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Autore: Dedenputtis    10/04/2015    1 recensioni
Questa storia è ambientata in un ipotetico periodo posteriore a DB-GT. Re Pilaf, per la seconda volta, viene in possesso delle sfere del drago. Questa volta hanno delle stellette blu ed esprime erroneamente il desiderio di far tornare Goku bambino. Solo che, questa volta, con lui c'è anche Vegeta. I due tornano immediatamente ad essere piccoli sayan, con tanto di coda che gli garantisce la possibilità di diventare ssj4 solo in alcune 'occasioni'. Solo che la trasformazione può durare, ogni volta solo per due ore, dopodiché i due tornano piccoli e non ricordano cosa succeda loro quando sono adulti.
Buona lettura!
PS: I fatti raccontati NON sono frutto dell'invenzione dell'autore.
ATTENZIONE: lettura sconsigliata a tutti coloro che desiderano sapere come sarebbe la loro vita con un bambino in età prescolare...
Io vi ho avvisato.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Pan, Trunks, Vegeta | Coppie: Pan/Trunks
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NA: Il capitolo che segue è stato diviso in tre parti perchè altrimenti sarebbe stato troppo lungo. Grazie a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di aspettare questo aggiornamento e buona lettura!




 
Ore 7.00
 
Pan fu svegliata da uno gridolino piagnucoloso, proveniente dal bagno dei bambini. Si alzò di malavoglia. Si infilò una vestaglia e delle ciabattine rosa con le orecchiette da coniglietto che le aveva regalato Goku e si trascinò fino alla porta del bagno. Fece un enorme sbadiglio e si mise ad origliare. Passarono pochi secondi da che Pan si trovò a sgranare gli occhi esterrefatta per ciò che riuscì a sentire:
“Kaaroth, apri quella bocca. Non farmi arrabbiare, sai?”
“No, ho detto di no”
“Kaaroth!!”
“No, non mi infilerai quell’affare in bocca, hai capito?”
“Ma smettila di fare il bambino. Ti ricordo che hai quanti? 40-50 anni? O di più? Cosa vuoi che ti faccia?”
“No, no e poi no. Perché lo devo fare solo io? Quando lo dovevi fare tu, delle scene pietose!”
“Non è vero!”
“Sì, ti ho sentito come frignavi chiuso in bagno con Trunks, sai?”
Pan stava per svenire…ma cosa diavolo stavano combinando quei due? Corse in camera e svegliò Trunks tirandolo letteralmente giù dal letto, prendendolo per una caviglia e trascinandolo per il corridoio, fino alla famigerata porta.
“Che c’è Pan? Cos’è successo?” chiese il ragazzo con la voce ancora impastata dal sonno.
“Tuo figlio…cioè, volevo dire…tuo…tuo padre…è chiuso in bagno…con Goku…non so cosa stiano facendo, ma devi venire! Presto!” spiegò la sayan in evidente stato confusionale.
“Sì, sì, va bene, vengo. Posso, posso camminare con le mie gambe, per favore?”
“Oh, sì, sì certo. Ma muoviti!” rispose la ragazza mollando la caviglia del fidanzato.
Un istante dopo, i due erano con l’orecchio appiccicato alla porta per poter capire cosa si fossero inventati i due mocciosi.
“Ah…ah…oooohhh…ah…
“Kaaroth, e sta’ fermo. Come faccio a infilarlo bene se continui a lamentarti?”
“Aaaaahhhh…
“Ma smettila, dai che ci sono quasi…aspetta…no, non ce la faccio, è troppo grosso…devo andare a chiamare Trunks, lui è bravissimo. Aspetta qui…torno subito”
Trunks e Pan sentirono un tonfo sordo, come se Vegeta fosse saltato sul pavimento. Prima che girasse la chiave nella toppa, i due ragazzi erano già corsi in camera e si erano riinfilati a letto, fingendo di dormire.
Videro la piccola sagoma di Vegeta sulla porta e, facendo finta di essersi appena destati, Pan gli chiese:
“Vegeta? Cosa succede? Dov’è Goku?”
“È in bagno. Trunks, vieni? C’è da fare un lavoretto. Quello che l’altro giorno hai fatto a me…” disse il bambino come se la sua richiesta avesse un senso logico per suo figlio.
“Truuunks?” chiese Pan sgranando gli occhi allucinata, sperando di ottenere una spiegazione.
“Ah! Quel lavoretto! Ok, arrivo, fammi vestire” rispose il ragazzo senza dare alcun peso al tono sconcertato della fidanzata.
“Sì, va bene, muoviti però, che altrimenti Kaaroth scappa dal bagno” esclamò secco il piccolo principe allontanandosi.
“Truuunks…cosa…cosa…cosa…
“Pan, ci sono lavori da uomini e lavori da donne. Questo è da uomini. Quindi, tu adesso te ne stai qui e aspetti tranquilla. E se senti Goku strillare, o qualsiasi cosa tu senta…non ti muovere di qui. Ci penserà mio padre a tenerlo fermo. Ok?” rispose il ragazzo con calma e indifferenza, infilandosi la tuta da combattimento.
“COSA? Nooo!…Non è ok…cosa devi fare a mio nonno?” insistette Pan preoccupata.
“Fidati, l’ho già fatto tre volte, a mio papà…sono un esperto ormai! Anche lui lo faceva a me…quando avevo la sua età!” rispose il sayan stampandole un bacio sulla bocca e uscendo dalla camera per andare a compiere la sua ‘missione’.
Pan rimase seduta sul letto a dir poco sconcertata. Poco dopo sentì suo nonno gridare:
“NOOOO TRUUUUNKS! Non farlo! NOOOOO”
“Goku, calmati! Vedrai che non ti farà niente! Che sayan sei ad avere paura di una cosa simile?” cercò di tranquillizzarlo Trunks, con una voce veramente dolcissima.
“Trunks, muoviti. Non trattarlo come farebbe sua nipote. Sbrigati che non ce la faccio più a tenerlo!” disse Vegeta scocciatissimo.
“Ok, da bravo Goku, apri la bocca. Vedrai che non ti farà male. Promesso!” insistette Trunks.
“E va bene…” disse la voce di Goku rassegnatissima.
“Bravo…così…fermo…aspetta…uno…due…tre…
SBANG
Pan sobbalzò nel sentire il rumore di una porta che sbatteva, ma poi si stupì non poco nel sentire suo nonno chiedere perplesso:
“Beh? Quanto ci vuole ancora?”
“Basta, è finito…hai visto che non ti ha fatto male? Tieni, vai a farlo vedere a Pan!” disse allegra la voce di Trunks.
“Grazie, corro!”
Pochi istanti dopo, Pan se lo vide comparire sulla porta della camera, con il braccio teso in avanti e con qualcosa di molto piccolo stretto tra indice e pollice.
“Guarda Pan! Adesso viene il topolino? Eh, Pan? Me lo porta il soldino? Eh, Pan? Paaan?” cominciò a domandare Goku salendo sul letto e iniziando a saltarci sopra come un canguro impazzito.
“Nonno! Nonno calmati!” cercava di bloccarlo Pan agitando le braccia verso di lui, per evitare che il bambino le cadesse addosso.
“Eheh, sono stato bravo?” chiese nel contempo Trunks che, con suo padre, era tornato in camera.
“Sì, sì, sei stato bravo. Adesso, per favore, lo puoi bloccare? Sembra…cosa? Drogato? Dice che un topo gli deve portare dei soldi…è completamente impazzito!” si affrettò a dire Pan, che già lo vedeva cadere di testa dal letto.
Per fortuna intervenne Vegeta che, partendo in volo, gli fece un placcaggio tipo football facendolo cadere sul morbido cuscino di Trunks.
“Adesso tu ti calmi, altrimenti ti disintegro. Chiaro?” lo aggredì il principe tenendolo bloccato sotto di sé.
“Va bene. Ma viene il topino a portarmi il soldino per il dente?” insistette Goku mettendo un broncino terribile.
“Ti ho detto che viene, a me è venuto, l’anno scorso” disse Vegeta per consolarlo.
“Ehm…papà? Era settimana scorsa, non l’anno scorso” precisò Trunks chiedendosi, ancora una volta, perché i bambini non avessero la minima idea della differenza tra anno, mese e giorno.
“Sì, vabbè, che differenza fa? Comunque diglielo anche tu che viene il topolino. Altrimenti questo si mette a frignare” rispose Vegeta continuando a tenere bloccato il suo piccolo amichetto.
“Ma certo Goku! Certo che viene il topolino. Devi mettere il tuo dentino sotto il cuscino e domattina troverai il tuo soldino. Ok?” lo tranquillizzò Trunks, facendo l’occhiolino a Pan che veramente non ci stava capendo più nulla.
“Ok…corro!” esclamò il piccolo sayan saltando giù dal letto e correndo fuori dalla porta.
“Eheh…bambini…” disse allegro Trunks prima di vederlo tornare tutto soddisfatto e sorridente.
“Beh, direi che dovremmo essere quasi arr…
SBADABAN
I quattro sayan si schiantarono uno addosso all’altro contro la parete della camera da letto. L’astronave era atterrata bruscamente sul pianeta sul quale avrebbero trovato l’ultima sfera.
“Che botta!” dissero praticamente all’unanimità Pan, Vegeta e Goku massaggiandosi le varie parti del corpo che si erano pestati.
Solo Trunks non disse nulla e si alzò velocemente in piedi, trasformandosi in ssj.
“Che succede, Trunks? Perché ti sei trasformato?” chiese Pan spaventata dal fatto che anche Vegeta e Goku si erano immediatamente rimessi in piedi, guardando seriamente il giovane.
“Ragazzi? Che succede?” insistette lei non ricevendo risposta.
“Le sentite anche voi?” chiese Trunks preoccupatissimo ai due bambini.
“Sentire cosa?” chiese Pan inutilmente.
“Sì, ma sono…strane…” disse Vegeta fissando un punto imprecisato al di fuori dell’oblò.
“Lo so, ma non mi fido. Ne conosco due, le altre no, ma non mi piacciono. Pan, mettiti la tuta. C’è gente poco raccomandabile, là fuori” ordinò Trunks senza nemmeno voltarsi per vedere se Pan stesse bene, dopo la botta che si erano presi.
“Ma dai Trunks. Anche io sento delle auree, ma non mi sembrano affatto minacciose” disse lei rialzandosi e massaggiandosi il sedere che aveva rovinosamente pestato durante il maldestro atterraggio.
“Vestiti, ti ho detto!” le disse secco lui facendola preoccupare veramente tanto.
Un minuto dopo, i quattro erano davanti al portellone di uscita dell’astronave. Radar alla mano, erano pronti a scendere e a recuperare l’ambita ultima sfera, al più presto possibile.
Il pianeta su cui si erano schiantati era molto, molto strano. Faceva un caldo infernale. Ovunque c’erano vulcani in eruzione continua e geyser di fuoco che sputavano fiammate altissime verso un cielo rosso rubino.
“Che sauna, ragazzi! Eheh” rise nervosamente Pan per cercare di smorzare la tensione. Non le piaceva vedere Trunks trasformato. La metteva a disagio perché si era autoconvinta che, in quello stato, potesse perdere il controllo da un momento all’altro.
“Già, sembra l’inferno…” commentò Trunks togliendosi il sudore dalla fronte passandoci sopra il dorso della mano.
“Viste le auree che sento io, potrebbe esserlo tranquillamente…hihihi…che spasso…” disse Goku che sembrava felicissimo di trovarsi su quel pianeta.
“Lo è. Io ho già visto un posto simile…quando ero…cattivo e sono…morto…Sono sicuro. Questo Ѐ l’inferno, o almeno…un pianeta che gli assomiglia parecchio…” disse Vegeta con un tono che parve a tutti molto triste.
“Davvero? Quindi le aure che sentiamo sono veramente ciò che penso che siano?” chiese Goku sempre più interessato.
“Già. Temo di sì” rispose il principe assumendo un’aria molto seria, per un bambino della sua età.
“Andiamo. Restiamo uniti. Non penso che siano pericolosi, ma stiamo all’erta” disse Trunks uscendo dall’astronave, prendendo per mano Pan.
Il radar li guidò attraverso una radura rocciosa con temperature che raggiungevano i cinquanta-sessanta gradi. L’aria era stranamente rarefatta e l’odore di zolfo peggiorava la già difficile respirazione dei quattro sayan. Con enorme fatica, arrivarono ad una sorta di piana al centro della quale sorgeva uno strano edificio, circondato da quello che doveva essere un giardinetto. Il perimetro era delineato da una rete metallica che non c’entrava nulla con tutto l’ambiente circostante, visto che era coloratissima. Al di là della recinzione, si potevano distinguere uno scivolo, un’altalena, un dondolo e una struttura per arrampicarsi: praticamente, un parco giochi. I due bambini impazzirono totalmente all’idea di potersi fiondare a giocare e, prima che Trunks li potesse bloccare, erano già corsi a  contendersi l’altalena.
“Andiamo Pan, dobbiamo recuperarli e andare a cercare la sfera” disse il giovane sayan preoccupatissimo da quell’anomalo ambiente che si erano trovati davanti.
“Aspetta Trunks, guarda! La sfera è lì dentro. Dentro la struttura. Dobbiamo entrare” spiegò la ragazza mostrandogli il puntino luminoso sul radar che aveva in mano.
“Ah, non ci voleva. Le auree vengono da lì. Forza, prendiamo i bambini” concluse il ragazzo entrando nel piccolo giardinetto.
“Bambini, venite, dobbiamo entrare. La sfera è qui dentro…” disse loro sottovoce mentre cercava ci dividerli dalla rissa che avevano messo in piedi, per conquistare l’ambito gioco.
“Già, ma non finisce qui…tocca prima a me…capito Kaaroth” lo minacciò Vegeta tirandogli un ultimo pugno sulla spalla che l’amichetto incassò con un: “Ahio”
“Sssshhh…entriamo” disse Trunks mettendosi un dito sulla bocca per accentuare la richiesta di silenzio.
Arrivati all’ingresso, si trovarono davanti ad una porta a vetri con appiccicati dei ridicoli disegnini di macchinine e camioncini. Ognuno di essi riportava delle iniziali di nomi che Pan lesse con molta attenzione:
“FJ, MJ, CJ1, CJ2, 3, 4, 5, 6, 7…J2…RJ…Ma che razza di nomi sono?” chiese alla fine.
“P-Paan…guarda cosa c’è scritto qui…” disse Trunks indicando un cartello che Pan non aveva visto perché era posto troppo in alto per lei. La ragazza fece un passo indietro per poterlo leggere meglio e, una volta letto, inarcò un sopracciglio perplessa e chiese:
“Job-day? I papà sono invitati a raccontare il loro lavoro? Ma che storia è questa? Vuoi dire che questa è una scuola?” chiese Pan confusa.
“No eh, io a scuola non ci torno. Punto fine” esclamò Goku incrociando le braccia e facendo una faccia serissima.
“Ma smettila di fare l’ignorante e poi non le senti che simpatiche auree vengono da qui dentro? Se tu non vuoi entrare, fai pure. Io non me le perdo per niente al mondo…” lo canzonò Vegeta.
“E va bene, ci vengo…ma non pens….
“Buongiorno! Benvenuti! Siete nuovi? Venite, venite! Presto che stiamo iniziando! Oggi è il Job-day! È lei il papà di questi due bellissimi bambini? E lei deve essere la mamma! È un piacere conoscervi. Io sono la maestra Luna. Mi occupo io dei bambini. Venite, prego, non abbiate paura!”
Goku fu interrotto da una simpatica signorina dalla pelle blu e i capelli rosa e ricci, che le ricadevano sulle spalle, sormontati da due simpatici cornini gialli. Li accolse come se li stesse aspettando da sempre. Li fece entrare senza nemmeno dar loro il tempo di reagire e li condusse attraverso un allegro corridoio le cui pareti erano completamente ricoperte da disegni di bambini, veramente di dubbio gusto. Li accompagnò fino ad una classe e aprì la porta entrando per prima e lasciandoli ad attendere nel corridoio.
I sayan la sentirono annunciare alla classe l’arrivo di due nuovi bambini, con un’allegria che era quasi disarmante:
“Cari bambini e cari genitori, sono felicissima di annunciarvi che sono arrivati due nuovi bimbi, accompagnati dalla loro mamma e dal loro papà. Ora entreranno e ci diranno come si chiamano e da dove vengono e soprattutto chi li ha…
“FATTI FUORI!” gridarono i bambini all’unanimità lasciando sbigottiti i sayan che, fuori dalla porta, aspettavano di essere ‘presentati’ alla classe.
“Avanti, entrate pure!” li richiamò la maestra.
Goku guardò Vegeta e fece spallucce. L’amico rispose facendogli un sorrisetto malizioso, degno di se stesso, da adulto e, abbassando la maniglia della porta, entrarono nella classe, seguiti da Trunks e Pan. Una volta entrati, non furono solo loro quattro a sgranare gli occhi di fronte agli alunni che sedevano nei piccoli banchi di fronte a loro, ma anche i ‘papà’ che sedevano su delle piccole seggioline in fondo alla sala.
Scese un silenzio tombale, durante il quale tutti scrutarono tutti facendo piombare nel più assoluto imbarazzo la maestra. La poverina non sapeva proprio spiegarsi l’atmosfera elettrizzata che si era venuta a creare, dopo l’ingresso dei due nuovi alunni. La sua ricerca delle parole giuste da dire, fu interrotta dalla voce tuonante del papà del piccolo RJ che fece voltare tutti esclamando:
“KAAROTH?”
“VEGETA?” esclamò la voce del padre dei sette gemelli CJ.
“T-TRUUNKS?” balbettò infine il padre di FJ terrorizzato.
I tre interpellati non poterono fare altro che alzare una mano in segno di saluto e, all’unanimità, esclamarono molto simpaticamente:
“Salve!”








 
 
 
   
 
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