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Autore: CrAzYtEn    23/12/2008    0 recensioni
Quando un angelo cade ad illuminare la vita di un ombra e ne rischiara il viso, il passato di entrambi viene a galla, sia quello del mostro che quello della nullità. Perchè non tutte le favole sono facili.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Lovely Dawn


1- prisoner and sugar


Un brivido le percorse la schiena, scuotendo il debole corpo latteo contro la pietra dura e fredda, l'unico rumore che udivano le sue orecchie congelate era il suono delle gocce d'umidità  che s'incontravano con le pozze dove le sorelle prima di loro erano cadute.

Strinse le ginocchia al petto, trattenendo le lacrime. Il silenzio opprimeva, nonostante volesse con ogni fibra del suo corpo urlare.

Urlare di freddo, di terrore, di paura, d'insicurezza.

Urlare per farsi sentire.

Ma chi l'aveva mai ascoltata?

Sospirò per poi deglutire e cacciare indietro le lacrime, non poteva cedere ancora. Non di nuovo. 

Al gocciolare dell'umidità si aggiunsero passi. Lievi e cadenzati, accompagnati da un trotterellìo fastidioso.

La mano corse rapida al portashuriken, estraendone uno. Chiunque fosse entrato da quella porta non l'avrebbe trovata impreparata.

Era sola. Era una perdente. Ma non era una vigliacca.

I rumori si avvicinavano, accompagnati da due voci. Una aveva il suono delle creature antiche dentro , pareva di udire la voce di uno dei dragoni dei sette fiumi o del Kyuubi, eppure si esprimeva infantilmente, quasi il drago fosse rinchiuso in un neonato.

L'altro timbro era di gran lunga più giovane del primo, il detendore doveva avere una ventina d'anni. Era dolce. Ma parlava con noia, quasi cercasse di accontentare il dragone per svignarsela.

- Tobi è stato un bravo ragazzo, Sempai! Ha catturato un ninja di Konoha! Vero che Tobi è stato bravo? Vero, Sempai? Vero? Vero?

La risposta fù quasi sofferta, sembraa accompagnata da uno sbadiglio. 

- sì Tobi, sei stato bravo... e bla bla bla... Ma proprio Sasori doveva uscire con Kakuzu, oggi?

-Sempai non è contento di vedere il prigioniero di Tobi?

-No, Tobi, sono in estasi.

La nota di sarcasmo era fin troppo evidente, ma l'antico sembrò non accorgersene. Oppure non volle.

- Sempai è contento di Tobi! Sempai è contento di Tobi!

La cantilena durò qualche secondo, nel quale i passi si fermarono.

La Kunoichi s'immobilizzò. Erano dietro la porta.

-Adesso piantala, Tobi!

L'altro rispose con un mugolìo acuto, copertodal rumore della pesante porta di mogano scuro.

- Oh... A quanto pare hai DAVVERO preso qualcuno, Tobi.

Davanti a lei vi era un ragazzo sulla ventina, la seconda voce. Indossava l'abto a nuvole rosse dell'Akatsuki. E tanto bastò per reagire.

Scattò in piedi, attivado il Byakugan. Se voleva fuggire era il momento adatto. Forse l'unico che le sarebbe mai capitato.

Sbiancò. L'uomo davanti a lei indossava un macchinario atto ad annullare le proprietà  innate oculari del Clan Uchiha, Cosa avrebbe potuto fare il Byakugan?

Un brivido le percorse la schiena, quel... quella cosa aveva bocche sui palmi e sul petto. Che... mostro era, quello?

Vi si lanciò contro, reprimendo la nausea ed alzando il braccio con lo shuriken in mano. All'apice del salto lo lanciò diretto il viso dell'essere, che lo evitò con un rapido movimento laterale. Digrignò i denti, armandosi di kunai e abbassando il braccio sull'uomo.

Si ritrovò i polsi stretti dalle mani della sua presunta vittima, sentì schifata le lingue sui palmi perlustrarle le piante della mancina, mentre quella destra veniva privata dell'arma.

Strinse le palpebre.

Aveva provato.

E aveva fallito. Oramai di perdite e sconfitte non teneva più il conto. Ora avrebbe dovuto aggiungerci anche la propria vita.

Aspettò.


- Sempai, Sempai, SEMPAAAAAI!

Sbuffò, lo odiava con tutto il suo cuore, quando rompeva così tanto. 

Ma non avrebbe dovuto attendere ancora molto:  lui e Kakuzu sarebbero dovuti uscire in ricognizione e prendere alcune informazioni...

Oh, eccolo che arrivava.

Si alzò dalla poltrona rossa, andandogli incontro e carcando di mettergli fretta indicando Tobi.

Si bloccò, quando dietro all'affarista tirchio fece capitolino un ragazzo dai capelli rossi.

- D...Danna?

Il rosso si voltò verso di lui, il solito volto freddo e vuoto.

- Non stare tra i piedi, Deidara. Noi dobbiamo andare.

Come, Noi?!?

-A...A dire il vero...

Improvvisamente sentì un peso opprimente sulla schiena, incurvò le spalle e mugugnò un segno di scuse.

Tobi gli era saltato in spalla. -.-

- SEMPAAAAAAI! Ho chiesto io a Sasori-Danna di uscire con Kakuzu! Così possiamo stare tutto il giorno vicinivicini! E poi voglio farti vedere una cosaaaa!

Impallidì¬. L'ultima volta che Tobi gli aveva "fatto vedere una cosa" era esplosa la cucina in seguito ad un suo tentativo di scassinare lo sportello dei dolciumi. Si era ritrovato ricoperto di zucchero a velo sotto una pioggia di orsetti commosi fusi e lecca lecca rotti, mentre accanto a lui il pirla d'eccezione spalancava la voragine sotto la mashera ed igurgitava tutto quello che gli capitava a tiro. Gli aveva ancheleccato il vestito. TOBI L'AVEVA LECCATO!

Aveva fato la doccia per settimane, prima di uscire dal bagno ed avvicinarsi volontariamente a quel coso arancione.

-C...che tipo di COSA, Tobi?

L'altro gli secese dalle spalle, tirandolo per il lembo della manica e allontanadolo dagli altri due, seguiti inconsciamente dallo sguardo freddo di Akatsuna No Sasori.

Sentì un'altro strattone.

-Che palle, Tobi...

Il bambinetto non aveva sentito, continuava a saltellargli intorno come un canguro ubriaco e ad indicargli la porta ancora invisibile.

- Tobi è stato un bravo ragazzo, Sempai! Ha catturato un ninja di Konoha! Vero che Tobi è stato bravo? Vero, Sempai? Vero? Vero?

Si corpì la pocca con la mano, per evitare di sbadiglaire troppo apertamente.

- sì Tobi, sei stato bravo... e bla bla bla... Ma proprio Sasori doveva uscire con Kakuzu, oggi?

-Sempai non è contento di vedere il prigioniero di Tobi?

Secondo lui?

-No, Tobi, sono in estasi.

L'effetto non fù quello sperato, nonostante avesse tentato di metterci più sarcasmo possibile.

L'essere mandarino continuò a saltellare come un idiota, tirandolo per la manica.

Oramai erano arrivati e l'arancino era scosso da fremiti di eccitazione ed allegria.

Sbuffò, aprendo la porta.

Schivò velocemente uno shuriken volante, per poi voltarsi e vedere un kunai scendere su di sé.

Ma l'aveva preso per un novellino?

Afferrò col minimo sforzo i polsi del Ninja, facendolo sbattere contro un muro.

Le lingue sui palmi analizzarono la superficie stretta, levando il kunai dalla mano del ninja.

-Oh... a quanto pare hai DAVVERO preso qualcuno, Tobi

Si fermò, mentre le papille gustative delle appendici inviavano informazioni.

"Che razza di Ninja profuma di lavanda ed orchidee?"

Mise meglio a fuoco la figura.

Non era un ninja... era una kunoichi.

La frangia scura ricadeva morbida ma spettinata salle evoluzioni sulla fronte, mentre la bocca carnosa si stringeva. Le palpebre chiuse avevano lunghe ciglia scure, imperlate di piccole lacrime trasparenti.

La pelle pallida era qusi trsparente. Le avevano fatto del male?

Perché aveva quell'espressione schifata? Cosa era successo?


Socchiuse gli occhi, era passato un tempo interminabile, eppure la morte non arrivava ancora.

Era così pietosa da non meritarsi nemmeno il colpo di grazia?

La poca luce della stanza filtrava attraverso la finestra alle sue spalle.

Le lingue si erano fermate.

Perché?

Aprì definitivamente gli occhi opachi e indegni di nota, guardando il ventenne.


La pelle rosea terminava con le labbra sottili, quasi distese in un sorriso candido. I capelli biondi erano in parte racchiusi in una coda alta, sulla nuca, ed un ciuffo ricadeva sull'occhio munito del marchingegno. L'altro la guardava incuriosito. Ebbe un sussulto.

Era azzurro. Azzurro come il cielo terso che si perde nel mare. Azzurro come... Naruto-kun.

Sussultò. Naruto.

Lo rivide avanti avanti a sé.

Sentì le lacrime salirle agli occhi, e correre veloci sulle guance.

S'immobilizzò.

Gliele aveva leccata via una.

Con la mano.

E le aveva lasciato i polsi?

Si sfiorò la guancia senza lacrima, imbambolandosi.


Bianchi. Come la neve, e come il ghiccio.

Ma il ghiaccio non piange, non deve piangele.

Liebrò i polsi della ragazza, asciugandole con la lingua del palmo destro una lacrima.

Perché rimaneva imbambolata?

...

...

L'espressione di disgusto...

no, non poteva essere...

-Sempai ha catturato il prigioniero!

Colpì Tobi, afferrandolo poi per il colletto.

- Vedi di darle una stanza più adeguata, idiota! E non toccarla! Se qualcuno ti chiede qualcosa mandalo da me e... Tobi?

La sottospecie di lecca lecca all'arancia deglutì, guardandolo con l'unico occhio visibile.

-Sì, Sempai?

Sorrise beffardo, indicandogli con la testa la kunoichi ancora imbambolata.

-Tu da oggi sei la sua camerierA, d'accordo?

La testolina al mandarino fece enegicamente sengno d'assenso col capo, quasi andandone orgoglioso.

-Sìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsìsììììì!!!!!

La gaurdò ancora, sentendo una morsa allo stomaco ed uscendo dalla stanza a grandi falcate.


  
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