Anime & Manga > Kuroko no Basket
Segui la storia  |       
Autore: lullublu    13/04/2015    0 recensioni
Era una giornata piovosa in Culonia, ed un vecchio di nome Ponda se ne stava annoiato sulla sua sedia di vimini a sfogliare il suo vecchio diario.
Tanti anni, ormai erano passati da tutte le storie che teneva annotate, appunti di giorni ormai lontani.
Credeva che null'altro gli sarebbe potuto succedere, ne aveva passate di cotte e di crude nella sua lunga vita ed ormai, era quasi giunto al termine.
Non sapeva però, che presto avrebbe affrontato la sua ultima grande sfida.
Genere: Azione, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Ryouta Kise, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Cross-over, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
10 Aomine entrò in una cella con l'intenzione di derubare un detenuto.
Ma anche se il nigga non lo sapeva, il detenuto lo conosceva.
Era infatti Fabrizio Demon Spade che finalmente era riuscito a recuperare il proprio corpo.
"Fermati Aomine" disse il mafioso.
Aveva un aspetto molto migliore di Cannato.
Gli occhi eterocromi erano fissi sul ragazzo e sulle labbra portava il suo caratteristico sorriso sarcastico.
Aveva i capelli blu, divisi in una riga seghettata ed aveva un ciuffo la cui forma ricordava vagamente quella di un ananas.
La sua arma era bene in vista, si trattava di un tridente grazie al quale riusciva ad amplificare la sua capacità di creare illusioni.
Il Cannato, stava invece abbandonato in un angolo.
"E tu chi cazzo sei? Dammi quel tridente!" fece Aomine.
"Potrei dartelo, ma tu devi fare qualcosa per me, nufufu" sogghignò il mafioso.
Ma il nigga si era già stufato ed era passato alla cella successiva.
"Nufufu ora è meglio che io vada dal mio amico" disse Spade e s'incamminò.
A pochi minuti di distanza dall'uscita di Fabrizio, Akashi entrò nella cella e vide Cannato.
Non sapendo che ormai il mafioso aveva lasciato il corpo, il rosso lo pestò.
"Canne...datemi delle canne!" implorò il Cannato.
Era parecchio ormai che il suo corpo veniva lasciato in astinenza.
"Tu non sei Fabrizio!" commentò arrabbiato Seijuuro.
"Canne...morirò senza..." implorò il bruttissimo ragazzo.
Ma Akashi rimase insensibile a quelle suppliche e se ne andò.
Cannato, morì da solo in quella spoglia cella, per l'astinenza.

Anna andò da Aomine, il quale vide Kagami.
"BRUTTO DEFICIENTE!" imprecò il rosso e prese a calci il suo ragazzo che se l'era svignata per andare a rubacchiare in giro.
"Aomine-kun i tuoi pantaloni sono stranamente larghi" commentò Tetsuya, che nessuno aveva notato.
Taiga spinse Daiki in una cella con l'intento di perquisirlo.
La perquisizione fu lunga e fruttuosa e su di Aomine vennero ritrovati: 500 euro, una radio, un tostapane, un'ancora, 2 panini, un detenuto ed un mollusco.
Kagami, infuriato più che mai, lo ammanettò.
"Allontanati più di un metro di distanza da me, e vedi che ti succede" lo minacciò.
"Dai-chan, uffa! Lo dovresti sapere che non si ruba!" commentò Momoi e mise il broncio.
Aomine, indifferente a tutto quello, sbuffò.
Arrivò anche Alonso.
"Alonsocchi" lo abbracciò Kise "avevo così paura".
"Kise-kun cosa c'è?" gli chiese apprensivamente Kuroko.
"Ah, giusto. Ponda è morto" disse Anna e mostrò loro la foto del cadavere, o meglio della sua testa.
"Annacchi! Basta! Ho paura" fece Kise.
Alla notizia, Alonso divenne improvvisamente vecchio, era ritornato ad essere Su-san.
Il pensiero generale, fu che era meglio Alonso.
"POOOONDA AMOOORE MIOO" pianse Su-san e Kise lo abbracciò per consolarlo.
"Basta stupidaggini. Andiamocene al più presto" disse Anna, che da un po' di tempo era diventata un'essere insensibile.
Si udì una voce in risonanza.
"Voi non ve ne andrete. Abbiamo rapito il vostro amico orbo (sì, Akashi è stato rapito) , se lo volete rivedere vivo, venite sul tetto".
Era ovviamente una trappola ed Aomine lo intuì.
"Io non lo voglio vedere" .
"Ma Aomine-kun, come faremo a giocare tutti a basket senza Akashi?" gli chiese Kuroko.
"Sì, dobbiamo andare a salvarlo" confermò Kagami.
"Sii, Annacchi facci una foto figa!".
"Vengo anch'io?" chiese timidamente Momoi.
"No! Ma siete idioti? Ci ammazzeranno tutti!" disse Aomine, cercando di stroncare quell'insensato entusiasmo.
Su-san si avvicinò ad Aomine guardandolo furente e lo schiaffeggiò.
"Hanno ucciso il mio amore! Se non vuoi venire rimani qui, pappamolle. Io vado...eh già".
E detto questo, il vecchietto se ne andò sul tetto, nel cuore e nella mente aveva solo il desiderio della vendetta.
Aomine, a quell'atto di puro e disinteressato amore, parve convincersi.
"Ok, andiamo...ma voi...Tetsu e Satsuki, rimanete qui!".
Kuroko parve offeso da quella discriminazione.
"Aomine-kun, non ti fidi di me?".
"Non voglio che ti succeda nulla" disse Aomine.
"Aomine-kun vinceremo di sicuro insieme" disse Tetsuya e mostrò il pugnetto al moro, senza tener conto che questo era ammanettato.
"E voglio esserci anch'io, non puoi lasciarmi da sola Dai-chan" fece la ragazza.
E così, si avviarono tutti sul tetto ma qualcosa fermò il loro cammino.
"Non andrete oltre, nufufu".
Era il temibile ed ora anche dotato di corpo proprio, Fabrizio Demon Spade.

Intanto, sul tetto, Su-san vide una figura che avrebbe dovuto essergli familiare.
"Eccomi paparino!" disse Luca, guardando il vecchio con aria truce.
Indossava un mantello nero e figo, proprio come batman.
Il volto di Su-san si animò di alcun'emozione.
"Tu chi sei?" chiese, ferendo in questo modo i sentimenti del ragazzo.
"Non ti ricordi?" fece Luca, un po' depresso "la mia furia si abbatterà su di te" concluse.
Gli lanciò contro dei pipistrelli.
Le povere bestiole si abbatterono su Su-san come grandine ed ogni volta che lo colpivano, emettevano versi acuti.
"Eh...già?" disse Su-san.
Luca, arrabbiandosi ancora di più per quel comportamento, estrasse un pugnale.
"Ti ucciderò così come ho ucciso Ponda!" proclamò, lanciandosi all'attacco.
"Tu hai ucciso Ponda?" chiese il vecchio.
Venne colpito alla spalla dal pugnale, ma per fortuna non era una ferita profonda.
"Voi e la vostra vita felice, perchè io non posso farne parte?" esclamò Luca.
Era questo il motivo di tanto astio.
Estrasse l'arma insanguinata ed alzò il braccio, preparandosi ad un altro fendente.
Voleva uccidere anche Su-san, doveva vendicarsi di coloro che l'avevano rifiutato.
"Sei...Luca?" si ricordò allora il vecchio.
"Io vi odio! Morite" replicò tuttavia il ragazzo, pronto a ferirlo nuovamente.
"Ahh...aspetta!" lo fermò Su-san.
"Cosa dovrei aspettare? Eh?Eh?".
Su-san, con la mano insanguinata per la sua stessa ferita, portò le proprie dita al viso del ragazzo, sporcandolo col suo stesso sangue.
"Figliolo".
Un gesto simbolico, una parola tanto attesa...
Ma Luca aveva sofferto troppo per lasciarsi convincere con così poco.
"Lasciami!" protestò spintonandolo via, il volto era in procinto di piangere.
"Non dire così" lo esortò il vecchio con voce quantomai gentile "mi dispiace di non averti accettato...ora posso considerarti come un figlio?" sorrise stancamente "sono sicuro che anche Ponda avrebbe detto così".
Ma nell'alto dei cieli, Ponda lo stava guardando e s'incazzò.
"CAZZO NO! COSA STAI FACENDO RIMBAMBITO DI UN SU-SAN?!".
Ma le parole di un morto, erano destinate a rimanere inascoltate.
"Davvero?" si sciolse Luca.
Il vecchio si avvicinò e lo abbracciò per poi fare uno sguardo da pesce lesso e dire "eh già".
"Papà! Papà" si lasciò andare il ragazzo tra le braccia del genitore che non aveva mai avuto.
E così, Su-san poteva considerarsi salvo.

Sulle scale intanto c'era ancora Fabrizio a fermare la nostra gang.
"Ehm...Kagami?" fece Aomine.
Il rosso lo guardò senza capire cosa volesse il suo compagno.
"Le manette" sbuffò Daiki.
Era ancora ammanettato ed in quelle condizioni era inerme.
"Ah sì giusto...non ruberai vero?" chiese Taiga.
Il moro non rispose, non poteva certo promettere una cosa del genere.
Kagami, Momoi e perfino Tetsu lo guardarono in modo truce, solo Kise, che non aveva capito, lo fissò allegramente.
"Ok, non combatto allora" sospirò Aomine ed andò a sedersi in un angolino.
Il rosso, decise di riprovare e gli si avvicinò.
"Se non rubi puoi combattere".
Aomine si mordicchiò le labbra, indeciso sul se accettare o meno tale oltraggioso ricatto, optò per un compromesso.
"Ok...non ruberò nulla nei prossimi dieci minuti".
Kagami, rassegnatosi alla natura del suo ragazzo, annuì per poi liberargli le mani.
Il moro non se l'aspettava, credeva che Taiga volesse continuare a punirlo, ed invece aveva ceduto.
L'aveva fatto per lui.
"Grazie" sussurrò timidamente, non era da lui ringraziare.
Kagami gli sorrise ed avvicinò il viso al suo per lasciargli un leggero quanto promettente bacio sulle labbra.
"Andiamo" disse poi il rosso.
"Nufufu, Kagami, anche se hai liberato Aomine vi sconfiggerò lo stesso" disse Fabrizio, sicuro della propria vittoria.
Kise, gli si avvicinò e si fece una foto insieme a lui.
Il cattivo rimase un attimo stordito per il flash e si avvicinò poi a Momoi.
"Le signorine come lei non dovrebbero stare su un campo di battaglia".
Aomine si mise in mezzo per proteggere la sua amica.
"Allontanati da lei" ringhiò.
Spade lo fissò con sufficienza e dopodichè, con un rapido gesto rapì la ragazza, portandola sul tetto.
Kagami si arrabbiò con Aomine.
"Te la sei fatta sfuggire!Idiota!".
E dire che nemmeno cinque minuti prima si erano riappacificati.
"Momoicchi anche io voglio fare foto sul tetto" proruppe il modello e si incamminò, gli altri lo seguirono.

"Luca dove sei, nufufu? Hai ucciso quell'idiota?".
"No! Io non voglio uccidere più nessuno" disse il ragazzo con aria decisa.
"Noi staremo insieme per sempre" intervenne Su-san riabbracciando il figliolo acquisito, provocando così del disgusto in Fabrizio.
Intanto, Akashi era immobilizzato da due omoni pelati imbottiti di steroidi e perciò pieni di muscoli.
Fabrizio gli si avvicinò con aria ghignante.
Gli solleticò una guancia col pugnale sporco di sangue di Luca.
"Come ci si sente ad essere totalmente inermi?" gli chiese con cattiveria.
Tuttavia, il rosso non abbassò lo sguardo, nè lo degnò di una risposta.
Era sempre il solito orgoglioso che mai ammetteva la propria sconfitta, nemmeno quando era con le spalle al muro.
Fabrizio lo disprezzava, lo odiava, per questo.
Prese il tridente.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Kuroko no Basket / Vai alla pagina dell'autore: lullublu