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Autore: Matissa    14/04/2015    2 recensioni
Seconda classificata al contest "Tell me more… With Pottermore!" di cloe sullivan.
Dal testo: "Sarebbe tornata a casa per l’estate e poi sarebbe partita per Londra, questo era il piano. Ma non aveva considerato quegli occhi, occhi azzurri, limpidi come il mare. Occhi gentili e innamorati. Dougal McGregor era un ragazzo affascinante e intelligente, l’unico in grado di tenerle testa. "
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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OCCHI COLOR CIELO




“Carissima Minerva,
non immagini quanto mi riempia di gioia sapere che il tuo nuovo lavoro ti renda tanto felice. Come vorrei poter venire a trovarti. Potrei approfittarne per rivedere la mia adorata Hogwarts!
Ah ma che notizia deliziosa che ho da darti! Tuo fratello Robert Junior ha finalmente chiesto la mano di Claire. Che cara ragazza!
Tutto il paese naturalmente è in fermento. Il terzo matrimonio in un solo anno! Ma quello del mio Robert sarà il migliore. Oh eccome se lo sarà! Non sono state certo un granché le nozze di Angus Campbell e Beth MacKenzie. Per non parlare del figlio di McGregor, il giovane Dougal. In segreto! Nessuno ne sapeva niente. Dicono che abbia sposata la figlia dei Robertson, Grizel.

Scusa figlia mia se mi sono dilungata troppo, so quanto odi i pettegolezzi.
Aspetto una tua risposta.
Con amore,
tua madre.”


Una lacrima bagnò la pergamena. Non poteva essere vero. Dougal, il suo Dougal, con un’altra donna, una donna che non era lei. Grizel.
Erano passati solo quattro anni da quando l’aveva lasciato, da quando se n’era andata. L’aveva abbandonato senza nessuna spiegazione. Ma come avrebbe potuto rivelargli la sua vera natura? Avrebbe sopportato di vivere come sua madre? Sua madre, Isobel Ross, che fino alla sua nascita aveva tenuto le sue origini di strega celate al marito. No! Lei, Minerva, non avrebbe potuto. Si era ripetuta più volte che tenere sotto al letto le lettere di Dougal sarebbe sempre stato meglio che tenervici la bacchetta. Aveva dovuto fare una scelta. Aveva dovuto scegliere tra i grandi amori della sua vita. E lei l’aveva fatto.

Ricordava ancora i suoi occhi, la prima cosa che vide appena tornata a Caithness, appena tornata a casa. Si era da poco diplomata con il massimo dei voti a Hogwarts, cosa che non aveva sorpreso nessuno. Tutti se lo aspettavano. Il giorno seguente aveva ricevuto un gufo dal Ministero della Magia: nella lettera le veniva offerto un posto di lavoro nell’Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia, il lavoro dei suoi sogni. Aveva accettato con grande gioia.
Sarebbe tornata a casa per l’estate e poi sarebbe partita per Londra, questo era il piano. Ma non aveva considerato quegli occhi, occhi azzurri, limpidi come il mare. Occhi gentili e innamorati. Dougal McGregor era un ragazzo affascinante e intelligente, l’unico in grado di tenerle testa.


Flashback:
“Dal finestrino poteva vedere scorrere sotto ai suoi occhi la campagna scozzese con i suoi prati verdi brillanti. Panorami selvaggi si susseguivano senza fine mostrando quelle montagne e quelle brughiere ricoperte di erica di cui tanto aveva sentito la mancanza. L’odore del grano appena tagliato la avvolgeva delicatamente. Caithness era meravigliosa d’estate.
Le pecore pascolavano tranquille, non curandosi affatto del loro passaggio.
All’improvviso, Minerva sobbalzò: un grosso sasso aveva fatto balzare via una ruota dalla carrozza. Il cocchiere si fermò e corse alla fattoria vicino a chiedere aiuto. Dopo pochi minuti tornò indietro con due uomini: Mr. McGregor e un giovane dagli occhi color cielo. Minerva pensò che non aveva mai visto occhi più belli di quelli.
Scese dalla carrozza e si avvicinò ai due uomini.
“Lei deve essere Miss McGranitt, se non vado errato!”, disse Mr. McGregor.
“Si, signore. Sono proprio io”, rispose la ragazza.
“Ho incontrato suo padre ieri, in chiesa. Abbiamo avuto una breve chiacchierata e mi ha giusto informato del suo arrivo”.
Nel frattempo, il cocchiere e il ragazzo, cercavano di aggiustare la ruota del carro.
“Miss, posso presentarle il mio primogenito?”, disse, chiamando il ragazzo.
Minerva lo vide alzarsi, cercando di pulirsi le mani nei pantaloni sporchi di fango. Si avvicinò a lei.
“Dougal McGregor. Piacere di conoscerla Miss McGranitt”, disse, baciandole la mano.
Fu un attimo: gli sguardi si incontrarono, gli occhi si incatenarono e i cuori si innamorarono”.









  
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