Londra, 30 settembre 1915
Cominciò tutto quando Joanne prese quell'anello. Era nel negozio d'oreficeria del padre quando arrivò quel pacco con le cose che avevano ordinato. Lei era dietro al bancone, giacché suo padre era via per un incontro di lavoro. Doveva recare un gioiello ad un ambasciatore francese per conto della famiglia reale inglese, non era un lavoro da  poco.  Ad ogni modo, quando la giovane aprì il pacco vi trovò dentro solo un mucchio di vecchie cianfrusaglie quali vestiti o utensili da lavoro tutti arrugginiti. Probabilmente era un pacco destinato ad un negozietto dell'usato, così fece per richiamare il fattorino, quando vide qualcosa brillare qualcosa. Rovistò un po' nella scatola e vi trovò un anello. Era un cerchio sottile e forse un po' grande per le dita sottili di Joanne, ma la pietra incastonata al centro lasciava senza fiato; era color del sangue lungo la circonferenza,  mentre al centro era nera come carbone, ma luccicava come un piccolo  sole. La ragazza provò ad indossare l'anello e dapprima sembrò che fosse troppo largo per le sue dita così fini e delicate, poi, come per magia si adattò al suo dito. Affascinata, Joanne lo fissò per un po', poi si ricordò di non aver richiamato il ragazzo a riprendere il pacco. Fortunatamente il fattorino non era ancora partito, in quanto si era fermato a scambiare due parole col fratello di Joanne. La giovane si affrettò a rimettere a posto la scatola, tuttavia l'anello lo lasciò al suo dito. Dopotutto era solo un anello senza valore, nessuno ci avrebbe fatto caso.  A fine giornata tornò a casa, stanca per aver spostato e sistemato scatole su scatole si gioielli. Si tolse il vestito di seta rosa, corsetto e le scarpette nere che lei amava tanto. Erano quelle di sua madre prima che morisse di un tumore solo pochi mesi prima. Le guardò per un po', gli occhi che le pizzicavano per le lacrime. Scosse il capo, ricacciandole indietro. Si mise la camicia da notte di raso, poi andò davanti alla toletta e si  sedette sul piccolo sgabello. Sciolse dalle forcine lo stretto chignon che le legavano i lunghi capelli biondi, che si riversarono in folti boccoli sulle spalle della fanciulla. Se li spazzolò con cura, gli occhi verdi  che seguivano i movimenti precisi delle mani. Una volta finito posò la spazzola sulla scrivania e si alzò diretta al suo letto. Non era un letto lussuoso, ma era caldo ed accogliente nelle fredde notti d'inverno. Tuttavia Joanne quella notte sentiva un gran caldo e non si coprì. Scoccò la mezzanotte e ormai erano ore che Joanne era sprofondata nel sonno. L'anello cominciò a brillare di una strana luce rossa, poi la ragazza cominciò a levitare, i boccoli che ricadevano sul letto. Joanne schiuse gli occhi e guardò sotto di lei. Urlò in preda al panico, poi cominciò a raggomitolarsi. Suo fratello arrivò spalancando la porta per la camera della sorella. Fece solo in tempo a vedere che essa stava diventando una massa raggomitolata grinzosa, i capelli color dell'oro caduti in folte ciocche sul materasso. L'anello cadde silenziosamente sul pavimento.