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Autore: Izumi Midoriko    13/04/2015    0 recensioni
Gou rimase ferma lì per terra, di fronte alla tv ancora accesa sulla schermata del videogioco, che dichiarava Rin vincitore.
[MatsuokaCest] [Ambientata dopo la fine della seconda stagione]
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gou Matsuoka, Rin Matsuoka
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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Nota dell’Autrice.
Oh mio Dio da quanto tempo non scrivevo più una FanFiction!

Salve a tutti ragazzi! Sono tornata qui da voi dopo tanto tempo per presentarvi quello che è uscito fuori  durante la Notte Bianca di Free! organizzata dalla pagina Facebook No, ma Free lo guardo per la trama eh!
Mi era venuta voglia di scrivere una MatsuokaCest ed ho creato questa da un prompt che avevo messo io stessa.
Buona lettura!
Izumi Midoriko


Fate play per ascoltare il sottofondo che ho scelto per questa fanfiction


Quanto tempo era passato dall’ultima volta che si era ritrovato in quella situazione?
Forse troppo, e in effetti gli mancavano quei momenti di tranquillità trascorsi da solo con sua sorella.
“Stavolta ti ho battuto, fratellone!” per l’ennesima volta stavano giocando ai videogiochi e come sempre stava stracciando Gou, anche se ogni tanto era divertente farla vincere e vedere che non se ne accorgeva. Era sempre stata così sua sorella, un po’ ingenua e adorabile.
“Dai, giochiamo un'altra volta! Facciamo che vince il primo che arriva a tre vittorie!”
“Lo dici solo perché è la terza volta che giochiamo e tu hai vinto solo questa, Gou.”
“E dai, fratellone, che ti costa?”
“Va bene, come vuoi tu. Ma se perdi non piangere”
“Ti ricordo che non ho più cinque anni.” Ribatté lei stizzita ma scherzosa. Rin si divertiva ogni tanto a stuzzicarla.
Quando l’anno precedente era tornato dall’Australia, e si era iscritto alla Samezuka, non avevano avuto molti modi per stare insieme come prima, lui poi aveva avuto i suoi pensieri per la testa, con tutto quello che era successo con Haru e i ragazzi dell’Iwatobi. Gou in quel periodo gli ripeteva spesso di tornare a casa a trovarli ogni tanto, ma lui stava sempre al dormitorio.
Poi, con la staffetta alle regionali tutto era tornato come un tempo, era più felice e sicuro di sé, ed era tornato a trovare sua sorella appena poteva, possibilmente cercava di andare a trovarla da solo, dato l’interesse che i fratelli Mikoshiba nutrivano nei confronti della ragazza. “Ho vinto anche stavolta!”
Faceva caldo quel giorno d’estate, Rin era seduto sul divano con i pantaloni della tuta e la canotta, tenendo i capelli legati nel suo solito codino, Gou invece stava seduta sul pavimento davanti alla tv, con un leggero vestito estivo che svolazzava ogni volta che il ventilatore nella stanza puntava verso di lei. Diversamente dal solito, portava i capelli legati in una coda bassa, che però aveva cominciato a disfarsi, teneva i capelli sulla spalla scoprendosi la nuca e le spalle lasciate nude dalle bratelline di quel vestito giallo chiaro.
Si ritrovò a fissarla, in effetti avevano un buon motivo i Mikoshiba ad essere attratti da lei, era carina, energica e con la testa sulle spalle, era una Matsuoka. Scese dal divano per sedersi per terra di fianco alla sorella. “Gou, facciamo che chi vince si mangia il budino dell’altro.” Gou si voltò verso di lui con lo sguardo serio. “Non ti lascerò mai il mio budino! A noi due!”
“Sai che se vinco anche questa partita, la perdente sarai tu, vero?” Le rispose lui ridacchiando, si comportava da vera bambina a volte.
Mentre giocavano ogni tanto buttava un occhio su di lei, e la vedeva concentrata come non mai, poi con un sorrisetto in faccia Rin continuava a giocare, intenzionato a vincere solo per farle un dispetto.
“A-ah, ho vinto io sorellina! Il tuo budino è mio!” Rin non ebbe il tempo di voltarsi che Gou si era già alzata in piedi e correva verso il frigo, allora lui si alzò e cominciò ad inseguirla. “Non lo avrai mai, Rin!”
“Questo lo dici tu!” si rincorsero per tutta la cucina, era divertente comportarsi in quel modo, dopo così tanto tempo che erano stati distanti l’uno dall’altra, comportarsi da bambini era il loro modo di fare. Ad un tratto la ragazza uscì dalla cucina, ma lui fece il giro dalla stanza adiacente per tagliarle la strada. Lui riuscì ad anticiparla, ma lei, trovandoselo davanti all’improvviso, non riuscì a fermarsi in tempo, si scontrarono e finirono entrambi per terra.
“Tutto ok fratellone?” gli chiese Gou mentre entrambi erano distesi sul pavimento, Gou era sdraiata sopra di lui, nella corsa i capelli le si erano sciolti ancora di più ed aveva la fronte lievemente imperlata di sudore. Erano vicinissimi e lei lo scrutava con i suoi occhi color rubino sperando che non si fosse fatto male nella caduta.
Senza riflettere, Rin si alzò di scatto e capovolse la situazione, ora era Gou ad essere sdraiata per terra sotto di lui e stavolta lo guardava interrogativa, con quell’ultimo gesto i suoi capelli si erano slegati del tutto, ed aveva anche fatto cadere il budino. “Non mi sono fatto niente.” Le rispose lui guardandola negli occhi. Non sapeva perché aveva fatto quello scatto, era stata un’azione dettata puramente dall’istinto, come anche il fatto di non volersi muovere di un millimetro da quella posizione. Anzi, cominciò ad avvicinare il viso a quello della sorella, però lei allungò una mano e gliela mise sulla spalla per fermarlo. “Che stai facendo, Rin?”
“Niente di particolare.” Senza aggiungere altro prese la mano della sorella e la baciò, odorava di sapone e del budino che fino a poco prima teneva in mano. Rivolse lo sguardo verso il suo volto e la vide arrossire di colpo, allora si chinò di più verso di lei, che sorpresa per il suo gesto non si mosse. Avvicinò il volto a quello di Gou tanto che i loro nasi quasi si sfiorarono, si scambiarono un’occhiata e notò che lo sguardo della sorella era incerto, non sapeva cosa fare e per quale motivo il suo fratellone si comportasse in quel modo strano, lei per un attimo credette che volesse baciarla, quindi quando lui si avvicinò ulteriormente lei chiuse gli occhi. Solo che Rin non la baciò sulle labbra come lei si aspettava, mise invece il volto sul collo della ragazza e cominciò a baciarla piano per tutta la lunghezza del collo, avvertì la ragazza sussultare e subito dopo vide che le era venuta la pelle d’oca, senza saperne il motivo, sul volto di Rin spuntò un sorrisetto compiaciuto.
“Rin, per favor-ah!” le aveva fatto un succhiotto, lei non se lo sarebbe mai aspettato da suo fratello, eppure l’aveva appena fatto. La teneva bloccata a terra, la baciava e le aveva appena lasciato un segno rosso poco sopra la spalla, eppure non si fermò lì. Subito dopo Rin cominciò a percorrere con le labbra la clavicola della ragazza spostando il viso sempre più verso il basso, e mentre con la mano destra le abbassava una spallina dell’abito, con la sinistra aveva inaspettatamente cominciato ad accarezzarle una coscia. La cosa lasciò la povera Gou di sasso, quello che la stupiva più di tutto era la tranquillità del fratello, la delicatezza con la quale faceva tutti quei gesti, e come dal suo sguardo non trasparisse nulla di strano, era sempre lui, il suo fratellone.
All’improvviso, Rin fece scorrere la mano sinistra verso l’alto e le afferrò la vita da sotto il vestito, e quando con l’altra mano le cinse la schiena la sollevò da terra mettendola a sedere di fianco a lui, senza allontanare mai troppo il viso dalla pelle di Gou. Tornò quindi a baciarle il petto in una posizione che forse lui riteneva più comoda, ma che alla ragazza continuava ad imbarazzare come non mai. Lui le fece un altro succhiotto sopra il seno, però quando con l’altra mano smise di cingerle la vita e cominciò a spostarla verso il basso lei si fece coraggio e prendendolo dalle spalle lo allontanò da sé.
Erano di nuovo seduti uno di fronte all’altra, lei con i capelli sciolti che le ricadevano sulle spalle e il vestito stropicciato, era tutta sottosopra, le braccia tese con le mani appoggiate sulle spalle del fratello tremarono lievemente mentre lei alzò lo sguardo per incrociare quello di lui. La guardava ancora in quel modo apprensivo. “Ora basta…” disse lei.
Rin non fece altro che sorridere teneramente alla sorella, le prese il volto tra le mani e la baciò dolcemente sulla fronte. Lei rimase sorpresa più da quel gesto che da tutto il resto, era convinta che non si sarebbe arreso tanto facilmente, e invece eccolo lì, che, dopo averle alzato di nuovo le spalline del vestito, le rivolse un altro sorriso e le sussurrò le parole. “Scusami tanto.” Senza aggiungere altro, si alzò da terra per dirigersi poi al piano di sopra, nella sua stanza.
Gou rimase ferma lì per terra, di fronte alla tv ancora accesa sulla schermata del videogioco, che dichiarava Rin vincitore.
Cosa aveva creduto di fare? Perché si era comportato in quel modo? La ragazza non riusciva proprio a spiegarselo, eppure era sempre il solito Rin, anche da come si era scusato, era sempre il suo solito e gentile fratellone.
La cosa che sorprese più di tutte la ragazza però, fu accorgersi che in fin dei conti quello che era appena successo non le era dispiaciuto, invece l’aveva trovato… piacevole.
Si alzò quindi di scatto da terra e si diresse verso la stanza di Rin, quando aprì la porta lui era seduto sul letto a leggere, vedendola entrare alzò lo sguardo e con un sorriso le chiese. “Vuoi ancora giocare ai videogiochi?”
Lei annui ed entrò chiudendosi la porta alle spalle.
   
 
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