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Autore: Shary_Leonetta    15/04/2015    1 recensioni
Violetta è una ragazza che abita a Buenos Aires con la sua famiglia: German ed Angie. Ha 18 anni e quello che vuole è sempre divertirsi e pensare soprattutto a se stessa, senza però deludere i genitori. Leon invece è un ragazzo che fa spesso a botte, che se ne frega di molte cose..ma un giorno venne sbattuto fuori casa e così conosce la famiglia Castillo. Di mezzo ci sono anche gli amici di Violetta..Cosa succederà quindi? Tra scuola, casa, feste ecc. Le loro vite come proseguiranno?
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una luce fitta mi colpì gli occhi che io pian piano aprì. Mi trovai distesa su un letto pieno di coperte con in fianco un tavolino e appoggiati sopra c’erano fiori, acqua e biscotti. Mi voltai e vidi un armadio accanto alla finestra da dove penetravano i raggi del sole che mi colpirono poco prima. Al braccio avevo un ago con un tubicino e un bracciale con il mio nome e un numero di 3 cifre..solo ora capì: ero in ospedale con una flebo. Entrò immediatamente papà che mi stava osservando dalla finestra interna “Vilu tesoro mio! Come ti senti?” mi abbracciò ed io tossi un poco per poi soffocare qualche parola “mi fa male la testa e la gola..cos’è successo papà? Dov’è mamma?” ero preoccupatissima! Mi ricordo solo una cosa..un bacio..tra una persona sconosciuta e il mio quasi fratello cui avevo scoperto di essermene innamorata. “la mamma sta arrivando, era bloccata in autostrada per lavoro..sei qui da 2 giorni, sei crollata in coma. Hai bevuto molto alla festa di Camilla, ricordi tesoro?” io annuì e papà riprese “Leon ha subito chiamato un’ambulanza e poi ha avvisato noi” .. “e dov’è adesso Leon?” chiesi io per poi sentire la sua voce melodiosa dalla porta “sono qui Violetta..” si avvicinò e mi prese una mano “come stai?” io tolsi subito la mano dalla sua..ero ancora confusa, arrabbiata e delusa “voglio vedere mia madre..uscite per favore” papà sgranò gli occhi e Leon fece un espressione facendomi capire che anche lui non comprendeva il perché di questa mia risposta. “Vilu perché rispondi così? Cosa c’è?” iniziarono a scorrermi un paio di lacrime “sono stanca..lasciatemi sola” papà ancora confuso disse “va bene..come preferisci..vuoi qualcosa? Un the? Un succo? Hai fame?” io mi asciugai quelle lacrime maledette rispondendo “no..non voglio niente” papà annuì ed uscì, Leon era ancora fermo a fissarmi dritto negli occhi “Violetta mi dici cos’hai per favore? Ti comporti così da quando sei uscita dal bagno e mi hai visto con quella ragazza che tra l’altro non so nemmeno chi sia!” io esplosi “ah non sai nemmeno chi sia? E tu baci le sconosciute? Ma per favore..vattene Leon!” ma lui era ancora lì, non voleva andarsene “Violetta sei svenuta tra le mie braccia! Mi è capitato con migliaia di persone, ma con te è tutt’altra cosa! Sfogati..che c’entra quel tuo scattare per quello stupido bacio? Perché hai reagito e continui a reagire così?” io lo fissavo quando ad un tratto entrò la persona che mi voleva bene sul serio e che subito abbracciai fortissimo “mamma! Finalmente!” lei ricambiò dandomi mille baci sulla fronte “amore mio! Ma cos’hai combinato? Perché?” si intromise Leon “vi lascio sole” mi diede un bacio sulla fronte ed uscì. Sia a me che alla mamma scorsero qualche lacrima e lei si sedette sul letto il più vicino possibile a me “mamma perdonami..non volevo deluderti..ti voglio bene, scusami” mi prese il viso tra le mani esclamando “io ti perdono figlia mia, ma tu ora mi dici il perché ti questo tuo atteggiamento..non è mai successa una cosa del genere..dimmi la verità, centra Leon?” io abbassai gli occhi “forse..” lei scrollò la testa “che ti ha fatto Violetta?” alzai di colpo lo sguardo “nono non mi ha fatto nulla..almeno fisicamente” .. “cosa sign..” stava per domandare ma entrò il dottore “buongiorno e ben tornata tra noi signorina Castillo. Lei è la madre giusto?” chiese a mia mamma e lei annuì “sìsì sono io, piacere Angie. Allora dottore? Mi dica” il dottore fece entrare anche papà “vostra figlia sta bene, ha solo esagerato con le bibite..” mi guardò un po’ storto e poi proseguì “può tornare ora a casa se volete, ma mi raccomando..per almeno un paio di giorni deve stare a riposo..per lo stomaco e la testa, d’accordo?” i miei genitori fecero sì con la testa e il dottore infine porse un foglio a loro per fargli fare una firma “bene, vi lascio! Arrivederci” e così uscì. Papà seguì il dottore mentre mamma mi aiutò a cambiarmi e arrivammo alla macchina dove sopra c’erano già papà e Leon. Per tutto il tragitto nessuno parlò e quando arrivammo a casa mi fiondai in camera. Sentii le mie amiche raccontandogli il tutto e loro erano molto più tranquille e mi dissero che stasera sarebbero venute a trovarmi. Mi misi una tuta comoda e mi stesi sul letto. Tempo 10 minuti e sentii bussare “avanti” entrò il ragazzo più bello del mondo “posso?” si era chiuso la porta alle spalle e si stava avvicinando “che vuoi? Non ho voglia di parlare con nessuno” lui si sedette sul letto “allora ascolterai soltanto..Violetta io ti voglio bene..sei speciale per me davvero e credimi se ti dico che non mi è mai capitata una situazione del genere..sei più piccola di me e mi sento in dovere di proteggerti..sono stato giorno e notte con te in ospedale ad accarezzarti e parlarti..tuo papà continuava a dirmi di andare a casa ma io non volevo..volevo solo starti accanto a guardarti e sperando in un tuo risveglio..dormivo sulla sedia accanto a te tenendoti la mano, i dottori per visitarti ti scoprivano e appena uscivano io ti coprivo in modo che tu stavi al caldo..i fiori te li ho portati io..mi dispiace per tutto ma proprio non riesco a capire perché hai reagito così” non potei credere alle sue parole..il mio cuore pulsava velocissimo e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso..non potevo credere alla sua dolcezza e quanto fosse maturo. Questa ne era la prova: ne sono innamorata! Mi mise una mano al collo e premette le sue labbra sulla mia fronte per qualche secondo..a pochissimi centimetri di distanza mi fissò negli occhi per poi alzarsi e dirigersi verso la porta..ed io, incoscientemente, dissi le due parole che mai pensai di pronunciare..parole che in me non esisterono mai..parole che fino a pochi giorni fa mi facevano paura.. “ti amo” e Leon si bloccò di colpo, si girò lentamente “che hai detto?” si risedette accanto a me ed io parlai con lo sguardo basso, mentre sentivo il suo su di me “io..io ti amo Leon..l’ho capito quando hai baciato quella ragazza..ogni volta che sei accanto a me o nella stanza in cui sono io, il mio cuore accelera e non rallenta più..ogni volta che sento il tuo profumo, che ti vedo, che mi guardi..non so nemmeno io descrivere cosa provo..e ti giuro che mai ho provato queste sensazioni, sai come sono fatta io..vedere le mie amiche con i rispettivi ragazzi mi ha fatto capire che anche io ne voglio uno accanto che sappia amarmi per quella che sono e soprattutto proteggermi..ma quella persona non è una qualsiasi..quella persona voglio che sia tu” così alzai lentamente il viso e vidi lui stare zitto. “lascia stare, ho sbagliato a dirti ste cose” dissi io mentre mi ristendevo nel letto. “ti amo anche io Violetta” avevo appena chiuso gli occhi quando sentii pronunciare queste parole dalla sua bocca ed io saltai su di colpo non credendoci “Leon probabilmente sono ancora sotto farmaci dell’ospedale..mi è parso di sentire che mi ami anche tu..” lui sorrise “è vero..l’ho detto e non me ne pento..l’ho capito da quando ci siamo addormentati insieme sul divano..eri bellissima..sembravi una bambolina..nemmeno io ho mai provato cose del genere..figurati, io con una ragazza? Mai! Eppure da quando ti ho conosciuta, da quando ti ho vista entrare tutta trafficante con le borse della spesa..ho sentito qualcosa dentro che pian piano è diventato sempre più forte” io ero ancora immobile, paralizzata! Non riuscivo a crederci.. “Leon io..non so..forse..” ma non riuscii a formare una frase che le sue labbra si fiondarono sulle mie finendo con un bacio pieno di passione; un bacio che mai avevo ne dato ne ricevuto..un bacio sincero, d’amore.. Leon mi stava accarezzando i capelli con la mano destra, mentre con la sinistra mi teneva al fianco sinistro..io avevo la mano destra poggiata sulla sua spalla e quella sinistra al suo meraviglioso collo. Ci staccammo senza più fiato “voglio stare con te Violetta. Voglio almeno provarci e cambiare, diventando un ragazzo serio che sappia starti accanto” mi diede un bacio sulla guancia e uno sulle labbra, poi sul naso e infine ci abbracciammo forte “non mi hai dato ancora una risposta signorina” esclamò lui. Sciogliemmo l’abbraccio e ci fissammo ed io confermai “voglio stare con te Leon. Voglio diventare una ragazza seria, voglio cambiare, voglio amarti e starti vicino. Ti amo” ci abbracciammo nuovamente e anche lui disse “ti amo anche io”. Toc toc..ecco che qualcuno bussò! Ma perché proprio ora? Io e Leon ci staccammo “avanti” pronunciai io ed entrarono mamma e papà e quest’ultimo parlò per primo “Vilu domani ci sarebbe il primo giorno di scuola..non so se te la senti di andarci..sai che dovresti stare a riposo un paio di giorni ma non possiamo sforzarti..quindi dicci tu che ti senti di fare” io sorrisi, non riuscivo a trattenermi! “andrò a scuola papà! Non posso perdermi il primo giorno..sto bene ora! E vorrei rivedere le mie amiche..han detto che sarebbero passate stasera ma magari stasera riposo per bene e le vedo domani. Va bene?” mamma mi saltò addosso abbracciandomi “certo tesoro mio! Fai più che bene! Leon tu sei pronto?” quello scemo rispose “io sono nato pronto..per qualsiasi cosa” e tutti ridemmo “bene, la cena è pronta..se volete scendere” esclamò mamma e insieme io e Leon annuimmo. Quando uscirono i miei genitori, sentii il suo sguardo fisso su di me “che c’è? Perché mi fissi?” risi io, “perché sei bellissima..te l’ho già detto?” io gli presi le mani “non fa tanto male sentirselo dire qualche volta in più” e mi diede un bacio a stampo “e io te l’ho già detto che sei il ragazzo più dolce del mondo? E soprattutto più bello” e lui ridendo “non fa tanto male sentirselo dire qualche volta in più” ci mettemmo a ridere e scendemmo giù a mangiare. Quand’eravamo al dolce, tra una chiacchierata e l’altra, parlò mio padre “bene ora visto che domani inizierà la scuola, andrete insieme naturalmente e Violetta farai vedere l’istituto a tuo fratello” io quasi sputai la coca che stavo bevendo “mio..mio fratello? Papà io non ho fratelli” feci una finta risata “certo che ce l’hai! Ne ho parlato prima con la mamma e direi che siamo più che d’accordo! Sarete come fratelli d’ora in poi” io e Leon ci fissammo con un espressione tra la delusione e la tristezza, mentre mamma e papà avevano un sorriso a 32 denti stampato sulla bocca. “ehm..io vado a dormire..sono stanca..buonanotte” salutai io e Leon mi seguii “vado anche io” fece un finto sbadiglio per proseguire “che sonno! Notte” .. “buonanotte ragazzi! Ah domani io e papà usciremo presto, quindi ci vediamo nel pomeriggio ok?” io e il ragazzo annuimmo e salimmo le scale..eravamo di fronte alla mia porta quando Leon controllò dalla balconata se i miei stavano ancora finendo il dolce e appena si voltò mi baciò tenendomi il viso tra le mani ed io aprii la porta con la mano dietro la schiena e una volta dentro Leon la chiuse alla stessa maniera. Ci fiondammo nel letto ed eravamo distesi mano nella mano “Leon..” iniziai io “dimmi amore mio” il mio cuore esplose e feci un enorme sorriso “e quel sorriso? Come mai?” domandò lui “per come mi hai chiamata..sentirtelo dire è bellissimo..comunque..ora..stiamo insieme? Hai sentito cos’hanno detto mamma e papà..ci ritengono come fratelli..cosa facciamo adesso?” lui si sollevò sedendosi di fronte a me “io avrei un’idea” sorrise “e sarebbe?” sorrisi anche io “beh staremo insieme di nascosto e un giorno forse glielo diremo” io annuì “sì glielo dovremo dire..a me non piace mentire ai miei..soprattutto a mia madre” .. “lo so, ho inquadrato bene il vostro rapporto” mi accarezzò una guancia ed io misi le braccia attorno al suo collo “aaaah come fai ad essere così furbo e intelligente?” mi diede un bacio sul naso “noi Vargas siamo sempre stati così” e mi diede un bacio sul mento. “mi piaci..” confessai io “anche tu..da morire” confessò lui. Ci baciammo “allora ci stai alla mia idea?” domandò lui “sì d’accordo! Però promettimi che più prima che poi glielo diremo..almeno a mia mamma” feci un faccino triste “certo che te lo prometto! Ti renderò la ragazza più amata e più felice al mondo” io mi mordicchiai il labbro inferiore “sei così dolce..ma a me basti tu amore” esclamai io. “che hai detto?” chiese Leon, “che sei dolcissimo” pronunciai io, “no dopo” chiese di nuovo lui, “che a me basti tu” dissi confusa, “nono..dopo ancora” allora lì capii “amore” dissi scandendo bene le lettere e lui mi abbracciò forte “ripetilo” .. “amore” .. “ripetilo” .. “amore” .. “non smettere mai di dirlo” .. “nemmeno tu” ci fissammo e ci baciammo di nuovo. “dai ora a dormire che domani c’è la sveglia presto” disse Leon “sì hai ragione” ci demmo un ultimo bacio “buonanotte amore mio” mi accarezzò lui, “buonanotte amore mio” dissi dandogli un bacio sulla guancia. Così, una volta che il mio nuovo ragazzo andò nella sua camera, io mandai un messaggio a Fran dicendole che ero già a letto e che ci saremmo viste domani a scuola..le dissi anche di avvisare le altre, ma appena stavo per poggiare il telefono sul comodino, mi arrivarono 2 messaggi: uno era la conferma di Fran e l’altro di Leon “ti amo piccola mia” mi morsi il labbro..il mio cuore stava di nuovo esplodendo “buonanotte amore” risposi io e poi cambiai il nome di “Leon” sulla rubrica in “amore mio” e una volta posato il telefono, mi addormentai felicissima.
   
 
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