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Autore: Violet2013    07/04/2015    9 recensioni
Akane e Ranma si ritrovano dopo un anno di lontananza, un anno in cui tutti i loro problemi sembrano essersi risolti.
Ma quando si vive un'esistenza caotica e costellata da drammi ed avvenimenti al limite del paradossale la normalità può rivelarsi la più ardua delle sfide.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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QUANDO IL VENTO CAMBIA? Quando il vento cambiava la carpa nello stagno di casa Tendo faceva un doppio balzo carpiato in aria, il Fūrin riempiva l'aria con il suo suono melodioso ed il ginocchio destro di Happosai scricchiolava.

La dimora di Soun Tendo era sempre la solita: piccola, arredata con gusto, almeno secondo i dettami del numero di CasaChic di giugno 1970, disordinata, con le mura più sottili ed allo stesso tempo resistenti che una casa giapponese avesse mai visto, piena di ricordi, piena d'amore, piena di gente.

Un uomo in ginocchio sulle pesanti assi in legno del patio sembrava non voler dare ascolto alla sua preghiera di alzarsi in piedi e continuava a prostrarsi al suo cospetto.

''Genma, fratello mio... Hem... Per favore, mi stai mettendo in imbarazzo!'' ridacchiò grattandosi la testa, imbarazzato. Solennità e gratitudine non erano esattamente i tratti salienti del carattere del suo migliore amico.
''No, Tendo!'', sbraitò librando il pugno in aria, poi battendoselo a più riprese sul petto. ''Io sono stato cattivo, molto cattivo! Sono riuscito a venire meno all'unica promessa che abbia mai davvero pronunciato con sincerità, all'unica in cui credessi! Amico mio, sempre ch'io sia ancora degno di considerarti tale, potrai mai perdonarmi per quanto fatto a te ed alla tua bambina?''
''Genma'', una mano sulla spalla di quello che considerava a tutti gli effetti suo fratello, ''Ti prego, entra in casa, beviamo una tazza di tè''.




Sorrise a Kasumi che gli serviva il tè mentre sua moglie, seduta di fronte a lui, accanto al padrone di casa, non proferiva parola nè lo degnava di uno sguardo, se non per lanciargli di tanto in tanto qualche occhiata truce.
Prese la parola solo dopo aver visto la giovane sparire in cucina con il bollitore in mano.
''Amico, moglie...''
''Sei un bastardo!''
''Calma, calma...'', mestamente Tendo la placò, ''Ora è tornato, vedi? Sono tornati''
''Mi hai lasciata sola portandoti via mio figlio il giorno del diploma, Genma, il giorno del diploma! Non ho neanche fatto in tempo a dare a Ranma il regalo che gli avevo comprato!''
''Ci sono momenti in cui... Momenti che sono giusti e basta. E Ranma era d'accordo. Lo avrebbe fatto anche prima, ma non voleva lasciare la scuola e darti una delusione''
''E non hai pensato a me? Non avevo neanche un posto in cui stare! Se Soun non mi avesse presa con sè, io... Che ne sarebbe stato di me?''
''Lo so, e di questo mi rammarico. Tendo'', si rivolse all'amico, ''Non mi basterebbe vivere e lavorare duramente cento anni per ringraziarti di tutto quello che hai fatto per me, scusami se per tutto questo tempo, anche in mia assenza, ho pesato...''
''Non dirlo neanche'', lo fermò alzando una mano, ''Nodoka è come una sorella per me, e tu... Tu sei più di un fratello, amico mio! Vieni qui, abbracciami!''
E piansero.






*





''Ho fatto proprio bene a venire a trovarti, sister! This place is awesome! Se solo avessi saputo, avrei piantato baracca e burattini molto prima!''
''Ti prego, non ti ci mettere pure tu. Ti ho invitata perchè avevo bisogno di una buona dose di nipponicità, se avessi voluto stare tutto il giorno a parlare inglese, beh...'' allargò semplicemente le braccia.

Tokyo era una città che si sviluppava in verticale. I grattcieli maestosi non mancavano come le torri e le alture in generale, ma le sorelle Tendo avevano sempre condotto una vita troppo provinciale per goderne appieno. Era quindi strabiliante, agli occhi della giovane Nabiki, la vista dall'alto del tredicesimo piano del palazzo in cui la sorella condivideva un appartamento con altre tre ragazze, nel cuore di Chicago.
Inspirò ed espirò a fondo, lentamente. Non avrebbe nemmeno perso tempo a negarlo: invidiava il coraggio di Akane.

''Chi l'avrebbe mai detto, sorellina?'', sorrise, ''Ho sempre pensato che sarei stata io la prima a cedere al fascino degli States!''
''Ed invece sono stata io. Certo, se avessi avuto voglia di continuare a studiare...'', alluse.
''Non ricominciare, Akane. Non ne avevo proprio voglia. Le superiori mi hanno traumatizzata, con tutte quelle che ci sono capitate!'' risero.
''Ed ora lavori per i Kuno...''
''No, ferma, non lavoro per i Kuno. Lavoro per uno studio fotografico molto importante il cui amministratore delegato, e giuro che l'ho scoperto solo dopo...''
''Sì, come no. Lo sanno anche i muri che Tatewaki ha spinto la tua candidatura perchè ha un debole per te. Lo ha sempre avuto, penso''
''A scuola non sembrava...''
''Eravamo piccoli. Stupidi. Le cose sono cambiate''
''Tutte tutte?'', sorrise maliziosa.
Akane se l'aspettava. Nel mese trascorso insieme a Chicago Nabiki non aveva alluso una sola volta al loro passato a Nerima, ma la secondogenita di Soun Tendo non sarebbe stata capace di mordersi la lingua ancora a lungo.
''Tutte tutte'', sentenziò in risposta.
''Sorella...''
''Siamo su un balcone, molto in alto, ed anche se non pratico da quasi un anno sono pur sempre un'artista marziale. Così, giusto per ricordartelo'', parodiò un'espressione agguerrita.
''Non voglio che mi butti di sotto, voglio solo che tu sappia che io so. So che non saranno i capelli più lunghi, i vestiti più belli ed il lavoro da Gap...''
''E' un'azienda molto importante''
''Lo so, lo so. Grazie ancora per tutte quelle T shirt che mi hai regalato. Quello che intendo dire, Akane, è che anche se hai fatto una scelta importante, e solo i Kami sanno quanto ti ammiri... Beh, tra una settimana si torna a casa per le vacanze estive e...''
''E niente. Mi godrò del tempo di qualità con la mia famiglia ed i miei amici di sempre e poi tornerò qui per il secondo anno''
''Ma hai fatto domanda per il trasferimento all' Università di Tok... Non fare quella faccia, lo sai che mi piace frugare nei cassetti, e sì, ho trovato la tua candidatura''
''E' solo un'opzione che voglio tenermi aperta nel caso in cui...''
''Nel caso in cui un cavaliere dall'armatura scintillante sia lì ad attenderti?''
''Hai detto che non si è mai fatto vedere'', sussurrò.
''La vita è strana, Akane, e se ho imparato qualcosa dalle nostre vite è che sono regolate dal caos, dal disordine e dalla pessima tempistica. Ranma potrà essere anche al Polo Nord oggi, ma mi gioco tutti i miei averi che il giorno del tuo ritorno gli andrai a sbattere contro. Non farai neanche in tempo a posare la valigia''
''La cosa è comunque irrilevante''
''Oh-oh''
''Oh-oh cosa?''
''Oh-oh. Akane Tendo, diplomata con il massimo dei voti, ha fatto domanda all'ultimo momento per un' Università straniera, è stata ammessa con borsa di studio, si è trasferita dall'altra parte del Mondo, ha vissuto un anno in un Paese in cui si parla una lingua che conosceva solo sommariamente, ha trovato un lavoro, una casa, si è fatta degli amici...''
''Grazie per il riassunto e per aver riconosciuto i miei meriti, anche se conoscendoti so che c'è un ma''
''Ma niente fidanzato''
''Non mi sono mai piaciuti troppo i ragazzi'', storse il naso.
''E i ragazzi-ragazza?''
''Nabiki!"
''Scusa, me l'hai servita su un piatto d'argento. Cosa ti fa credere che la situazione di stallo che si era creata, quella che ti ha spinta a venire qui subito dopo la dipartita del buon Ranma, non si possa ricreare col tuo ritorno sul suolo nipponico?''
''Non mi ha chiesto di seguirlo nè tanto meno di aspettarlo, il fidanzamento è ufficialmente rotto''
''Non ti ha chiesto di seguirlo perchè è troppo pericoloso, sei solo una donnetta!'', parodiò la voce imperante e boriosa del ragazzo dagli occhi blu, ''Quanto ad aspettarlo, beh penso che gli sarebbe piaciuto chiedertelo. Se avesse avuto la certezza di tornare''
''Ma non l'ha fatto''
''Lo avresti aspettato?''
''Lo sai''
''E' un sì?''
Si strinse nelle spalle.

Era stata una giornata di giugno atipica, troppo calda, anche se ancora primaverile.
L'aria aveva cominciato a scompigliarle i capelli, che ora le arrivavano a metà schiena, ed il maglioncino aperto che indossava iniziava ad essere troppo poco coprente. Ne afferrò i lembi laterali e li unì per riscaldarsi, rabbrividendo mentre le nuvole iniziavano a coprire il cielo.
''Rientriamo'', una mano sulla spalla della sorella maggiore, ''Il vento sta cambiando''








A volte ritornano, esatto!
Lo so, l'ennesimo post manga sulla crescita psicologica di Akane. SI'.
Niente, so di avere delle cose in sospeso ma mi andava di scrivere qualcosa del genere, e dopo aver fatto un sogno rivelatore, eccomi qua. Non vi prometto niente, ad oggi non so ancora come voglio sviluppare questa storiella, ma, come sempre, ci proviamo!
Un grazie a chi leggerà ed un mega bacio alle splendide Ladies! <3

















  
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