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Autore: GeaRose Malfoy    09/04/2015    7 recensioni
Una ragazza adolescente e con un bel fisico passa la sua vita a cercare in sè difetti su difetti, ma lo fa proprio perché è solo una ragazza adolescente. Ed è normale trovare in ogni minimo difetto qualcosa di insuperabile.
Ma allora una ragazza adolescente gravemente sovrappeso cosa dovrebbe fare? Lanciarsi giù dalla torre di Astronomia?
Rose ha rossi capelli, lentiggini, pelle chiara, brufoli e 25 chili in più.
Ha provato di tutto, qualsiasi dieta e qualsiasi sforzo, ma ora non ne può davvero più.
{ Non starò mai con una cicciona come te...
La frase la fece nuovamente sussultare, mentre una serie di piccoli brividi le percorse la schiena.
Arrivata in fondo al corridoio del secondo piano entrò subito in bagno ed aprì la doccia fredda.
Si spogliò velocemente sentendosi ancora più male mentre vedeva il suo riflesso nello specchio.
Non potrebbe mai piacermi una con un culo grasso e grosso come il tuo...
Si fiondò sotto la doccia e subito si sentì un po' meglio mentre l'acqua le scorreva sulla pelle sudata e sul viso accaldato.
I ricordi di due settimane prima si fecero strada nella sua mente, ricomponendo pezzo per pezzo un puzzle tessuto di ricordi.}
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Raggio di sole.


 


 


 


 

“Rialzati subito.” le aveva detto passandole affianco e guardandola in modo freddo.

Rose si portò una mano al petto, nel vano tentativo di calmare il respiro.

Una piccola goccia di sudore le scivolò sulla tempia mentre il fiatone si affievoliva leggermente permettendole di respirare appieno.

“N-non ce la faccio...” ansimò restando a carponi sulla pista da corsa.

Scorpius le passò nuovamente affianco dopo aver fatto l'ennesimo giro senza degnarla di uno sguardo mentre lei cercava di recuperare un po' d'energia.

“T-ti prego..fermiamoci..” aveva sussurrato mentre le saliva un conato di vomito per lo sforzo. Piccole gocce di sudore le bagnavano la fronte e la coda fatta in precedenza era ormai sciolta.

Fece per mettersi sulle ginocchia e tirarsi su dopo aver recuperato un po' d'energia quando il ragazzo biondo la superò nuovamente correndo.

“No, ma tranquilla. Rimani pure grassa come sei.” le aveva detto senza sensi di colpa negli occhi.

Rose gli guardò la schiena che si allontanava mentre lui percorreva l'ennesimo giro della pista. Chiuse gli occhi e aspirò in modo violento come per fare affievolire il dolore a quelle parole.

Le frasi di Jason le rimbombarono lentamente nella testa.

Poggiò una mano sul ginocchio.

Non starò mai con una cicciona come te..

Fece leva faticosamente.

Non potrebbe mai piacermi una con un culo grasso e grosso come il tuo...

Si rialzò sulle ginocchia e respirò forte prendendo fiato.

Quindi porta il tuo culone e il tuo viso brufoloso fuori dalla mia vista e non farti mai più rivedere.

Si alzò completamente mentre un lieve fitta al petto la fece sussultare.

Faceva ancora così male.

Si rifece velocemente la coda per poi prendere l'ultimo respiro e cominciare nuovamente a correre, conscia che Scorpius fosse dietro di lei.

Il tipico sole di Giugno le scaldava la nuca e il collo facendola sudare, osservò attentamente il paesaggio circostante.

Si trovavano nel giardino del Malfoy Manor, il prato era ben curato e di un verde acceso, in lontananza si scorgeva una stalla piena di cavalli dai manti variopinti.

Vicino al cancello d'ingresso c'era un piccolo vialetto di ghiaia e una grossa siepe delineava il confine del cortile immenso.

Poco lontano dalla stalla si estendeva un laghetto che rifletteva i caldi raggi del sole e vicino ad esso c'era un grosso gazebo che faceva ombra ad un tavolino con tre sedie bianche e un dondolo.

Su di esso era seduta composta Astoria Greengrass in Malfoy, che ricamava tranquilla mentre la brezza estiva le coccolava il viso e le smuoveva leggermente i lunghi capelli chiari.

Era molto bella, nonostante avesse sui quarantacinque anni, pensò Rose mentre correva.

Indossava un leggerissimo abito turchese che le arrivava alle caviglie, dei sandali senza tacco beige con qualche pietruzza azzurra a decorarli e quel giorno i capelli erano sciolti.

Poco dopo la raggiunse il Signor Malfoy, che quel giorno indossava pantaloni neri e una sottile camicia bianca, e le si sedette accanto aprendo un libro.

Rose sentì per l'ennesima volta le gambe farle male dopo il quarto giro che aveva percorso in quei minuti ma cercò di ignorarle e continuare a correre respirando con il naso ed espirando con la bocca.

Percorse ancora tre giri fino a quando Scorpius, dopo averla raggiunta, la fermò.

“Per oggi basta corsa, trenta giri possono bastare. Ora vai a farti una doccia che si pranza e oggi pomeriggio continueremo con gli altri esercizi.”

Rose annuì e senza dire niente si diresse nella villa per lavarsi via il sudore e sentirsi più fresca.

Percorse i lunghi corridoi luminosi grazie alla luce solare, mentre il ragazzo la seguiva in silenzio.

Non starò mai con una cicciona come te...

La frase la fece nuovamente sussultare, mentre una serie di piccoli brividi le percorse la schiena.

Arrivata in fondo al corridoio del secondo piano entrò subito in bagno ed aprì la doccia fredda.

Si spogliò velocemente sentendosi ancora più male mentre vedeva il suo riflesso nello specchio.

Non potrebbe mai piacermi una con un culo grasso e grosso come il tuo..

Si fiondò sotto la doccia e subito si sentì un po' meglio mentre l'acqua le scorreva sulla pelle sudata e sul viso accaldato.

I ricordi di due settimane prima si fecero strada nella sua mente, ricomponendo pezzo per pezzo un puzzle tessuto di ricordi.

Era tutto cominciato da quelle frasi.

Rose si era confessata l'ultimo giorno del suo sesto anno ad Hogwarts, prima che cominciasse l'estate.

E quel ragazzo sempre sorridente con tutti, sempre con una parola gentile per ogni alunno del castello si era rivelato un grande stronzo.

Rose non era mai stata magra, era dal terzo anno che si portava dietro quei venticinque chili in più, quei spessi occhialoni scuri e quel viso brufoloso e lentigginoso.

Aveva capelli ricci e rosso carota, indomabili e crespi come quelli di sua madre.

Un nasino all'insù, sempre lentigginoso come le gote, e labbra rosee carnose.

L'apparecchio, per fortuna, l'aveva tolto nell'estate del suo quinto anno.

Sarebbe stata pure una ragazza carina se non fosse stato per il grasso e i brufoli sulla fronte e sul mento.

Eppure mentre le frasi di Jason le rimbombavano nella mente, mentre sentiva le gambe cedere e le ginocchia tremanti , mentre nel suo cuore si apriva una piccola crepa e cominciava sanguinare brutalmente si era sentita brutta.

Brutta, davvero. Orribile, ripugnante, disgustosa.

E all'improvviso il cioccolato le causava conati di vomito, il cibo che era stato il suo migliore amico per anni era diventato un traditore, le creme per i brufoli che teneva nei mobiletti del bagno e non metteva mai erano diventate la sua unica salvezza, o quasi.

Non sarebbe mai riuscita a dimagrire da sola, senza aiuti.

Ronald Weasley, suo padre, non era certo la persona giusta a cui chiederlo e sua madre era sempre occupata.

Le sue cugine non avrebbero mai capito, né avrebbero saputo cosa fare.

Per un periodo aveva chiesto a zia Ginny, ma non era comunque riuscita a dimagrire.

Ne aveva parlato con Al, il suo caro cuginetto Albus, e lui le aveva consigliato di chiedere a Scorpius Malfoy.

Rose se lo ricordava quel basso e grassottello ragazzino biondo di Corvonero, quello discriminato per il cognome e preso in giro per il suo fisico.

Quello che nel settembre del suo quarto anno era tornato alto un metro e ottanta, quello magro e muscoloso, quello senza più gli occhiali.

Quello che in seguito sarebbe diventato il ragazzo più desiderato della scuola, capitano della squadra di Quidditch e prefetto.


 

Sai, la gente è strana...prima si odia e poi

si ama...

Cambia idea improvvisamente...

Prima la verità, poi mentirà.

Senza serietà, come se fosse niente.


 


 

Chi meglio di lui avrebbe potuto comprenderla?

Perché come lei anche lui era stato preso in giro, vittima di un dolore fitto e costruito in anni di tradizioni.

Come un tramonto.

Il suo sguardo prima era come un tramonto, prima di rinascere.

Un tramonto rosso, rosa, arancione, dalle mille sfumature, dai colori autunnali. Un sole che sta morendo, che crea luce aranciata e non più luminosa, quello sguardo di ghiaccio, quel sottile strato di risentimento verso chiunque.

Ma poi il sole rinasce. Più alto, più radioso, più luminoso, più bello. Cambiato.

Perché il sole sembra sempre lo stesso, ma alla fine cambia sempre.


 


 

Spinta da un istinto verde rame di

meteoropatia sono andata via...

a comprare in un negozio una scatola di

cartone gialla come la simpatia

e ci ho messo dentro un raggio di sole...


 


 


 

Scorpius era il suo piccolo grande raggio di sole. Quello che l'avrebbe salvata da quel tramonto perenne.

Si era fatta coraggio, gli aveva mandato una lettera e dopo aver aspettato due giorni la sua risposta era arrivata.


 


 

Weasley,


 

non sarà facile, spero che tu ne sia consapevole.

Dovrai faticare come un cane per tutta l'estate.

Eliminare cibo spazzatura e fare tantissimo esercizio fisico.

Non ti permetterò di vedere nessuno, nemmeno i tuoi famigliari.

Seguirai solo le mie regole e mi ubbidirai in tutto e per tutto.

Non accetto pareri altrui. Se sei disposta ad accettare queste condizioni,

allora fatti trovare a casa mia il 10 giugno alle 10:00. Ti guiderà il mio gufo.

Fai i bagagli, starai da me tutta l'estate.

S.H.M.


 

Non era stato facile convincere i suoi genitori, erano stati i tre giorni più difficili della sua vita. Alla fine, però, era riuscita a convincerli usando la scusa che era per il suo bene.

Che alla fine non era proprio una scusa, se fosse ingrassata ancora avrebbe avuto anche problemi di salute.

Appena arrivata al Manor era stata accolta calorosamente da Astoria, che era una donna davvero deliziosa e gentile.

Draco Malfoy era stato cordiale, non aveva fatto problemi, ma era rimasto comunque freddo.

Con la madre di Scorpius era tutt'altra storia: la donna era gentile e avevano tantissime cose in comune. Sapendo del problema di Rose si era addolcita notevolmente, rivedendo nei suoi occhi la sofferenza che aveva visto in quelli del suo bambino tredicenne.

Appena arrivata Scorpius le aveva fatto posare le sue cose in una stanza e l'aveva condotta infondo al corridoio dove aveva aperto una porta.

La stanza aveva al posto dei muri degli specchi e al centro della sala stava una bilancia.

Le aveva ordinato di spogliarsi e mentre lei rimaneva in reggiseno, mutande e fantasmini lui le girava attorno osservandola in ogni punto.

L'aveva pesata, segnando su un calendario il numero 80.

Pesava 80 chili e per la sua altezza avrebbe dovuto pesarne 55.

In seguito le aveva dato un flacone di olio da mettere sulle smagliature dopo la doccia e un tubetto di crema per i brufoli del viso.

Rose si riscosse e sciacquò i capelli un'ultima volta prima che con un “Accio accappatoio” si coprisse il corpo.

Uscì dalla doccia e con un colpo di bacchetta asciugò capelli e corpo.

Aveva compiuto diciassette anni a Febbraio e non poteva che esserne più grata.

Spalmò l'olio sui fianchi e sul seno, per poi passare sul viso la crema per i brufoli.

Indossò i soliti pantaloni azzurri di cotone elasticizzato e una maglia larga bianca.

Prese le sue infradito e scese le scale del castello dove avrebbe mangiato con Scorpius.

Il ragazzo le aveva dato una stanza con un allarme sulla porta.

Se di notte avesse avuto i crampi per la fame e avesse cercato di sgattaiolare in cucina per mangiare qualcosa l'allarme sarebbe scattato.

Dopo tre allarmi l'avrebbe cacciata.

Non era mai uscita, ma non per la fame, più che altro perché gli allenamenti a cui la sottoponeva erano così sfiancanti che lei dormiva tutta la notte senza mai svegliarsi.

Entrò nella sala dei Malfoy, dove Scorpius si era già cambiato e l'aspettava con il piatto davanti.

Il profumo di dopobarba mischiato con il suo bagnoschiuma maschile le invase le narici inebriandola, aveva sempre lo stesso odore.

E non era quell'odore tipico delle colonie, il suo era un odore normale, da maschio.

Non aveva idea di profumare lui, perché lavarsi e farsi la barba era una cosa normale.

Eppure se avesse sentito ancora quell'odore l'avrebbe sicuramente associato a lui.

Si sedette davanti al ragazzo e guardò il suo piatto.

Pesce lesso, broccoli e carote al vapore e una grossa bottiglia d'acqua davanti con una affianco più piccola.

Vicino alla bottiglia più piccola stavano due piccole ciotole e mezzo limone.

“Preparati l'integratore da sola” disse semplicemente il ragazzo, prima di cominciare a spulciare il suo pesce fritto e patatine.

Devi imparare a resistere alle tentazioni.” questa era stata la frase del ragazzo poche settimane prima e per questo le mangiava sempre in faccia piatti fritti e calorici.

Rose sospirò e si sedette al suo posto, per poi prendere un cucchiaino di zucchero e uno di sale e versarli nella bottiglia più piccola. Aggiunse poi il mezzo limone e chiudendo la bottiglia cominciò ad agitare.

“Bevine tre sorsi lunghi.” le aveva detto il ragazzo mentre intingeva una patatina nella salsa.

Rose dopo aver bevuto un po' dell'integratore aveva cominciato a mangiare nascondendo con una mano le smorfie schifate. Aveva sempre odiato i broccoli.

Alle cinque del pomeriggio avrebbero dovuto fare il resto degli esercizi, così dopo pranzo la ragazza si ritirò nella sua stanza per riposarsi.

Tutto giugno era trascorso così, tra gocce di sudore, tra fatica, tra le crisi isteriche di Rose che aveva provato più volte a mollare, per le condizioni troppo dure del ragazzo.

Scorpius aveva dimostrato una freddezza, una pazienza e un autocontrollo impressionanti.

Non aveva reagito male neppure quando la ragazza gli aveva urlato contro tutti i peggiori insulti e aveva cominciato a tempestargli di pugni il petto.

Le aveva semplicemente bloccato i polsi con le mani e ripetuto qualche frase cattiva per spronarla.

Il 10 Luglio il ragazzo l'aveva pesata, appurando che aveva perso cinque chili.

Luglio era andato un po' meglio.

Rose aveva cominciato ad abituarsi un po' di più agli allenamenti e compiva gli esercizi con meno fatica.

Le cosce si erano leggermente assottigliate e la vita si era snellita. Il viso aveva preso una forma più affusolata.

Erano arrivati a fare cinquanta giri di corsa, cinque serie di addominali da 15 l'una e 30 flessioni.

Tutte le domeniche Scorpius le dava lezioni di equitazione come premio, non si faceva esercizio ed era arrivato perfino a concederle una piccola coppetta di gelato.

Pian piano che avevano preso confidenza avevano cominciato a leggere insieme, a chiaccherare come due amici, a ridere e a scherzare e piano piano il loro rapporto era migliorato notevolmente.

“Basta Rose, siamo a cinquanta!” le aveva gridato un giorno Scorpius vedendo che la ragazza non si fermava.

Lei non si era fermata e aveva fatto altri quindici giri, quasi senza fatica, si sentiva più leggera e meno pesante e in quel periodo era sempre piena di energia.

Scorpius era brillante, attento, divertente, dolce.

Si erano ritrovati spesso a fare i compiti insieme e lei non aveva che potuto rimanerne affascinata.


 

Brillante.


 

Ma quante lingue conosci?”

Oh, non saprei. Ho cominciato a baciare verso i quattordici anni.. "aveva riso lui prendendola in giro.

No,io volevo..”

So cosa volevi dire, stavo scherzando. Parlo fluentemente francese, un poco di spagnolo e un goccio di italiano e recentemente mi sto cimentando nel Vietnamita.”

Vietnamita? Davvero?” aveva riso lei, interessata.

Si, è una lingua interessante..”

Dimmi qualcosa!”

Ci aveva pensato un po' per poi sorridere malizioso e serio nello stesso tempo.

Ban rat dep” aveva detto tranquillo e puntando i suoi occhi grigi in quelli castani di lui.

Che significa?” aveva chiesto lei sorridendo come una bambina.

Non te lo dirò mai” aveva detto facendo una linguaccia.

Ti prego, ti prego, ti pregooo!”

Ho detto che sei molto bella.” aveva detto lui sorridendo e andando a prendere dell'acqua, lasciandola in balia di un focoso rossore.


 

Attento.


 

Basta Rose, hai fatto trenta giri in più. Stai schiattando.”

No, davvero, voglio farne ancora...”

Si vede che sei stanchissima.”

Vorresti dire che sono messa male?” aveva chiesto mentre si toccava i capelli sudaticci.

No. Voglio dire che mentre corri arranchi e ti passi la sulla fronte, lo fai sempre quando sei distrutta.” aveva detto alzando le spalle.


 

Divertente.


 


Avanti Scorpius, cosa potrebbe essere il colmo per un cactus?” aveva riso Rose.

Farmi stare sulle spine?” aveva chiesto con un sopracciglio biondo inarcato.

Stupido! - aveva detto tirandogli uno scherzoso pugno sulla spalla – Ti arrendi?”

E va bene, dimmelo!”

Stare a dieta per non diventare una pianta grassa!”

Posso fare di meglio: Che cos'è la barba?”

Uhm...quello che cresce sul mento degli uomini?”

No, è un arreda-mento. E comunque talvolta cresce anche alle donne. Come dice quel detto babbano? Ah, si, donna barbuta sempre piaciuta!”


 


 

Dolce.


 


 

Rose, sono andato a fare un giro e ti ho preso questo.” l'aveva informata porgendole un flacone viola.

Cos'è?” gli aveva chiesto lei corrugando le sopracciglia e arricciando le labbra.

Serve per la pulizia del viso, ormai i foruncoli sono scomparsi del tutto, questo aiuterà a mantenere tale l'effetto.”

Oh, grazie...sei stato..dolce.”

Dovere” aveva sorriso alzando le spalle.

Luglio era passato più in fretta, tra battaglie di gavettoni babbani il sabato pomeriggio e compiti svolti nella fresca biblioteca del Manor.

La prova bilancia era arrivata e aveva segnato che Rose aveva perso otto chili e mezzo quel mese, facendo esercizi extra.

Le cosce erano più magre e toniche, la vita snella e delineata, la pancia più piatta, il viso era allungato ma dai tratti dolci, le braccia grasse erano solo un po' in carne e il sedere si era rassodato notevolmente.

Rose era sempre più di buon umore, il suo stomaco si era ristretto e non aveva più i crampi della fame.

Scorpius aveva cominciato a darle qualche carboidrato, integrandoli piano piano per non farla ingrassare di botto.

Rose di tanto in tanto riceveva lettere dai suoi parenti, chi le chiedeva come stava, chi come stava procedendo, chi quanto peso aveva perso.

Lei voleva che fosse tutto una sorpresa così rispondeva in modo vacuo e non preciso.

“Sai Rose – aveva detto un giorno Astoria mentre prendevano un thè insieme in riva al lago – sei diventata davvero bellissima. E poi Scorpius...Scorpius è diverso.”

“Diverso?” aveva chiesto Rose prendendo un sorso di thè freddo, non abituata alle usanze purosangue.

“Sì, diverso. Sai è sempre stato un bambino un po'..particolare. Non ha mai amato la compagnia, neppure la nostra. Ha sempre avuto quell'aria menefreghista, disinteressata a tutto ciò che lo circonda. Non ha mai voluto fare amicizia con nessun ragazzo della sua età e non ha mai avuto uno scopo, un vero e proprio obbiettivo da raggiungere. Ma ora che ci sei tu è sempre allegro, sorride così spesso che io e Draco non ce ne capacitiamo.”

“ E quando doveva dimagrire lui? Non era un vero e proprio obiettivo?”

“Si, ovviamente si. Ma era diverso. Nel suo sguardo non c'era la determinazione che c'è ora per farti cambiare. Lo faceva sempre con quegli occhi vuoti, malinconici. Ma da quando ci sei tu c'è una luce, un fuoco nei suoi occhi che lo spinge a farti cambiare.”

Rose era rimasta esterrefatta, in effetti anche lei aveva notato un po' quel cambiamento.

Lo Scorpius apatico e scuro aveva lasciato spazio ad uno Scorpius allegro e spensierato.

Astoria si era alzata chiamando Elis, la sua elfa personale, per fare portare via la tazza ed il bicchiere.

“Grazie per avermi ridato il mio bambino, Rose.” le aveva detto andandosene, con il leggero venticello a farle svolazzare il vestito verde.

Rose passò l'intera notte a pensare a ciò che le aveva detto Astoria.

Davvero aveva ridato i colori alla vita di Scorpius?

Quel fuoco che ardeva nei suoi occhi di ghiaccio era per causa sua?

Per una cicciona come me?

Dopo che mi ha visto vomitare l'anima per la fatica, dopo che m ha vista in quei tutoni stretti, con il grasso eccessivo, quando ha visto le piccole cicatrici sui miei polsi, quando ha visto le mie cosce con la cellulite e il mio viso ricoperto di brufoli.

Scorpius è cambiato per me?

Era stato il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi e sognare un certo biondo dagli occhi glaciali in cui ardeva un focolare acceso da tempo.

Era la sera del 31 agosto e Rose era in accappatoio, i capelli legati in una coda e il cuore che le batteva all'impazzata.

Era entrata nella stanza degli specchi con il respiro veloce e gli occhi lucidi dall'emozione.

Era avvolta nello stesso accappatoio che l'aveva avvolta la prima volta, quando il grasso le opprimeva i fianchi e le gambe, quando il suo viso era pieno e brufoloso.

E ora si guardava con i capelli cresciuti ed il fisico morbido.

Un velo di carne le copriva la pancia, ma giusto per renderla morbida e non grassa.

La vita era sottile e snella e le cosce erano magre il giusto.

Calde e morbide e non ossute come quelle delle ochette di Hogwarts che la prendevano in giro.

Gli occhi scuri brillavano come diamanti mentre sfilava l'accappatoio e saliva sulla bilancia.

La bilancia segnava 50.

Rose prese un gran respiro man mano che i numeri crescevano.

51.

Ti prego, Merlino, dammi la forza di respirare.

52.

Aiutami Scorpius, dammi la mano.

53.

Scorpius perché quando sono con te sono felice?

54.

Ti sarò grata in eterno, Scorpius.

55.

Non ti scorderò mai. E tu non dimenticarmi, per favore.

56.

Ti prego Scorpius, non lo fare. Non perdere il fuoco.

57.

Grazie, grazie di tutto.

58.

Sei il mio raggio di sole, Scorpius.

59.

Perché ti amo, Scorpius.

La bilancia si era arrestata.

Pesava 59 chili, ne aveva persi 21.

In tre mesi a sputare sangue, fare sacrifici e... innamorarsi.

“Non ci posso credere! Ho perso 21 chili! Scorpius, vedi il numero!?” disse saltandogli al collo.

“Non sai quanto sono felice” disse il ragazzo accarezzandole i capelli, mentre lei cominciava a singhiozzare.

“Non piangere, Rose. Devi essere felice.”

“L-lo sono. Piango di gioia.” disse lei strofinando il viso sulla spalla del ragazzo.

Lui sorrise e le sfiorò la schiena magra mentre la stringeva più a sé, facendo combaciare i loro corpi perfettamente.

“Ban Rat dep” le sussurrò fra i capelli.

“Lo pensi davvero?”

“Certo.”

“Stringimi Scorpius, non mi mollare mai.” disse di getto, senza pensarci.

Lui la strinse a sé più forte prima di asciugarle le lacrime con i pollici.

“Sei così bella Rose, così bella.”

E lei non ci pensò più, lo baciò di getto.

Le loro labbra di scontrarono e si catturarono a vicenda.

Le loro lingue fecero una dolce danza e piano piano si esplorarono, facendo vagare le mani sui loro corpi.

Rose con un mano strinse la nuca di Scorpius avvicinando ancor di più loro visi mentre lui faceva scivolare una mano alla base della schiena di Rose, stringendola forte.

Non c'era più delicatezza, ora c'erano solo passione e desiderio, lacrime, speranza, fuoco, ghiaccio e amore.

Si conobbero per la prima volta, mordicchiarono il labbro inferiore dell'altro, si leccarono le labbra e si toccarono facendo venire i brividi al compagno.

Si staccarono solo quando ebbero bisogno di ossigeno e si fissarono intensamente, prima che Scorpius issasse Rose sul proprio bacino e la portasse nella sua camera.

Caddero libri e oggetti di ogni tipo mentre goffi e timidi si baciavano e si toglievano i vestiti.

Rose aprì con foga i bottoni di Scorpius mentre lo baciava, il ragazzo ritenendo che fosse l'ora della ragazza di spogliarsi le sfilò velocemente l'accappatoio candido.

Si strinsero i capelli a vicenda e si baciarono con irruenza e dolcezza varie volte.

Consumarono il loro piccolo grande amore fra quelle lenzuola.

Scorpius assaggiò la tenera carne di Rose, quel leggero strato di grasso perfetto, in modo che il corpo sotto di lui fosse morbido e non un mucchio di ossa.

Le succhiò avidamente il collo, riempiendola di baci caldi dalla mascella fino all'incavo del seno. La fece gemere come musica di un pianoforte, la voce roca e intensa, impastata da un desiderio più grande di lei.

Rose avrebbe voluto essere ancora più magra, ma quello che Scorpius vedeva non era eccesso, era solo e bellissima abbondanza. E lui amava l'abbondanza.

Si amarono intensamente, unendo i loro battiti in uno solo.

E un frammento del cuore di Rose si staccò e andò a posarsi nell'esatto punto in cui un frammento del cuore di Scorpius si spezzò ed andò a posarsi dove prima c'era quello di Rose.

Si mischiarono il sudore, la saliva, le urla, i nomi, si graffiarono e tirarono i capelli, gli odori evaporarono nell'aria donando a quella calda e afosa notte un profumo dolciastro e intenso.

Si amarono tre volte quella notte, rotolarono dolcemente e sfiniti sul letto, abbracciandosi.

I loro corpi si fusero insieme, la passione che ancora li consumava ed il fiatone per l'orgasmo appena raggiunto a pochi secondi l'uno dall'altra. Un grande focolare si era acceso.

Sia quello negli occhi di Scorpius, sia quello nel cuore di Rose.

“Ti amo, Rose. Grazie per avermi fatto passare la miglior estate della mia vita.”

“Sei il mio raggio di sole, Scorpius. Ti amo.”

 

Non avevo mai trovato un posto finché

All'improvviso una speranza o qualcosa di

più. Ma se noi stiamo insieme, mi sento

bene ed è facile, adesso che so che

occasione ho.


 


 

1 Settembre. Stazione di King Cross, binario ¾.


 

“Pronta Rose?” le aveva chiesto Scorpius stringendole la mano.

“Pronta!” aveva sorriso lei, prendendo un bel respiro.

Svoltarono l'angolo e scorsero un gruppo di teste rosse e more.

“Dove cavolo si è cacciata Rose?” chiese Hugo senza riconoscerla, perché aveva perfino messo le lenti a contatto.

Le passarono a fianco senza neppure vederla.

“Ehi! Sono cambiata così tanto?!”urlò correndo loro dietro.

Si erano tutti voltati guardandola, per un attimo sbalorditi.

“Oh mio dio! Rose sei bellissima!” ululò Lily saltandole addosso.

“Non ci posso credere! Sei davvero tu?!”

“Mio dio, sei cambiata un casino!”

L'aria si era riempita di esclamazioni ed abbracci.

E per la prima volta la stazione di King Cross poté assistere alla scena più strana della storia.

Ronald Weasley strinse sorridendo la mano a Scorpius Malfoy.

“Grazie ragazzo. - disse stringendo con energia la presa - grazie per avermi ridato la mia bambina.”

E a Rose quella frase suonò terribilmente famigliare.


 


 


 

Angolo autrice:


 

Buonasera donzelle!

Ecco a voi la mia ennesima Scorose, scritta con tanto amore.

L'ho scritta in una sera, non l'ho neanche riletta. In questo storia non mi sembrava importante se fosse scritta perfettamente o meno, volevo solo dare speranza a chi non pensa di averla più.

Grazie per averla letta e grazie in anticipo se deciderete di farmi sapere cosa ne pensate, positiva o critica che sia la recensione.

Un bacione enorme,


 

Gea. <3


 


 

  
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