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Autore: Miss Hoech    13/04/2015    3 recensioni
Questa Drabble nasce per un momento malinconico, avuto durante il pomeriggio.
Non voglio anticiparvi nulla, solo spiegarmi che la parte corsiva è parlata in prima persona riferendosi al presente,
la parte in grassetto è la parte legata al passato.
Se questa storiella vi piace, potresti mettere una piccola recensione.
XOXO, Miss Hoech.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La mia cura sei TU.
 
‘’Stiles Stilinski è un ragazzo vivace, solare, logorroico e dannatamente iperattivo. Un ragazzo che riesce a sorridere nonostante i dolori della vita. Un ragazzo che non ci pensa due volte a buttarsi a dosso al sovrannaturale per salvare il suo migliore amico, o il Branco del quale fa parte. Un ragazzo, un umano che possiede un gran cuore e tanto amore. Sono queste le qualità che di più amo in lui, le qualità che mi hanno fatto innamorare più volte in questi anni. Se solo ripenso a come l’ho conosciuto, a come gli dissi Questa è proprietà privata! O a tutte le volte che mi ha salvato la vita… Tante volte mi ha detto di odiarmi, ha detto che sono solo uno stupido lupo, e tante volte il suo cuore urlava il suo amore per me. Ci credereste che uno come lui possa amare uno come me? Insomma…Stiles è la persona più dolce che io conosca, una di quelle che non vorresti mai perdere nella vita. Un piccolo uomo con due occhi grandi, ambrati come il miele, e teneri come il caramello sciolto al sole. In qualche modo riesce sempre a vedere il buono che c’è in me; in un lupo scorbutico e antipatico, con la mania di ringhiare a destra e a manca. Come sono finito qui a pronunciare queste parole, nemmeno io lo so. O forse, centrano gli ultimi 12 mesi della nostra vita.
Ricordo ancora la sua entrata, nel suo solito stile goffo, al mio loft.’’

Era il 25 Dicembre, fuori nevicava, faceva freddo e tutta Beacon Hills festeggiava il Natale. Tutti eccetto il giovane figlio delle Sceriffo, che si recò in fretta e furia dall’Hale. ‘’Derek!’’ Spalancò la porta capitolando sui suoi stessi passi fino a cadere a quattro zampe a terra. ‘’Dio mio quanto sei imbranato!’’ Derek cercò non ridere, soffocò la risata con un piccolo sorriso. ‘’Ahia che male!’’ Stiles si rialzò massaggiandosi il petto che doleva per la caduta. ‘’Se lo racconti a qualcuno, giuro che prenderò quelle deliziose foglioline viola di aconito e te le infilo delle mutande!’’ Cercò di assumere un espressione da duro per risultare minaccioso al lupo. ‘’Cosa vuoi Stiles? Se non erro oggi è Natale.’’ Disse alzandosi dal divano e raggiungendo il castano che si era spostato verso il centro del loft, dove si trovava il solito tavolo. ‘’Devo parlare con qualcuno ed io ho pensato che tu saresti perfetto. Insomma, ciò che devo dire non è facile, ne bello. Dirlo a Scott gli causerebbe un attacco di panico e se lo racconto a mio padre gli recherà un infarto quindi…’’ Il Beta emise un sospiro profondo e interruppe l’umano. ‘’Stiles dimmi cosa diamine vuoi prima che prenda in considerazione di strapparti le corde vocali!’’ Lo Stilinski deglutì guardando gli occhi del licantropo. ‘’Possiamo almeno sederci?’’ - Domandò con quella tipica faccia che ricordava un tenero bambino di cinque anni. –
Il lupo annuì e, seguito dal castano, si sedettero sul divano dove poco prima c’era seduto solo il padrone di casa. ‘’Bene. Parla senza uscire fuori tema e ficcandoti nei tuoi soliti monologhi.’’ Ringhiò a denti stretti mantenendo lo sguardo in quello del più piccolo. – Qualcosa in lui era diverso. Quegli occhi che gli ricordavano tanto il miele, ora sembravano due pozze di fango. – ‘’Allora…Circa da sei mesi, ho continue emicranie e sono costretto a prendere delle aspirine. Inizialmente erano due al giorno, ma più i giorni passavano, più le pillole aumentavano.’’ Inspirò ed espirò prendendo una piccola pausa e assicurarsi che Hale lo stesse ascoltando. ‘’I primi tre mesi erano così, ma in questi ultimi tre, sono arrivato a prendere quattro pasticche di aspirina al giorno.’’ Il licantropo seguì il discorso, osservando il contrarsi della mascella quando Stiles si mordeva l’interno guancia. Percepiva il suo cuore battere a ritmi disordinati, e l’odore che ricordava sempre lo zucchero filato, cambiare, dandogli il sapore di medicinali. ‘’Sei andato da un medico?’’ Chiese allora. ‘’Si. Dopo essere entrato nel quarto mese e notando altri sintomi. – Abbassò lo sguardo sulle sue mani che stavano giocherellando con le chiavi della Jeep. – Oltre ai mal di testa, ho iniziato ad avere delle nausee, dei dolori addominali come quando si ha la febbre e sono dimagrito di tre kili.’’ Derek non lo aveva notato inizialmente, ma ora che scrutava il castano, poteva vedere come il viso era tirato, ancor più pallido del solito. Le spalle larghe che avevano preso ad attillare le sue maglie, ora rendevano i vestiti più larghi. ‘’Cosa ti ha detto questo medico?’’ Stiles fece aderire la propria schiena al divano, guardando l’appartamento privo di mobili. ‘’Io sapevo bene cosa volessero dire quei sintomi. Li ho già visti e l’anno scorso qualcuno me li ha ricordati’’ Sorrise amaro e si voltò a guardare il moro che non smise mai di osservarlo. ‘’Ho il cancro.’’ L’annuncio della malattia, scosse il lupo che si alzò dal divano. Si passò le mani fra i capelli neri e inspirò a lungo dando le spalle all’umano. ‘’E’ simile a quello di mia madre. Fortunatamente non è quello, altrimenti non ci sarebbe possibilità per me. Ma questo male è comunque pericoloso per me, per la mia vita.’’ Derek si voltò e si risedette sul divano. ‘’Dimmi cosa devo fare.’’ I loro sguardi si incastrarono alla perfezione. – Stiles sapeva che poteva chiedere di tutto a Derek. Si fidava di lui come poteva fidarsi di Scott. -
‘’Ho bisogno di chiederti informazioni sul morso. Peter me lo offrì ma rifiutai perché non volevo essere uno come voi…Un licantropo! Ma ora, se ci penso, forse è l’unica soluzione che mi rimane. Non posso lasciare solo mio padre, capisci?’’ Delle gocce iniziarono a rigare il volto candido dell’umano, ed istintivamente, il lupo ci passò sopra il pollice per raccoglierle. ‘’Cosa ti fa credere che sia la soluzione? Non puoi fare la chemio?’’ Il castano mugolò al contatto di quella carezza, tanto da chiudere gli occhi per poi riaprirli alla domanda posta. ‘’Questo tumore si trova al cervello. E’ uno di quei casi in cui ti dicono che hai il 50% di probabilità che tu guarisca…Io. Io non sono così fortunato.’’ Ed ecco che sorrise di nuovo. Un sorriso malinconico che racchiudeva le sue paure. ‘’Dimmi tutto quello che riguarda il morso.’’ La voce assunse un timbro di supplica. ‘’Ho sempre detto che il morso è un dono perché è vero! Non è una speranza, una certezza! – Si avvicinò al piccolo, cercando di ritratte la mano che era sulla guancia pallida, ma Stiles gli e lo impedì ponendo la propria mano su quella del moro. – Vedi, se nasci con qualche malanno come l’asma o l’epilessia, il veleno del morso, guarisce l’ospite rendendo così attuabile la trasformazione in licantropo. Ma se…Se col passare degli anni ti ammali di cancro, o di malattie del genere, il morso agevolerebbe la crescita delle cellule cancerose e…’’


‘’…Mi ucciderebbe.’’ Stiles finì la frase del Beta, che a quel punto fece scivolare la mano dalla guancia dell’umano. ‘’A quanto pare, nemmeno il dono può aiutarmi questa volta.’’ Si alzò dal divano e si schiarì la voce. ‘’Grazie per avermi ascoltato e di avermi…’’ La frase si interruppe da dei singhiozzi che fuoriuscivano dalle labbra del ragazzo, che venne immediatamente abbracciato dal lupo. – Lo strinse al proprio petto. – Una mano lo abbracciava alla schiena, mentre l’altra gli sorreggeva la testa. ‘’Ti prometto che non ti succederà niente.’’ Quelle parole erano talmente vere che nel sentirle Stiles si aggrappò a Derek, ricambiando così quella premura e scoppiando in un pianto liberatorio.

‘’Se ripenso a quella sera, oggi posso dire che i miracoli di Natale esistano veramente. Anche se delle volte non avvengano come noi speriamo…’’

Da quel 25 Dicembre, Derek giurò a Stiles e a se stesso, che avrebbe fatto di tutto pur di salvare quella vita che a lui gli era molto cara.
Il figlio dello Sceriffo, volle aspettare il 2 Gennaio per raccontare tutto al padre e al suo migliore amico. – Desiderava tanto godersi quel Natale insieme a loro, e insieme a Derek. -
Giunto il fatidico giorno, Stiles disse del cancro e Derek, come aveva promesso, dichiarò che avrebbe aiutato l’umano, mettendo a disposizione i propri soldi per fargli avere delle visite e delle cure più efficaci.
Passarono due mesi e Stiles iniziò la chemio terapia. ‘’Non so come ringraziarti. Mio padre non poteva permettersi di darmi queste cure, ne di poter cercare il Dottor Shephard.’’ Il castano si trovava – nuovamente – nel loft dell’Hale, per ringraziarlo del suo aiuto. ‘’Non voglio che tu mi ringrazi o cose del genere. Voglio solo che tu guarisca.’’ Erano l’uno di fronte all’altro, vicino alla grande vetrata che illuminava il pomeriggio ormai trascorso del 14 Febbraio. ‘’Perché? Io sono umano, sono un impiccio per te, Scott e il Branco.’’ Derek, che stava guardando oltre la finestra, girò il volto per scontrarsi con gli occhi del ragazzo. ‘’Stiles ancora non lo hai capito?’’ Sorrise e fece un passo verso il giovane che non si mosse, ne ritrasse. ‘’Sei il cuore del Branco. Noi tutti abbiamo bisogno di te! Scott, Lydia, Kira, Liam, tuo padre…Io. Abbiamo perso molte persone a noi care in questi anni di battaglie e di vita, non possiamo permetterci di perdere te.’’ Se fosse stato possibile, il cuore di Stiles sarebbe uscito dal petto per danzare e roteare come una trottola impazzita. Invece si limitò ad avvicinarsi al Beta, portando le sue mani, poco deboli, sulle sue guance e incastonare le proprie labbra su quelle del moro. – Non era il solito bacio che tutti potevano darsi. Quello era il loro bacio. –
Per tutta risposta, Derek strinse i fianchi del più piccolo e ricambiò quello scontrarsi di labbra.
Un bacio dolce, perfetto. – Le loro bocche si muovevano all’uniscono, come se fossero nate solo per quello. Le lingue, inizialmente timide, iniziarono a volteggiare tra di loro, assaporandosi e creando un nuovo sapore. Il loro. –

‘’Quel bacio è stato il più importante della mia vita. Non mi vergogno ad ammetterlo, a gridarlo a chiunque io incontri. Il nostro primo bacio, resterà indelebile nel mio cuore; fisso nella mia mente.’’

Fu quel San Valentino che Derek e Stiles iniziarono ad innamorarsi.
La malattia persisteva, ma il loro amore era immenso, era talmente grande, talmente vero, che Stiles non aveva più paura di morire. ‘’Non c’è morte che possa eguagliare i sentimenti che tu hai risvegliato in me Derek.’’ Quelle parole vennero dette quattro mesi dopo, quando il Dottor Shephard annunciò l’intervento di Stiles. ‘’Non provare a morire. Non voglio che tu mi lasci.’’ Derek era sdraiato accanto al suo compagno, intento ad accarezzargli la guancia. ‘’Non voglio lasciarti. Ne tanto meno lasciare mio padre e i nostri amici. Io domani lotterò con i denti per noi.’’ Tre lettere, un significato. Quella parolina magica fece sorridere il lupo, che non tardò a baciare il suo Marmocchio. – Come amava chiamarlo. –
Nella notte del 21 Giugno, Derek fece l’amore con Stiles, e Stiles poté toccare l’apice della felicità.

‘’Per la prima volta ebbi paura di perderti. Nemmeno con il Noghitusune mi era capitato. Ero certo al mille per cento che tu te la saresti cavata. Avevi affrontato uno Psicopatico vendicativo. Un Branco di Alpha. Un Druido oscuro. Quella volpe millenaria non ti avrebbe sconfitto, ma il cancro? Lui ci sarebbe riuscito?’’

La mattina del 22 Giugno, Stiles venne ricoverato al Beacon Hills – Hospital.
Dovettero rasare i suoi capelli. ‘’Ci hanno messo due anni per ricrescere!’’ Con un tenero broncio, fece scappare un sorriso a suo padre, a Scott e al suo ragazzo. ‘’Ci siamo conosciuti che avevi i capelli corti in questo modo. Non mi dispiace rivederti così.’’ Era confermato. Derek era l’unica persona che sapeva leggere l’animo dell’umano. ‘’Allora non mi dispiace aspettare altri due anni.’’ Tutti risero e Melissa McCall, seguita dal Neurochirurgo Jeff Shephard, spiegarono che era giunto il momento dei saluti.
Lo Sceriffo abbracciò il figlio raccomandandogli di tornare da lui. Lydia e Kira, gli strinsero le mani, una a testa, dicendo solo Ti Voglio Bene. Scott, si asciugò una lacrima e senza dire nulla, si buttò fra le braccia di suo fratello.
Una volta rimasti soli, Derek si sedette sul letto del compagno e gli porse un sacchettino color azzurro pastello. ‘’Somiglia al colore della mia Jeep.’’ Come scordare la sua bambina in un momento del genere (?) ‘’Taci Marmocchio!’’ Il lupo fece una smorfia e il castano aprì il piccolo sacchetto, estraendo così un bracciale. – L’elastico era una treccia di due fili color Verde e Miele. Questi due lacci formavano un bracciale che aveva un pendente fatto di oro bianco: Una piccola Ancora attaccata ad una Triscele. – ‘’Derek è bellissimo.’’ Con gli occhi lucidi e un sorriso, Stiles emise un sospiro di gioia capendo che era diventato l’ancora del suo Sourwolf. ‘’Non sono il tipo da regali o da dichiarazioni. Ne da relazioni, ma sappi che questo bracciale è la mia dichiarazione per te.’’ Prese la mano sinistra dell’umano e lo guardò negli occhi. ‘’Io so che tu c’è la farai. Lo so per certo. Sappi che questo mio gesto racchiude una domanda alla quale risponderai dopo l’operazione.’’ Stiles strinse la mano del suo compagno restando in silenzio. ‘’E’ una cosa insensata, lo so, ma vorrei che tu diventassi qualcosa di più oltre all’umano del Branco e al compagno del lupo scorbutico.’’ Prese un respiro e con un sorriso… ‘’Stiles, voglio che diventi mio marito.’’
Il castano non rispose come da richiesto dal lupo, si abbracciarono, si baciarono, si amarono per altri sessanta secondi. Dopo, Stiles venne portato in sala operatoria.

‘’Piansi. Non appena sparisti dietro quelle porte metalliche, le lacrime mi rigarono il volto e la stretta di tuo padre sulla mia spalla, mi fece capire quanto quel momento fosse vero.
Ora siamo qui. Nove mesi dopo, esattamente ad un anno del nostro primo bacio, a dichiararti il mio amore con questa fede. A nove mesi dal tuo SI dopo l’operazione.’’ Derek mise la fede d’orata all’anulare della mano sinistra del suo compagno. ‘’Io, Derek. Prendo te Stiles, come mio legittimo sposo, e prometto di amarti, e onorarti, in salute e in malattia, finché entrambi vivremo.’’ Formulate le fatidiche parole, il sacerdote diete la sua benedizione ai due uomini dinanzi a lui, legandoli nel vincolo del matrimonio.


 
Fine.
   
 
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