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Autore: jessthesohodoll    09/04/2015    1 recensioni
Grant Ward è stato tradito dall'unica persona che credeva non potesse mai farlo : la sua stessa alieva, l'amore della sua vita.
Crede di poterle portare rancore per sempre
E così bravo quando si tratta di essere passivo-aggressivo
Dio, quanto si sbagliava
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Bang bang, he she shot me down
Bang bang, I hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, my baby shot me down

 

Non poteva ancora crederci. Forse non aveva neanche lontanamente il diritto di sentirsi così tradito da lei.
Nulla però  era riuscito a togliere dalla sua mente lo sguardo di puro odio che aveva negli occhi. Quella assurda soddisfazione nell’aver abbattuto un nemico spietato.
Ma lui non era un nemico. Era la cosa che, in quel momento, aveva più vicino ad un alleato.
Skye non sarebbe Skye se non fosse testarda e cocciuta fino all’ultimo.
Ma quella non assomigliava neanche lontanamente alla sua Skye. Non avrebbe mai cercato di abbatterlo proprio mentre stava cercando di salvarla. La lontananza da lei era estenuante. Era la tortura più amara che aveva mai subito.
Kara non faceva altro che ripetergli quanto, in fondo, anche se pretendeva di odiarla con tutto se stesso, lei fosse ormai scritta in ogni suo singolo pensiero. Di quanto lei facesse parte di ogni ogni frase. Che, in fondo, sarebbe stata lei quella che avrebbe sempre voluto.
Dio, quanto aveva ragione.
**
Coulson doveva essere seriamente disperato per rivolgersi a lui. Era quasi tentato di farlo pregare in ginocchio ma qualcosa scattò dentro di lui quando Coulson pronunciò le tre parole magiche.
“Skye è in pericolo”
Grant non aveva mai neanche lontanamente sentito parlare di un altro Shield. A quanto pare, Mack e Bobbi si erano infiltrati nel loro team e lavoravano per Gonzales.
Tipo interessante non c’è che dire. Un po’ vecchia scuola per i suoi gusti.
Essendo stata la sua arma segreta in tutta la trattativa con lui, Coulson li invitò a restare.
“Ecco la mia unica condizione” disse Coulson, estraendo due braccialetti elettronici dal cassetto della scrivania.
Kara uscì per prima, stranamente contenta di essere tornata alle dipendenze dello Shield.
Grant non era di certo dello stretto parere. Di certo, non si sarebbe mai aspettato questo tipo di accoglienza.
“Spiegami cosa diamine pensi di fare” urlò Skye, praticamente buttandolo contro una parete.
“Prima di tutto, buongiorno anche a te Skye” rispose Grant “Secondo, non era di questo parere quando ti abbiamo salvato dall’attacco di Raina. E terzo, il tuo dannato capo mi ha appena offerto di restare. Contenta?”
Ovviamente il risentimento nei suoi confronti era forte. Tre colpi all’altezza delle costole sono difficili da dimenticare.
Ma nonostante tutto, anche Grant non poté fare a meno di notare quanto Skye sembrasse distrutta. Sembrava che una volta stata “nell’aldilà” le cose fossero migliorate per lei, ma non era così.
Coulson e Hunter gli avevano accennato gli assurdi cambiamenti in Skye, dopo essere stata in quella dannata grotta, ma ancora non sapeva di cosa si trattasse.
A quanto pare aveva interrotto l’addestramento prima del tempo. Riusciva a controllare i suoi poteri, ma era ancora devastata.
Una parte di Grant si stava maledicendo. Non l’aveva protetta a dovere.
Al diavolo. Se lo era cercato. Gli aveva sparato dopo tutto.
“Oh lo so” rispose Skye “E penso che fosse davvero disperato visto che si è rivolto a uno psicopatico come te”
“Coulson non è stupido” rispose Grant “Sono uno specialista. Lavoro da solo…”
“….e porto a termine il lavoro” finì annoiata per lui Skye “Credevo che avessi trovato qualcuno di  più bravo per scriverti le battute”
“Che cosa vuoi Skye?” chiese Grant “Non sono qui per perdere il mio tempo con te”
“Fino a prova contraria, sei ancora un prigioniero” disse Skye “è solo questione di tempo prima che la tua vera natura torni fuori. E allora sarà per me un piacere rinchiuderti in in quella cella dove dovresti stare. Tu e la tua amichetta”
“E quando è che la tua, di natura, verrà fuori?” disse Grant “Sono curioso di vedere che assurdo scherzo della natura tu sia diventata”
In tutta risposta, la terra incominciò a tremare sotto i suoi piedi.
“Impressionante vero?” disse Skye “Non sono più la sciocca Rockie che tu cercavi di addestrare.”
“Davvero credi che May abbia fatto tutto il lavoro?” chiese Grant “Appena sei stata in grado di creare terremoti, ha chiamato il suo ex marito perché non sapeva come gestirti. Coulson ti ha segregata in una casetta di legno che riusciva a mala pena a contenere il dottor. Banner. Sei una fottuta minaccia Skye. Esattamente come me”
“E tu? Saresti stato in grado di aiutarmi?” urlò Skye “nessuno ne è in grado”
“Ecco cosa succede quando mi degno di insultare i tuoi adorati capi, vero?” urlò Grant “Ammettilo Skye. Nessuno è in grado di contenerti ora, eccetto me”
“Come fai ad esserne così sicu…” ma Skye non finì la frase. Grant l’aveva sollevata per la mascella, con una forza che Skye credeva seriamente impossibile potesse esistere.
“Dimentichi che ho ancora quella merda Asgardiana nel mio sangue” rispose Grant, a denti stretti “ e che non se ne andrà se non prima di 10 fottuti anni. Non sei l’unica con superpoteri, bambolina”
“Ward” urlò Coulson sulla soglia della sua porta, icer puntato contro di lui “mettila subito giù”
“Questo discorso non è finito” disse Grant.
E la lasciò nel corridoio, senza permettergli di rispondere.
**
Erano passate un paio di settimane da quello spiacevole incontro.
Ward era placidamente seduto sul divano con un caffè nero e un paio di scartoffie da compilare a tenergli compagnia, quando Skye si presentò accanto a lui.
“Che cosa vuoi?” chiese Ward, senza alzare lo sguardo.
“Buongiorno anche a te Ward” disse Skye “Ti alzato con il piede sbagliato questa mattina, vero?”
Ma non ricevette risposta. Ward rimase in silenzio cercando di ignorarla.
“Andiamo Grant” disse Skye “Non capisco perché tu mi odi così tanto. Credevo che ti sarebbe passata. E in più, vorrei avere una conversazione tra adulti, per un volta” aggiunse, appoggiando due bicchieri e una bottiglia di Wisky sul tavolino da caffè.
“Il mio motivo lo sai” disse Ward, finalmente guardandola.
“Quei tre colpi?” chiese incredula Skye “Andiamo, non credevo fossi così permaloso”
Ma ricevette altro silenzio come risposta.
“Non volevo che mi seguissi. Ero arrabbiata con te, ma allo stesso tempo volevo proteggerti. Guarda che cosa è successo a Tripp” disse Skye.
“Faccio fatica a crederti” rispose Ward “May ti ha davvero resettato la personalità”
“Sto cercando di fare un discorso serio” disse Skye, con un sorriso.
“Lo so” rispose Ward “Non deve essere stato un bel periodo neanche per te”
“Credo che dobbiamo berci su” rispose Skye, aprendo al bottiglia “Propongo un brindisi. Alle conversazioni tra adulti e alle offerte di pace”
“Non credo ne potessimo mai avere una” rispose Ward.
**
Dopo quello strano brindisi, il loro rapporto fu meno ostile. Erano tornati ad allenarsi insieme, e Skye non si sarebbe mai spiegata come Ward fosse l’unico in grado di tranquillizzarla e di prevenire i suoi piccoli “incidenti”
Fu proprio durante una notte particolarmente agitata che Grant venne svegliato da un piccola e fredda mano sulla sua spalla.
“Ward” disse Skye “Svegliati”
“Ch-Che succede?” chiese Ward, ancora assonato. Skye era in piedi vicino al suo letto e sembrava spaventata. Era a piedi nudi, con solo un sottile paio di pantaloncini e una felpa blu che sembrava essere fin troppo grande per lei (un momento, lui aveva una felpa praticamente identica a quella. Ecco dove era finita)
“Tranquillo Ward” disse Skye ridendo “Sono io”
“Che succede Skye?” chiese Ward “Sono le due di notte”
“Lo so, scusami” disse Skye “Lo so, è stupido. Ma non sapevo da chi andare”
“Che succede?” chiese Ward.
“Ho avuto un incubo” disse Skye “Tremendo, mio padre che mi rapiva. No, dimentica tutto. Torno nella mia stanza”
“Skye, che succede?” chiese di nuovo paziente Ward.
“Mi chiedevo se potevo dormire con te” rispose Skye.
“Vieni” disse semplicemente Ward, aprendo appena le coperte.
“Davvero?” chiese incredula Skye.
“Muoviti prima che cambi idea” rispose Ward.
“Non farci l’abitudine” rispose Skye, accoccolandosi sul suo petto.
“Non posso prometterti niente” rispose Ward, con uno stupido sorriso sulle labbra.
Quella era solo la prima di una lunga serie di notti in cui Skye avrebbe dormito tra le sue braccia, li nell’unico posto doveva era destinata a essere.
**
Dire che quella missione era stato un completo disastro era un eufemismo. Ora, Ward voleva solo essere medicato, farsi una doccia e riposarsi. Aveva salvato Bobbi e Kara da un imboscata e ora sfoggiava una ferita profonda sulla spalla destra.
Le mani di Jemma erano gentili e precisi e l’espressione corrucciata di Fitz gli ricordava terribilmente i bei tempi andati nei loro viaggi sul Bus.
“Se la caverà, vero?” chiese preoccupato Fitz “Insomma, non è niente di grave”
“Rilassati Leo” disse Jemma “Non è niente di grave”
“Tranquillo Fitz” rispose Ward con un sorriso “Sono sopravissuto a molto peggio”
“Scusami se mi preoccupo” rispose Fitz, ricambiando il sorriso.
Proprio in quel momento, Skye entrò in laboratorio con l’espressione di una che non aveva dormito da quando lui era partito e che molto probabilmente aveva appena finito di piangere.
“Tu” disse Skye “Si può sapere perché devi sempre fare l’eroe. Non puoi lasciare che tutti facciano il loro lavoro e portare a casa la pelle?”
“Di cosa stai parlando?” chiese confuso Ward “Sono proprio qui”
“Si, ma potevi non esserci” rispose Skye. Sembrava una bambina di cinque anni.
“Skye” disse Bobbi, porgendo a Ward il rapporto per essere firmato “Ward è stato grande oggi, e sono sicura che sia sopravissuto a molto peggio. Ti devo un favore, amico”
“A buon rendere Bobbi” disse Ward
“Si” aggiunse Kara “Aggiungilo alla lunga lista di favori che ti devo”
“Lo sai che non hai debiti con me Kara” rispose Ward “E poi non capisco. Io e te non stiamo insieme Skye. Non ti devo rendere conto di niente”
“Si, ma io ti amo” sussurrò Skye.
“Cosa?” chiese Ward.
“Ho detto che ti amo, deficiente”
“Oh” rispose Ward.
“Ti prego, dimmi che hai una risposta migliore di questa” disse Bobbi “Giuro, voi uomini siete tutti uguali”
“Ho parlato troppo presto, vero?” ma l’unica risposta che ricevette fu un bacio appassionato da parte di Grant.
“Ti amo anche io” rispose Grant, appoggiando la sua fronte alla sua.
“Fantastico” aggiunse Lance, fermo sulla soglia della porta “La tensione sessuale tra voi due mi stava uccidendo”
**
Coulson era un capo fin troppo buono, e di tanto in tanto gli piaceva dare la serata libera ai suoi agenti. Fitz e Simmons progettavano di mettersi in pari con gli episodi di Dottor Who che si erano persi a causa del lavoro. Bobbi, Lance e Mack sarebbero andati in un bar del centro. Coulson e May sarebbero andati a cena fuori e Grant voleva fare qualcosa di speciale con Skye.
“Hey Skye” disse, bussando sullo stipide della sua porta.
“Hey tesoro” disse Skye con un ampio sorriso. La porta era aperta e Skye era distesa sul suo letto. Occhi incollati allo schermo mentre il suo ipod mandava in sottofondo qualche assurda canzone pop giapponese.
Sembrava in pace con il mondo.
“Coulson ci ha dato la serata libera” disse Grant
“Ho sentito” rispose Skye sorridendo “Avevi qualche programma?”
“Hunter mi ha parlato tanto di questo nuovo ristorante in città. Fanno gli hamburger più buoni della zona, secondo lui. So che non è molto romantico ma mi piacerebbe andarci con te”
“Sicuro che un hamburger non rovini la tua dieta perfetta. Non vorrei che andassi in corto circuito” disse Skye con un ghigno.
“Penso di sopportarlo per una sera”
“Ne sarei lieta allora” rispose Skye, stampandogli un bacio sulle labbra.
 
Erano passati 6 mesi, 3 settimane, 4 giorni , 5 ore,  42 minuti e 37 secondi da quando Skye gli aveva sparato. Da quando aveva giurato che, se l’avesse incontrata di nuovo, l’avrebbe uccisa.
Ma infondo, era un tempo troppo lungo per essere ancora arrabbiato con lei.
 
 
Agent Soho Doll Corner:
 

THE BITCH IS BACK
 
Mi siete mancati tanto.
 
Motivo della mia assenza? Computer rotto.
Dopo due anni di onorata carriera, il mio pc ha deciso di mollami.
Questa fic era in lista praticamente da dopo il mead season finale, ma ho aggiunto qualche cosa degli episodi successivi.
Spero non ci siano spoiler.
 
L’inizio è molto duro. Non è decisamente il mio stile. Ma come avete visto, alla fine sono stata più soft.
 
Un bacio
 
Jess
p.s. ho iniziato a scrivere anche della Stucky! Se volete darci un occhiata, eccovi il link
 
prossimamente, dovrei pubblicare anche della Clintasha, Huntingbird e Parkosbourn e dovrei tornare a scrivere anche della fitzsimmons
 
so Stay tuned




 
 
 
  
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