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Autore: Milla_Askeladd    14/04/2015    1 recensioni
Un villaggio immerso nella natura, al riparo dal mondo, dove la vita scorre tranquilla tenendo vive le fiamme delle antiche tradizioni. Un crimine brutale, il lampo prima di una violenta tempesta di eventi che scuoteranno per sempre molte vite. Una ragazza persa nel confine tra la realtà ed i sogni, che si ritrova a dover lottare scavando nel passato per restare aggrappata al presente. Un giallo con pochi elementi fantasy/soprannaturali, ispirato alla mitologia nordica.
Genere: Introspettivo, Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un ramo si spezzò di colpo sotto al peso della scarpa di Ashlyn, e sebbene l'intero mondo sembrasse animare quella nottata con il più maestoso dei concerti, per lei quel suono secco fu come un grido assordante nel silenzio. Il vento strisciava tra le fronde della foresta alla base della rupe, come un ospite invisibile che portava con se il profumo del muschio, dell'inverno e della pioggia. Persino da lì, quasi sull'orlo della rupe a strapiombo sul mare, la ragazza poteva sentire le foglie secche che senza pietà le sferzavano contro al viso.
Erano solo loro, lei e l'enorme lupo, persi nell'occhio del ciclone della natura. Lo sguardo di Ashlyn era fisso sulla bestia e quasi poteva udire la paura scorrerle veloce lungo tutto il corpo. Che suono poteva avere, la paura? E' forse una melodia lenta, scandita dai rintocchi di un tamburo che implacabilmente ci ricorda l'avvicinarsi della fine? No, quella è la rassegnazione. Probabilmente è un suono quasi impercettibile, il battito del cuore di chi trattiene il fiato, un tango in crescendo che sfocia nel valzer del terrore.
Il lupo non pensava a nulla di questo, i suoi denti brillavano riflettendo la luce lunare, bramava la carne e ne sentiva l'odore, tuttavia la sua missione era un'altra. Chiunque avesse osservato la scena dalla valle che si estendeva sinuosamente sul fianco del dirupo, avrebbe visto a malapena la ragazza posta tra l'animale e la luna. Fu un attimo, un balzo, la mano di Ashlyn corse veloce all'elsa ed il braccio tracciò un arco nell'aria, la cui ombra si posò in terra in forma di grosse gocce di sangue.
Ma lei non vide nulla di tutto ciò.
Non appena la lama penetrò nella folta pelliccia dalla belva, il mare esplose quasi a farsi carico del suo dolore, inghiottendo la ragazza nelle sue enormi onde spumeggianti. In quel momento tutto iniziò a sciogliersi davanti ai suoi occhi. Vedeva le stelle tremolare mentre lottava per tornare a respirare, annaspava tendendo un braccio verso l'alto mentre i flutti marini sembravano avvolgerla e trascinarla nell'abisso simili alle spire di un serpente. L'ululato del lupo risuonò attutito, interrotto subito da un fulmine. Ashlyn sentì la presa della corrente farsi più incerta e riprese a scalciare, fino a che non sentì nuovamente il vento accoglierla rombante e farsi strada nei suoi polmoni.
Un altro fulmine spezzò la notte cristallina, questa volta più vicino all'enorme lupo che ringhiando iniziava ad indietreggiare, tenendo però gli occhi fissi sulla luna. La ragazza si diresse verso la riva, aggrappandosi alla roccia dello strapiombo e lottando contro le onde insidiose, il freddo della notte stava irrigidendo i suoi movimenti ma una determinazione folle non smetteva di darle forza. La determinazione di chi comprende la fragilità della propria vita. Sentiva già la sabbia ed i ciuffi d'erba sotto alle mani quando si rimise in piedi e per un secondo fu vivida la sensazione della presenza di una mano a stringerle dolcemente una spalla.
- Divoreranno ogni luce. Inghiottiranno ogni speranza. Devi scendere tra le radici e ritrovare la via - 
Una voce, un sussurro giunse ad Ashlyn che si voltò confusa senza scorgere nulla, se non il contorno sbiadito di quella che pareva essere Frida la Vecchia. Quasi sorrise posta davanti all'assurdità di quello che il suo cervello la stava inducendo a credere di vedere in quei minuti di tensione. Cercò l'ascia ma non la trovò, probabilmente era andata perduta tra le onde.
Poi fu un attimo, un soffio. Tutto accadde e tutto finì nel tempo di un bacio fugace. Dall'alto della rupe il lupo balzò senza sforzo in quello che pareva un insensato tuffo nel mare, ma non cadde. Sembrò quasi prendere il volo, sorretto dal vento. L'animale parve afferrare la luna coi suoi artigli, i tuoni si fecero violenti ed iniziarono a cadere tra le onde del mare, che ora parevano esser scosse da una presenza tutt'altro che naturale. La luce delle stelle vacillò ed Ashlyn avvertì l'odore del sangue nell'aria, prima che tutto scoppiasse in un unico immenso lampo.
Si svegliò di colpo, mentre qualcuno la scuoteva. Un viso pallido e familiare era chino su di lei.
- Balder è morto - sussurrò sua madre.
E per un attimo alla ragazza parve di avvertire nuovamente il soffio caldo dell'alito del lupo, immobile alle sue spalle, in attesa.
   
 
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