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Autore: Kuroi Namida    09/04/2015    2 recensioni
Uno sguardo di fuoco e uno di ghiaccio, un incontro che cambierà le loro vite e una passione in comune: il basket.
Uno scontro tra due personalità, una lotta per dimenticare il passato e una battaglia per la vittoria assoluta.
Nessuno sa cosa succederà.
Genere: Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Akashi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
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Mentre tornava a casa quella sera, Seijuro si ritrovò a riflettere su quanto accaduto.

In tutta la sua vita non aveva mai visto uno sguardo tanto acceso, persino lui aveva faticato a sostenerlo e la cosa lo infastidiva. Solitamente quando parlava le persone ubbidivano con sguardi sottomessi, ma quella ragazza lo aveva fissato come volesse bruciarlo tra le fiamme degli inferi. Detestava non sapere le cose, per lui era essenziale conoscere ogni debolezza di chi osava intralciarlo e quindi avrebbe scavato a fondo sulla questione. Il fatto che la giovane si fosse messa sulla difensiva voleva dire che si avvicinava all'obbiettivo e che le sue deduzioni fossero, come sempre, giuste.

C'era però un'altra cosa che non capiva: le reazioni di Ebony ai contatti fisici. Quando l'aveva stretta a sé durante il ballo, aveva avvertito un leggero brivido percorrerla, un lieve irrigidimento e un lampo di qualcosa nei suoi occhi, una specie di paura o insicurezza. Ricordava bene la prima volta che si erano incontrati, era successo qualcosa di simile e sempre per un contatto tra i loro corpi. Forse era solo un'impressione, ma aveva la netta sensazione che la ragazza temesse il contatto fisico. Per esserne più sicuro doveva verificare se anche con le altre persone accadeva lo stesso, quindi doveva assolutamente attuare una strategia.

Preparati Fairy Ebony, carpirò ogni tuo segreto in un modo o nell'altro!”

 

 

 

 

 

Erano passate un paio di settimane dalla festa, ma i due ragazzi ormai ogni volta che si incrociavano per i corridoi facevano scattare scintille e chiunque si trovasse nella vicinanze si zittiva terrorizzato. Anche le amiche della ragazza notarono l'accrescere della tensione tra i due e iniziarono a preoccuparsi. Più volte tentarono di farsi spiegare che cosa stesse succedendo, ma la compagna era diventata una tomba, schiva e silenziosa con uno sguardo ancora più penetrante. Oltre a questo aveva anche iniziato ad essere carica di impegni dopo la scuola, che le impedivano di trovare il tempo per andare a trovare Tetsuya. Aveva a malapena il tempo per scaricare le energie facendo sport e per portare a spasso Cream.

Poi finalmente ebbe la prima lezione di ginnastica. Le prime settimane non l'aveva fatta perchè la madre non lo riteneva necessario, tuttavia il giorno precedente era riuscita a convincerla. Avrebbero fatto lezione in coppia con un'altra classe di prima e lei era curiosa di sapere quale fosse. Le amiche le avevano spiegato come funzionava educazione fisica in Giappone e la cosa la interessava.

-Con che classe faremo lezione?

La ragazze si stavano cambiando in spogliatoio e quando face la domanda scese il silenzio.

-Che c'è?

-I nostri compagni sono della classe di.....

Hono esitò e guardò le altre, mentre negli occhi di Ebony si accendeva un bagliore di comprensione.

-Akashi Seijuro?

Le altre si limitarono ad annuire. Eb sospirò e si infilò la maglia da ginnastica, la sistemò bene sopra i pantaloncini e battè le punte delle scarpe a terra.

-Andiamo?

Uscirono dalla porta e si avviarono verso le palestre.

Nella sala c'erano già alcuni ragazzi intenti a chiacchierare e a fare dei passaggi con il pallone. Mentre entravano un ragazzo davanti a loro mancò la palla che volò dritta verso una delle compagne intenta a parlare. I giovani tentarono di avvisarla, ma quando si accorse del pericolo la ragazza aveva ormai il pallone a poca distanza dal viso. All'ultimo momento però qualcosa colpì la sfera, che sparò come un proiettile contro la parete di fronte. Ciò che l'aveva deviata era un pugno di Ebony, che con precisione millimetrica l'aveva presa proprio mentre era a un soffio dal naso dell'altra. Il pallone rimbalzò contro il muro e tornò indietro con forza. La ragazza era ancora sbilanciata in avanti, ma senza sforzi la prese accompagnandola con i polpastrelli delle dita e la fermò. Ruotò la mano e la lanciò, facendole seguire una parabola che la portò direttamente tra le mani di uno dei ragazzi.

-Cercate di stare più attenti.

Tutti la guardavano esterrefatti, mentre la vittima si lasciava cadere a terra.

-G-grazie.

La Bianca sorrise e le tese la mano aiutandola a rimettersi in piedi.

-Di nulla.

Da dietro la sua schiena arrivò una voce ben nota.

-Ottimi riflessi.

Il volto della giovane tornò serio e lentamente si girò verso Seijuro.

-Semplice istinto.

-L'istinto può farti fare grandi cose, tuttavia l'esperienza è sicuramente migliore.

-Non ho fatto nulla di eccezionale.

Il ragazzo inarcò un sopracciglio.

-Attraversare parte della palestra con uno scatto che farebbe impallidire anche il campione mondiale. Colpire una palla che procede a una certa velocità proprio mentre sta per ferire la faccia di una ragazza. Scagliarla come un proiettile contro il muro, prenderla al volo mentre sei sbilanciata e lanciarla tra le mani di una persona senza nemmeno guardarla. A me tutto questo non sembra una cosa normale.

-Con il giusto metodo di allenamento chiunque lo può fare, persino tu.

Il Rosso strinse gli occhi gelido.

-Che stai insinuando?

Lei gli sorrise beffarda.

-Oh ti prego, non prenderlo come un insulto, ma un grande imperatore come te di sicuro sarebbe perfettamente in grado farlo.

-È una sfida?

La ragazza sbuffò.

-Detesto le sfide.

-Sei solo una codarda.

-Il vero codardo sei tu Seijuro. Hai talmente tanta paura di perdere e di capire ciò che ti circonda che ti nascondi dietro alle vittorie e alla perfezione, ma dovresti sapere che nessuno è perfetto e non lo sarà mai!

-L'assoluto è perfetto.

-Come lo sai?

-Perchè ha sempre ragione.

-Avere ragione non significa essere perfetti!

Prima che la lotta potesse andare oltre, furono interrotti dall'entrata del docente.

-Allora ragazzi ci siete tutti?

Le classi tirarono un sospiro di sollievo. Il professore confuso alzò lo sguardo dal registro e notò i due sfidanti.

-Oh ecco, tu devi essere Fairy Ebony, dico bene?

La diretta interessata lanciò un ultimo sguardo infuocato all'altro, poi si girò e con un sorriso si avvicinò al maestro.

-Sì Signore, è esatto.

-Se non sbaglio sei la figlia del Dottor Fairy Gregory. Come sta? Ho avuto la fortuna di conoscerlo quindici anni fa circa, una persona davvero fantastica.

-È morto.

L'insegnante sgranò gli occhi.

-Mi dispiace non volevo......

-Non si preoccupi è successo molti anni fa.

-Com'è successo?

-Un incidente.

-Dev'essere stata dura.

-Lo è sempre.

L'insegnante annuì, poi battè le mani.

-Bene ragazzi, oggi andremo fuori a fare atletica!

I ragazzi brontolarono svogliati e lentamente seguirono fuori il docente. Ebony si ricongiunse alle amiche e scosse i capelli per togliersi dei ciuffi dagli occhi.

Mentre la coda della ragazza ondulava, gli occhi di Seijuro, che si trovava pochi passi dietro di lei, furono catturati da un segno sul suo collo.

Nella metà destra a circa 2 cm sopra l'altezza della spalle, c'era una leggera striscia bianca che scendeva poi sotto la maglia.

Guardandola con attenzione il ragazzo capì che si trattava del principio di una cicatrice, sia dal colore che dalla forma irregolare e sporgente.

Che stai nascondendo?”

Il suo interesse per la ragazza salì ancora di più.

 

 

 

 

 

 

Fu una lezione stupenda per Ebony, in quelle due ore ebbe la possibilità di scaricarsi lasciando campo libero alle gambe e alla mente. Sapeva di avere costantemente su di sé lo sguardo attento del Rosso, ma a parte l'incidente all'inizio non gli diede la soddisfazione di capire a che livello fosse e come lavorasse il suo cervello. Tutto ciò che gli mostrò fu una passione smisurata per lo sport: i suoi occhi non smisero un momento di brillare come stelle e il sorriso non abbandonò il suo volto.

Spazientito l'Imperatore chiamò uno dei compagni e gli sussurrò qualcosa. Il giovane sgranò gli occhi e lo guardò di sottecchi, ricevendo un'occhiata gelida in risposta.

Come se nulla fosse il ragazzo si avvicinò a Ebony da dietro, mentre la Bianca rideva con le amiche. Con una finta inciampò e cadde in avanti finendo addosso alla giovane e abbracciandola come per rimanere in piedi. La reazione fu immediata: gli occhi fusi si spalancarono di colpo sorpresi mentre barcollava in avanti, il cuore accelerò i battiti e il corpo si irrigidì. Un flash le attraversò la mente e il cervello entrò in azione. Perdendo la cognizione del proprio corpo la ragazza lasciò campo libero all'istinto: afferrò le braccia del compagno e lo fece ruotare in modo da atterrarlo, gli piegò le braccia sul petto e vi si sedette sopra.

Nessuno fiatava mentre la vittima guardava terrorizzata gli occhi della giovane. L'argento era sparito dallo sguardo, sostituito da un grigio piombo solido, impenetrabile e vuoto. Ebony era completamente sparita, lasciando un semplice fantoccio senz'anima.

   
 
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