Estemporaneo
[My way home is through you, in
the snow]
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Don't
let me hold something so delicate (I'll shatter it with a word)
Don't say a thing as we get closer and closer
Damn, this is gonna hurt
(Closer, Cauterize)
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To Lé, il sorriso vivente più
grande che ci sia.
Normalmente direi che è una povera pazza ma fa tenerezza, ma
visto che è Lé non ho il cuore di fare la stronza e
sarò onesta nel dire che è una di quelle cosine pucciose
che non sembrano vere.
Mi sembra un po’ Al. Quell’Al, Lé XD.
Lé è una persona a posto, tenera e che un po’
scioglie il cuore e un po’ ti fa supporre le si sia
sciolto il cervello.
D’accordo, bastarda sono e bastarda resto, ma mi irritano le personcine pucce perché non
riesco mai ad aver niente da dirci contro o il cuore di arrabbiarmici
ò_ò, ti fan venire voglia di
digitare, sussurrare e cantare “<
Ok, detto questo ho detto tutto.
Anzi no.
Tié il regalino, anche se senza l’uso degli spiccioli
del borsellino (gné gné) ù_ù, Lé-babaa.
E Buon Natale.
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Qualche volta scappate insieme, è una
tradizione.
Non vi piacciono le cose
banali, ordinarie e insipide.
Vi ha sempre accomunato uno spirito libero, insofferente alle costrizioni e
alla noia.
Quando la vedi appassire al
chiuso, pallida come la neve, ti senti tranquillo, certo del ricordo della tua
terra natale.
Ci metti un po’ prima di deciderti a prenderla gentilmente alle spalle e
portarla via, a respirare un po’.
Perché la neve, ad un certo punto, rischia di
sciogliersi e spezzare l’incanto.
Cammini, le tieni la mano bianca
prima che cada e i suoi occhi sono per te, ogni volta, grati, con le ferite a
risanarsi nel cuore.
Quando l’astinenza si fa forte, ti aiuta a scacciare i tuoi demoni.
La mano bianca ti sfiora, è la sorella caritatevole che non hai mai avuto, più
grande o più piccola a seconda del momento.
Ti piace accudirla tanto quanto a lei piace portarti presso il mare, l’oceano
che le ha trascinato i ricordi e nel quale le piace affogare quelli nuovi,
qualche volta anche i tuoi.
Una volta l’hai baciata, quasi per scherzo.
Aveva gli occhi bagnati e speravi che non ti vedesse, di renderla un po’ felice
con qualcosa che non ti costava niente.
C’era il sale delle lacrime,
e c’era il freddo della neve, ma era un connubio incredibilmente vivo.
Il celebre fascino del fiore
appassito che continua a profumare ancora per un po’.
Avresti voluto salvarla.
Avresti voluto essere fondamentale.
Avresti voluto chiuderla lì, sperando che la sua smorfia atterrita si mutasse
presto in risata, le sue mani sconvolte in abbraccio.
Ma poi Reira era diventata calda, aveva rischiato di sciogliersi e forse era stato allora che
avevi percepito il rischio della tua azione, e anche se aveva davvero smesso di
piangere avevi borbottato una scusa senza senso e te
n’eri andato, lasciandola lì a stringere i pugni, ma ti avrebbe perdonato
comunque e lo sapevi.
Avevi rischiato di darla per scontata, di lasciarla scivolare via.
Perché non ti piacciono le
cose banali, ordinarie e insipide.
E quando la neve si scioglie,
diventa solo acqua da buttare via.
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Note finali: Non pensavo l’avrei mai
detto, ma è soggetta a modifiche nella parte finale, se mi gira.
Non so XD.
Uno di quei parti strani. Nel senso che, al contrario del mio solito, era uno
spunto che tendeva ad allungarsi ed andava stroncato, non integrato come mi
capita, è strano.
Diciamo che è uno spunto strano