Libri > Twilight
Ricorda la storia  |      
Autore: Hanairoh    22/12/2008    3 recensioni
Piccola one-shot senza pretese sulla coppia Jacob/Bella...e se Edward non tornasse? FAN FICTION PARTECIPANTE AL CONTEST INDETTO DA SHERRY90
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pioggia. Pioggia. Pioggia
 

Ormai è da una settimana che il cielo di Forks piange senza interruzione; l’acqua fredda cade dappertutto, sulle auto, sui tetti delle case, sui vetri delle finestre…ovunque. Ed è proprio alla finestra della sua stanza che una giovane ragazza dai lunghi capelli castani appoggia la fronte pallida; guarda oltre il vetro ma in realtà non vede nulla. Sta pensando, la mente in balia del picchiettio delle gocce contro il vetro. Pensa a molte cose: alla cena da preparare a suo padre, ai compiti di trigonometria che giacciono aperti e non finiti sulla scrivania; ma soprattutto pensa al suo migliore amico.

Un sospiro sfugge dalle sue belle labbra. “Chissà cosa sta facendo Jake”, mormora.

Bella volta appena la testa e fissa i libri aperti vicino al computer: non le va di studiare, non oggi che Jacob è di pattuglia sul confine. È troppo ansiosa, troppo preoccupata per il suo lupo preferito. Il pensiero di lui, indifeso di fronte alla malvagia vampira dai capelli di fuoco la fa rabbrividire.

 

 

Plic, plic, plic.

 

 

La pioggia batte ancora sul vetro freddo; Bella si concentra su quel suono per tranquillizzarsi. Agisce come una ninnananna e lei scivola in un torpore senza pensieri. Meglio così, meglio non pensare, meglio non ricordare. Il suo silenzio però è violato dall’improvviso squillo del telefono. Bella si ridesta dal suo quasi sonno e, preda di un’improvvisa ansia, si precipita al piano di sotto cercando di non inciampare nell’ultimo gradino. Stranamente ci riesce.

“Pronto”, chiede con voce ansiosa. Magari è successo qualcosa a Jacob…

È Billy: i ragazzi sono tornati, ancora una volta senza aver concluso nulla. La rossa, Victoria, sembra essersi rifugiata a nord, appena fuori Bellingham. Sam ha predisposto dei turni notturni per Jacob e Paul, e questo non fa altro che aumentare l’ansia di Bella.

“Ma Jacob dov’è ora?”, insiste lei.

“Dorme”, è la semplice risposta di Billy. “Ma se vuoi venire fa’ pure. Emily avrebbe proprio bisogno di un’aiutante in cucina”.

 

 

Jacob ha l’aria di non avere dormito molto negli ultimi giorni, così Bella preferisce non svegliarlo e si limita a guardarlo mentre dorme. Chissà di cosa, o chi, sta sognando; dal sorriso sereno dipinto sul bel volto di Jacob sembra un sogno piacevole. Inconsapevolmente si rigira e borbotta qualcosa con voce impastata. Bella lo guarda intenerita: quando è immerso nel mondo di Morfeo appare di nuovo il suo Jacob

ragazzino, e non il Jacob licantropo. Sembra quasi impossibile che sotto quel volto abbronzato si nasconda un mostro.

Bella scuote violentemente la testa: Jake, il suo Jake, un mostro? Mai! Al contrario, anche nella sua…anormalità, è una persona molto migliore di quanto lui stesso pensi, un ragazzo d’oro e dalle molte qualità: la dolcezza, la gentilezza, la simpatia…e sì, aggiungiamo anche l’irresponsabilità. Bella sorride nel ricordare la loro prima corsa in moto; la complicità che si è venuta a creare tra loro non è sparita, anzi, sembra essersi rafforzata. No, lei non ha mai avuto un rapporto simile con nessuno, neanche con sua madre Rénee.

Alice.

Con quanta prepotenza quel nome si insinua all’improvviso tra i suoi pensieri! Non è il nome per cui soffre, ma è abbastanza per farla andare in iperventilazione. Boccheggia alla ricerca di aria ma è tutto inutile. Si accascia sulle ginocchia e porta la mano al petto per contrastare il dolore che minaccia di sopraffarla; Pensa a qualcosa di bello, pensa a qualcosa di bello, ripete nella mente. Ce la fa: piano piano respiro e battito sono di nuovo regolari. È una fortuna che Jake stia dormendo, altrimenti non riuscirebbe a nascondergli la sua sofferenza.

Probabilmente però non è stata così discreta come pensa perché Jacob spalanca improvvisamente gli occhi e si alza di scatto, quasi avesse avvertito il dolore di Bella nel sonno: la trova carponi per terra che si regge solo con il braccio destro; l’altro è ancora stretto al petto all’altezza del cuore. Lei non sembra essersene accorta ma i suoi occhi sono pieni di lacrime. Al giovane Quileute si stringe il cuore nel vederla così: sembra una piccola bambola di porcellana. Bellissima ma fragile,delicata, come se bastasse poco per mandarla in pezzi. Scende piano dal letto e si inginocchia accanto a lei.

Bella non si è accorta che Jacob è sveglio, perciò s’irrigidisce un poco nel sentire due braccia calde che l’abbracciano delicatamente. Quando vede che si tratta del suo amico si rilassa e incrocia le gambe in modo da trovarsi esattamente di fronte a lui. Quasi senza rendersene conto comincia ad accarezzare Jacob sulla testa muovendo le dita tra i capelli che stanno pian piano ricrescendo in ciocche ispide e disordinate. Lui chiude gli occhi.

“Scusami se ti ho svegliato”, dice Bella, ma in realtà pensa l’esatto contrario; è felice che lui sia vicino a lei e non più a russare sul letto, e una parte di lei spera che lo stesso valga per lui.

Ed è così. Jacob sorride e le prende la mano che teneva fra i suoi capelli portandosela sulla guancia; sembra così fredda rispetto alla sua pelle bollente. “Non preoccuparti, piccola, sono felice che tu l’abbia fatto. E comunque è più bello vederti dal vivo invece che in sogno, sai? Sei molto più carina”.

Bella sorride un po’ imbarazzata e arrossisce; non ricorda nemmeno quale sia stata l’ultima volta che è arrossita, è passato molto tempo. Improvvisamente ha un’idea.

“Che ne dici di andare un po’ in garage? Le moto hanno bisogno di una bella ripulita”.

Jacob ne sembra entusiasta. Si alza e tende la mano affinché Bella l’afferri. La sua stretta è calda e rassicurante. “Tu aspettami fuori mentre mi vesto”. In effetti ha indosso solo un paio di pantaloncini estivi. Lei fissa il fascio di nervi e muscoli che il ragazzo ha al posto delle gambe e fa per uscire. Prima che lasci la presa però, Jake poggia la bocca sul dorso della sua mano. Bella non si ritrae, anzi, è una sensazione piacevole. Sorride al suo uomo migliore ed esce, ma non prima di averlo ricambiato con un bacetto veloce sulla guancia. Mentre esce sente la risatina allegra di Jacob.

Per circa mezz’ora Bella è sicura di riuscire a lasciarsi alle spalle i brutti ricordi.

 

 

“Bella, mi passi lo straccio? Devo pulire la ruota anteriore”.

Bella, che ha già finito di sistemare la sua moto e se ne sta seduta a gambe incrociate a guardare il suo amico, gattona fino alla sedia su cui ha appoggiato gli stracci e le pezze. Ne prende una gialla e la lancia a Jacob. Non c’è bisogno di dire che non ha mancato la presa.

“Grazie”, borbotta lui con il viso parzialmente nascosto dalla ruota. Come sempre Bella rimane incantata dalla sua bravura e dalla sua maestria con i motori. Del resto questa è una delle qualità migliori di Jacob: riesce a farti sembrare semplici anche le cose più complicate.

“Sai, Jake”, dice Bella, tanto per parlare “oggi è il venticinque giugno. Le nostre moto compiono cinque mesi”. Jacob sorride e torna al suo lavoro. Nessuno dei due spicca più parola.

Dopo un poco Jacob posa lo straccio e si pulisce le mani con un fazzoletto. “Ecco fatto…è pulita”. Si rialza e si stiracchia facendo scricchiolare le ossa indolenzite per essere rimaste così a lungo contratte. All’improvviso però Bella scoppia a ridere.

“Che c’è?”, chiede lui con aria confusa. Bella indica la maglietta e si lascia scappare una risatina; Jacob guarda il punto indicato e anche lui ride: la stoffa, una volta bianca, ora è completamente macchiata di nero, colpa dello sporco del motore. Sa che Billy si arrabbierà, ma non gliene importa nulla: è riuscito a far ridere Bella, e per questo avrebbe sacrificato ben più di una maglietta. Nota che la ragazza ha ancora stampato sulla faccia un sorriso. Com’è bella quando è allegra, si ritrova a pensare il giovane Black.

Dopo qualche minuto però comincia ad accusare il fastidio provocato dalla maglietta sporca ed appiccicosa; incurante della presenza di Bella, si sfila velocemente l’indumento e lo ripone sulla sedia. “Non dire nulla a mio padre, okay?”, supplica.

Bella gli fa l’occhiolino e il ragazzo sente il cuore accelerare i suoi battuti. L’iniziale indecisione verso i suoi sentimenti per Bella sparisce sostituita da una sicurezza che gli dà il coraggio di prendere una decisione; non sa però quale sarà la reazione di lei.

Lentamente si avvicina a Bella e afferra la mano che lei tiene poggiata sulla sella della moto. Se la porta all’altezza degli occhi e poi sulla nuca. Negli occhi di Bella legge qualcosa di simile al panico, ma non se ne cura. Con un braccio le cinge la vita mentre l’altro vaga sulla guancia rosea della ragazza.

Bella non sa che fare: lo fa o non lo fa? Da un lato la sensazione di stare tradendo se stessa e l’uomo a cui avrebbe sacrificato la sua anima, dall’altro la consapevolezza di avere perso il vero amore. Che cosa succederebbe se rifiutasse? Se si lasciasse andare? Nel frattempo il viso di Jacob ha cominciato a farsi sempre più vicino, i loro nasi quasi si sfiorano.

“Jacob…”, sussurra Bella con voce tremante.

È troppo vicino; riesce a contare le ciglia che contornano i suoi meravigliosi occhi d’ebano…

 

 

In quella stessa casa i due giovani stanno seduti per terra nel soggiorno; Billy è nel giardino a godersi una delle rare giornate di sole insieme a Charlie. Stanno discutendo della partita in programma per quella sera. Bella ha davanti a sé alcuni opuscoli e Jacob la guarda seduto sul divano col sorriso sulle labbra.

“Allora? Hai finito?”, piagnucola lui lamentandosi, anche se in realtà restare da solo con Bella gli pare molto più allettante “Io voglio andare in spiaggia, Quil ed Embry mi stanno aspettando per tuffarsi dagli scogli”.

Bella alza gli occhi al cielo e lo guarda con finta esasperazione. “Ancora?”. Il ragazzo annuisce e lei sospira. “Va bene, rimetto a posto qui e andiamo, okay?”.

Jacob la guarda felice e non riesce a resistere. Si alza e prende il suo viso tra le mani per porvi un delicato bacio. Lei risponde passionalmente. Anche dopo due anni non riesce ad abituarsi al fatto di aver trovato di nuovo la serenità. Ormai il senso di colpa è svanito, dimenticato, relegato nell’angolo più oscuro della sua memoria.

Mentre Bella si stacca per riprendere fiato –è incredibile l’emozione che Jake riesce a suscitare in lei- Jacob allunga la mano sul tavolino e ne estrae un pacchetto di carta stagnola chiuso a mo’ di regalo con un fiocco blu.

Aprendolo continua a parlare: “Oggi le moto compiono esattamente…ventinove mesi. Ho pensato che fosse il caso di festeggiare…”.

Bella lo guarda maliziosa. “E sentiamo, come avresti in mente di ‘festeggiare’?”. La domanda è ovviamente retorica, e Jacob lo sa; intanto il pacchetto è aperto. Dentro, adagiata su di alcuni fazzoletti di carta, vi è una tortina alla crema, la preferita di Bella. Jacob estrae dalla tasca una candelina e la infilza proprio al centro del ciuffo di panna che decora il dolce preparato da lui. Ma prima di accendere la candelina avvicina il viso di Bella alla panna e lo imbratta volontariamente di bianco.

Ma che fai!”, esclama lei ridendo. Jacob rimane incantato dal suono cristallino della sua voce quando è felice. E lei, in questo momento lo è. E tanto. Con lentezza bacia il naso della sua ragazza e con la punta della lingua porta via i residui di panna. Bella sente un fremito lungo la schiena, come accade ogni volta che Jake la sfiora.

“Perdonato?”, mormora il ragazzo. Lei annuisce e lo bacia con trasporto.

Da fuori giunge una voce maschile decisamente contrariata. “Ehi, ragazzi, se la piantate con queste smancerie, noi andremo”. Il solito Quil.

Ridendo si alzano e corrono fuori nella luce del sole. Si sente Bella gridare: “E dai, Jake, aspettami! Non correre!” e lui rispondere con un’altra risata. Probabilmente si baciano di nuovo perché la successiva protesta di Bella viene stoppata sul nascere.

Non piove da una settimana; dal giorno in cui si erano dichiarati, ogni anno, la settimana del venticinque giugno il cielo non vuole saperne di piangere. Sarà perché Bella da allora non ha più versato una lacrima per il bel vampiro dai capelli di bronzo.

 

 

Solo un libretto blu è rimasto sul pavimento. È un testo della facoltà di medicina di Harvard che Bella frequenta ormai da due anni. Il vento irrompe dalla finestra aperta e muove le pagine. Dopo un po’, più niente. A me, spettatore invisibile, è sembrato quasi di scorgere una mano pallida sfogliare le pagine e fermarsi proprio alla pagina numero venti, nella sezione ‘Pronto soccorso’.

 

 

 

Il laccio emostatico è un dispositivo di primo soccorso che viene impiegato per il trattamento di emorragie esterne. Il primo utilizzo attestato di un laccio per fermare le emorragie risale al 1674 da parte del medico francese Etienne Morel. Una volta posizionato il laccio questo non va più rimosso fino all'arrivo in ospedale per evitare la ripresa dell'emorragia o complicazioni dovute alla re-infusione dei vasi dell'arto interessato.

L'utilizzo del laccio emostatico viene talvolta sconsigliato perché l'applicazione non corretta di questo dispositivo danni più gravi dei benefici che essa comporta.

 

 

The End

 

ANGOLO DELL'AUTRICE

 

Mi sembra giusto dare qualche spiegazione su questa pazzia che ho scritto per il contest su Twilight indetto da sherry90: premetto che io NON sono assolutamente per J/B, per cui, se in NM fosse successa una cosa simile, sicuramente la Meyer si ritroverebbe probabilmente con qualche arto in meno XDXD.

A darmi l'ispirazione per questa ff è stata la fantastica My tourniquet degli Evanescence (miticiiiiiiiii!). Per chi non lo avesse capito, in questa storia il laccio emostatico in questione è Jacob...in fondo, in NM Bella è la prima a parlare di ferite non rimarginate e sanguinanti. Ciliegina sulla torta, girovagando su Wikipedia ho trovato qualche cosina sul dispositivo medico e da lì è partito tutto. La frase che ho scelto è infatti "L'amore fa schifo: talvolta ti fa sentire bene, talvolta è solo un altro modo per sanguinare".

Ringrazio Arianna (alias Kathys) per avermi convinta ad iscrivermi. Hai visto che non è andato tanto male, ragazza? ^^

Ringrazio chi recensirà e anche chi si limiterà a leggerla!

A presto,

Holly

 

 

RISULTATO CONTEST

 

4^ Classificata
My tourniquet
Di Hanairoh
Narrativa: 8/10
Originalità: 9/10
Grammatica: 8/10
Attinenza alla traccia: 8/10
Totale: 33/40
Commento: Premesso che Jacob non è uno dei miei personaggi preferiti (ma come ho già ribadito ciò non ha influenzato il mio giudizio) devo ammetere che la storia era molto ben scritta a parte qualche errore grammaticale e narrativo.

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Hanairoh