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Autore: Brixegael    14/04/2015    1 recensioni
Lunghi cappotti di pelle nera, stretti da svariate cinture poste lungo tutto il corpo, di dimensioni differenti che contenevano svariate fiale, attrezzi e armi "di lavoro", con una mantella che copriva loro le spalle, erano chiaramente il simbolo dell'Ordine dei SeedsHunters, Cacciatori di Semi: un gruppo di fanatici per la maggior parte delle persone, ma un'Organizzazione segreta temuta da chi ne conosce l'esistenza e rispettata da coloro che ne comprendono la missione.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Violenza
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-Cos'è la Realtà?- Chiese il vecchio schioccando le labbra mentre poggiava il suo piccolo bicchiere di vetro mezzo pieno di Brandy e un paio di cubetti di ghiaccio. -Per come la vedo io, nessuna delle Realtà che percepiamo è quella.. reale.- Continuò sogghignando per quel pessimo gioco di parole. -Come potete affermare che i vostri sensi percepiscano la unica e sola Realtà? Gli Occhi non vedono tutto ciò che può essere visto, le Orecchie non possono sentire tutti i rumori che possono essere sentiti e così via e così discorrendo..- L'anziano prese una pausa, sorseggiando il proprio alcolico, causando picchiettii acuti dai cubetti di ghiaccio che sbattevano contro il bicchiere e i suoi denti ingialliti. La coppia di Cacciatori seduti intorno al piccolo tavolino rotondo di legno di quercia lo osservavano: un gran cappello di giallo scurito, vecchio quanto il possessore, con una lunga fascia scura alla base, la quale faceva il giro della testa, lasciando però cadere dell'avanzo sul retro del capo, come se quella fosse in realtà una cintura di cuoio legata attorno al copricapo per non farlo volar via dal vento, o farlo cadere al suolo quando tracannava i suoi liquori gettando all'indietro la testa. Da sotto al gran cappello cadevano dei lunghi capelli, i quali gli carezzavano le spalle, un po' ingrigiti o bianchi e qualche ciuffo ancora del loro naturale color corvino; gli occhi, seppur stanchi della vecchiaia, avevano ancora una punta di azzurro cielo, che andava via via sbiadendo fino ad una probabile, seppur quasi certa, cecità. Una volta finito il suo drink il vecchio alzò il braccio destro, agitando il bicchiere nella sua mano, facendo rimbalzare il ghiaccio rimasto all'interno contro le pareti del piccolo contenitore di vetro, come se fosse una campana, avvertendo il banchiere di portargli altro Brandy, il quale fece un cenno alla cameriera: una donna molto giovane si avvicinò al tavolo con una bottiglia di alcolico mezza piena, disegnando una smorfia con le labbra marcate da un pesante rossetto rosso fuoco. Ridacchiando dal viso del vecchio che sembrava supplicare per un altro po' di liquore, ne riempì il bicchiere, sorridendo poi e allontanandosi, chiudendo la vecchia porta cigolante che separava quella piccola stanzina dal resto del locale. L'anziano era chiaramente un cliente abituale della locanda, tanto da essersi guadagnato il suo "spazio privato", completo di una sedia a dondolo nell'angolo davanti ad una finestrella, con vetri così vecchi e sporchi da sembrare perennemente appannati. Dopo un altro sorso di Brandy, ripose infine il bicchiere sul tavolino, di fronte a sé. Con gli occhi socchiusi osservò la coppia che lo avevano rintracciato a quella locanda: un uomo, poco più trentenne, con capelli castani chiaro, con riflessi quasi biondi, mentre gli occhi completamente scuri, nero pece, e un paio di cicatrici sul viso, una verticale che compiva un ampio arco attorno all'occhio destro e un'altra che spaccava il labbro inferiore diagonalmente, dalla guancia sinistra fino alla mandibola. La sua compagna invece era una ragazza, sulla ventina, probabilmente un'iniziata dell'Ordine alle prime armi; un viso dolce, una corporatura esile adornata da lunghi capelli dorati e occhi rosso ardenti. Le loro vesti, lunghi cappotti di pelle nera, stretti da svariate cinture poste lungo tutto il corpo, di dimensioni differenti che contenevano svariate fiale, attrezzi e armi "di lavoro", con una mantella che copriva loro le spalle, erano chiaramente il simbolo dell'Ordine dei SeedsHunters,  Cacciatori di Semi: un gruppo di fanatici per la maggior parte delle persone, ma un'Organizzazione segreta temuta da chi ne conosce l'esistenza e rispettata da coloro che ne comprendono la missione. -..e non pensate che la Realtà sia ciò che vivete, perché si può distinguere il Sogno dalla Realtà solo nel momento del risveglio.- Il vecchio si avvicinò lentamente col viso verso la coppia di fronte a sé, come se volesse sussurrare. -Ma la verità è che a nessuno di noi interessa ciò che è Reale, perché la Realtà è semplicemente noiosa..-  rise il vecchio, tossendo un paio di volte sopra il suo bicchiere. -..e quindi, tutto ciò che ci resta da fare è sognare, vivere un nostro Sogno, anche ad occhi aperti.- Continuò tornando a sorseggiare l'alcolico, facendo roteare il bicchiere, giocando coi cubetti di ghiaccio ormai quasi del tutto sciolti. -Sapete cosa penso?- Chiese in modo retorico, sapendo di non ricevere alcuna risposta dai Cacciatori, i quali erano soliti mostrare apatia durante i loro sporchi lavori. -Penso che la Realtà si trovi proprio qui..- Disse indicandosi la testa con un ghigno. -..se non siamo capaci di ingannare la nostra mente, allora stiamo vivendo una Realtà.- Concluse riprendendo il proprio bicchiere e tracannandone il contenuto, commentandone sottovoce di come il ghiaccio abbia allungato troppo l'alcolico, rovinandolo. -Ma sono soltanto un vecchio ubriacone di una sperduta locanda, non fate caso a ciò che dico.- Ridacchiò sottovoce. -Penso che voi signori abbiate del lavoro da sbrigare e non vorrò tediarvi oltre.- Fu in quel momento che la ragazza mostrò un'emozione: la sua ultima. Con un leggero movimento del sopracciglio comunicò al vecchio la sua noia, quanto odiasse starsene seduta a sentire la sua preda balbettare su ragionamenti per lei inutili: vi era una sola Realtà, lei era una SeedsHunter che deve sterminare i Semi del Drago, prima che questi possano contaminare la razza umana. Pensieri inutili ormai, ora che il suo cuore era stato strappato dal proprio petto dal vecchio, il quale si era appropriato della distrazione della giovane. La regola più importante per i SeedsHunter è quella di non mostrare alcuna emozione: coloro che vengono definiti come DragonSeeds possono alterare la Realtà delle persone che mostrano loro sentimenti, dal bloccare tutti i sensi del malcapitato al divenire veloci come fulmini, sfruttando poi la propria forza fisica per sopraffare i loro avversari. Il vecchio lasciò cadere il cuore ancora pulsante della ragazza sul tavolo, mentre osservava il corpo ormai esanime cadere al suolo in una pozza di sangue nero. -Voi cacciatori non imparerete mai..- Sussurrò mentre scorticava la pelle dal petto dell'uomo, dilaniando le carni, strappando ossa, e spappolando con la mano destra il cuore di quel Cacciatore nel suo petto. -..se ho raggiunto un'età così avanzata è solo perché sono più furbo di voi.- Rise mentre strappò il cuore dell'uomo, lasciandosi ricoprire da spruzzi di sangue nero. -E sono più furbo di voi perché so che questo non basta per uccidervi.- Sussurrò mentre gettò l'organo vicino a quello della ragazza, il quale, stava ancora pulsando nel tentativo di rigenerarsi e tornare nel corpo sul suolo, mentre il sangue che si era ormai sparso ovunque, ribolliva, trascinandosi verso i cadaveri. Togliendosi il cappello, lasciò scoprire delle grosse scaglie nere che coprivano il suo capo: con violenza ne strappò una e infilzò gli organi ancora vivi. Questi si contorsero, annerendosi, per poi scomparire come polvere. -Ossidiana..- Parlottò il vecchio. -..Tutto ciò che serve per uccidervi è un semplice contatto con queste scaglie..- Avvicinandosi ai corpi, lì sfiorò con quel materiale che null'altro sembrava che vetro colorato e, come per i due cuori, i cadaveri svanirono senza lasciare traccia mentre il loro sangue evaporava. Riponendo la scaglia sul capo, si ricoprì col cappello e si sedette sulla sedia a dondolo, osservando quel vetro opaco che non rifletteva nemmeno la sua immagine: solo due piccoli puntini rosso fuoco erano visibili su quella finestra, i suoi occhi fiammeggianti ardevano divertiti e soddisfatti dall'ennesima coppia di Cacciatori uccisi in quella locanda.
   
 
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