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Autore: Dubawebi1710    08/04/2015    1 recensioni
"Sai il caffè mi piace un sacco" una risatina uscì dalla mia bocca mentre lui mi versava la solita tazza di caffè delle 7.15.
"Vorrà dire che se ti piace il caffè io diventerò la tua caffettiera" rispose lui con un occhiolino, lasciandomi interdetta e divertita allo stesso tempo.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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"Ti odio" sussurro tra i denti, nella penombra dell'aula magna, in piedi come una stupida. "Ora dove mi siedo?" Domando alla mia amica, nonchè stupida compagna di banco. "C'é un posto proprio qui!" Dice ridacchiando sbattendo gli occhi innocentemente. Sbuffo innervosita guardandomi intorno alla ricerca di un posto che non sia accanto allo psicopatico/Edward Cullen dei poveracci della mia scuola. Il mio sguardo saetta ovunque in cerca di un posto e in mente mia già pianifico una vendetta da servire alla mia cara amica. L'altro posto libero che vedo è accanto alla terribile professoressa di matematica accanto alla quale non mi siederei neanche se si trattasse di vita o di morte. Con uno sbuffo decido di prendere posto accanto al ragazzo strano dai capelli sparati in aria, minacciando ancora una volta con lo sguardo la mia compagna. Premettendo che non c'è nulla di più insignificante di una conferenza matematica tenuta in un liceo linguistico, già sono sicura che non ascolterò una parola di quello che verrà detto. Guardo interessata la punta dei miei anfibi, tutto sarebbe più interessante rispetto ad assurde nozioni sul P greco. Sento alle mie spalle le risatine delle mie compagne, mentre con la coda dell'occhio mi soffermo sul ragazzo strano accanto a me. Anche lui non sta ascoltando nulla, anche perchè ha entrambe le orecchie tappate dalle cuffiette che emettono un frastuono immenso, diventerà sordo se continua così. La sua testa ciondola avanti e indietro e il suo piede batte sul pavimento a ritmo con la musica. Indossa dei pantaloni stretti neri, ai piedi delle converse nere sgualcite e una maglia di una band a me ignota. Nemmeno mi sono resa conto di averlo fissato abbastanza a lungo per richiamare la sua attenzione. Lui alza un sopracciglio sfilandosi una cuffietta dall'orecchio. "Vuoi una cuffietta?" Più che parlare borbotta. "Oh no grazie" dico scuotendo la testa ritraendomi, un po' perchè mi farebbe schifo usare la cuffietta di un altro, un po' perchè dai.. è proprio strano! Lui abbozza un sorriso indeciso ritornando alla sua musica. Heilà Salve a tutti! Mi sono cimentata in questa schifezza e non so cosa ne sia uscito, per cui posterò questo primo capitolo per vedere un po' come vanno le cose. Se riscuote un minimo di successo e qualcuno se ne interessa continuerò, se no pazienza ci ho provato! Ahahah. Fatemi sapere, Sara.
   
 
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