Birthmark

Prologue.

— Sei sicuro di voler guidare?— strinsi le labbra in una leggera smorfia. Nonostante avessi bevuto abbastanza alcool da barcollare invece che camminare correttamente, ero abbastanza lucida da capire cosa fosse sbagliato e vedere Chuck con in mano le chiavi della sua costosa macchina, era una di quelle. Chuck è sempre stato il mio migliore amico, da quando ho memoria lui è sempre stato al mio fianco. Il primo giorno di scuola, la mia prima cotta, il mio primo bacio, il primo ballo scolastico e anche ora, in un normalissimo sabato sera mentre portiamo avanti la nostra tradizione; che, a dire la verità, non è poi granché: consiste solo nel passare la serata in un club, insieme.

— Non sono così ubriaco, Lyd, posso farcela— mi rispose mentre faceva il giro della vettura per aprirmi la portiera. Riluttante entrai, sprofondando nei comodi sedili in pelle. Mi lasciai andare qualche istante al sollievo provato non appena i miei piedi ebbero una tregua dai tacchi vertiginosi che stavo indossando e, proprio in quel momento, Chuck mise in moto per poi partire e lasciarsi indietro il club in cui avevamo ballato per imboccare la strada che portava a casa mia. Sobbalzai ancora leggermente spaventata all'idea di lasciarlo alla guida in quelle condizioni, ma appena vidi che tutto sembrava filare liscio e per la strada passavano poche macchine, mi rilassai contro quei comodi sedili e chiusi gli occhi. “Strano,” pensai “di solito questa città è sempre così caotica! Ma è meglio così”. Poi accadde: sentii un forte rumore di pneumatici che sfregavano contro l'asfalto, segno che qualcuno aveva frenato in modo brusco, e vidi le grandi luci di un'altra macchina che veniva dritta contro di noi. Da lì fu tutto troppo veloce: sentii Chuck urlare qualcosa, ma non capii cosa e poi sentii l'assordante stridio della carrozzeria della macchina di Chuck che entrò in contatto con quella dell'altro conducente e successivamente mi ritrovai sbalzata in avanti, per terra. Ci volle poco prima che persi i sensi e chiusi gli occhi, ma riuscii a catturare un'immagine di Chuck poche ore prima, con il solito sorriso malizioso che usava per rimorchiare qualche povera ragazza al club.

 

Spazio autrice;
Uhm, okay, non scrivo da mooolto tempo e più o meno la settimana scorsa mi è venuta la malsana idea di provare a mettere giù una storia. Essendo io una persona che non porta mai a termine nemmeno una cosa che inizia, non so come finirà questa povera storia. Ovviamente guarderò se ho catturato almeno un po' il vostro interesse e poi, se questo mini-mini prologo vi ha incuriosite, inizierò a pubblicare i capitoli.
Qui sotto vi lascio una foto di come mi immagino io Lydia e Chuck, ma ovviamente siete liberi di interpretarli come volete!
Non voglio dilungarmi troppo, quindi spero vi abbia incuriosito e niente, aspetto qualche commento:)
-Mar.