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Autore: Life_fan    15/04/2015    4 recensioni
"Hey." sussurrò. "Mi dispiace se è molto che non vengo. Sono io, Camz. Sono Lauren"
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Miami, oggi.


Ally e Dinah capitarono in città lo stesso giorno. Entrambe avevano comprato dei fiori, Ally aveva comprato dei gigli bianchi e Dinah delle rose rosa. Quando si incontrarono all'entrata, il loro sguardo sorpreso fu seguito subito da un sorriso.

"Hey. Non pensavo di incontrarti quì" disse Ally.

"Già, è assurdo vero?" rispose Dinah. "Sei quì per..."


"Si" Ally la interruppe prima che riuscisse a dire altro. Camminarono l'una affianco all'altra lungo il sentiero di pietra, passando una fontana, prima di continuare a parlare.

"Cosa ti porta quì a Miami?" chiese Ally.

"Oh, lo sai... è..." Dinah si spense.

"L'anniversario" l'altra ragazza finì. Dinah sorrise tristemente, cercando di non scoppiare in lacrime.

"Sono passati, quanti? Cinque anni?"

"Si. Cinque anni" rispose Ally. "Come sta andando Jake?"

"Jake sta prendendo il master. Ha un compito importante da consegnare, altrimenti sarebbe venuto" affermò Dinah. "Abbiamo finalmente trovato un appartamento, dopo che ha ricevuto la borsa di studio per l'insegnamento" Ally sorrise al pensiero.

"Non avrei mai pensato che Jake riuscisse a passare il college"

"E' davvero appassionato sull'educazione. Credo voglia seguire i passi di Miss Lovato" spiegò Dinah.

"E tu stai ancora lavorando sul quell'album?"

"Mi sto prendendo una pausa, per adesso almeno. Ma sto cercando di finirlo entro la fine dell'anno" Dinah rivolse un sorriso speranzoso ad Ally.

"Spero che ci riuscirai. Eri la più appassionata tra tutte noi" Ally le toccò gentilmente la spalla e l'altra apprezzò il calore delle dita della più grande. Era un freddo giorno, niente di sorprendente visto che era Novembre, ma era quel giorno in particolare che lo rendeva ancora più freddo.

"Troy?"

"Oh, lo sai, viaggia per il mondo. L'ultima volta che l'ho sentito era da qualche parte nel Tenesee. Manda delle cartoline ogni tanto e io lo chiamo alcuni pomeriggi se non è occupato"

"Sembra che gli stia andando bene" disse Dinah. "Voglio dire, è sempre stato il suo sogno..." Ally si fermò all'improvviso, facendo inciampare Dinah. "Ally?" la ragazza più piccola era diventata pallida e aveva spalancato la bocca. Dinah non l'aveva mai vista così spaventata e sorpresa prima. Seguì il suo sguardo e quasi le caddero i fiori dalle mani quando vide quello che stava guardando Ally.

"Oh mio Dio" la ragazza più grande sussurrò. "Non può essere..."

Una donna a cento passi da loro, con la schiena rivolta verso le due ragazze. I capelli lunghi quasi fino alla vita, teneva un bouquet di margherite gialle tra le braccia, cullandolo quasi come fosse un bambino. Si inginocchiò e lasciò i fiori sull'erba difronte alla lapide. Appoggiò la fronte sulla lapide, tenedosi con una mano. Ally la sentì sussurrare qualcosa.

"Mi sei mancata..." disse la donna.

"Ally..." Dinah le afferrò il braccio. "Ally... quella è..."

"Sta zitta... lo so" sibilò Ally. Ricordò una conversazione avuta con Troy due giorni prima.

Erano le tre del mattino quando Troy la chiamò. Guardò il suo telefono arrabbiata.

"Che c'è?" chiese, portando il telefono all'orecchio.

"Ally. L'ho vista" disse lui.

"Lei?" chiese Ally.

"Al, l'ho vista. Lei è quì. Ci ho parlato per tre secondi. Tesoro, è viva e sta bene" Ally improvvisamente si sentiva più sveglia.

"Davvero? Non la vediamo o sentiamo da anni" affermò Ally.

"Penso che stia tornando a Miami. Ha agito come se non sapesse neanche chi sono. Ha solo detto 'non so di chi stai parlando' e se ne è andata. Ma so che era lei. Non è cambiata da... da quel giorno" Ally sentì il sangue gelarsi. Le parole di Troy la attraversarono sillaba per sillaba.

"Sei sicuro?" chiese.

"L'ho sentita parlare con il barista chiedendo quanto ci avrebbe messo da quì per arrivare a Miami"

"Oh mio Dio"

"Al, devi prendere un volo per Miami ora. Se sta per tornare, questa potrebbe essere la nostra unica chance" Ally accese il computer e prenotò il primo volo che trovò, ignorando il fatto che costò una fortuna. Ma i soldi erano l'ultima cosa a cui stava pensando. Un milione di pensieri le passavano per la testa.

Non l'abbiamo vista da quando è scappata.

Cosa diavolo ha fatto? Sa che eravamo preoccupatissimi per lei?

Perché sta tornando a Miami dopo tutto questo tempo?

Devo chiamare le altre? Oh Dio... Non so nemmeno cosa le dirò

E poi Ally realizzò cosa l'aveva portata a Miami e fece cadere il telefono. Troy dall'altra parte continuava a dire 'pronto', ma Ally attaccò. Lasciò la testa cadere tra le mani e pianse mentre il sito le registrava il volo.

L'impossibile stava succedendo in quel momento. la stessa ragazza che era sparita anni prima, era inginocchiata davanti alla lapide. Ally fece alcuni passi verso di lei. Non sicura di cosa dire e preoccupata che qualsiasi cosa l'avrebbe fatta scappare di nuovo.

"Dobbiamo pensarci. Oh Dio. Oh Dio" Dinah sussurò.

"Non è il momento di dare di matto, Hansen" Ally la riprese.

"Voi due siete silenziose come una locomotiva" la donna ridacchiò, alzandosi. "Pensavate che non riuscissi a sentirvi?" si girò. Ally trattenne il respiro e piantò i piedi a terra, pronta a fermare la donna in caso avesse provato a scappare. La donna davanti a loro lo notò.

"Rilassati" disse, alzando le mani. "Non vado da nessuna parte. Scommetto che Troy ti ha detto del nostro piccolo incontro?"

"Dove sei stata tutti questi anni?" chiese Dinah. La donna scollò le spalle.

"Fisicamente? Ovunque. Mentalmente? Con lei" puntò il pollice versò la lapide. "E ancora lo sono" aggiunse tristemente. Dinah combattè l'istinto di abbracciarla. Ally invece le si avvicinò, poggiando i fiori vicino alle margherite gialle e dando uno schiaffo alla donna. La sua mano fredda lasciò subito un segno rosso sulla sua guancia.

"Non agire come se non fosse successo niente" urlò Ally.

"Ally!" esclamò Dinah. La donna sogghignò.

"E?"

"Ci hai lasciate da quattro anni e nove mesi, essattamente tre mesi dopo che è successo. Ci hai lasciate tutte, preoccupatissime su dove fossi, cosa stessi facendo e se fossi... " Ally si spense.

"Morta?" finì la donna. "Come ho detto, mentalmente, sono con lei"

"Non dirlo" Ally assottigliò gli occhi. "L'abbiamo persa tutti, okay?"

"Non nello stesso modo!" la donna urlò, poi come sorpresa dalla sua stessa rabbia, portò le mani alla bocca e si girò. " Voi non... non l'amavate come l'amavo io"

"Mi dispiace..." Ally le toccò la spalla.

"Andate... andate via. Lasciate i fiori e andatevene"

"No. Vogliamo parlarti. Non voglio che tu sparisca di nuovo senza dirci niente. Siamo tue amiche e preferirei andare all'inferno che lasciartelo fare ancora" Ally affermò.

"Per favore, parliamo. Ce lo devi. Andiamo a prenderci un caffè... e dopo... puoi fare quello che vuoi" Dinah la supplicò. Ally si voltò verso di lei. Non si sarebbe accontentata di questo, ma l'altra ragazza la guardò come per dire, "Andiamoci piano..."

"Bene. Solo un caffè" rispose la donna. "Ma datemi un minuto, okay?" Ally la guardò scettica. "Prometto che non scappo. Se siete preoccupate, la mia macchina è quì fuori, quella blu, okay? Non scapperò" Ally annuì e si girò. Dinah lasciò i fiori vicino agli altri. Sorrise tristemente all'altra donna e la abbracciò, non riuscendo più a trattenersi. Per sua sorpresa, la donna non la spinse via. Ally e Dinah tornarono fino all'entrata. Appena sparirono dalla sua vista, la donna si girò. Nascose la mani nelle tasche e si inginocchiò di nuovo.

"Hey." sussurò, tracciando le lettere sulla lapide. "Mi dispiace se è molto che non vengo. Sono io, Camz. Sono Lauren"



____________________________

Allora sera a tutti! Inizierei dicendo che so che ho già due fanfiction in corso e sono sempre più lenta ad aggiornarle, ma non ho resistito, sono mesi che voglio tradurre questa fanfiction. E' una della migliori che abbia mai letto, e vi avviso che non l'ho neanche finita perchè quando ho cominciato a leggerla, ho letto dal primo al tredicesimo capitolo, tra le due e le sei del mattino e ho passato tutta la notte ha piangere! Non ho mai piainto così in vita mia! E' una delle storie più belle e tristi che ho mai letto, anche se non l'ho ancora finita, ma non ci riesco, sono sicura che passerei un'altra notte in bianco a piangere e il giorno dopo sarei da buttare.

Dopo questa premessa spero che il primo capitolo vi abbia incuriosito. Cercherò di mettere il prossimo il prima possibile, ma non prometto nulla. :)

Alla prossima.
-A.

 
  
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