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Autore: _Atreius_    08/04/2015    5 recensioni
< Mr. Mime, usa Barriera! > urlò Red, indicando come un forsennato davanti a sé, l’intero braccio scosso da una crisi pseudo-epilettica o forse solo conseguenza del terrore assurdo che provava in quel momento. Un grande, assurdo terrore.
“Un Mr. Mime usò Barriera e si allontanò, ma tornando si dimenticò di averla creata e ci sbatté contro.”
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Da questa frase è uscito un "non so bene come definirlo" di fanfiction, la prima su questo fandom, altamente stupida perciò non consigliata a chi è un essere mentalmente serio, quale io non sono.
Allenatore avvisato, mezzo salvato(?).
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[EDIT: ho modificato e corretto la storia con l'aiuto di Cyber Witch, che ringrazio ancora moltissimo per gli ottimi consigli!]
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Green, Red
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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ATTENZIONE: i paragoni con i Pokémon sono fatti in base alla mia esperienza di giocatrice di otto anni appena, perciò non preoccupatevi se sono un po' strani.^^
 
 
 



“Un Mr. Mime usò barriera e si allontanò, ma tornando si dimenticò di averla creata e ci sbatté contro.”
 
<< Mr. Mime, usa Barriera! >> urlò Red, indicando come un forsennato davanti a sé, l’intero braccio scosso da una crisi pseudo-epilettica o forse solo conseguenza del terrore assurdo che provava in quel momento. Un colossale, assurdo terrore.
Il Pokémon paffutello mosse le zampette goffe a disegnare una specie di rettangolo davanti a sé e una barriera lucida si formò nell’aria per poi svanire alla luce del sole com’era naturale affinché ingannasse il nemico.
Perché diamine quel Charizard non si voleva fermare? Ormai aveva raggiunto la velocità supersonica della macchina volante di Adriano (non Celentano, ovviamente. Adriano era il Capopalestra di Ceneride). Una goccia di sudore gli scese lungo il viso, contratto in una smorfia a metà tra il terrorizzato a morte e l’arrabbiato. Non riusciva a capacitarsi di quello che vedeva.
E poi da quando lui aveva un Mr. Mime?! E PERCHE’ IL CHARIZARD DI GREEN LO VOLEVA INCENERIRE A TUTTI I COSTI?!
<< Barrieraaaaaa! >> gridò in preda ad una crisi di nervi che ormai lo stava facendo collassare lì sul posto, tanto che non ci sarebbe stata nessuna difficoltà a scambiarlo per un Ditto in fase di trasformazione. Ammesso che i Ditto si tramutassero anche in esseri umani ovviamente.
Il povero Mr. Mime si diede da fare come meglio poté, allontanandosi inavvertitamente dall’allenatore di una decina di metri, dritto dritto sul raggio d’azione di Charizard psicotico-incendiario-maccheccavoloavevafumato.
E un ancora più psicotico-piromane-tantosantomaffammiunpiacere Green che agitava le braccia come una cheerleader -gli mancavano solo i pon-pon- sulla sua schiena.
Che diamine stava succedendo?
<< Green che cavolo fai?! Vuoi ammazzarmi per caso?! >> strillò il povero Red, schivando per un pelo una palla di fuoco diretta alla sua testa e che mistero! la Barriera di Mime non era riuscita a bloccare.
O forse proprio non c’era la Barriera in quel punto.
<< Redduccio mioooo! >> trillò Green con vocetta acuta, spandendo cuoricini a destra e a manca.
Oh. No.
Occavoletti di Bruxelles e santi Poffin del Paradiso.
Lo sapeva che prima o poi Green avrebbe sniffato così tanti vapori sul Monte Luna da ammattire completamente. Non che fosse mai stato normale in effetti, ma negli ultimi tempi era diventato un po’ troppo appiccicoso, proprio lui che detestava i contatti umani.
Non che a Red dispiacesse, sia chiaro.
Ma tra un Green difficile da avvicinare e sfuggevole come un Chansey e un Green al contrario fin troppo amichevole e sfacciato quanto un Meowth preferiva senza dubbio il primo. Perché voleva costringerlo e metterlo alle strette, intrappolarlo e obbligarlo ad ammettere che era cotto di lui. Voleva che fosse un sfida. Perché lui amava le sfide.
Solo che le cose non stavano andando proprio come se le era figurate in principio…
Red scansò le zampe di Charizard e andò a sbattere contro il piccolo Mr. MIme, che in tutta quella storia non centrava un fico secco e neppure lui riusciva a capire come ci fosse capitato.
<< Mr. Mime, ancora Barriera! >> gridò come ultima risorsa e si buttò a terra in una perfetta imitazione di un Sandslash in procinto di scavare una buca. Non che si aspettasse davvero di essere salvato così, però… Mr. Mime non riusciva a muoversi. Per quanto si girasse e cercasse di proseguire era bloccato su tutti e quattro i lati. Chiuso in una scatola, letteralmente.
L’allenatore si rialzò, le gambe molli come un Ditto su una spiaggia -leggasi equivalente di un Tentacool piaggiato- e tentò un’ultima fuga verso la cantina di casa propria, in una replica assurda di Dorothy e il tifone ne “Il mago di Oz”, ma dopo nemmeno due passi sbatté il naso contro qualcosa di invisibile; toccò con le mani e sì, in effetti c’era proprio una Barriera.
E anche a destra.
E a sinistra.
E dietro di lui.
Era in trappola come Mr. Mime, bloccato e senza via di scampo, a meno che non decidesse di tirare fuori una pala da chissà dove e scavare un tunnel sotterraneo, riuscendo magari a sfuggire anche a Green psicotico-sul-suo-Charizard-impazzito.
<< Oh, santo MewTwo, Moltres, Zapdos o Articuno… >> imprecò a voce bassa Red, prendendo seriamente in considerazione l’idea di mettersi a imitare un Diglett e svignarsela da quella scomoda situazione.
<< Toh, guarda… ti ho preso, Redduccio mio >> fece una voce sopra di lui, a metà tra il malizioso e il diabolico. Molto diabolico.
Red ebbe un sacro terrore anche solo ad alzare lo sguardo. Quella voce era inconfondibile e ormai anche il tunnel sembrava un miraggio lontano di fuga nel sole che stava lentamente tramontando. Fissò i raggi arancioni con l’irrefrenabile desiderio che uno si allungasse fino a lui, incenerendo la Barriera e permettendogli così di scappare lontano… Da quando era così poetico? Forse sentiva che la sua fine era vicina e gli ultimi minuti di vita lo avevano reso molto più sensibile.
Forse.
<< Allora, che vuoi fare, rimanere in quel buco per sempre? >>
<< Green, sei un maledetto stronzo >> ribatté stizzito il ragazzo, rifiutandosi di guardare verso l’alto. Per fortuna Charizard era troppo grosso per potersi abbassare tanto da infilare le zampe nella “stanzetta” creata da Barriera e tirarlo fuori a forza. Fece una linguaccia veloce e si richiuse a palla.
<< Oh, come sei tenerello! Be’, se non vieni fuori tu… >>
In meno di un nanosecondo Red si trovò spiaccicato a terra –di faccia- con Green appollaiato sulla sua schiena che gli solleticava amorevolmente i capelli.
<< E piantala! >> strillò il poveretto e con la forza della disperazione –e della delusione per non essere riuscito LUI ad intrappolare il rivale- si girò di scatto, colpendo Green dritto sul naso.
Con il frontino del cappello.
La sua intenzione originaria era di tirargli una testata –per quanto gli volesse bene quella era l’unica soluzione per toglierselo di dosso-, ma il cappellino che tutti gli allenatori si ostinavano ad indossare -di solito costretti dalle madri, che in tal modo li facevano diventare dei perfetti idioti e perdenti in confronto ai rivali- si era prontamente messo in mezzo, evitando a Green un frontale con la testa più dura di un Golem di Red.
<< Ma quanto amo il tuo faccino! >> gorgheggiò Green, strizzandogli le guance come un tortino << Di’ “pasticcino!”, Redduccio! >> trillò con la voce in falsetto e un luccichio perfido negli occhi.
<< Pfstiscifno! >> ringhiò l’altro, provando il primordiale impulso di mordergli la mano.
Cosa che probabilmente avrebbe fatto, se Green non gli si fosse praticamente lanciato addosso e non l’avesse sbaciucchiato come una ragazzina in calore.
Red rimase interdetto, appiattito per terra come un Magikarp nella sua tana, a occhi spalancati, cercando di connettere quei pochi neuroni che ancora gli rimanevano e mettere insieme gli eventi in modo che avessero un ordine logico. Ma l’unica cosa che sembrava ristagnasse nel suo cervellino era quella scena inconcepibile e completamente priva di senso compiuto.
Green lo stava baciando. Green lo stava baciando! OMMIODDIO, GREEN LO STAVA BACIANDO!!
<< Mmmm! >> protestò, cercando di scollarsi il rivale –ormai ex rivale, ad essere sinceri- di dosso; ma Green non aveva intenzione di mollare la presa e anzi, ci dava dentro con ancora più entusiasmo, tanto che non si fece molti problemi a bloccargli le braccia sopra la testa e ammiccare sadico in direzione del… be’, amante? Ditto costretto all’accoppiamento?
Charizard da sopra li fissava come se fossero due deficienti, mentre Mr. Mime continuava a cercare un modo per aprire la Barriera dove era rimasto prigioniero e andarsene per i fattaci suoi, che di allenatori gay non gliene fregava una beata mazza.
E proprio quando Green si stava apprestando all'ennesimo bacio appiccicaticcio e bavoso –sì, non era mai stato forte nei baci- …
 
 
<< OH, SANTO ARCEUS! >>
Red schizzò a sedere nel letto, coperto di sudore freddo, ansimando che nemmeno un Koffing, i capelli arruffati e gli occhi a palla. Accanto a lui Pikachu dormiva della grossa, ronfando beato come uno Snorlax, le orecchie basse e la coda raccolta, tanto che sembrava una piccola palla gialla. O un morbido cuscino, che era ciò per cui Red effettivamente lo usava.
Di Green nemmeno l’ombra.
Ma doveva accertarsene, doveva accertarsi che era stato solo un fottutissimo incubo dovuto forse al buon vino gentilmente offerto dal Professor Oak la sera prima a cena, di cui era possibile avesse approfittato un po’ troppo. Saltò fuori dal letto, si infilò i pantaloni e la giacca in fretta e furia e scese come un razzo in soggiorno, per poi fiondarsi fuori dalla porta e in casa del rivale.
Senza salutare né Oak né Margi, i quali stavano facendo colazione prima di dedicarsi alle ricerche, salì di corsa in camera di Green, che ancora poltriva sotto le coperte.
Si avvicinò furtivo –ma nemmeno tanto poi-, lo prese per le spalle, gli diede una scrollatina e lo baciò.
<< Ahhhhhh, uno stupratore!! >>
Un urlo scosse la casa da cima a fondo.
<< Red, che cazzo stai facendo?! >> urlò Green fuori di sé, un po’ per la vergogna e un po’ per la rabbia che l’altro l’avesse visto dormire indifeso e innocente come un marmocchio qualsiasi. Succhiandosi il pollice magari, anche se aveva smesso di farlo da quando aveva sette anni.
<< Mi sto solo accertando che tu non sia gay e fuori di testa come sei stato fino a due minuti fa >> rispose Red innocentemente, accoccolato sul letto del ragazzo.
E allo sguardo palesemente stupito dell’altro gli raccontò il proprio sogno, che forse sarebbe più corretto chiamare incubo alla luce degli eventi con cui si era concluso.
<< Sei un coglione, Red >> sentenziò Green alla fine del racconto, schiaffandosi una mano in faccia. << Ma su una cosa hai ragione… >> aggiunse, ammiccando attraverso le dita.
E prima che Red avesse la possibilità di dire anche solo “a”, lo trascinò sotto le lenzuola e lo baciò.
Stavolta per davvero.
E non era nemmeno male, pensò il giovane allenatore, circondandogli il collo con le braccia.
Proprio niente male.
 
Fuori in giardino, un Mr. Mime spaesato e perplesso colpì una Barriera invisibile e ruzzolò contro la cassetta delle lettere.
 
 
 

 


 

NdA: Arceus l'ho messo per il semplice fatto che è considerato da tutti il padre dei Pokémon in generale (non avendo giocato quel capitolo non so se effettivamente sia così sorry >.< ). So anche che Red e Green non possono di certo conoscere Adriano (almeno fino al punto del manga in cui sono arrivata io, cioè alle isole Orange), ma non ho potuto resistere ad usare la macchina volante come termine di paragone. Infine, come scritto sopra, i paragoni con i Pokémon sono stati fatti in base alla mia esperienza di quand’ero più piccola (Chansey per esempio non riuscivo mai a catturarlo e Meowth lo consideravo un po’ troppo… espansivo, ecco) quindi non li ho inseriti pensando se effettivamente Red&Green li avessero incontrati o meno, tant’è che ci ho pure messo Arceus e i Poffin, che ci sono solo dalla quarta generazione credo.

 

 

Cella dell'autrice (in un istituto psichiatrico specializzato)
errrhh, salve a tutti^^ E' la prima fic che scrivo nel fandom, non so bene nemmeno io da dove sia spuntata fuori, so solo che volevo scrivere qualcosa sui PKMN e mi sembrava un ottimo pretesto per tornare attiva dopo quasi due anni di assenza. Ho chiesto su un forum che mi dessero delle frasi assurde ed ecco cos'è venuto fuori dalla frase della mia amica Veve^^ Non mi aspetto molte recensioni positive, per questo aborto di fanfiction non esiste un insulto abbastanza grande xD dato che ho raccolto altre frasi potrei farci una serie nonsense al cubo...

 

EDIT: ringrazio Cyber Witch per avermi dato degli ottimi consigli con cui modificare la storia, che adesso mi sembra vada meglio di quando l’avevo pubblicata (senza revisionarla perché volevo pubblicarla a tutti i costi ed ero in preda alla follia(?) dato che sono due anni che non scrivo più niente). Colgo anche l’occasione per ringraziare Scorpion550 e White Dark Ninetales e di nuovo Cyber Witch che mi hanno fatto credere un po’ di più in questa fic!^^

  
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