Caro Babbo Natale,
mi sembra strano scriverlo ancora...l'ultima volta che ho cominciato una lettera così avevo 6 anni, forse 7....
da quando insomma avevo scoperto le lettere degli anni precedenti.
Avevo capito e non ti ho più scritto...
Quindi ora:
Caro Babbo Natale...
o forse è meglio Caro Gesù Bambino?
Sono sempre stata confusa su questo e, dopo lunghe riflessioni infantili, a 4 anni, avevo deciso di scrivere ad entrambi.
Due lettere distinte con desideri diversi, così avrei saputo a chi scrivere l'anno successivo.
Mi erano arrivai regali da entrambe le parti e così, ancora più confusa di prima, ho preso carta e penna e ho iniziato:
Cari Babbo Natale e Gesù Bambino,
voi sapete come mi chiamo, vi ho scritto spesso e affidato le lettere a mia madre in un modo che spero che la mia bambina faccia lo stesso con me.
O il mio bambino.
L'accenno ai miei futuri figli, sempre che ci saranno, mi riportano al motivo per cui, in questa camera d'ospedale, abbi preso carta e penna.
Per Babbo Natale non sò ma Gesù Bambino è stato figlio e può capirmi.
L'affetto di un padre è un sentimento unico, impagabile...
e quando non c'è più è sempre fonte di grande sofferenza...
tu lo sai, ne hai avuto uno scorcio in croce...
ma non è per questo che scrivo.
Questa è una lettera da parte di una bambina, un pò troppo cresciuta è vero, ma pur sempre una lettera per voi...
Potrei scrivere di volere quel nuovo libro uscito -ci stò morendo dietro da mesi-
oppure quel bel vestito invernale blu
o anche un anello di fidanzamento, uno sincero
Potrei scrivre che desidero una moto
o un paio di orecchini...
Potrei scivere tante cose ma i miei desideri impallidiscono e perdono forma quando metto piede in questa stanza.
E' per questo che vi scrivo ora, perchè in questa dimensione il mio egoismo e i miei signi non esistono, schiacciati da qualcosa di più grande.
Quando guardo questa mano tiepida ancora per poco, con la pelle pallida e tirata sulle ossa non me ne frega niente di quello che voglio.
Quando osservo quegli occhi, una volta azzurri e vivaci, sempre chiusi non mi importa di ignorare il reso del mondo.
In questo momento siamo io e lui, la persona che mi ha fatto da padre quando il mio se ne è andato...
"Ciao nonno" non importa quante volte lo ripeta, tu non mi risponderai...
Non importa che, quando ti accarezzo una guancia, non ricevo nè un sorriso nè un movimento in cambio...
non importa ma fa male, un dannatissimo male!
E' per questo che vi scrivo: non me ne frega niente dei regali..
voglio solo poterlo salutare un'ultima volta; non chiedo altro...
Con affetto
Laura
ETA': 77 anni
RICOVERO: 21 Ottobre 2008
MOTIVO: Cancro
GIORNO DEL DECESSO: 27 Novembre 2008
ORA DEL DECESSO: 10:13
-non c'è...-
Parlo
dal punto di vista limitato di un nipote che ha conosciuto suo nonno
negli
ultimi 15 anni,
limitato
perché non mi è stato possibile condividere con
te esperienze precedenti,
limitato
perché parlo di un grand’uomo, la cui grandezza
era pari alla riservatezza,
limitato
perché ciò che so di te mi è stato
raccontato dalle persone care, presenti o
nei nostri cuori, che ti hanno accompagnato per un tratto di questa
strada
lunga 85 anni.
Uomo
intransigente, come ricordo in seguito ai capricci di noi bambini,
uomo
ferreo, come quando decidesti da un giorno con l’altro di
abbandonare il vizio
del fumo,
uomo
sintetico, estraneo al trattenersi in conversazioni futili;
tutte
caratteristiche della matematica che tanto amavi.
Ma
anche sensibile, dote che capitalizzavi nell’arte delle foto,
anche
generoso nel momento opportuno,
brillante
e capace di trasmetterci serenità quando esplodevi in uno
dei tuoi sorrisi spensierati.
Amante
dello sci e della vela, ma con essi mille altre facce di te potrebbero
essere
raccontate.
Io
ti ricordo come un uomo di virtù, risoluto e fortunato per
aver scoperto e
avuto accanto una donna speciale come la nonna.
Con
te se ne va l’autorevolezza di un tempo passato.
E
noi ti salutiamo da quaggiù, portandoti nel cuore.
Ciao
nonno.