Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: TaliaAckerman    09/04/2015    4 recensioni
[4x10]
«Ti devo davvero supplicare? Avanti, cancella il mio nome della tua lista. Avanti, fallo. Fallo. Fallo.»
Sandor Clegane lotta per respirare e guarda la giovane Stark davanti a lui.
[...] Se avesse ancora un briciola di forza la scaraventerebbe a terra con un manrovescio, ma è accasciato, spezzato, sta morendo.
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Arya non sa cosa sia stato veramente a indurla a voltare le spalle al Mastino.
[...] Ci saranno i tempi a venire per diventare una fredda assassina, esente da emozioni e sensi di colpa. Adesso è ancora in tempo per fare qualcosa di buono. Un’ultima volta.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Arya Stark, Sandor Clegane
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                       Così è vissuto, così morirà



«Ti devo davvero supplicare? Avanti, cancella il mio nome della tua lista. Avanti, fallo. Fallo. Fallo
Sandor Clegane lotta per respirare e guarda la giovane Stark davanti a lui. I suoi occhi sono più freddi, privi d’espressione; sembra che quella gelida indifferenza di cui tanto si vanta sia finalmente diventata parte di lei.

Ma perché adesso?

Era convinto che ucciderlo sarebbe stato per Arya un gran privilegio, eppure ora lei si rifiuta di farlo. Continua a fissarlo, distante, impietosa. Una lacrima è spuntata all’angolo del suo occhio sinistro, ma è stato solo quando lo ha trovato, sotto il dirupo. Ora è ancora lì, immobile. Non si è staccata dalle ciglia.

Sandor non avrebbe mai dovuto parlare di Sansa, lo sa. E’ riuscito a tenerlo nascosto per mesi, e proprio ora non è riuscito a tenere la bocca chiusa davanti a sua sorella. Sa che sta per morire. Forse pensava che l’ira per quelle parole spietate avrebbe portato Arya ad accontentarlo, dandogli la morte.

Ma Arya Stark è ancora ferma, davanti a lui. Poi muove qualche passo, e lui è troppo debole per impedirle di chinarsi e sfilargli il sacchetto di monete che porta appeso alla cintura.
Se avesse ancora un briciola di forza la scaraventerebbe a terra con un manrovescio, ma è accasciato, spezzato, sta morendo.
Comprende che Arya, l'insolita compagna di viaggio alla quale aveva quasi cominciato ad affezionarsi, lo abbandonerà a morire da solo.
«Uccidimi.» supplica con voce roca. È la prima volta in vita sua che lo fa.

Arya lo fissa ancora qualche istante con gli occhi sgranati, poi si volta e si allontana, prima lentamente, poi con passi sempre più lunghi.

«Uccidimi!» ringhia il Mastino avvertendo la rabbia più del dolore.

Arya Stark non si volta.

«UCCIDIMI!»

Uno stormo di rondini si solleva dall’albero più vicino e vola via. Attorno al guerriero morente non rimane più nessuno.
È così che muore un Mastino, Sandor lo sa. Muore com’è vissuto. Da solo.




Arya non sa cosa sia stato veramente a indurla a voltare le spalle al Mastino. Forse sono state le sue parole su Mycah, o forse ancor di più quelle su Sansa, sulla sua dolce, indifesa sorella. Persone che non rivedrà mai più in vita sua.

Non rivedrà mai più nemmeno Sandor, solo ora se ne rende conto.
L’ha odiato, lo ha detestato, ha desiderato vederlo morto. Ma hanno anche condiviso tutto, nelle ultime settimane. Arya prende coscienza del fatto che lui le ha anche salvato la vita più di una volta.
Non lo ha voluto accontentare. Non ha ceduto alle sue suppliche senza neanche averne un motivo preciso. Non ha nemmeno voluto seguire quella donna, Brienne, lei e i suoi giuramenti a Catelyn Stark, Jaime Lannister o chi per loro.

Era arrabbiata, delusa, ancora una volta lasciata sola.
E ha lasciato Sandor Clegane a morire sotto quelle colline, lontano da tutti, solo come lei. La persona che – seppure con il suo modo rude, volgare, crudele – si è preso cura di lei da quando ha lasciato Gendry e la Fratellanza.

Ci saranno i tempi a venire per diventare una fredda assassina, esente da emozioni e sensi di colpa. Adesso è ancora in tempo per fare qualcosa di buono. Un’ultima volta.

Arya Stark non hai l’idea precisa di quanta distanza abbia coperto in quei pochi minuti, ma si ferma.
Si volta, vorrebbe tornare indietro.

«Sandor.» mormora con voce flebile. È la prima volta che lo chiama per nome.
Avanza nella direzione del luogo dove lo ha abbandonato, ma non lo vede. Forse è appena dietro quella roccia.

«SANDOR!» chiama a pieni polmoni, ma non ottiene risposta. L’ululato del vento che le scompiglia i capelli è l’unia fonte di rumore in quella desolazione di prati scoscesi e dirupi rocciosi.

È solo ora che Arya Stark avverte un groppo alla gola. La piccola lacrima si stacca dalle ciglia e le scende silenziosa sulla guancia.














NOTE DELL'AUTRICE: eh-ehm sì, lo so, sono sempre molto allegra. Ma... ho rivisto proprio ieri l'episodio 4x10 e tra la morte del mio Sandor e quella del mio Tywin non so quale mi abbia depressa di più Ora, su Tywin avevo già scritto qualcosina, mentre sul Mastino no. Questa fic è per lui e per la sua morte solitaria, spero che gli renda giustizia. Mi mancherà tantissimo nelle stagioni a venire :')
Avrei picchiato a sangue Arya per quella sua faccetta indifferente, ma - ahimè - non ero a Westeros in quel momento per cui mi sono limitata a regalarle qualche emozione e senso di colpa. Spero di non essere scivolata in Ooc.
Un bacio ai lettori, e lasciatemi una recensione please :3

TaliaFederer
  
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