiderato niente dalla vita, dopo la morte dei miei genitori ho vissuto come il detective numero 1 del mondo che svolgeva il suo lavoro per conto di Madame giustizia senza provare alcuna sorta di emozione se non una sensazione di vuoto ad ogni caso risolto, ad ogni fine giornata. Dopo il caso Kira le cose sono precipitate sempre più e quella che prima di conoscere lei era una solitudine sorda e lenta dopo la sua morte è diventata un marchio rovente ed insopportabile. E’ con questo Death note tra le mie mani che decido di abbandonare questo mio dolore per poter finalmente tornare da lei. Estraggo la mia penna preferita ed incido “L. Lawliet”. Gli ultimi quaranta secondi della mia vita mi sembrano un’eternità ma quando riapro gli occhi per incrociare i suoi capisco di avere un debito con Ryuk ed il suo quaderno della morte. Una volta accanto a lei l’abbraccio con tutta la forza che ho e le dimostro tutto l’amore che provo poggiando le mie labbra sulle sue per un bacio che vorrei non finisse mai.