Fandom: Agent of
S.H.I.E.L.D.
Genere: romantico
Tipo: flash fic
Parole: 356
Raccolta: Tu, io e… lo S.H.I.E.L.D.
Personaggi: Leopold Fitz, Jemma Simmons
Rating: PG, verde, K
PoV: terza persona
Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma della Marvel e per la serie tv di Joss Whedon, Jed
Whedon e Maurissa Tancharoen. I personaggi e gli eventi in questo racconto
sono utilizzati senza scopo di lucro.
Contest: Drabble Weekend indetto dal gruppo “We are out for prompt” su
FaceBook dal 10 al 12 aprile 2015
Prompt: Agent of S.H.I.E.L.D. - FitzSimmons -
Fitz detesta con tutte le sue forze il pudding, ma
ogni Natale ne porta una vaschetta a Jemma. Ogni Natale finisce a mandare giù
quella roba cercando di non sembrare troppo disgustato.
Gentilmente proposto da Elena scaletti
Tradizioni
di Bombay
Era
una tradizione e, come tale, lui la rispettava, perché gli era sempre piaciuta
quella ritualità che si creava durante le feste natalizie. Una ritualità che
aveva imparato da bambino e che aveva fatto propria con il passare degli anni.
Una
delle poche cose che detestava, però, era il pudding. Proprio non riusciva a
farselo piacere nonostante, a detta di suo padre, quello che preparavano sua
nonna e sua madre era il migliore che avesse mai mangiato.
Per
anni Leo era riuscito a scansarlo con qualche scusa e poi, finalmente, sua
madre non aveva più insistito.
Ora
era la vigilia di Natale, il bus percorreva una rotta verso una nuova missione,
lui era lontanissimo da casa e da quei rituali domestici che tanto gli erano
cari.
All’ultima
tappa era riuscito ad andare a fare la spesa insieme a Skye
e si era procurato gli ingredienti necessari per preparare il pudding; seppur era vero che lui lo odiava aveva scoperto,
ancora ai tempi dell’Accademia, che a Jemma piaceva ed era un consuetudine
mangiarne un po’ il giorno di Natale.
Eseguì
per filo e per segno la ricetta di sua nonna sotto gli occhi curiosi dei suoi
colleghi.
Non
mancava molto alla mezzanotte, il bus viaggiava a velocità di crociera, Skye e Ward giocavano a scarabeo, May
e Coulson erano al piano di sopra a pianificare qualche strategia, mentre Fitz
bussava alla porta della cuccetta di Jemma.
Non si stupì affatto di trovarla in pigiama, lui stesso si era già
cambiato, un altro piccolo rito e scoccò un’occhiata all’orologio: mezza notte
in punto.
“Buon
Natale, Jemma” le augurò, sedendosi sul letto,
porgendole la vaschetta con un cucchiaio.
Lei
sorrise, battendo le mani ed assaggiandone subito un
po’ “Oh Fitz è buonissimo!!!” esclamò felice come una bambina, l’ingegnere
gonfiò il petto soddisfatto di essere riuscito anche quell’anno a fare contenta
la sua amica con un piccolo gesto.
Jemma
raccolse un cucchiaio di pudding e glielo avvicinò
alle labbra e lui le aprì, mandando giù un boccone, nonostante odiasse quella
roba con tutto se stesso.
La
vide sorridere apertamente alla sua espressione di disgusto e l’amò un po’ di più.