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Autore: crazyclever_aveatquevale    14/04/2015    3 recensioni
Mycroft e Gregory sono compagni di classe. In segreto, Mycroft passa le lezioni di matematica a disegnare ritratti dell'amico. Un giorno, Gregory lo scopre.
Storia scritta per il Drabble Weekend indetto sul gruppo facebook "We are out for prompt"
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lestrade, Mycroft Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 Storia scritta per il Drabble Weekend del 10-12 aprile indetto dal gruppo facebook "We are out for prompt" a partire da questo prompt:

Sherlock BBC, Mystrade, Teen!lock: Greg scopre i ritratti che Mycroft disegna su di lui tra le pagine del quaderno di Matematica..

DISCLAIMER: I personaggi non sono i miei, non scrivo a scopo di lucro ma per puro piacere personale.


What you see (when you look at me)

"Myc! Myc!" bisbiglia Greg all'indirizzo del rosso, seduto due file dietro di lui e apparentemente immerso nella risoluzione di alcuni esercizi che il professore di Matematica ha assegnato loro. "Mycroft!" ripete, abbastanza forte da far alzare la testa dell'altro dal quaderno ma purtroppo talmente forte da venir captato dall'anziano professore, che lo richiama immediatamente, minacciando di interrogarlo. Quando quest'ultimo torna nel suo usuale stato di torpore, Greg riprende a guardare l'amico, avendo finalmente catturato la sua attenzione, e gli mima un concitato "ma che cosa stai facendo?" a cui non ottiene risposta. Non si stupisce affatto, d'altronde l'altro è fatto così. Mycroft lo osserva attentamente, e poi abbassa di nuovo lo sguardo sul suo banco. Greg sospira, per poi imitarlo.



Quando, finalmente, quella lezione interminabile finisce, segnando anche la fine delle lezioni per quel giorno, Greg si alza dal suo banco, stiracchiando i muscoli della schiena e del collo. Con fare tranquillo si avvicina al banco di Mycroft, che non appena lo vede si affretta a chiudere il quaderno e riporlo nella cartella. Si incamminano insieme, come è loro abitudine, verso le rispettive case, parlando del più e del meno - o meglio, per lo più è Greg a parlare e Mycroft lo ascolta, inserendo massime filosofiche ogni tanto.
Prima di separarsi, Greg, come ricordandosene in quel momento, gli ripete la domanda di quella mattina: "Cosa facevi durante l'ora di matematica?" ma anche questa volta Mycroft si limita a distogliere lo sguardo, per poi sussurrare un "Ci vediamo domani" prima di correre via.


La mattina dopo, appena prima che inizi la lezione di Matematica, Greg sorprende Mycroft, prendendo posto accanto a lui con un sorriso talmente grande che nemmeno il cipiglio torvo dell'altro riesce a scalfire. Mentre aspettano che il professore arrivi, Greg inizia a raccontare di come gli esercizi che aveva assegnato loro il professore fossero per lui praticamente impossibili, e quando Mycroft replica che lui li ha trovati alquanto noiosi allunga una mano e afferra il quaderno che Mycroft ha poggiato sul banco per confrontare le loro soluzioni. Non sente il "NO" strozzato di Mycroft né vede il suo volto divenire rosso per l'imbarazzo perché è troppo impegnato a fissare un volto terribilmente familiare: i suoi occhi, il naso, le labbra, la sua mascella squadrata e i suoi capelli a spazzola, persino il neo poco al di sotto della sua narice sinistra...  Il disegno è infinitamente più bello dell'immagine che vede ogni volta che si guarda allo specchio. Talmente tanto definito e pieno di vita e perfetto che Greg si chiede se sia così che Myc lo vede quando lo guarda.
Crede che sia incredibile il modo in cui Mycroft ha riprodotto in maniera così suberba il proprio volto, la passione che ha messo nel tracciare ogni singola riga, tutto quel talento sprecato nel disegnare uno come lui, ma al tempo stesso non ha parole per esprimere la propria ammirazione quando alza lo sguardo sull'altro.

Mycroft gli strappa il quaderno dalle mani, e se lo stringe al petto, abbassando lo sguardo con fare contrito.
"Myc, ma cosa...?"
"Non avresti mai dovuto vederlo, Gregory. Ti chiedo umilmente perdono. Lo strapperò immediatamente".
"No, Myc, ma che dici, è un ritratto meraviglioso! Non sapevo fossì un artista così bravo... "
Gli occhi di Mycroft si allargano per lo stupore. "Oh. Grazie".
Dopo qualche secondo in cui sono ancora entrambi immobili, Mycroft riprende, con un filo di voce: "Ecco... Per quanto riguarda il soggetto... Non vorrei che tu pensassi male di me, adesso".

Greg sente le labbra stirarsi in un sorriso incredulo. Non avrebbe mai pensato di avere la possibilità di dirlo, perché non credeva di piacere all'altro ragazzo, ma ora...
Si schiarì la voce: "Mycroft Holmes, ti andrebbe di uscire con me?"

  
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