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Autore: agatha    23/12/2008    6 recensioni
Frankie ne è certo: Babbo Natale è stato lì e lui ne ha le prove. Sarà davvero così? Ecco la descrizione di un Natale trascorso in casa Jonas tra risate, scherzi e ricordi felici.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ecco qui la mia seconda shottina natalizia. L’idea è nata mentre scrivevo l’altra e ho pensato che sarebbe stato bello raccontare una vigilia di Natale in casa Jonas. Un grazie speciale, come sempre, a beautiful_disaster che legge in anteprima e mi consiglia.

Idealmente è ambientata due anni fa.

 

Con questa faccio a tutte gli auguri di Buon Natale e Buon Anno Nuovo!

 

 

I Jonas Brothers non mi appartengono e questo scritto non vuole rappresentare in alcun modo la loro vera vita. E’ tutto frutto della mia mente che non ha confini.

 

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“Babbo Natale è stato qui!!!”

Frankie urlava a squarciagola, correndo da una finestra all’altra e poi tornando verso l’albero di Natale. Indossava un pigiama blu, con la felpa per metà dentro i pantaloni e metà fuori. La vestaglia, dello stesso colore, che sua madre era riuscita a fargli indossare per non prendere freddo, svolazzava ad ogni suo movimento rischiando di farlo inciampare.

Ma niente poteva fermare la sua euforia.

I suoi fratelli maggiori, ancora un po’ addormentati, lo fissavano senza dire nulla. Nick e Joe stavano comodamente seduti sul grande divano mentre Kevin si era seduto per terra sul tappeto, con gli occhi ancora assonnati, e la schiena appoggiata alla seduta del divano.

Era la mattina di Natale ed erano stati svegliati molto presto dalle urla del loro fratellino più piccolo che era sceso in salotto, scoprendo tutti i regali ordinatamente appoggiati sotto il grande albero decorato. Si era sgolato urlando i loro nomi finché non li aveva visti entrare dall’arco del soggiorno, a quel punto era corso loro incontro, prendendoli per mano. Prima aveva letteralmente trascinato Kevin e Joe verso le finestre.

“Guardate fuori, ci sono le orme delle renne e della slitta” diceva saltellando e tenendo il braccio teso verso il vetro.

Ancora addormentati i due fratelli guardarono fuori annuendo.

“Si vedono chiaramente i segni nella neve” concesse Kevin convinto.

Stando al gioco Joe si era chinato guardando il camino, spento appositamente dal giorno prima.

“Credo proprio che sia passato di qui”

Non ancora soddisfatto Frankie aveva preso per mano anche Nick, portandolo verso il piatto e il bicchiere vuoti.

“Vedi, il latte e i biscotti non ci sono più, sono rimaste le briciole, le renne li hanno mangiati”

 “Hai proprio ragione” gli rispose con espressione sbalordita.

Quello che il piccolo di casa Jonas non poteva sapere era il ruolo avuto dai suoi fratelli mentre lui dormiva beatamente.

 

“Fa freddo!” protestò Joe mentre rabbrividiva sotto il cappellino di lana che indossava.

“Con tutta la neve che è caduta pensavi di sudare dal caldo?” lo prese in giro Kevin altrettanto imbacuccato.

“Se la smettete di parlare a vanvera e vi date una mossa riusciremo a finire e andare a dormire” sentenziò Nick quasi invisibile dietro un grosso berretto e un’enorme sciarpa verde scuro.

 

Era ormai passata la mezzanotte da quasi un’ora e Frankie, fortunatamente, sognava beato nel suo letto senza il pericolo che si svegliasse scoprendoli.

Se le loro fans li avessero visti in quel momento difficilmente li avrebbero riconosciuti. Giacche pesanti e imbottite, scarponi, guanti e cappellini di lana. La madre si era raccomandata che non prendessero freddo nella loro spedizione notturna e, dato che avevano in programma una partecipazione dal vivo per Capodanno, non potevano rischiare di ammalarsi.

Stando attenti a non rovinare il manto candido che ricopriva il prato, trovarono un tratto di neve fresca e immacolata davanti alle finestre del salotto di casa Jonas. Kevin, impugnando un lungo attrezzo di legno, si sporse cominciando a lasciare delle impronte vicine tra loro. Soddisfatto dopo il primo tentativo ripeté la stessa azione più volte e fermandosi, ogni tanto, ad osservare il risultato. Forse non erano precisissime ma davano abbastanza l’idea di un gruppo di renne che si era fermato in quel punto.

Finito quel compito toccò a Nick continuare lasciando dei segni lunghi e dritti come i lunghi pattini di una slitta.

“Fatto” dichiarò poco dopo.

A quel punto Joe, che per tutto il tempo era rimasto in piedi, appoggiato ad un lungo rastrello con gli occhi semichiusi, spostò la neve per cancellare le loro impronte intorno alla “scena del delitto”.

 

Quando giudicò di essere abbastanza lontano piantò il rastrello nella neve per avvisare I suoi fratelli ma non fece in tempo ad aprire bocca che una palla di neve gli arrivò dritta in testa, sul cappello rosso.

“Ehi, ma chi…” cominciò a dire.

In quel momento una seconda bomba lo colpì in pieno petto.

“Ahia!”

Voltandosi vide i colpevoli, a pochi metri da lui, con un sorrisetto maligno in volto. Quei traditori dei suoi fratelli stavano giocando pesante, pressando la neve per fare più male. Ma se volevano la guerra lui non si sarebbe certo tirato indietro. Afferrò una manciata da terra e preparò due palle, lanciandole contemporaneamente. Nick fu abbastanza lesto da spostarsi mentre Kevin venne colpito alla spalla. Ben presto cominciò una vera e proprio lotta senza esclusione di colpi.

Il piccolo dei Jonas Brothers si rivelò il più agile e astuto, la maggior parte dei suoi tiri andò a segno riuscendo ad evitare quelli diretti a sé stesso. Per questo motivo Kevin e Joe, ad un certo punto, si coalizzarono concentrandosi su di lui, che cercò di scappare verso casa. Purtroppo la sua fuga si concluse prima perchè scivolò, finendo disteso a terra. Scoppiando a ridere come matti, gli altri due si avvicinarono.

“Nick, tutto bene?”

“Credo di sì, mi date una mano ad alzarmi?” chiese allungando entrambe le braccia innocentemente.

Ma quando Joe e Kevin lo fecero, lui sfruttò il suo peso per sbilanciarli finché, pochi secondi dopo, si ritrovarono per terra anche loro.

 

Quando rientrarono in casa era ormai tardissimo e si tolsero velocemente gli indumenti fradici di neve e acqua. Il tepore caldo della casa fu un sollievo dopo l’aria gelida della notte.

“Rimane un’ultima cosa da fare prima di andare a dormire” ricordò Joe sorridendo.

“I biscotti! I biscotti!” cantilenò Kevin avviandosi nel soggiorno.

Attenti a non fare troppo rumore, si sedettero sul tappeto, a gambe incrociate, con il piatto in mezzo a loro e si gustarono i dolcetti preparati per le renne. Tutto intorno era silenzioso e l’unica illuminazione nella stanza veniva dalle luci colorate del grande albero di Natale, che dipingevano sulle pareti dei giochi di ombre.

“Dite che Frankie ci crederà?” domandò Nick pensoso.

“Ma certo – annuì vigorosamente Joe, addentando un biscotti e mettendosi sdraiato a pancia in sotto – ci sei sempre cascato anche tu”

“Io?”

Kevin rise di fronte all’espressione dubbiosa del fratello.

“Forse non te lo ricordi, ma andavi in visibilio nel vedere le orme in giardino che faceva papà”

“Rimanevi per ore davanti alla finestra ad osservarle” confermò Joe.

Nick ci pensò su per qualche istante, non rammentando niente di quando era più piccolo ma felice di poter contare sui ricordi dei suoi fratelli.

“E voi invece?” chiese curioso.

Kevin piegò le ginocchia, appoggiandovi gli avambracci ed osservò, per un momento, l’albero di Natale, come se stesse frugando all’interno dei ricordi della propria mente. Poi si voltò a guardare il fratello.

“Anche per noi papà inscenava l’arrivo di Babbo Natale. Tu eri ancora troppo piccolo e non facevi altro che mangiare e dormire”

“E frignare” aggiunse Joe, beccandosi una linguaccia.

Il maggiore dei Jonas non fece commenti, anche se ricordava bene che i pianti di Nick erano dovuti al fratello che gli rubava i giocattoli. Preferì non rivangare quei particolari perché a volte anche lui, geloso, aveva fatto la stessa cosa.

“Anche noi credevamo che davvero Babbo Natale si fermasse qui davanti, con la slitta, per lasciare i regali. Ricordo che una volta avevamo deciso di rimanere svegli perché volevamo assolutamente vederlo e parlargli. Ci siamo piazzati sul divano, con una coperta, ben decisi a rimanere ad occhi aperti fino a mezzanotte”

“Mamma non ha detto niente?” domandò Nick.

“Ovviamente era contraria – continuò Joe – perché diceva che i bravi bambini andavano a dormire presto se volevano trovare i regali ma poi papà ha detto che se eravamo convinti allora potevamo restare svegli”

Ridendo Kevin prese un altro biscotto.

“Ci conosceva bene, infatti dopo neanche mezz’ora stavamo già nel mondo dei sogni e, magicamente, i regali erano sotto l’albero quando abbiamo aperto gli occhi. Io sono corso a scartarli mentre Joe si è messo a piangere dicendo che voleva vedere la slitta con le renne volanti”

Con quella confessione si guadagnò un’occhiataccia da parte del fratello, poco contento che si venissero a sapere questi particolari che intaccavano la sua fama.

 

“Li ricordate I nomi? – cominciò a dire Nick – Dasher, Dancer, Prancer e Donder”

“Vixen, Blitzen” aggiunse Kevin.

“Ehm… Cupid” biascicò Joe masticando un altro biscotto.

“Sono sette, ne manca uno” replicò il più piccolo.

Quasi litigarono per l’ultimo dolcetto e dopo un po’ di contrattazioni Joe ottenne l’ultimo lasciando a Kevin e Nick il bicchiere di latte.

Riprovarono di nuovo ad elencare i nomi delle renne senza riuscire a ricordare quello mancante. Sbadigliando, alla fine, il maggiore dei Jonas si alzò per andare a dormire.

“Non è possibile che ne manchi sempre uno. Domani ci dobbiamo riprovare”

Cercando di fare meno rumore possibile, salirono le scale per raggiungere le loro camere e i loro letti. Non avevano guardato l’ora ma era sicuramente molto tardi.

 

Frankie non poteva immaginare quanto avessero fatto i suoi fratelli per rendergli speciale quel giorno, però la sua gioia nel notare le impronte delle renne, della slitta e del cibo mancante, li ripagava di tutti gli sforzi.

“Babbo Natale è stato qui! – esclamò rivolgendosi alla madre, sempre saltellando felice – con tutte le sue renne”

Nell’udire quella parola i fratelli si scambiarono un’occhiata ricordando la conversazione di poche ore prima.

“Dasher, Dancer, Prancer” cominciò Nick.

“Donder e Cupid” aggiunse Joe.

“Vixen e Blitzen” completò Kevin.

“Accidenti! Ne manca ancora una” fece notare di nuovo il minore, che aveva tenuto il conto con le dita della mani.

“Non è possibile” decretò il frontman dei Jonas e ripeté di nuovo i nomi uno per uno.

“Sono sempre sette – lo avvertì il maggiore – un po’ come succede per i nani di Biancaneve, se ne dimentica sempre uno” concluse filosoficamente.

Continuarono a ripetere diverse volte l’elenco senza riuscire a ricordare quello mancante.

“Non ci credo che non riusciamo a dirli tutti e otto”

“Dancer, Prancer”

“Dasher, Donder”

“Blitzen, Vixen, Cupid e…”

Come un lampo Frankie, che aveva sentito i loro discorsi, prese lo slancio buttandosi sul divano in mezzo ai suoi fratelli aggiungendo una parola semplice, ma importantissima.

“Comet!”

  
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