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Autore: Peyton Sawyer    11/04/2015    1 recensioni
Finalmente anche la piccola Lily Potter può andare a Hogwarts con il suo migliore amico Hugo. Ecco cosa successe la mattina del primo settembre, in cui l'unica figlia femmina di Harry e Ginny Potter può finalmente raggiungere i fratelli e i cugini alla Scuola di Magia e Stregoneria più famosa del mondo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Rose Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Quando la piccola Lily Luna Potter si svegliò la mattina del primo settembre, guardò immediatamente il suo orologio. Erano le sette, in poche ore sarebbero tutti andati a Londra. Lily era super eccitata all’idea di iniziare finalmente la scuola.
La piccola Potter saltò subito giù dal letto, corse nella stanza di James e iniziò a saltare sul letto nel quale il fratello ancora dormiva.
«James! James! Svegliati subito!» gridò emozionata.
«Lily, vattene via… è troppo presto», disse assonnato fratello maggiore, tirandosi le coperte fin sopra i suoi capelli neri.
Lily ridacchiò. «No! È ora di alzarsi! Partiamo tra tre ore e mezzo! Alzati, me l’avevi promesso!». Si fece cadere ai piedi del letto, incrociò gambe e braccia e iniziò a fissare James con il suo sguardo da cucciolo offeso, sguardo a cui nessuno della sua famiglia sapeva resistere.
James le lanciò un’occhiata e subito sbuffò. «E va bene», disse alzandosi dal letto. «Andiamo a svegliare Al», un sorriso malandrino comparì sul suo volto.
Lily si alzò subito e, ricambiando il sorriso, salto in spalla a James, che di corsa uscì nel corridoio e si diresse nella camera del fratello.
Nel momento in cui James entrò nella stanza, Lily cominciò a urlare verso un Albus ancora addormentato di alzarsi, di svegliarsi, e di smettere di essere un pigrone.
Lily si lanciò sul letto del fratello, e quando Albus – per evitare di venire travolto da Lily – si rotolò nel letto e cadde per terra, James non riuscì a trattenere le risate.
Anche Lily rise, ma senza prestare troppa attenzione ai lamenti del fratello, scesce di corsa dal suo letto e corse nella camera in fondo al corridoio.
«Teddy!»
Gridò quel piccolo urricano dai capelli rossi, spalancando la porta. «Teddy! Svegliati, svegliati! È oggi! Dobbiamo andare! Dai, svegliati!».
Al contrario di James e Albus, Teddy era già sveglio – anche se sarebbe meglio dire che non si era ancora addormentato, visto che era entrato dalla finestra di camera sua solo dieci minuti prima, dopo aver passato tutta la notte fuori con una bionda Weasley di loro conoscenza – e senza farselo ripetere prese al volo la peste da capelli rossi che aveva iniziato a saltargli sul letto, e subito cominciò a farle il solletico.
Con uno scoppio di risate, Lily cercò di liberarsi dalla presa di quello che tutti e tre i ragazzi Potter consideravano come loro fratello maggiore.
«Ti arrendi?» chiese divertito, il ragazzo da capelli turchesi.
«Mai!» rispose la bambina ridendo.
Riuscì a scendere dal letto, e uscì dalla stanza correndo verso il piando di sotto, verso la cucina, dove sapeva che sua madre stava già preparando la colazione per tutti.
«Mami!» disse Lily andandosi a sedere sul bancone.
Lily e Ginny Potter si assomigliavano molto, non solo nell’aspetto – la bambina aveva ereditato gli occhi color nocciola di sua madre e il capelli rosso fuoco dei Weasley – ma anche nel carattere: aveva una forte e vivace personalità, non era una piagnucolona e anche se aveva solo undici anni, sapeva già cosa avrebbe fatto una volta diventata adulta: l’Auror, come suo padre.
Da Harry ereditò la sua infinita testardaggine.
«Mamma indovina!».
«Cosa, mio piccolo fiore?» disse Ginny, avvolgendo la sua bambina in un abbraccio.
«Vado anch’io a Hogwarts!» rispose Lily entusiasta.
Ginny sorrise, ricordando come anche lei non vedesse l’ora di poter raggiungere i fratelli a scuola. «Lo so, tesoro. Ho fatto i pancakes per colazione».
Sul viso della bambina si dipinse un sorriso. «Adoro i pancakes! Oh, ma aspetta! Devo andare a mettere via le ultime cose! Torno subito, mamma!».
Lily saltò giù dal bancone e corse su per le scale, dritta nella sua stanza. Aveva quasi dimenticato di mettere nel suo baule la scatola dei Tiri Vispi Weasley che suo zio George le aveva dato da portare a scuola di nascosto dai genitori.
Chiuse il baule appena prima che qualcuno busso alla porta.
«Avanti».
«Ehi principessa» disse Harry Potter entrando nella camera da letto della sua bambina. Ormai non era più una bambina, aveva undici anni e anche lei lo avrebbe lasciato quell’anno. Ma Harry sapeva che anche quando Lily sarebbe stata un’adulta, anche quando avrebbe avuto dei bambini suoi, per lui sarebbe sempre rimasta quel piccolo bocciolo che fino ai sei mesi cullava ogni notte per farla addormentare serena fra le sue braccia.
«Pronta per oggi?» chiese il prescelto sorridendole.
«Ci puoi giurare» rispose malandrina.




I cinque Potter, accompagnati da Teddy, attraversò la strada rumorosa verso l'enorme stazione fuligginosa. Tre grandi gabbie sbattevano in cima ai carrelli stracolmi spinti dai genitori e dal giovane Lupin; i gufi all'interno gridavano indignati e la bambina con i capelli rossi saltellava felice, aggrappandosi al braccio del padre.
I pendolari li fissarono incuriositi quando si aprirono la strada verso la barriera tra i binari nove e dieci.
I sei si avvicinarono alla barriera. Con uno sguardo sicuro e con affianco suo padre, Lily e Harry spinsero il carrello e presero velocità.
Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario gremito di gente. Un cartello alla testa del treno diceva Espresso per Hogwarts, ore 11. Lily si guardò indietro e, là dove prima c'era il tornello, vide un arco in ferro battuto, con su scritto Binario Nove e Tre Quarti. Sorrise soddisfatta; ce l’aveva fatta e non aveva avuto paura.
Subito furono raggiunti dagli altri e non potè non sentire il commento di James verso Albus. «Te l’ho detto che era più coraggiosa di te».
«James, piantala!» intervenne subito Ginny.
Una nube di fumo proveniente dalla locomotiva si alzava in grossi anelli sopra la testa della folla rumorosa, mentre gatti di ogni colore si aggiravano qua e là tra le gambe della gente. Gufi e civette si chiamavano l'un l'altro col loro verso cupo, quasi di malumore, sovrastando il rumore dei pesanti bauli che venivano trascinati. Le prime due carrozze erano già gremite di studenti, alcuni si sporgevano dai finestrini a parlare con i familiari, altri si litigavano un posto.
«Dove sono?» chiese Lily, scrutando le forme confuse lungo il binario.
«Li vedo, sono in fondo» rispose Teddy.
Un gruppo di quattro persone affiorò dalla nebbia accanto all'ultima carrozza. Non appena vide Lily, Hugo le corse in contro emozionato.
«Hai visto? Ci siamo, stiamo per andare!» disse il suo migliore amico.
«Lo so! Non vedo l’ora!» rispose la piccola Potter.
Harry e Teddy, aiutati da Ron, caricarono sul treno i bauli e prima che James, Albus e Rose, potessero raggiungere i loro amici sul treno, Ginny trattenne i suoi due figli per i cappucci delle felpe.
«Voi due... quest'anno vedete di comportarvi bene. Se ricevo un altro gufo che mi dice che insieme a Fred e Louis avete combinato uno dei vostri scherzi... che avete fatto saltare in aria una toilette o...».
«Saltare in aria una toilette? Ma non l'abbiamo fatto noi!» si giustificò subito James. «Perché è così difficile credere che si colpa di Dom e Lucy?».
Lily, Hugo e Rose trattennero le risate.
«Niente scherzi» rispose Ginny salutando con un bacio il suo primogenito.
James rise, si lasciò baciare da sua madre, abbracciò in fretta il padre e balzò sul treno che si andava riempiendo.
«E badate a Lily» disse poi Ginny salutando poi Albus.
«Tranquilla mamma, ci pensiamo noi» rispose Al malandrino.
Sul marciapiede Lily e Hugo erano immersi in un'animata discussione sulla Casa in cui sarebbero stati Smistati una volta a Hogwarts.
«Ricorda Hugo, se non finisci in Grifondoro ti diserediamo» disse Ron rivolto a suo figlio.
«Ron! Non dice davvero» lo rassicurò Hermione.
«Tranquilla mamma, io e Lils finiremo sicuramente in Grifondoro» rispose Hugo sicuro di sé.
«Questo è il mio campione» disse Ron orgoglioso. «Ora... Lily, l’ho detto a Rose quando è partita per la prima volta per Hogwarts e lo dico anche a te in qualità di tuo padrino» disse facendosi improvvisamente serio e abbassandosi così da essere allo stesso livello della nipote. «Non dare troppa confidenza in giro. Nonno Arthur non ti perdonerebbe mai se sposassi un Purosangue».
«Ron!»
Abus, Rose, Lily e Hugo risero.
«Sono quasi le undici, è meglio se salite».
Hermione e Ron diedero un bacio a Rose, e Ginny e Harry abbracciarono Albus.
Li videro agitare le mani in segno di saluto e correre via lungo il corridoio, a cercare i loro amici. Rimasero indietro solo i più piccoli della famiglia Potter-Weasley.
Fremevano dalla voglia di salire sul treno anche loro, perciò iniziarono impazienti i saluti.
«Ci vediamo a Natale» disse Ginny dando un bacio sulla fronte di Lily.
«Ciao, principessa» disse Harry, mentre la figlia lo abbracciava. «Non dimenticare che Hagrid ti ha invitato a prendere il tè settimana prossima. Non perdere tempo con Pix. Non sfidare a duello nessuno finché non avrai imparato. E per l’amor del cielo, almeno tu, non farti trascinare in uno dei piani stampalati dei tuoi fratelli o dei tuoi cugini».
«Non prometto niente» sorrise malandrina, e Harry, guardando la sua bambina salutare Teddy, intuì subito che nemmeno lei sarebbe stata troppo un’angioletto nei suoi anni di scuola.
Si udì un fischio.
«Svelti, su!» disse Hermione abbracciando ancora una volta il suo piccolo ometto.
Gli sportelli sbattevano lungo il treno rosso e le figure sfocate dei genitori si avvicinavano alle carrozze per i baci d'addio e le ultime raccomandazioni. Lily e Hugo balzò a bordo e Ginny chiuse lo sportello alle loro spalle.
Si sporsero dal finestrino per un ultimo bacio di addio, e Hermione nn riuscì a trattenersi dalla commozione.
«Non piangere, zia, vi manderemo stormi di gufi!».
«Vi manderemo una tazza del gabinetto da Hogwarts» aggiunse il cugino ridendo.
«Hugo!»
Harry, Ron e Teddy riuscirono a stento a trattenere le risate.
Il treno si mosse. Lily vide i genitori e gli zii salutare i ragazzi con la mano, e dopo poco li vide scomparire dietro la prima curva. Dal finestrino vedeva le case sfrecciare via veloci. Sentì un fremito di eccitazione.
Stava andando a Hogwarts, e anche lei finalmente avrebbe potuto vivere mille avventure.




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Allora, che ne pensate? La protagonista è Lily perchè è il mio personaggio preferito della nuova generazione... semplicemente la amo! Ma anche James, Albus, Rose e Hugo - senza ovviamente tralasciare Teddy! Non esistono i Potter senza di lui!
Recensite e lasciate un commento! Mi farebbe piacere avere la vostra opinione!
Grazie!!! =)
  
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