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Autore: Akane    23/12/2008    0 recensioni
Come una droga, una volta che provi non riesci a farne a meno, ne vuoi sempre di più.
Il corpo femminile è la stessa cosa. Non avevo mai provato desiderio verso di esso anche se potevo averne quanti ne volevo, eppure lentamente mi sono accorto che la molestavo non solo perché mi divertivano le sue urla isteriche, ma anche perché ci provavo un certo gusto nel toccarla. Ma solo lei.
All’opportunità di farlo con qualcun’altra che mi si buttava fra le braccia, non era così.
Ed è successo.
Che ci siamo avvicinati al punto da finire insieme. Sempre che possiamo definirci insieme.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TITOLO: Amore di strada
AUTORE: Akane
SERIE: Harlem Beat (continuo ad allargarmi su altri fandom vergognosamente inesplorati!)
GENERE: sentimentale, introspettivo
TIPO: etero, one shot
RATING: giallo/13+
PAIRING: Masahiro SawamuraXMizuki Kusuda
AMBIENTAZIONE: ultimo numero di HB, capitolo di San Valentino, quando Mizuki e Naruse si mettono in testa di aiutare Sakurai e Kiriko a mettersi insieme facendo il cioccolato al posto di Kiriko per darlo a Sakurai. I due coinvolgono Sawamura poi dopo aver usato le sue scorte ricevute quel giorno dallo stuolo di fan che ha, spediscono Naruse da Sakurai a consegnare il loro lavoro. Il momento in cui Mizuki e Masahiro rimangono soli.
MODO: POV alternati dei due
DISCLAMAIRS: i personaggi e l'ambientazione non è mia ma della Nishiyama... anche se vorrei taaaanto Sawamura!
NOTE: e finalmente mi decido a scrivere qualcosa su questo manga che adoro. È finalmente finito anche in Italia e dopo tutto questo tempo mi sono fatta un idea precisa di tutte le coppie, le storie nascoste e non ufficiali e di quelle che anche se non sono mostrate dall'autrice è lampante ci siano. Non so di preciso perché mi sono straordinariamente fissata su questi due nonostante Sawamura sia così slashoso con tanti ragazzi della serie, fatto sta che fra tante coppie yaoi ha vinto quella etero che magari fra le etero è anche la meno probabile per la maggior parte, chissà. Comunque a me questi due piacciono insieme e dopo l'ultimo numero mi sono decisa a scrivere, però ho in mente una a capitoli dove si illustra l'inizio della loro relazione e come si sono messi insieme poiché qua lo sono già. Rimane ad ogni modo solo la mia visione delle cose, nulla di più. Adoro Sawamura, non potevo non scriverci ma farò diverse altre versioni, penso, delle coppie... vediamo. Intanto buona lettura con questa. Baci Akane
RINGRAZIAMENTI: a tutti quelli che leggeranno e commenteranno.


AMORE DI STRADA

/Walk on the wild side – Vanessa Paradis/

Ma perché deve sempre vestirsi a quel modo?
Era questo che mi chiedevo più spesso quando la vedevo… ed ora quando non lo fa mi dà fastidio proprio per questo motivo!
So di non essere normale ma non me ne importa molto e poi è colpa sua!
Può anche sforzarsi di vestirsi sempre allo stesso modo… o risalti sempre il tuo corpo o non lo fai mai, non puoi prima mostrare un po’ e poi coprirti, così confondi gli altri che non sanno se sbavarti dietro e saltarti addosso oppure se non serve e possono starti lontani.
Ma tanto quella culona ha sempre fatto quello che le pareva, quindi è inutile pensarci ora.
Solo… anche se non è proprio caldo potrebbe anche vestirsi di meno, insomma.
Sbuffo una nuvola di fumo fuori dalla mia bocca che in breve si disperde nell'aria serale abbastanza fredda. In questo momento mi sento tanto Kosuke… sono stato troppo tempo con quel maniaco e mi ha contagiato, dannazione!
Normalmente non faccio caso a certe cose, come i corpi femminili. Però da quando io e lei stiamo insieme, per così dire, e mi ha mostrato le sue ‘argomentazioni’ in modo più esplicito, o meglio me le sono guardato da solo, ho più spesso questo tipo di pensieri. Come una droga, una volta che provi non riesci a farne a meno, ne vuoi sempre di più.
Il corpo femminile è la stessa cosa. Non avevo mai provato desiderio verso di esso anche se potevo averne quanti ne volevo, eppure lentamente mi sono accorto che la molestavo non solo perché mi divertivano le sue urla isteriche, ma anche perché ci provavo un certo gusto nel toccarla. Ma solo lei.
All’opportunità di farlo con qualcun’altra che mi si buttava fra le braccia, non era così.
Ed è successo.
Che ci siamo avvicinati al punto da finire insieme. Sempre che possiamo definirci insieme.
Inizialmente era troppo orgogliosa e allo stesso tempo timida, ma poi ho vinto. Non mi sono mai fatto troppe paranoie ed anche quando mi sono accorto che mi piaceva non ho fatto molto per prendermela. Ho sempre fatto a meno di tutto, questo mi ha spinto a fare a meno della mia vita sentimentale e ad ignorare le donne. Mi accusava di essere misogino e frigido, in realtà ero così concentrato a sopravvivere che quando mi sono accorto che vivevo tranquillamente e che ero sereno, grazie a quegli spostati che ora mi tocca chiamare amici, mi sono accorto di lei. Però non ho pensato di dover cambiare qualcosa.
In fondo avevo fatto senza donne fino a quel momento. Poi le ragazze sono seccature che ti fanno sprecare tempo, soldi e salute mentale… ho sempre pensato questo ed in fondo continuo a pensarlo. Invece Kusuda ha involontariamente tanto fatto che mi ha acceso anche quel lato che ritenevo congelato. Quel posto così vicino al cuore, che in realtà è solo uno stupido organo che pompa sangue per il corpo, non certo il centro di tutti i sentimenti, però rende l’idea.
Del resto tutti loro sono stati capaci di restituirmi tutte le mie emozioni, i miei desideri, la mia felicità.
È sciocco da parte mia insistere troppo sulla mia versione insensibile e crudele. Non lo sono fino in fondo, non con tutti.
Quel che voglio dire, comunque, è che potevo e posso avere un sacco di ragazze, anche delle modelle se voglio, però alla fine quella che mi ha spinto a mollare la mia teoria del ‘meglio stare lontano della donne’, è lei.
Quando c’è stata l’apoteosi di Sakurai mi sono reso conto che la ferivo intenzionalmente con tutto il mio impegno non tanto per farla crescere in modo che uscisse una volta per tutte da quella situazione di stallo, quanto perché aprisse gli occhi e smettesse di venerare Sakurai. Si, perché lei lo venerava e basta, non ne era innamorata davvero. Amava solo l’idea dell’amore che gli trasmetteva quella figura forte e perfetta, che in realtà non è, tutto lì.
Volevo lo capisse e non mi sono trattenuto, ho messo ben bene il dito nella piaga ed ho fatto il bastardo, come riesce bene. Però poi c’ero quando aveva bisogno di sostegno. C’ero con gli altri mentre facevo finta di nulla e pensavo che ero solo geloso di quell’egocentrico occhialuto. E che anche se fino a quel momento lei mi era piaciuta ma non avevo sentito il desiderio di prendermela, ora le cose erano diverse.
Così ho deciso.
E me la sono presa.
Tiro qualche altra boccata di fumo appoggiato al muretto del mio locale. Mi chiedo perché mi abbiano coinvolto, che me ne fregava a me di quei due? La strega e l’egocentrico!
Ho acconsentito solo perché Kusuda e Naruse erano molto presi, a quanto pare. Non ne capisco il motivo ma se lei vuole aiutarli a metterli insieme è sicuramente positivo.
Ormai sta con me anche se non siamo persone che dimostriamo troppo la nostra vita privata. Cioè io. Lei lo farebbe, anzi, richiede spesso certe attenzioni, è una tipa romantica anche se vuole fare la dura e spesso è in grado di sbaragliare una mandria di bufali in amore, però a me dà fastidio non perché mi vergogno, figurarsi, è perché mi sembra di vivere troppo a pieno i miei sentimenti che ho imparato solo da poco a liberare. Non ci sono ancora abituato e preferisco andarci piano.
Mi basta stare con lei ogni tanto, in privato, quando siamo soli… quando nessuno può scassarci le palle su cosa facciamo, su quanto siamo piccioncini e cazzate simili. Sono cose che mi nauseano e non sopporto. Sono cazzi miei con chi passo le notti e i miei momenti solitari.
Lei mi conosce ed anche se a volte vorrebbe avere qualche slancio anche in presenza degli altri, capisce che sarebbe peggio e lascia perdere. Del resto stiamo insieme da poco e lei stessa, tutto sommato, fa fatica ad accettare il nostro rapporto perché ci sono certi lati di me che la irritano e si mette a picchiarmi. È fatta così, non è facile andare d’accordo ma se fossimo pappa e ciccia sarei scappato prima.
Mi sta bene.
Così nessuno ci romperà le scatole ed invece ci lasceranno in pace.
Ci tengo che i fatti miei rimangano miei!
Un piccolo spostamento d’aria attira la mia attenzione e capisco che è lei, il suo profumo è inconfondibile nonostante quello della sigaretta che ormai è quasi conclusa.
- E’ andato? – Chiedo con noncuranza alzando gli occhi sul cielo scuro tempestato di stelle. È una bella serata, tutto sommato. Si sta bene anche qua fuori nonostante siamo a febbraio.
- Si… mi ha chiesto perché non andavo con lui ma gli ho detto che non mi andava di fare tutta quella strada solo per consegnare un cioccolato. – Mi rende partecipe di ogni sciocchezza superflua, è tipico suo, oltre che delle donne. Non rispondo nulla rimanendo apparentemente indifferente.
Ancora non lo sanno nemmeno Naruse e Kosuke… del resto cosa dovrebbero sapere?
Non c’è ancora nulla di definito e di sicuro. In fondo stiamo insieme ma non è che siamo proprio una coppia. Non siamo certi di quel che stiamo facendo, lo facciamo e basta mentre capiamo cosa vogliamo davvero. Lei non mi respinge perché in cuor suo sa di volermi già bene in quel senso, anche se per orgoglio non lo ammette fino in fondo, e poi perché modestamente so come trattarla per spingerla a non scappare da me. Anche se ho capito cosa voglio non significa che mi ritenga pronto, nel frattempo mi concedo certi piaceri che non sono solo fisici.
Inoltre Kosuke è innamorato di lei, come faccio a dirgli come stanno le cose? E Naruse non saprebbe tenere la bocca chiusa. Vorrei che quel testone capisse che il suo amore platonico prima o poi si spezzerà e che quindi si innamorasse lui stesso di qualcun'altra, lasciandoci in pace.
Ma le cose per ora sono così ed è tutto troppo presto.
Quindi non serve correre.
- Ci metterà un po’… - Dico alla fine dopo una pausa di silenzio in cui mi stupisce che lei non abbia riempito con qualche considerazione su quell’egocentrico e quella strega.
Effettivamente è strano… a questo pensiero, mentre tiro l’ultima boccata dal mozzicone ormai corto, giro appena la testa cercandola con lo sguardo che, come al solito, si mantiene piuttosto distaccato. Quando la vedo lo stupore si impadronisce di me ed inarco un sopracciglio.
È rossa e guarda per terra contorcendosi le mani che sorreggono un… sacchetto!
E quello da dove spunta?
Prima non ce l’aveva, forse era nascosto.
Urca, è vero, è San Valentino… non mi aspettavo un gesto simile da lei, però. Non nei miei confronti.
Mi riprendo in fretta guardando di nuovo davanti a me dove butto la sigaretta con un gesto secco dell’indice sul pollice, quindi mi riprendo la mia espressione enigmatica di chi la sa lunga, che lei tanto odia, e la tolgo dall’impaccio come faccio di solito.
- Cos’hai lì? - Sono diventato troppo buono. Normalmente la tormento mettendola in difficoltà, ma a volte, ultimamente, non ci riesco più ed invece mi trovo ad aiutarla.
È proprio strano, visto che si tratta di me.
Eppure mi piace questo suo impacciarsi proprio con me, non lo è mai stata nei miei confronti. Da quando ci frequentiamo ci sono delle volte in cui riesce a stupirmi e a mostrare quei suoi lati dolci e remissivi anche a me, non sono abituato e finisco per essere diverso anche io.
Ha uno strano potere su di me. Quando mi attacca gridandomi di tutto so come reagire e mi sento a mio agio, infatti infierisco ancora di più, ma in certi casi finisco per andare in suo aiuto a modo mio.
Non so cosa diventerà, questa storia, né se saremo mai pronti per viverla alla luce del sole ammettendo davanti ai nostri amici cosa siamo, però sono contento così come lo sono di essere arrivato fino a questo punto e di non essermene andato prima, quando avevo avuto la tentazione di farlo.
Ora sono curioso.
Fin dove arriveremo?
Una cosa è certa… come ho trattato e tratto lei, non ho mai fatto con nessuna ragazza, visto che non ne ho mai considerata nemmeno mezza nemmeno per prenderla in giro e tormentarla!
Kusuda è effettivamente diversa e qualunque nome abbia la cosa che sta nascendo fra noi, è comunque una storia di strada, come tutto ciò che ho vissuto fin ora.
Quindi sono tranquillo.”

Cosa mi è venuto in mente di preparargli del cioccolato per San Valentino?
Sono solo una sciocca, la solita!
Non ho visto quanto cioccolato ha ricevuto? Mi è venuto naturale prenderglielo tutto per fare quello per Sakurai da parte di Kiriko!
Ma che diamine!
E lui che voleva pure tenerlo come scorta di cibo, ma è scemo?
Così impara ad essere indelicato!
Che se ne fa dei cioccolati delle altre ragazze?
Non gliene frega nulla di loro, no?
Quello è un misogino… a parte che con me… con me si trasforma sempre in un maniaco!
Ma chi me lo fa fare?
Solo perché è da un po’ che ci frequentiamo, che ogni tanto ci baciamo e che abbiamo fatto… Oddio, abbiamo già fatto l’amore!
Devo dire che forse qualcosa lo siamo. Forse.
Anche perché non sono tipo da fare certe cose con uno, concedermi fino in fondo, senza volerlo davvero. Ed io lo vorrei solo per chi provo dei sentimenti.
Mi brucia ammetterlo perché a volte, sempre, lo appenderei, però è così.
Non so come è riuscito a manovrarmi, quello è astuto, ma alla fine mi ha plagiata tanto da spingermi a perdermi per lui fino a questo punto.
A voler fare del cioccolato per lui e darglielo.
Che sciocca romantica, riderà di me e mi dirà che dovevo fare a meno di usare l’altro, le sue scorte!
Ma me lo chiede per cui ormai che ci sono tanto vale, no?
O Naruse tornerà e mi beccherà in pieno, cosa peggiore!
Tremante e piena di vergogna gli porgo il sacchetto col cuore dentro, tipicamente di questa festa, quindi quando la sua mano sfiora la mia per prenderlo io mi ritiro in fretta spingendomi contro il muro che mi regge. Se non ci fosse sarei già stesa per terra.
Ma perché dovevamo finire così?
Non stavamo bene come solo amici-nemici ad insultarci e litigare sempre?
Non che ora le cose siano cambiate poi molto, in effetti, visto quanto riesce a farmi arrabbiare lo stesso, però…
Non so, mi sento una scema.
Lo sento trafficare un attimo e poi dopo un po’ di silenzio che mi fa impazzire lo sento masticare. Oh mamma, lo sta mangiando, addirittura!
Bè, potrebbe anche dire qualcosa, insomma; nemmeno un grazie… cavoli, Sawamura, ma sei proprio una bestia!
È dopo questa ennesima manifestazione di insensibilità che mi giro verso di lui di scatto per aggredirlo verbalmente, ho un espressione battagliera e sono pronta a divorarlo, ma la voce non fa in tempo ad uscire poiché le sue labbra fermano le mie.
Che… che sta facendo?
Così, senza preavviso… potrebbe anche sforzarsi di essere normale, per una volta. Siamo a San Valentino e… Oh Dio… e stiamo facendo proprio quello che due fidanzati fanno in questo giorno speciale!
Rimango come un ebete senza fiato sospesa con la mano a mezz’aria puntata contro di lui in una posizione non identificata, a sentire la sua bocca che premuta con delicatezza sulla mia, me l’apre per entrare con la lingua e cercare la mia. La incontra ed io non trovo niente di meglio che assecondarlo titubante e timida e chiudere gli occhi. Fuoco, umido, dolce. Il suo bacio, questa volta, sa di cioccolato ed è davvero buono, sono così brava?
Non mi rendo conto di che razza di pensiero riesco ad avere poiché la mano che non è impegnata col cuore che gli ho fatto, è sulla mia più piccola rispetto alla sua.
Non mi aspettavo un gesto simile, davvero, mi trovo ulteriormente spiazzata mentre con emozione crescente ed una certa felicità per la sua risposta, ci baciamo.
È così strano pensare a noi due che ci baciamo e facciamo certe cose, non avrei mai pensato che dopo quel giorno in questo stesso posto di quasi un anno fa, quando mi fece andare su tutte le furie per avermi molestato, ci saremmo ritrovati proprio qua io e lui a farlo volontariamente.
Con del sentimento.
Per lo meno credo ci sia, in realtà non ne sono sicura ma mi piace pensare che ci sia o non mi concederei mai così.
Posso parlare solo per me, non so ancora perché lui faccia così, non lo immagino proprio. Spero.
Spero che sia perché prova anche lui le stesse cose per me che provo io.
Qualunque cosa sia di preciso.
Dopo un primo momento di tensione e opposizione, mi sciolgo completamente lasciando che mi tenga la mano con la sua che lentamente risale sul braccio e poi sulla spalla. Mi scosta i capelli con quel suo tipico languore che mi mette i brividi, spero che mi tocchi ancora come sa fare lui. Mi sono sempre opposta a quei contatti che creava con me, finivo per schiaffeggiarlo e coprirlo di insulti eppure ora che sto qua a baciarlo, a fondere le nostre labbra e le nostre lingue in continui giochi poco casti, mi chiedo come facevo a non volerlo io stessa.
Sono una persona particolare, sembro debole ma sono forte, sembro forte ma sono debole… sono complessa, lo capisco, ma lui a confronto è un enigma a cui non so se verrò mai a capo.
A volte fa cose per cui lo impiccherei, altre invece mi sorprende positivamente. Mi confonde ma mi piace sempre più anche per questo.
Ha un mondo molto vasto di cui forse sto appena iniziando a farne parte, forse, e mi piace.
Mi piace sempre più. Mi ubriaca ogni volta che mi concede una sua piccola parte.
Lui sa di selvatico e quasi di inarrivabile, però ora è qua e mi bacia, fa una cosa che, a quanto ne so, non ha mai fatto con nessun altra ragazza nonostante avesse sempre potuto.
Non so definire né lui, né ciò che provo, né ciò che vogliamo, né ciò che ci unisce, ma so che lui è qualcosa, che proviamo, che ci vogliamo e che siamo uniti.
Per il resto c’è tempo, no?
Non c’è fretta, anzi, con lui non la si può avere o scappa. È fatto così. Un gatto randagio, di strada.
Però sono sicura che qualunque cosa diventerà questa storia, è nata nel luogo che amo di più, il Three men's hoop, posto di molti cari ricordi. Quindi mi sento decisamente a mio agio.
Il suo viaggio prosegue lento e proprio sul clou del nostro bacio che si fa più intenso, la mano gli scende sul mio seno che prende infilandosi sotto la giacca, rovinando tutta l’atmosfera romantica!
Dannato stronzo!
Poteva anche farne a meno e abbracciarmi romanticamente!
Ecco cosa vuole da me… ha solo deciso che il mondo del sesso è degno d’attenzione ed è ora di esplorarlo!
Non attendo altro, infatti mi separo al volo e gli stampo cinque dita sulla guancia accompagnando il tutto con un insulto ed un: - La smetti di rovinare sempre tutto, brutto maniaco? –
Faccio per staccarmi da lui e piantarlo in asso, nemmeno lo vorrei guardare in viso se non fosse che mi afferra il polso e mi blocca davanti a lui, mi preme contro il muro e mi blocca fra questo e sé stesso. Spinge il suo corpo, il suo bacino, contro il mio che improvvisamente diventa molle nonostante il freddo.
Ecco, di nuovo non respiro.
- Sicura che abbia rovinato tutto? – Dice poi con voce bassa e sensuale, anche la sua espressione ed il suo viso lo sono, dannatamente bello da togliere il fiato. Come diavolo fa?
Mi vien voglia di rovinare questo suo bel faccino, almeno la smetterebbe di fissarmi sempre in questo modo… come se volesse mangiarmi… come se pensasse un sacco di cose proibite.
Se fa così, se mi guarda in questo modo, se mi tocca come sta facendo, è difficile non volerlo.
Ecco come ho fatto a cedere a lui quando si è messo a provarci seriamente con me. Credo per lo meno che fosse serio… non lo so…
Ha fatto scivolare il cioccolato rimanente nel sacchetto e quello a sua volta è appeso al polso. Con una mano mi tiene ferma per la vita, mentre l’altra il busto, subito sotto l’ascella. Ha il viso vicinissimo al mio ma non mi bacia, vuole che sia io a farlo, a protendermi verso di lui ma lo stronzo si sbaglia se pensa che lo farò.
Sembra che si prenda gioco di me e al tempo stesso non desideri altro che me, il mio corpo, il mio sapore.
Quello che voglio io da lui.
Non respiro più bene da un po’ ormai e mi gira la testa.
Cosa si aspetta che dica?
Ho la mente vuota, non mi esce mezza parola e… dannazione, vorrei solo che mi baciasse.
Quando muove impercettibilmente la mano sul mio seno, di nuovo, infilandola sotto la maglia creando con la mia pelle accaldate un contatto maggiore che mi manda a fuoco, mi esce un sospiro che non riesco a trattenere.
Perché sa usare così bene i corpi altrui?
Quante esperienza ha già avuto, invece?
Mi ha sempre detto di non aver mai avuto ragazze però ogni volta che mi tocca così e mi manda in tilt penso che non sia la prima volta che tocca il corpo femminile. Ma non ha importanza.
Non ce l’ha perché ora sta toccando il mio ed è importante che non smetta.
E scollegando completamente ogni ragionamento lucido, circondo il suo collo con le mie braccia, l’attiro ulteriormente a me e annullo la minima distanza rimasta fra i nostri visi. Trovo le sue labbra così ben disegnate e le accarezzo con le mie.
In breve le apriamo venendoci subito incontro con le lingue che trovatesi giocano come prima danzando veloci e frenetiche. Sempre più vogliose come noi due che vorremmo essere a casa e non fuori all’aperto.
Non voglio interrompermi, non voglio che smetta, voglio che continui, che la sua mano mi tocchi ancora, mi scaldi la pelle, mi…
Ma un rumore da dentro la porta che ci sta accanto ci fa capire che il nostro momento, per ora, è finito ed il seguito è solo rimandato.
Uffa, proprio adesso!
Sawamura si stacca in fretta e piantandomi in asso mi dà le spalle. Copre la visuale a Naruse che arriva da noi con la sua consueta voce acuta che blatera qualcosa di non comprensibile per me in questo momento.
Non capisco subito cosa sia successo, so solo che quella scimmia impicciona che tanto adoro normalmente, ora è di nuovo qua e vorrei non ci fosse. Capisco anche che non mi vede subito perché Sawamura mi copre con questa posa strategica che mi volta le spalle, quindi con mille accidenti a tutti e il cuore che corre ancora come un matto, non mi rimane che sistemarmi e cercare di sbollirmi.
Mica facile… quello accende micce che non dovrebbe toccare!
E con le parole di Naruse in sottofondo non posso fare a meno di pensare che anche se quel maniaco ha sempre i suoi soliti modi antipatici che mi fanno imbestialire, ormai fa parte della mia vita.
E non solo come amico.
Guarda in che stato mi tocca stare… è sempre colpa sua!
Non lo perdonerò mai… anche se prego ogni volta che non se ne vada più e rimanga qui per sempre.”

FINE
   
 
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