Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: C h e v a l i e r    12/04/2015    3 recensioni
-Mi sento uno stupido- disse Thomas sbirciando dal vetro della porta che divideva la cucina dalla sala da pranzo del club Circe del college. Nella grande cucina in cui si trovavano lui e Colton, i tavoli erano pieni di verdura fresca e antipasti invitanti. Thomas non aveva idea di che tipo di antipasti fossero o in che modo andassero serviti, sperava semplicemente che non cadessero dal vassoio insieme ai calici di champagne.
[...]
Cercò Anne nella sala da ricevimento, dando un'occhiata in giro mentre dei signori panciuti alleggerivano i vassoi. Eppure Thomas pensava solo ad Anne. Cosa le aveva detto se si fossero incontrati faccia a faccia.
Le avrebbe domandato se desiderava una chela o delle lumachine fresche.
Oh sì, certo, con questa avrebbe fatto di sicuro colpo su di lei.
Lei che non assaltava il suo armadietto la mattina e che non lo considerava minimamente, comminavano per gli stessi corridoi, era come se provenisse da un altro pianeta.
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
   
PROLOGO:
-Mi sento uno stupido- disse Thomas sbirciando dal vetro della porta che divideva la cucina dalla sala da pranzo del club Circe del college. Nella grande cucina in cui si trovavano lui e Colton, i tavoli erano pieni di verdura fresca e antipasti invitanti. Thomas non aveva idea di che tipo di antipasti fossero o in che modo andassero serviti, sperava semplicemente che non cadessero dal vassoio insieme ai calici di champagne. 
-Ricorda, sono un bel po' di soldi- disse Thomas ad alta voce massaggiandosi le tempie:-E ne abbiamo bisogno per il raduno in California-
Colton borbottò. -Chissà quanto ci rimarrà dopo aver pagato i danni- 
-Li avremo ancora tutti!- rispose allora Thomas ad alta voce con sicurezza. Quanto poteva essere difficile portare portare tutta quella roba su un vassoio? Lui e Colton erano due motoclisti. L'equilibrio atletico naturale aveva dato loro il diritto di raccontare qualche frottola in più riguardo alle loro competenze nella gestione del catering. Un gioco da ragazzi per loro.
Dylan prese un vassoio d'argento e scrutò il suo riflesso.
-Non solo mi sento stupido, lo sembro proprio-
-Ah bhé su quello non c'è dubbio- insinuò Colton:-E non pensare che sia così stupido per credere alla storia della California-
-Che vuol dire?-
Colton afferrò il mocio e lo tenne in modo tale che le frange ricadessero a mo' di capelli sulla sua fronte:-Oh Tommy- disse con voce squillante:-Sono così sorpresa di trovarti al matrimonio di madre- 
-Taci, Colton-
-Oh Tommy, metti giù quel vassoio e balla con me- Colton sorrise e attirò l'amico a sè accarezzandosi le frange del mocio.
-Dai, Colton! Poi... I suoi capelli non sono così- mormorò imbarazzato.
-Oh Tommy, ho appena afferrato il bouquet di mia madre- prese un mazzo di fiori di zucca dal tavolo avvicinando ancora di più il petto del migliore amico al suo, stringendolo con maggiore forza:
-SCAPPIAMO VIA E SPOSIAMOCI-
-Non voglio sposarla! Voglio solo che sappia che io esisto, vorrei poter uscire con lei almeno una volta! Se poi non le piaccio pazienza- Thomas fece spallucce come se non gl'importasse, come se la peggior cotta che avesse mai preso in vita sua potesse davvero scomparire nel giro di una notte.
-Oh Tommy...-
-Allontanati altrimenti ti do un calcio nel...-
La porta della cucina si spalancò e monsieur Carl Mikaelson non richiamò la loro attenzione rimanendo stupito quando li ritrovò abbracciati, appiattiti l'uno contro l'altro.
-Gli ospiti sono arrivati e sono pronti per essere serviti. Siamo stati proprio baciati dalla fortunaad avere due garcons esperti come voi disponibili ad aiutarci-
-Fa sarcasmo eh?- domandò Colton, Thomas invece alzò gli occhi al cielo, poi raggiunsero di corsa gli altri camerieri sistemandosi al loro posto. 

Nei primi dieci minuti Thomas si concetrò ad osservare gli altri per imparare il lavor, sapeva che il suo sorriso piaceva alle ragazze e alle donne, così lo usò facendo del proprio meglio, sopratutto quando un giovane cameriere come lui rovesciò il caviale in grembo ad una donna. Lui e Colton si erano avvicinati, belli come pochi, e l'avevano tranquillizzata, Colton l'aveva persino scortata in bagno facendogli l'occhiolino prima di aprire la porta.
Cercò Anne nella sala da ricevimento, dando un'occhiata in giro mentre dei signori panciuti alleggerivano i vassoi. Eppure Thomas pensava solo ad Anne. Cosa le aveva detto se si fossero incontrati faccia a faccia.
Le avrebbe domandanto se desiderava una chela o delle lumachine fresce.
Oh sì, certo, con questa avrebbe fatto di sicuro colpo su di lei.
Lei che non assaltava il suo armadietto la mattina e che non lo considerava minimamente, comminavano per gli stessi corridoi, era come se provenisse da un altro pianeta.
L'aveva notata solamente pochi mesi prima, non era stato solo un tipo di bellezza diversa, quel groviglio di capelli neri e mossi e quegli occhi blu come il mare in tempesta, erano capaci di fargli venir voglia di accarezzarla e stringerla tra le braccia ogni vota.
La cosa che più l'attraeva di Anne era il fatto che sembrasse libera dalle preoccupazioni terrene che preoccupavano gli altri, o da come si perdeva in una canzone. Un giorno era rimasto talmente affascinato da lei che si era incantato a guardarla dall'aula di musica dove Anne suonava il violoncello. Ma ovviamente non lo aveva nemmeno notato.
Infine la vide nella sala. Era vestita elegantemente. La camicetta di raso bianco senza maniche e il colletto nero erano infilata nella pomposa gonna rossa a vita alta.
Ad un tratto Colton gli passò accanto.
-Guarda che roba!- esclamò divertito assestando una gomitata nel costato del migliore amico:-Tanto prima o poi gliela leverai di dosso tutta quella roba-
-Oh ma quante scene! Ammettilo che non vedi l'ora di infilargli la mano sotto la gonna!- 
-Finiscila Colton!-
-Ma che...-
-Arriva Carl!- avvertì Colton e i due si separarono immediatamente.
Una volta che il capo del catering lo lasciò libero con uno sformato sul vassoio e con una ciotola bassa con una strana salsa gelatinosa, si accorse che in quel momento qualcuno degli invitati lo aveva riconosciuto, così facendo si ritrovava a vagare a zonzo alla ricerca della "voce" senza guardare esattamente dove stesse andando.
-Ehi motociclista! Motociclistaaaa-
Qualcuno lo stava chiamando, probabilmente uno degli amici di Derek. A Thomas non erano mai piaciuti i ragazzi e le ragazze della cerchia di Derek.
E fu in quel momento a causa della sua distrazione che urtò un altro cameriere e tutto quello che avevano in mano si rovesciò a terra.

NdA:
Piacere, mi presento, sono Chevalier. Questa è la prima vera storia che pubblico :'3 che dire, sono particolarmente attaccata ai personaggi di Anne e Thomas, proprio perché sono i primi che ho creato e che ho studiato, tantoché sono passati ben quattro mesi dalla mia ultima opera.
Spero sinceramente che vi piaccia C': e che Thomas, Colton e Anne rendano felici anche voi tutto sommato!

C h e v a l i e r 
 
 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: C h e v a l i e r