Scatto a vuoto -
Ti avventi sul primo oggetto che, sfortunato, incontra il tuo muovere di piedi.
E scrivere è facile quando il foglio è pieno.
E' glassa al cioccolato. Sulle dita. Morbida. Nauseante? Fresca?
Ma chi pensa al matrimonio, non io.
Reale. Reale. Realtà. Reale?
E' deformato anche quel 5, di cera, sopra la torta rimasta lì. Tra il vento e il cortile, dove c'era la festa.
Un palloncino vola, ma atterra subito, non è pieno d'elio.
Lo hai gonfiato tu. Il pomeriggio, felice.
Ma non c'era nessuno quel giorno. Anche se eri giovane.
A te non importava.
C'era la mamma.
E quel tipo smilzo che viveva di fronte.
La glassa sui pasticcini è azzurra.
Come nei cartoni.
Ma non è morbida.
E' glassa.
Allora quella al cioccolato era crema?
Non lo sapevi. Dopotutto avevi solo cinque anni.
E dopo un po' di anni ti metti a piangere, ripensando a quel giorno.
Piangere di tristezza.
Perchè a qualcun altro avresti fatto pena, quel giorno.
Ma forse perchè non vuoi che succeda di nuovo, e cerchi.
Cerchi più gente possibile.
Ma non ti riesce.
Sei troppo buono?
Forse.
------