Non conosco modi per sfogarmi, non conosco modi per sopprimere il peso che mi opprime il petto in una morsa quasi letale… posso sentire il mio cuore battere velocemente ma a vuoto, se i mie battiti gli potessi donare…io potrei comunque vivere con la metà.

Sento i miei occhi rossi, non mi guardo allo specchio, ma so che lo sono… le lacrime scendono come se avessero vita propria, come se avessero già tracciato un percorso, un solco nel mio viso… sono calde, più calde di ciò che non sempre sono riuscito a dimostrare. Che triste ironia…

Le mani tremano sento di non aver il controllo delle mie dita, come se volessero fare tutt’altro che seguire il corso dei miei pensieri… le mie mani mantengono dentro di sé il ricordo dell’ultima volta in cui ho stretto le tue, me le ricordo morbide come se le cicatrici e il tempo non le avessero colpite… le ricordo dolci e accoglienti, ancora piene dell’antico rigore …hanno stretto con forza le mie come se loro sapessero che quella era l’ultima stretta.

La voce trema pur non parlando, il solo emettere una parola mi fa male… sento come se qualcosa fosse incastrato nelle corde vocali che non le fanno muovere, la mia bocca si muove solo per emettere profondi sospiri che soffocano le urla che la mia mente invece fa risuonare nella testa…urla che mi scombussolano e che picchiettano sulla tempia con insistenza quasi fastidiosa.

Il naso non mi permette di respirare, quasi come se il dolore mentale in questo modo possa diventare fisico volendo farmi provare come ci si sente con il respiro spezzato… e il timore che l’aria che entra non sia sufficiente ,tanto che ora posso temere di soffocare.

Io mi chiedo cosa farò senza di te… le persone intorno mi dicono che si può… anzi si deve andare avanti, che la vita continua che io lo voglia o meno… ma il senso di colpa quello rimarrà. Quello sarà il mio fardello che dovrò portare… il fatto che oggi non c’ero, il fatto che in tanti giorni non c’ero, il fatto che talvolta ti davo per scontato, il fatto che quello che ho perso oggi non potrà essere mai recuperato un domani…. Di quante cose devo chiedere perdono? E di quante invece devo tenere come un ricordo geloso?

Spero solo che la tua sofferenza sia stata inferiore a quella che è ora la mia, che l’ultimo sorriso che mi hai rivolto sia stato vero e sincero come solo tu puoi farne… e il tuo amore vivrà in me, e prima o poi in questo corpo che sento arido e secco un fiore di speranza sboccerà… e sarà solo per merito tuo.