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Autore: ReginaMilf    08/04/2015    6 recensioni
PAIRING: SwanQueen.
PLOT: AU, Real World.
Regina Mills è infelicemente sposata e mai avrebbe creduto di poter amare di nuovo.
Emma Swan è un casino e mai avrebbe creduto di riuscire a trovare il suo vero amore.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Re Leopold, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Come ogni mattina da dieci anni Regina Mills si svegliò accanto al corpo ingombrante del marito, sperando che qualcosa di sensazionale avvenisse durante la giornata che stava per cominciare. Fino a quel giorno nulla era accaduto.

Tutte le mattine si alzava e preparava la colazione per il marito che, come avvocato, doveva correre al lavoro.

Dopo la colazione e il classico bacio d'addio, Regina si buttò sotto la doccia: pensò alla sua vita, a come le stava scivolando via e alla felicità tanto agognata, nulla andava per il verso giusto. Quella vita così monotona e piatta, riempita occasionalmente da piccoli momenti di gioia, non era per lei. Le sembrava di non provare più emozioni; appena sposati, lei e Leopold, avevano condiviso dei bei momenti, segnati dall'amore e dalla passione. Adesso sembravano respingersi, quei pochi e casti baci che si scambiavano erano una convenzione ed un'auto-imposizione, soprattutto da parte di Regina. Sperava che sforzandosi di creare un contatto sarebbe riuscita ad amarlo nuovamente.

Regina aveva bisogno di un nuovo amore, uno intenso, che ti fa tremare le gambe e provare le cosiddette farfalle nello stomaco, un amore che ti consuma: il vero amore.

Ma da tempo sembrava aver scordato cosa si prova ad amare, da tempo aveva cancellato il ricordo delle belle emozioni.

Scoppiò a piangere, chiedendosi se mai sarebbe riuscita ad evadere dalla monotonia, da quella vita che non era come aveva sempre desiderato.

Uscì dalla doccia e, una volta truccata e vestita, uscì di casa, lasciandosi dietro le lacrime che aveva versato: quella sera c'era la festa dello studio del marito e non poteva permettersi gli occhi gonfi ed arrossati di pianto.

 

 

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Emma Swan si svegliò di colpo. Era di nuovo in ritardo, ma se ne curò poco: era l'avvocato di punta del suo studio, non le avrebbero fatto storie.

Si vestì e fece per uscire di casa, quando si soffermò sulla propria figura riflessa nel grande specchio dell'ingresso. Alta, tonica, bionda e gli occhi di un verde sensazionale: in parole povere, semplicemente bellissima. Diventando avvocato aveva acquisito anche una certa eleganza che, ahimé, non si confaceva molto alla sua persona.

Emma era semplice, ma un vero casino. Aveva compiuto da poco 30 anni, ma rimaneva sempre una ragazzina imbranata. Certo, sapeva essere sexy, aggressiva e provocante quando lo voleva, ma aveva l'animo puro e bianco, come la sua carnagione. Emma cercava l'amore, quello vero, e sapeva che prima o poi sarebbe apparso ai suoi occhi. Non è mai stata molto fortunata in amore: Neal, il suo primo amore l'aveva tragicamente abbandonata per un'altra e Killian aveva dato la precedenza alla sua voglia di viaggiare che a lei. Una delusione dopo l'altra, ma era piena di speranza e sapeva che avrebbe amato di nuovo e, questa volta, per sempre.
Uscì dall'appartamento ed appuntò mentalmente di dover comprare un vestito per la festa annuale dello studio.
 

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La casa del capo straripava. Tutti erano venuti accompagnati, chi da moglie o marito e bambini, chi aveva portato un amico. Tutti tranne una.
Emma Swan, senza accompagnatore, entrò titubante in quell'appartamento lussuoso a Park Avenue. Per la serata aveva comprato un vestito rosso tendente al fucsia, era attillato e metteva in risalto le sue forme e le gambe lunghe.

Fu un lampo. E la vide. Stava sola e beveva quello che sembrava un Martini. I capelli corvini le arrivavano poco sopra le spalle, indossava un tailleur grigio, la cui gonna aveva uno spacco che le metteva in risalto le gambe abbronzate, doveva essere molto costoso. Ne fu subito attratta, era come un magnete, non riusciva a non toglierle gli occhi di dosso; così elegante, così regale. Di una bellezza sconvolgente e marcata.

Emma avanzò con passo deciso e le si parò davanti.

“Ciao” disse quasi in un sussurro.

“Hey” le sorrise l'altra. Emma notò che aveva una cicatrice, adorabile ai suoi occhi, proprio sopra il labbro e la rendeva ancora più misteriosa e bella. Gli occhi erano due pozzi neri ed Emma ci vide il proprio riflesso, occhi profondi, enigmatici.

“Vuoi qualcosa da bere?” chiese la bionda.

Regina alzò il bicchiere: “Già ho il mio drink. Piuttosto, tu fatti offrire qualcosa.”

Emma la guardò intensamente e quella purezza che la caratterizzava sembrò sparire per pochi secondi.

“Comunque, scusa la maleducazione. Io sono Emma Swan” le tese la mano.

“Regina Mills.”

Appena la mora strinse la mano dell'altra sentì un brivido lungo la schiena ed era convinta che anche la biondina l'avesse sentito. Non le era mai capitato. Era da tempo che un qualsiasi contatto con un'altra persona non le scaturiva quelle sensazioni.

Regina guardò attentamente le donna di fronte a lei e la trovò meravigliosa; alzò lo sguardo e si ritrovò negli occhi verdi dell'altra, improvvisamente il cuore le martellò nel petto.

Cosa mi succede? Dai, Regina non sarà mica.. no. Smettila.

 

Regina Mills? Sarà la moglie di Leopold? Oh Dio, no.

 

“Scusa se te lo chiedo, ma tuo marito è Leopold, l'avvocato ambientale?” la bionda sperò con tutto il cuore che quella rispondesse con un no, secco e deciso.

“Sì, siamo sposati da circa dieci anni”. Emma perse un battito. Dieci anni. Dieci fottutissimi anni.
Vide che lo sguardo di Regina si era rabbuiato dopo quell'affermazione. Vide tristezza, malinconia, desiderio.
Emma si chiese se fossero felicemente sposati, ma decise di non indagare, l'avrebbe chiesto a tempo debito.
 

“Allora, Emma Swan, cosa bevi?”

Il suono di quelle parole sembrò estremamente dolce alle orecchie di Emma e si perse, immaginando la voce della donna che chiamava il suo nome in situazioni poco consone all'ambiente lavorativo.

Cosa? Riprenditi, Emma.

“Uh? N-non saprei. Tu che mi consigli?” cercò di dare un'inflessione più accattivante alla sua voce, dicendo quell'ultima frase.

Regina si avvicinò al bar: “Due Martini, poco ghiaccio, tante olive.”

Autoritaria. Fantastica.

Parlarono per tutta la durata della festa. Regina si scoprì fin troppo attratta ed affascinata da quella giovane e la stessa cosa valeva per Emma.

“Cosa? Come ti può piacere la cannella?! Ti prego, è disgustosa!” Regina aveva un'espressione di disgusto e divertimento stampata in viso.

“E' deliziosa. E a te come possono piacere le mele?!” Emma scoppiò a ridere e Regina credette di innamorarsi. Non aveva mai sentito una risata più cristallina di quella di Emma Swan. Era... perfetta. Rimase lì, incantata da quella risata genuina.

E' così pura. Meravigliosa.

“Emma, ti hanno mai detto che sei incantevole?” Regina era travolta dalle emozioni e non si rese conto di aver detto una cosa simile, se ne pentì immediatamente.

Emma arrossì violentemente e cercò di non darlo a vedere, puntando sulla propria riserva di sicurezza, che, però, sembrava essere esaurita.

“Oh.. Io sì, a volte. Cioè, non lo so. No... Sì?”
Questa volta fu Regina che scoppiò a ridere di gusto. La ragazza di fronte a lei era così impacciata, impossibile non trovarla tenera. 
Emma credette di avere un infarto. Il cuore batteva troppo velocemente, quella donna riusciva a cancellare tutte le barriere che si era creata col tempo e rise a sua volta.
Regina si sentì chiamare dall'altro lato della stanza, era Leopold, dovavano tornare a casa.
"Emma, devo tornare a casa. E' stata una serata meravigliosa, grazie a te." Regina si congedò così e si avviò verso il marito.
Emma venne colpita da un'ondata di coraggio: "Regina, mi dai il tuo numero? Io vorrei davvero rivederti."
La mora rimase inizialmente scossa dalle parole della ragazza, ma poi le rivolse un sorriso spontaneo e vero.
Tornò indietro, prese il cellulare della bionda e salvò il proprio numero. 
Si avvicinò, le lascio un piccolo bacio sulla guancia e le sussurrò "Grazie".
Emma si toccò la guancia che stava andando a fuoco.
E' lei.








[x][x]
Bene, eccomi qui!
Scusate, ma non sono proprio un'esperta nello scrivere fanfiction.
Spero vivamente che vi piaccia e cercherò di aggiornare appena mi è possibile.
Ah, i pensieri di Regina sono in corsivo e quelli di Emma in grassetto corsivo.
Bacini a tutti e viva la SwanQueen.

 

 

  
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