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Autore: Kaito Dark    11/04/2015    1 recensioni
Esiste una scuola negli stati uniti dove vengono addestrati futuri agenti del governo, sicari e spie; in questo posto non importa chi tu sia; l'unica domanda che conta è:" quanto puoi pagarmi?". Gli studenti di questa scuola sono pronti a compiere qualsiasi azione, anche la più criminale che esista, a patto di ricevere un compenso adeguato. Questo è il genere di posto in cui Nova si ritrova, suo malgrado, catapultata; alla ricerca della verità sul padre, questa ragazza inizierà a frequentare questo luogo. Riuscirà a portare a termine il suo obbiettivo? Scopritelo leggendo!
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Vorrei pregarvi di recensire la mia storia. Non importa se è negativo o positivo, basta solo che sia motivata e che mi permetta di capire dove sbaglio in modo da produrre capitoli che siano di vostro gradimento. Grazie
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sotto gli occhi attoniti di tutti, nell’istante in cui il professor Abigor annunciò la vincitrice, sia Nova che Katlyn crollarono al suolo, perdendo conoscenza; immediatamente i presenti accorsero in loro soccorso, portandole in infermeria.

Quando Nova riprese conoscenza,trovò solo il professor Abigor a sorvegliare lei e la sua rivale:

“ Finalmente ti sei svegliata, iniziavo a temere che avessi riportato lesioni gravi alla testa.”

Ancora intontita, Nova disse:

“ Professor Abigor, è lei; dove mi trovo?”

“ Sei nell’infermeria della scuola; i tuoi amici ed io ti abbiamo portata qui dopo che sei svenuta; loro adesso sono tornati nei loro alloggi ma ti fanno le congratulazioni per la vittoria.”.

A quell’affermazione, Nova rimase inizialmente perplessa:

“ Vittoria?”

“ Certo, hai battuto Katlyn in duello.”

Solo allora Nova se ne accorse, si rese conto di aver davvero vinto.

A quel punto una voce femminile proveniente dal letto affianco a quello di Nova esclamò:

“  Non credere però che mi farò sconfiggere una seconda volta”.

Sorpresa da quella voce, Nova tirò la tenda che si trovava alla sua sinistra e vide che, distesa nel letto al suo fianco e coperta di bende, c’era Katlyn; la ragazza, con tono audace ma decisamente più amichevole, esclamò:

“ La prossima volta vincerò sicuramente io.”.

Come riempita da una nuova grinta, Nova le rispose a tono:

“ Invece vincerò di nuovo io!”.

Nella foga le due ragazze si slanciarono l’una verso l’altra come per colpirsi ma un dolore fortissimo le bloccò all’istante; il professore allora disse:

“ Non siete ancora guarite, ci vorrà del tempo; riposatevi o le vostre ferite non si saneranno correttamente.”

“ Va bene, prof.”

“ Ora vado in segreteria; devo firmare delle carte; voi approfittate di questo periodo di riposo per chiarirvi una volta per tutte.”.

Detto questo, il professor Severus uscì dall’infermeria richiudendo la porta alle sue spalle. Nova si accinse a dire qualcosa ma Katlyn la precedette:

“ Forte… dannatamente forte e irraggiungibile, è questo quello che ho pensato quel giorno, quando ho visto Jack per la prima volta.”

Nova, sentendo quelle parole, avrebbe voluto dire qualcosa ma capì che era meglio tacere in quel momento:

“ Ero al mio primo giorno in questa scuola: dopo che mi venne assegnata una camera, mi diressi verso il dormitorio e fu allora che lo vidi; aveva attaccato un sacco da allenamento ad un’asta piantata nel muro e si stava esercitando; ero ancora alle prime armi per quanto riguardava le arti marziali e la sua longilinea figura che si muoveva leggiadra illuminata dal sole mi incantò; Taekwondo, Jeet Kune Do, Muay Thai, Aikido, Judo, Karate, Capoeira, ogni suo movimento era perfetto, ogni mossa assolutamente impeccabile, ogni colpo preciso e potenzialmente letale; il suo stile era come un diamante, perfetto e brillante come la luce dell’aurora. Guardandolo, rimasi come folgorata… Non potevo credere che, nonostante avessimo la stessa età, la differenza tra noi fosse così abissale. Da quel giorno lo osservai da lontano quasi ogni giorno mentre si allenava; avrei voluto avvicinarmi a lui per conoscerlo ma non ho mai avuto il coraggio; dopotutto, come avrei mai potuto rivolgere la parola ad un uomo perfetto in ogni suo aspetto, dotato di un così grande talento? Così dopo qualche tempo mi sono convinta che nessuno che non fosse alla sua altezza gli si sarebbe dovuto avvicinare… Per questo ti ho dato contro… Ma ora capisco che sbagliavo… Tu hai il talento necessario per stargli vicino e potergli essere amica.”.

A quel punto Nova interruppe bruscamente la ragazza e, con tono comprensivo e quasi materno, esclamò:

“ Ti sbagli… io non sono portata per la battaglia, non so capire cosa la gente pensa e non ho nessuna abilità particolare; il talento non è essenziale per crescere e credo che Jack sarebbe d’accordo.”

“ Come fai a dirlo?”

“ Beh, lo hai detto tu stessa, no? Lui si allena costantemente ogni giorno per migliorare e lo stesso facciamo sia tu che io; perseverare nel proprio obbiettivo, impegnarsi con tutte le proprie forze per realizzare i propri sogni, è questo ciò che rende grande una persona. Hai innalzato Jack al livello di un essere irraggiungibile ma la verità è che nulla ti impedisce di provare a parlargli; è vero, incute soggezione le prime volte che lo si incontra ed ha sicuramente un carattere difficile ma non è una cattiva persona per cui non devi preoccuparti.”.

Prima ancora che Nova se ne accorgesse, Katlyn saltò sul suo letto, abbracciandola forte, e con voce rotta e con le lacrime agli occhi, disse:

“ Mi dispiace; sono stata un’idiota! Ti ho importunata, attaccata e persino minacciata e tu invece sei così buona con me. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace.”.

Sorpresa ma felice, Nova accarezzò con una mano i capelli della sua ormai ex rivale:

“ Stai tranquilla, ti ho già perdonata.”

“ Grazie, grazie, grazie!”

La ragazza allora strinse ancora di più l’abbraccio:

“ Katlyn… le ferite mi fanno ancora male.”.

Scioltasi dall’abbraccio e dopo aver scambiato il suo numero di telefono con la nuova amica, Nova disse:

“ Beh, immagino sia ora di tornare ai nostri dormitori; non voglio certo passare la notte qui.”

“ Già, neanche io.”.

Le due ragazze si alzarono, anche se con qualche difficoltà, ed uscirono dall’infermeria, dirigendosi verso i rispettivi dormitori. 

Improvvisamente però, proprio quando ormai era quasi arrivata alla sua stanza, Nova si bloccò, percependo un’orribile sensazione mai provata prima: fu come ritrovarsi improvvisamente tra le spire di un enorme Boa ed esserne divorati in un sol boccone:

“ Ottimo combattimento, novellina.”.

Dall’ombra di una rientranza Hide si manifestò, battendo leggermente le mani e avvicinandosi; ad ogni passo che faceva, la sensazione che Nova provava aumentava, facendola tremare ed impedendole quasi di respirare:

“ Sai, è raro per me trovare qualcuno che riesca ad attirare la mia attenzione; sono una persona che ricerca solo un particolare tipo di avversari e non credevo che tu potessi essere tra questi; la tua battaglia di oggi mi ha dimostrato il contrario… il tuo ultimo attacco, la calma glaciale con cui l’hai eseguito, la precisione e la superiorità che hai dimostrato mentre lo eseguivi era a dir poco magnifica; mentre ti guardavo, mi sei sembrata quasi come una serpe quando addenta un topolino indifeso e ne stritola la carne finché non smette di dibattersi per poi ingoiarlo in un sol boccone…”.

Lo sguardo che Hide fece in quel momento avrebbe fatto rabbrividire persino al più insensibile degli esseri: aveva due occhi sanguinari, sadici e spietati, simbolo di un’indole violenta e feroce che può appartenere solo ad un assassino; l’istinto di Nova le diceva di correre, di scappare da quel demonio che le era apparso davanti ma il suo corpo sembrava come impietrito. Lo sguardo di Hide, però, improvvisamente cambiò, diventando più tranquillo ed il giovane superò la ragazza, fermandosi poco dopo:

“ Ora, però, non sei in condizione per combattere; in ogni caso ti consiglio di prepararti, perché quando riterrò che tu abbia raggiunto un livello sufficiente, verrò a reclamare la mia preda e non accetterò un rifiuto.”.

 

Quando Nova riuscì di nuovo a muoversi, Hide ormai era andato via da diversi minuti; sconvolta da ciò che era appena accaduto, la ragazza si rannicchiò davanti alla porta della sua camera, non riuscendo a smettere di tremare.

“ Nova?”.

La ragazza alzò lo sguardo verso l’alto e appena vide i profondi occhi di Jack, si lanciò tra le sue braccia, facendolo cadere a terra; vedendola sconvolta, il ragazzo non disse nulla, limitandosi solo a stringerla forte a sé; rimasero in quella posizione per molto tempo, finché la giovane non smise di tremare:

“ Scusami, Jack; adesso sto meglio, ti ringrazio.”.

Il ragazzo avrebbe voluto chiedere cosa fosse successo ma capì che non era il momento giusto:

“ Non importa; sappi che se avrai ancora bisogno di aiuto, non esitare a chiamarmi.”.

Nova si sentì rassicurata da quelle parole ma preferì non svelare all’amico il motivo del suo comportamento; lui e Hide erano amici e raccontargli la verità lo avrebbe messo in una situazione difficile. Si congedò frettolosamente da Jack e rientrò nella sua stanza:

“ Scusami ma ora è meglio che io vada a dormire, sono molto stanca; ci vediamo domani; ricordi, hai promesso di allenarmi personalmente?”

“ Sì, sì, non l’ho dimenticato.”.

 

Quella notte Nova non riuscì a chiudere occhio; nella sua mente continuava a rivivere la sensazione provata durante il suo incontro con Hide.

  
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