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Autore: manhattansheaven    14/04/2015    3 recensioni
Non dispiacerti. Non piangere.
Ora sento tutto.
[Questa one-shot è un pilot per introdurre la trama della seguente storia: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3130594&i=1]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Feel It All.

 


Sera.

 

Un freddo gelido mi pervade fino alle ossa, accovacciato, accantonato in un angolo faccio del mio meglio per scaldarmi.

I piedi mi fanno male, sanguinano, bruciano.

Non c’è nessuno nel vecchio capannone abbandonato. Gli altri – o meglio chi di loro riusciva ancora a stare in piedi – stanno facendo baldoria da qualche altra parte.

Distruzione. Un posto isolato, fuori dal mondo. Bottiglie vuote, spaccate, giaciono per terra. Mozziconi di sigarette, preservativi  e siringe abbandonate sulla strada.

Discarica. Questo posto è una discarica. Questa non è la Berlino ordinata e piena di persone obbedienti. Questo è l’inferno. Vero ed unico.

Abbandonato dal mondo.  Piango disperato in un angolo non riuscendo a cancellare i ricordi orribili di quel giorno.

Si fa di tutto per avere soldi. Per la droga. Perché ne hai bisogno, è una necessità. Non si può smettere.

Non ricordo come ho cominciato. Per gioco, forse per sfida. So soltanto che ho perso tutto. Amici, - quelli veri -, famiglia. A volte sono pentito, ma il pensiero di una dose anima in me qualcosa di sempre nuovo.

E continuo. Stringo con i denti il cinturino di pelle nera che porto sempre in tasca. Continuo ad oscillare la testa ed emetto un ghigno di frustrazione.

Solo un altro po’. Poi smetto, lo giuro.

Cerco un punto dove iniettarmi la sostanza. Ormai il mio braccio --come altre parti del mio corpo - è pieno di lividi, croste, buchi. Ferite infettate, in putrefazione.

Percepisco il cambiamento. Sento il sangue scorrere sulla pelle ma non mi importa.

Mi sento vivo.

Tento di sollevarmi da terra, la testa mi gira. Le gambe non mi reggono. Tremo ancora, non ho nulla con cui scaldarmi. Riesco a fare qualche passo ma cado, ancora ed ancora.

Non posso farcela. Ma devo resistere.

Comincio a vedere sfocato, i tremori aumentano, non sento più le gambe, mi gira la testa. Cado di colpo sul terreno, battendo la testa sull’asfalto.

Chiudo gli occhi, ormai è finita.

Rumori. Percepisco dei rumori. Una voce. Una donna.

Riesco a vederla. Bionda, i suoi occhi sono azzurri. Come l’oceano. Sembra un angelo.

Si inginocchia vicino a me allarmata. Cerca di aiutarmi. Urla, cerca aiuto.

-  Resisti, ti prego. Resisti. –  mi dice.

Vorrei ringraziarla, ma non ne ho la forza. Stringo la sua mano, per quanto mi è possibile. Non mi conosce, ma è l’unica persona che sembra interessarmi un minimo a me.

La testa è più pesante. Le mani più leggere. E’ una sensazione extracorporea.

- Mi dispiace  –

Non dispiacerti. Non piangere.

 

Ora sento tutto.


 

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo.'

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